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Autore: _Fux_    30/08/2015    0 recensioni
Liam fa promettere ai suoi amici che non avranno mai più a che fare con il mondo sovrannaturale.
Poi però un vecchio amico di Harry, Zayn, torna a fargli visita.
E porta con sé un bel po' di casini.
- O -
Dove Liam odia tutto ciò che è sovrannaturale, ma poi conosce un adorabile ragazzo che lo fa innamorare.
Ed insieme ai suoi amici decidono di salvarlo.
-
AU!18/19 years old
18.1 | K
Larry | Ziam
-
Secondo capitolo della trilogia "Behind those Eyes".
Genere: Angst, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Behind those Eyes'
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Into the forest
 

Sono passati già diversi mesi da quando Harry è tornato nel passato per andare a riportare nel mondo dei vivi l'amore della sua vita, Louis.
Sei mesi, per la precisione, che sono scorsi velocemente, forse fin troppo, ma almeno ora è arrivata l'estate e non sono più costretti a rinchiudersi per troppe ore dentro quella prigione nota anche come scuola.
L'unica nota negativa è che sono finite anche le competizioni di nuoto, che però li aspetteranno all'università, a settembre.
Perchè ovviamente sia lui che Louis hanno intenzione di entrare a fare parte della cerchia sportiva dell'università, avendo scoperto di essere un perfetto dream team.
"Mamma, io esco!" informa Anne, prima di uscire sbattendo la porta; arriva fino alla fine del vialetto che termina con il cancellino di ferro, quando si blocca all'improvviso e torna indietro.
Riapre la porta ed urla: "Mi dispiace, non volevo sbatterla!" poi la richiude e, finalmente, inizia a correre per la strada.
Perchè è ovviamente in ritardo.
Come sempre, del resto.
Si sbilancia in avanti per evitare all'ultimo minuto un camioncino del latte, il cui conducente lo manda vigorosamente a quel paese.
Agita per aria una mano a mo' di scusa, e continua imperterrito la sua corsa ad ostacoli.
Arrivato davanti ad una casa bianca si ferma in scivolata, aspettando di sistemarsi un attimo i ricci ribelli prima di bussare educatamente sull'uscio.
Un ciuffo biondo fa capolino da dietro la porta: "Mamma, ti ho detto che vado ad aprire io! Sono i miei amici, nessun ladro busserebbe mai, no?".
Niall spalanca la porta e rotea gli occhi in direzione dell'amico, facendolo entrare in casa.
"Vai pure di sopra, Liam è già arrivato, è in camera mia" lo informa con un sorriso, sparendo poi dietro la porta della cucina.
Harry urla un allegro: "Buon pomeriggio, Maura!" in direzione della donna ed inforca le scale, entrando poi nella stanza del ragazzo.
"Ehi Liam" saluta l'amico che se ne sta seduto su di un pouf, decidendo di accomodarsi a sua volta sull'enorme letto di Niall.
"Ciao Haz!" ricambia il castano, alzando gli occhi dal cellulare per concedergli un sorriso; Harry nota che si è finalmente deciso a smettere di cercare di imitare la sua capigliatura riccia: ora porta i capelli cortissimi, leggermente più lunghi in alto per creare una sorta di ciuffo, e sembra molto più maturo.
Si voltano verso l'ingresso quando sentono un terribile frastuono, seguito da un "Ma porc-!" che è soltanto il preludio dell'ingresso di Niall per la stanza: il biondo si sta infatti facendo spazio a suon di sederate sulla porta, rischiando però di ribaltare i bicchieri posati sul vassoio che gli ha affidato Maura.
"Ma dov'è Louis?" sbuffa Liam, prendendo dalle sue mani il vassoio e riuscendo finalmente ad arrivare alla scrivania per posarcelo sopra.
"In ritardo, e dove sennò?" ridacchia il biondo, osservando l'arrivo del castano dalla finestra.
"Eccomi!" esclama allegro dopo pochi minuti, entrando solare nella camera.
"Eccomi!" lo scimmiottano i due amici, osservando come Louis sia in grado di sembrare una regina in ogni situazione.
