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Autore: Sam27    30/08/2015    3 recensioni
Piccolo sketch sul mondo di Harry Potter prima della nascita del Bambino Che E’ Sopravvissuto, precisamente quando i Malandrini erano ancora uniti, Lily considerava James un idiota e Sirius era alla presa con la sua prima vera cotta. Ritroviamo anche il nostro caro vecchio preside, Albus Percival Wulfric Brian Silente, protagonista indiretto delle vicende.
Questa storia è una pozione, nata dal miscuglio di alcuni ingredienti, quali: Grinzafico, Zanne di Serpente, Crine di Unicorno, Sanguisughe, Lumaca Cornuta e Fagioli Sopoforosi. Partecipa al contest “Il Calderone - contest per veri temerari” indetto da Valerie90.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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IL MORSO PUNGENTE DELL’AMORE
 
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Il preside li osservò da sopra i suoi occhiali a mezzaluna, i capelli lunghi e bianchi si confondevano con la barba  ricadendo sopra la lunga veste da mago.
-Mi vuol dire, Minerva, cos’hanno combinato questi bei giovani?- domandò infine scrutando la professoressa McGranitt.
-Hanno distrutto il corridoio del terzo piano!- esclamò la donna con l’aria di chi sta per avere un attacco di cuore.
I ritratti appesi alle pareti iniziarono a parlottare tra loro, commentando l’accaduto.
-E come avrebbero fatto?- chiese Silente vagamente accigliato.
Se Lily non fosse stata così arrabbiata con Potter forse avrebbe notato di come il preside sembrasse quasi divertito.
-Questo non l’ho ancora capito- disse la McGranitt cauta lanciando un’occhiataccia al giovane Black.
-Bene, può andare Minerva, provvederò io stesso a punirli-
La professoressa annuì e se ne andò con la stessa aria austera con cui era arrivata.
-Allora? Qualcuno mi spiega cos’è successo?- domandò ancora Silente.
Li scrutò uno ad uno con sguardo azzurro e profondo, infine si soffermò sulla più minuta: -Forse lei, signorina Malfoy?-
Mily si schiarì la gola: -Io e Lily ci stavamo dirigendo verso il giardino per fare una passeggiata quando loro due sono venuti a disturbarci e, vede professore, da cosa nasce cosa… così alla fine la Mimbulus Mibletonia che dovevo curare per Erbologia è esplosa, coprendo di Puzzalinfa il corridoio e Black-
-Curioso come la Puzzalinfa abbia coperto solo Black, non trova?- le chiese Silente con un sorrisino divertito sulle le labbra.
-Può darsi- rispose Mily, scrollando i lunghi boccoli biondi ed abbassando lo sguardo –Forse era attratta da lui-
-Ottima spiegazione. E, signor Potter, mi dica, quale pensa sia la punizione adeguata?- domandò Silente appoggiando i gomiti sulla scrivania.
-Penso che sia lei a dover scegliere la punizione che ritiene più adatta per me e Sirius mentre, se mi permette, vorrei suggerirle di lasciare andare queste due faniculle. Poiché cotanta bellezza, soprattutto nella mia cara Lily, non può essere punita-
I ritratti, che fino a quel momento avevano sussurrato infastiditi, rimasero affascinati dalle parole del giovane e ridacchiarono tra loro, lanciandosi gomitate e occhiolini. Qualcuno tirò fuori i galeoni dal borsellino per iniziare le scommesse e qualcun altro prese addirittura a sgranocchiare Gelatine Tutti i Gusti +1 per godersi appieno la scena.
Lily divenne rossa almeno quanto i suoi capelli e prese parola, sibilando: -Mi scusi, professore, ma se ci troviamo qui dev’esserci un motivo perciò propongo che tutti veniamo mandati a pulire qualche trofeo con Gazza-
-Ottima idea, signorina Evans, allora questa sera alle venti, okay?- sorrise Silente sempre più divertito –Siate puntuali ed ora, su, andate!-
Non appena i quattro lasciarono la stanza in questa scoppiò il putiferio.
-Ma come, professore, li lascia andare così?- chiese l’ex preside Nigellus insoddisfatto ed indignato, sovrastando il frastuono generale.
-Oh non si preoccupi, caro Phineas, li rivedremo presto-
 