Perchè si sa: una regina non è mai in ritardo. Sono tutti gli altri, ad essere in anticipo.
Gli occhi azzurri del ragazzo si posano sulla figura raggomitolata sul lettone, diventando così immediatamente più luminosi: "Ehi, Babycakes" saluta il riccio, stendendosi al suo fianco per regalargli una carezza fra i capelli.
"Sweetcheeks!" esulta Harry, allugando il collo per lasciargli un bacio dolce sulle labbra.
"Puah!" commentano gli altri due ragazzi, lanciandosi uno sguardo d'intesa, incominciando poi a tossire forsennatamente, facendo ridere i due fidanzati.
Non che abbiano realmente ufficializzato, ma- c'è ne è davvero bisogno?
"A cosa dobbiamo questa riunione super-iper-mega urgente, Liam?" domanda il liscio, sedendosi più comodamente ed accettando con un sorriso di ringraziamento il bicchiere pieno di succo che gli viene porto.
"Non potrei semplicemente volere vedere i miei amici?" chiede con fare offeso il castano, osservando con rassegnazione le espressioni scettiche degli altri tre.
"E va bene! -prorompe infine- Riguarda tutta la faccenda del... Insomma, del Louis che ritorna in vita, ecco".
Il ragazzo in questione si volta verso il riccio e gli dedica un dolcissimo sguardo, stringendogli una mano fra le sue.
"Qual è il punto?" dice Harry, guardandolo con curiosità, mentre ricambia a sua volta la stretta.
"Sì, giusto. Il punto è- Dovete promettermelo" sentenzia deciso Liam, puntando i suoi occhi castani su quelli degli altri tre ragazzi, uno alla volta.
Niall e Louis alzano le spalle, scambiandosi un'occhiata perplessa, incitandolo a continuare a parlare assumendo espressioni confortanti.
"Niente più sovrannaturale, per favore. Promettetemelo. Promettetemi che non andrete a cercarvi altri guai, quando siamo appena usciti da quelli in cui ci trovavamo... Niall, ti prego, metti da parte la tua pericolosa passione per la stregoneria!" li implora con angoscia, ancora memore della seduta spiritica che li ha visti protagonisti e che con ogni probabilità lo ha segnato per la vita.
"Okay per me" annuisce Louis, accettando senza problemi la richiesta disperata dell'amico.
"In realtà un po' posso capirti... Ricordo ancora la sensazione di essere richiamati dalla voce di un demone..." rabbrividisce Harry, scuotendo la testa per farsi uscire il ricordo dalla mente.
"Uffa! Ma non è giusto!" si lamenta Niall, incrociando le braccia al petto "Così mi togliete tutto il divertimento, però!".
"Oh, taci, Horan! Puoi sempre limitarti ai filtri d'amore!" lo prende in giro Louis, ridendo sguaiatamente.
"Piuttosto! -aggiunge- Perchè ce lo chiedi proprio ora? Voglio dire, è già passato un po' di tempo dalla nostra, uh... Avventura".
Liam si agita sul pouf, passandosi freneticamente una mano fra la cresta.
"Perchè -inizia- perché ho come la sensazione che quest'estate potrebbe essere la perfetta occasione per metterci nei guai, mentre io vorrei soltanto poterla passare... Tranquillamente".
Niall gli tira una pacca sulla spalla, sorpassandolo per prendere un pacco di biscotti per offrirgliene uno: "Andiamo, Lee, ora esageri! E poi è andato tutto per il meglio, no? Lou è tornato da noi, Harry si è salvato, e noi siamo in vacanza!".
"Già -conviene Harry, ridendo- cosa potrebbe andare storto?".

Oh.
Non possono nemmeno immaginare quanto Liam abbia ragione.

Una figura longilinea si erge sul finale della strada; alle spalle ha un meraviglioso tramonto rosso, viola, rosa ed arancione, che però impedisce di potere osservare appieno i suoi zigomi affilati ed i riflessi arcobaleno che si creano in maniera naturale fra i suoi capelli nero pece.
Trascina faticosamente una valigia sull'asfalto, rischiando ogni tanto di inciampare nelle buche presenti sulla strada.