Lily girò sui tacchi indignata, lasciando Mily ad affrontare i due Malandrini da sola. Non le sarebbe andata neanche così male se James non le fosse corso dietro.
-Perché il tuo amico si ostina a fare di tutto per far saltare i nervi a Lily?- gli domandò Mily dondolandosi sulle scarpe lucide.
-Immagino che sia perché lei è l’unica che riesce a tenergli testa- rispose Sirius facendo spallucce ed infilando le mani nelle tasche –E poi Lily è una bella ragazza-
Mily sentì lo stomaco stringersi in una morsa irritante ma scacciò la gelosia con un gesto, congedandola in fame.
-Quindi siamo rimasti noi due- aggiunse poi lanciandole uno sguardo malizioso.
Fece qualche passo verso quella ragazza timida, fino a metterla con le spalle al muro.
-Sei carina, sai?- le chiese spostandole un boccolo dietro l’orecchio.
-Grazie- rispose Mily con voce roca.
-Prego- sussurrò Sirius avvicinando pericolosamente il viso al suo.
Quando fece per baciarla lei gli lanciò un’occhiata stranita: -Non puoi avere questo comportamento con me visto che a)  io non sono una delle tue sgualdrine e b) tu non sei uno di quei stalker babbani-
-Cosa?!- chiese Sirius stupito, arretrando appena.
-Se vuoi una ragazza la devi conquistare, Black, non puoi incastrarla al muro e baciarla così dal nulla- insistette la ragazza sorridendo ancora.
Sirius, sempre più stordito, non rispose.
-E se proprio tu volessi, diciamo, “metterla al muro” dovresti esserne capace-
-Come?!- chiese Sirius stranito.
Mily gli lanciò uno sguardo malizioso poi capovolse la situazione: gli mise una mano sul petto e lo spinse più o meno delicatamente contro il vecchio muro di Hogwarts, lo guardò dritto negli occhi imprigionandolo in una prigione di ghiaccio ed avvicinò la bocca alla sua deviando solo all’ultimo momento; gli lasciò tre lunghi baci lungo la mascella.
-Così- disse allontanandosi.
Sirius deglutì e Mily, sorridendo, si aggiustò la gonna lunga e spiegazzata prima di andarsene saltellando.
Sirius restò per qualche attimo fermò lì, con il fiato corto ed un problema non irrilevante che era sicuro avesse sentito anche lei. La sua bacchetta era decisamente scombussolata e non stava pensando a quella di legno.
James lo trovò fermo nella stessa identica posizione.
-La Evans ha tentato di uccidermi di nuovo- sbuffò appoggiandosi al muro a sua volta –Non sono riuscito a evitare lo Schiantesimo per un soffio, giuro! Tanto così!-
Si girò verso di lui e congiunse il pollice e l’indice a tal punto che nemmeno un crine di Unicorno ci sarebbe potuto passare.
Restò così ancora qualche secondo poi alzò la testa: -Non mi dici nulla? Niente: “Sei una causa persa”, “Lei è già tua ma non lo ammetterà mai”, “La prossima volta riesci a fartela, fratello”, “Ficcale la lingua in bocca e falla finita”?-
Sirius continuava ad avere lo sguardo perso in un punto impreciso mentre sentiva la mascella andare a fuoco, come se qualcuno gli avesse lanciato un Incendio. James seguì la direzione del suo sguardo e per qualche secondo rimase anche lui in contemplazione di un bellissimo coleottero blu, poi si riscosse.
-Finite Incantem- mormorò.
Picchiettò la bacchetta sulla testa dell’amico con l’unico risultato di fargli andare a fuoco i capelli.
-Sirius, ti ho rovinato qualche ciocca-
La reazione del giovane Black fu nulla e James iniziò davvero a preoccuparsi: insomma, aveva toccato i suoi bellissimi capelli!
Infine, dopo averle provate tutte, fu costretto a tirargli un pugno in faccia.
-James, ti sei rincretinito?- disse Sirius toccandosi il naso e scoccandogli un’occhiataccia -Mocciosus ti ha passato qualche gene viscido?-
James si strinse nelle spalle e lo osservò, attento.
-Ora Malfoy non mi guarderà più nemmeno in faccia-
-Chi?!- fece James confuso.
Era quasi certo che il suo migliore amico non avesse tutta quella voglia di rivedere i lontani cugini.
-L’amica della tua adorata Evans, stordito-
-Oh- mormoro James e in un attimo capì tutto.
Visto, Lily, che non sono poi stupido come dici? ebbe appena il tempo di pensare prima di cadere nel panico.
 
Quando Remus vide James trascinare Sirius per tutta la Sala Grande fino al tavolo dei Grifondoro mai avrebbe pensato di sentire le parole che, poco dopo, uscirono dalle labbra di Ramoso.
-Sirius è impazzito- disse piano immergendo il cucchiaio nella zuppa.
-Come?- gli fece eco Remus, senza staccare gli occhi dai piselli.
-Non l’hanno Confuso, non ha preso qualche strana pozione, non è sotto l’effetto della Maledizione Imperius, nessuna botta in testa e non può essere innamorato, perciò è impazzito- spiegò James elencando le possibili cause sulla punta delle dita e, infine, allargando le braccia.
-Sirius innamorato?!- gli fece eco Remus sputacchiando piselli qua e là –Ma sarebbe come pensare alla McGranitt con un tanga di pizzo!-
-Mi è passata la fame- disse Sirius allontanando il piatto.
-Oh no: è già così grave?!- mormorò Remus osservandolo costernato.
Sirius fece una smorfia: -No, Lunastorta, è che pensare alle mutande della McGranitt mi toglie l’appetito-
-Non capisco cosa ci sia di male- intervenne Peter.
-Beh, sai, tutta quella pelle rugosa e quei peletti che sanno di stantio e…- iniziò Sirius.
-Non intendevo quello- spiegò Peter rabbrividendo –Non capisco cosa ci sia di male in Sirius innamorato: in fondo sono sei anni che James ci stressa con Lily-
-La mia Lily- lo corresse James severo –E poi con lei è diverso… Il nostro amore è inconfutabile e presto se ne renderà conto-
-Chi è la sfortunata?- chiese infine Remus a Sirius, dopo qualche attimo di silenzio.
Il ragazzo non rispose, perso com’era nella contemplazione della ragazza seduta qualche posto più in là. Lunastorta e Codaliscia seguirono il suo sguardo: lunghi e ricci capelli biondi, pelle diafana, dolce sorriso, vestiti lunghi e casti.
-Sta guardando Emmeline, vero?- domandò ansioso Remus.
-No, amico- rispose James –Il nostro piccolo Felpato è cotto di Mily!-
Remus emise un verso indistinto e si accasciò sulla panca, Peter si limitò a rimanere a bocca aperta per il resto della cena mentre Sirius non toccò cibo.
Se esisteva l’anima gemella di ognuno quella di Sirius sarebbe potuta essere chiunque ma non Mily Malfoy. Non c’erano, probabilmente, persone più diverse e meno destinate a stare insieme.
James mangiò per sé e per i propri amici: doveva essere al meglio per riuscire a conquistare il suo piccolo giglio.
 