Si volta quando sente una risata familiare giungergli alle orecchie; un gruppo di ragazzi sta camminando nella sua direzione, ed uno di essi si distingue per la sua altezza.
Appoggia completamente il bagaglio a terra ed aspetta che il gruppo gli si avvicini, avendo dimenticato di indossare gli occhiali da vista.
Harry cammina appiccicato a Louis, una delle sue braccia a circondargli la schiena per proteggerlo da eventuali cadute sgraziate, tipiche del ragazzo.
Quando alza lo sguardo dai propri piedi, vede una figura ergersi a pochi metri di distanza da casa sua, e ci mette davvero poco per riconoscere quella persona.
"Zayn?!" grida entusiasta, abbandonando il fianco del liscio per raggiungere lo sconosciuto e stritolarlo in un abbraccio spaccaossa.
"Ragazzi, venite!" incita i suoi amici, agitando con forza un braccio nell'aria.
"E lui chi è?" domanda sospettoso Louis, riavvicinandosi ad Harry e prendendolo sottobraccio.
"E' Zayn, il mio amico di Holmes Chapel!" spiega ai tre, osservando con invidia la perfetta barba del nuovo arrivato.
"Oh, Zayn! Abbiamo tanto sentito parlare di te, sono lieto di conoscerti" Louis infine si scioglie in un sorriso e gli tende una mano, che viene prontamente stretta dall'altro: "Tu devi essere sicuramente Louis... Ormai credo di sapere tutto di te!" sorride il moro, presentandosi anche agli altri due ragazzi.
Harry nota che il suo amico, solitamente dotato di una invidiabile carnagione olivastra, è terribilmente pallido: "Zee, hai un aspetto orrendo!" lo informa con una smorfia; Liam non è affatto d'accordo con questa sua affermazione, perché, andiamo!
E' -meraviglioso.
Davvero.
"Andiamo a casa, così ti riposi un po'. Sono così felice di averti qua con me!" esclama Harry.

Quindi, sono tutti entusiasti.
Ma forse perché non sanno che il sovrannaturale ha appena fatto capolino nelle loro vite.
Di nuovo.

"Mi dispiace per l'accoglienza che ti hanno riservato le mie donne" si scusa Harry, riferendosi ai vari abbracci e sbacciucchiamenti di sua madre e Gemma, dopo aver visto il suo amico.
Zayn ride, tenendosi una mano sulla pancia: "Figurati, Haz! E poi anche loro mi erano mancate moltissimo, ma mai quanto te!".
Appoggia pesantemente la valigia sul pavimento della stanza del riccio e lo fissa con un broncio: "E forse anche perché un certo qualcuno non ha mai mantenuto la promessa di venire a trovarmi!" lo accusa scherzosamente, stravaccandosi sul letto che Anne ha preparato per lui.
Harry alza le spalle con aria colpevole: "Scuuusa? -prova ad intenerire l'amico, tornando serio poco dopo- E' solo che ho avuto dei, uhm, problemi. Se così vogliamo chiamarli... E non potevo allontanarmi".
"E comunque! -riprende dopo qualche secondo di pausa- Anche tu saresti potuto venire! Piuttosto, come mai ti sei deciso solo ora?".
Zayn si guarda attorno nervosamente, poi sbuffa: "Ero solo molto impegnato anche io, sai, con la scuola ed i test... Però ora siamo in vacanza e mi son detto, perché no? Ho davvero bisogno di una pausa e tu mi mancavi, perciò... Però mi dispiace per averti fatto un'improvvisata del genere senza avvertire".
"Non è davvero un problema, quello! Anzi, mi ha fatto piacere ricevere questa sorpresa!" gli fa l'occhiolino Harry, per poi sedersi al suo fianco, continuando: "E poi, così posso anche farti conoscere Louis! Ne sono così felice!".
Il moro sorride: "Sì, si vede! Insomma, vi ho visto insieme solo per pochi minuti, ma sembrate così... Così..."
"Così?!" lo incalza il riccio, pungolandolo su di un fianco con un dito: "Innamorati, sciocco!".
Ridono entrambi, Harry che annuisce: "E' così, penso di amarlo, come non ho mai amato nessuno".