-Sono carini insieme, vero?- mormorò piano Mily ammiccando in direzione di Lily e James che battibeccavano come al solito.
La risposta di Sirius si perse in un balbettio confuso.
-Ma ti sei cambiato?- gli chiese Mily ridacchiando ed indicandogli la camicia –Sei ancora sporco di Puzzalinfa-
-E’ solo una macchietta- rispose lui con un vago gesto della mano.
Possibile che solo il suo profumo di Lavanda ed innocenza gli facesse quell’effetto?
Riprenditi , Santo Godric in mutande di bronzo! Sei o non sei il grande Sirius Black?
-Macchietta? Sembra più il Lago Nero-
-Sono perfetto lo stesso, no?- disse Sirius con aria fintamente spavalda.
-Forse- ammise Mily –Aspetta-
La ragazza si allontanò, prese lo straccetto con cui avrebbero dovuto pulire i vecchi trofei e lo bagnò appena.
Era probabilmente la Grifondoro più timida che fosse mai stata smistata nella casa dei coraggiosi di cuore ma Lily gliel’aveva detto chiaro e tondo: se vuoi conquistare la tua cotta storica e stratosferica devi tirare fuori la grinta. E così aveva fatto nonostante il solo sfiorarlo le provocasse brividi intensi e le intensificasse il tremore di mani e gambe.
Tornò da lui e gli si sedette accanto.
-Dovresti toglierti la maglietta- gli disse senza ombra di malizia.
Sirius sorrise ed eseguì: –Lo so che non vedi l’ora di vedermi nudo-
Mily non rispose ed iniziò a strofinare la macchia con forza, cercando di concentrarsi su di essa.
Allora ti faccio qualche effetto, pensò Sirius soddisfatto, perso nella contemplazione di quel viso d’angelo. Era così bella ed innocente che avrebbe voluto prenderla e portarla via con sé per proteggerla dal resto del mondo, che sarebbe solo riuscito a sporcarla.
-Mily, ho pensato a quello che mi hai detto- disse infine quando lei gli ridiede la maglietta.
-E…?-
-Ti prometto che non ti tratterò come una sgualdrina e che, se me ne darai l’occasione, ti conquisterò come nei migliori film babbani-
Mily scoppiò a ridere e Sirius si perse in quella risata. Fu un attimo ma subito seppe che non ne sarebbe uscito indenne.
 
-Cos’è successo questa volta?- chiese Silente ridacchiando ed osservando i due Malandrini.
-Il campo da Quidditch è imploso- spiegò Sirius con una smorfia.
-Da solo?- domandò Silente sinceramente sorpreso.
-Certo!- esclamò James mettendo su la sua migliore faccia innocente che, chissà perché, non riusciva mai a convincere nessuno –Ci guardi, professore: davvero crede che noi potremmo mai distruggere quel santissimo campo? Noi veneriamo il Quidditch, più di Godric Grifondoro!-
-Ne sono certo- disse Silente cauto –Ma qualcuno dovrà pur prendersi la colpa-
Sirius lanciò a James uno sguardo d’intensa mentre stringeva la rosa tra le mani.
-E’ stata colpa mia- disse Ramoso abbassando lo sguardo.
-Ammiro moltissimo la vostra amicizia, signori, per questo darò cinque punti a Grifondoro-
-E eliminerà la punizione?- chiese James speranzoso.
-Questo temo di non poterlo fare. Alle 21 questa sera, Potter- disse il preside con un sorrisetto –Ma ora su, andate-
Silente rimase a contemplare la porta chiusa ancora un po’.
-Lei ha il cuore troppo tenero- borbottò Phineas incrociando le braccia –E regala troppi punti…-
-Forse, Phineas, forse- disse Silente togliendosi gli occhiali e passandosi una mano sugli occhi –Lei ha dimenticato com’è, essere giovani e sentire il morso pungente dell’amore?-
Questa volta anche l’austero vecchio preside abbassò lo sguardo.
-Signorina Malfoy!- esclamò il preside sorpreso quando la ragazza aprì di scatto la porta dell’ufficio dopo aver bussato brevemente.
-Volevo dirle… il campo da Quidditch… non sono stati… loro…- disse Mily ansimando per la corsa.
-Stia tranquilla, signorina, il signor Potter si è preso tutta la colpa e lei e il signor Black potrete concludere il vostro appuntamento. Vi posso consigliare la Stanza delle Necessità?-
Mily arrossì, alle volte il preside era leggermente inquietante.
-Certo s-signore, le auguro una buona giornata- disse chinando il capo ed uscendo dalla stanza.
-Eh, Phineas?- insistette il preside con un breve sorriso.
Nigellus non rispose ma si limitò ad asciugarsi una piccola lacrima, di nascosto.
Io no, pensò Silente, rivolgendo lo sguardo verso la finestra aperta.
 