"Quanto siete carini!" urlacchia Zayn, stringendoselo contro e facendo ridere di gusto l'amico.
"Comunque per ora ti lascio riposare, ma poi dobbiamo parlare seriamente" Harry minaccia l'altro ragazzo, mentre si alza per lasciarlo solo nella stanza, così da poter schiacciare un pisolino.
"Cosa intendi dire?" domanda confuso l'altro, osservando il riccio con cipiglio, che gli risponde subito: "Intendo dire che so che non mi hai detto tutta la verità sul perché sei qui. E credo di meritare di saperla" si gira per uscire completamente dalla camera, ma poi fa un passo indietro e guarda con dolcezza il moro: "Zay, sai che ti voglio bene e che non ti giudicherei mai, vero?".
"Certo, lo so" annuisce Zayn, rimanendo sorpreso al: "E allora saprai anche che se te lo chiedo è perché sono preoccupato per te" di Harry.
Il ragazzo si lascia cadere pesantemente con la testa sul cuscino, poi sospirando si leva gli occhiali che aveva ripescato dallo zaino e si massaggia il ponte del naso con due dita.
Si morde un labbro, insicuro se la scelta che ha fatto è davvero quella giusta; ha paura di avere messo in pericolo Harry, ma non poteva davvero rimanere ad Holmes Chapel, a casa sua, un minuto di più.
Era troppo pericoloso per la sua famiglia.
Domani parlerà con Harry, gli spiegherà tutto.
Beh, tutto quello che sa, il che è dannatamente poco.
Si scuserà, e poi scomparirà per sempre: non può permettersi di fare del male alle persone che ama.
Non un'altra volta.

Zayn si trova in una foresta; come ogni anno è andato in campeggio insieme alla sua famiglia, ed ora deve spegnere il fuoco attorno al quale si sono seduti per mangiare la cena e dove subito dopo, come d'abitudine, ha raccontato una storia dell'orrore alle sue sorelline: ne inventa una ogni anno, e loro le adorano, letteralmente.
Può già sentire i suoi genitori russare leggermente dalla tenda che condividono con la figlia più grande; ride sommessamente mentre fa cadere dell'acqua sulle ceneri ancora ardenti.
La notte è resa ancora più buia dalla coltre che formano le chiome degli alberi, e che impedisce quasi del tutto ai raggi lunari di raggiungere la piccola radura.
Il silenzio regna sovrano, qualche animaletto sta uscendo per cercare delle bricioline di cibo da portare ai piccolini, dei gufi ruotano la testa praticamente di 360 gradi.
Zayn lo ritiene piuttosto impressionante, davvero.
Si drizza immediatamente quando gli sembra di sentire il latrato di un cane, che pare di più un ululato, a dire il vero...
Ma non è assolutamente possibile, si trovano in una zona protetta, una zona apposta per i campeggiatori!
Scuote la testa e velocizza i suoi movimenti per apprestarsi a raggiungere la sua tenda, dove le sue sorelline dovrebbero già essere nel mondo dei sogni.
"Zayn?" una vocina sottile lo fa sussultare.
"Safaa! Cosa fai ancora sveglia?" sussurra per non svegliare gli altri, avvicinandosi alla più piccola dei Malik.
"Ho sentito un rumore, Zayn! -Stringe al petto il suo orsacchiotto- Era il mostro dei boschi! Lo so!" singhiozza, stringendosi al fratello, che le accarezza delicatamente i capelli: "Saf, lo sai che non esiste, che l'ho inventato io solo per raccontarvi una storia, come sempre... Non c'è da avere paura" la tranquillizza, per poi indirizzarla verso la tenda.
Poi le cose si fanno veloci, si sente un improvviso rumore di passi pesanti, o zampate, non ne è sicuro; quando si gira con un movimento terrorizzato davanti a suoi occhi si trova un- un qualcosa di enorme e peloso, non è in grado di identificarlo, vede solamente una serie di denti aguzzi e bavosi, degli artigli che hanno spaccato a metà il terreno e degli occhi rabbiosi.
Occhi che stanno osservando la sua sorellina, ancora sulla strada per il rifugio.