-Felpato…- lo interruppe James con un sospiro.
-Cioè: Lei è intelligente e dolce e stupenda! Ha due occhi che sembrano... e i capelli... wow! E il suo sorriso... Non ho mai capito perché sbavassi dietro alla Evans nonostante lei continuasse a schiantarti ma ora ti capisco, Ramoso. Io la aspetterei per sempre e…-
-Felpato!- esclamò James alzando la voce.
Sirius sobbalzò e si interruppe mentre l’amico gli metteva una mano sulla spalla.
-Cosa farai con i tuoi genitori?-
-Lei si chiama Malfoy, no? Sono sicuro che ci sia qualche collegamento con…-
-E’ una Nata Babbana, Sirius, non può esserci nessun collegamento, è solo un caso-
-Potrei spacciarla per mia cugina…-
-Non ti crederebbero, amico-
-Lo so, santa Morgana, lo so!- esclamò Sirius stringendo i pugni.
Emise un piccolo grido strozzato e tirò un pugno al muro, poi rimase così, fermo, con le braccia lungo i fianchi.
-Perché devono sempre rovinarmi la vita?- domandò con un sottile filo di voce guardando James di sottecchi.
Ramoso si limitò ad abbracciarlo, battendogli grandi pacche sulla schiena e stringendo a sé l’amico di sempre.
-Noi Malandrini ci saremo sempre per te, Felpato-
-Mi ospiteresti a casa tua?-
-Lo sai che i miei ti adorano- disse James facendo spallucce.
-Quest’estate scappo di casa- decise allora Sirius.
James non replicò vedendo la luce di decisione nel suo sguardo: era suo fratello e gli sarebbe stato vicino sempre e comunque.
Sirius, dal canto suo, era più che determinato. La sua famiglia gli aveva portato via gli anni migliori, non avrebbe permesso loro di portarsi via anche Mily.
La sua Mily.
 
-Lui è così… -
Mily non finì la frase, si buttò semplicemente sul letto a peso morto e strinse a sé il cuscino.
-Glielo devi dire- disse invece Lily sedendosi al suo fianco e carezzandogli i capelli.
Mily strinse a sé il cuscino e scosse la testa. –No-
-Mily… sai che devi farlo- insistette Lily decisa.
-Non voglio che mi abbandoni anche lui come hanno fatto i miei genitori- sussurrò Mily mentre calde lacrime le solcavano le guance lentigginose.
-Non lo farà- sussurrò Lily, mordendosi le labbra per non dirle ciò che sapeva.
Mily annuì con forza, continuando ad aggrapparsi al cuscino.
-Cosa penserà quando sparirai? Le scuse prima o poi finiranno-
-E’ troppo presto- disse Mily –Quando verrà il momento glielo dirò-
-Fallo subito, Mily, o te ne pentirai-
Mily scosse ancora la testa con forza senza riuscire a smettere di piangere, Lily la abbracciò, tenendola stretta.
Lily Evans non poteva saperlo ma, qualche stanza più in là, James stava facendo lo stesso con il suo migliore amico.
Lily Evans non lo sapeva ancora ma lei e James avevano più cose in comune di quanto avesse mai pensato.
 
Diversi mesi dopo
 
-E’ finita, Mily- sussurrò Sirius scostandosi da lei e allontanandosi a grandi falcate.
Mily non aveva più lacrime da versare: erano finite, le aveva sparse tutte sul cuscino nei giorni precedenti.
-Sirius, aspetta!- esclamò correndogli dietro per l’ennesima volta e cercando di arrestare la sua fuga.
Sirius, dal canto suo, non voleva fermarsi, non voleva che lei lo vedesse piangere.
Mily fu rapida: estrasse la bacchetta e gli immobilizzò le gambe.
-Liberami Mily, non è così che sistemerai le cose-
-Invece sì- sussurrò lei, tremando.
-E cosa intendi fare?- sputò Sirius freddo –Raccontarmi qualche altra bella storiella? Tua nonna è morta per la decima volta? Hai preso di nuovo qualche strana malattia babbana?-
-No, ti dirò la verità anche se probabilmente poi mi odierai- sussurrò abbassando lo sguardo.
Sirius trattenne il fiato, in attesa.
-Sono un lupo mannaro- le parole le uscirono di bocca prima che potesse fermarle.
Alzò lo sguardo verso di lui, quasi sfidandolo ad odiarla, cercando in quegli occhi castani la pietà ed il disgusto che aveva sempre trovato.
Sirius, inaspettatamente ed inavvertitamente, scoppiò a ridere.
-Cosa cavolo…?- mormorò Mily lasciando che l’incantesimo si sciogliesse.
-E’ sempre stato questo? E’ sempre stato solo questo?-
Mily annuì, continuando a non capire.
Cos’altro avrebbe dovuto esserci? Cosa poteva esserci di peggiore?
Sirius la abbraccio.
-Avresti dovuto dirmelo- sussurrò cullandola tra le braccia.
-Avevo paura che mi odiassi…-
Sirius scosse la testa, ridacchiando nuovamente.
Mily si ritrasse e lo guardò interrogativa: -Per quel santissimo uomo che era Godric! Si può sapere perché ridi?-
-Uno dei miei migliori amici è un Lupo Mannaro. L’ho scoperto da solo e sono diventato un Animagus per poterlo aiutare nelle notti di luna piena-
Mily trattenne il fiato, intimorita ed allibita da quella rivelazione.
-Non ci credo- mormorò infine.
Sirius fece una smorfia e pochi attimi dopo, sotto lo sguardo della ragazza, non c’era più il ragazzo dai lunghi capelli e l’aria sbarazzina ma un bel cane dal pelo nero e due vispi occhi castani, che le mise le zampe sul petto e le leccò tutta la faccia. Mily scoppiò a ridere mentre Sirius tornava umano.
-Ti amo, Mily- sussurrò lui –E se tu dovessi avere strani gusti, come voler fare l’amore come Lupo Mannaro e cane o come umana e cane, prometto che non riderò di te e ti asseconderò-
Mily gli rifilò un pugno sul braccio.
-Ti amo anche io- sussurrò.
Lily, da dietro alla colonna, per poco non cacciò un urlo di dolore, rischiando di farsi scoprire.
-Quello era il mio piede, idiota senza cervello- sussurrò con astio.
-Scusa, se vuoi posso farti un massaggio-
-No, grazie- rispose lei secca, tornando a godersi la scenetta romantica.
-Sei acida Evans, sai cosa ti ci vorrebbe? Un po’ di sano sesso- disse James sorridendo malizioso.
-Ah sì?- mormorò Lily inarcando il sopracciglio sinistro, il labbro inferiore tremante.
Oh oh, pensò James, quando le inizia a tremare il labbro si mette male
-Lo capisco anche dal fatto che stai spiando quei due e da come mi guardi- disse James ammiccando –O anche da…-
Peccato che nessuno seppe mai da cos’altro lo capisse perché Lily decise di schiantarlo proprio in quel momento.
-Ah l’amore- ridacchiò Silente quando il ritratto di Dexter Fortebraccio glielo riferì –Scommetto cinque galeoni che tra qualche anno si sposeranno-
-Dieci galeoni che si metteranno insieme entro la fine dell’anno!- rimbeccò un vecchio preside Tassorosso dal naso adunco.
Mentre i ritratti nell’ufficio del vecchio preside scommettevano tra loro, Lily Evans era così impegnata nell’arrabbiarsi con James Potter per essere finita di nuovo in punizione che non si accorse di come si stesse ammalando della stessa malattia che aveva sorpreso Mily Malfoy. Era così concentrata ad odiare quell’ammasso di muscoli, capelli e Quidditch che non prestò attenzione all’amore che, quatto quatto, la morse.

 
  
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