Zayn inizia a correre nello stesso momento del mostro, poi con un salto si tuffa sulla sua traiettoria per impedirgli di raggiungere Safaa.
Strizza con forza gli occhi per non doverlo vedere, e urla di dolore quando sente le falci chiudersi su di sé.

Zayn urla disperatamente, ed Harry sta cercando da diversi minuti di svegliarlo, ma senza successo.
Le grida del suo amico sono disumane, e si sta anche fortemente dimenando fra le lenzuola, calciando e tirando pugni all'aria.
Il riccio trattiene il fiato quando si accorge delle lacrime che stanno scorrendo sulle guance impallidite di Zayn.
Lo accarezza leggermente, provando nuovamente a svegliarlo.
Con un ultimo verso strozzato, il moro rinviene; inizialmente si divincola, poi accorgendosi di Harry si fa stringere fra le sue braccia ed inizia a singhiozzare: "Mi dispiace... Mi dispiace... Non volevo, io-".
"Ssh..." sussurra ritmicamente Harry, passandogli una mano sulla schiena e notandola madida di sudore.
"Andrà tutto bene, Zay. Te lo prometto" appoggia la guancia sul suo capo e continua a tenerlo stretto, domandandosi cosa stia nascondendo il suo amico di così tanto tremendo.
Notando che il ragazzo si è riaddormentato lo adagia lentamente sul letto e senza fare rumore esce dalla stanza, nonostante sia ancora in pigiama.
Sblocca il telefono con un movimento del dito e va fra i contatti preferiti, avviando la chiamata.
Si mordicchia le unghie nervosamente mentre aspetta che il "tuu-tuu" del telefono lasci posto ad una voce umana.
"Pronto? -risponde una voce assonnata- Chiunque tu sia, visto che non ho guardato chi è, spero sia urgente. Del tipo, vita o morte".
"Louis! Louis, grazie a Dio mi hai risposto!" sospira sollevato, rilasciando il fiato che stava trattenendo.
"Harry?! Tesoro, che è successo?" domanda improvvisamente sveglio Louis, tirando via le coperte dal letto ed alzandosi in piedi, grugnendo leggermente per il contatto dei piedi nudi con il pavimento freddo.
"Si tratta di Zayn -gli spiega- Sta nascondendo qualcosa e-"
"Haz, nemmeno noi gli abbiamo detto tutta la verità..." il liscio gli ricorda, strofinandosi una mano sugli occhi e trattenendo uno sbadiglio.
"Certo, lo so -Harry annuisce, anche se sa di non potere essere visto- Ed è anche per questo che ti ho chiamato... Penso sia il caso che noi gli raccontiamo tutto".
"Se sei sicuro, io ti appoggio. Lo farò sempre, Babycakes"
Harry sorride intenerito: "Lo so, Lou... Lo so. Ho davvero una brutta sensazione, credo che Zayn sia in guai, guai seri" sussurra, incamminandosi verso la cucina per preparare la colazione, poi continua "E non è nemmeno questo il peggio!".
Louis sgrana gli occhi: "C'è qualcosa di peggio?" domanda, spaventato dalla risposta che riceverà.
"Certo. Io credo che per aiutare Zay dovremo infrangere la promessa fatta a Liam".
"Intendi dire che..?"
"Già. Penso proprio che ci sia del sovrannaturale, dietro a tutto ciò. Anche per questo desidero raccontargli la nostra storia, la tua storia".
Louis riflette per qualche secondo, poi ridacchia: "Beh, perlomeno qualcuno di contento ci sarà...".
"Niall!" esclamano entrambi, ridendo all'unisono e salutandosi con la promessa di risentirsi più tardi.
E se ad Harry è rimasta fra le labbra quella frase che inizia con "Ti" e finisce con "Amo", nessuno deve necessariamente saperlo.
Si riprende scuotendo leggermente la testa, e si accinge a prepare i pankecakes ai frutti di bosco, i preferiti del suo migliore amico.

Sale traballando le scale; fra le mani stringe la colazione per Zayn, e non ha alcuna intenzione di inciampare a causa dei piedoni che si ritrova, grazie tante.
Rilascia un sospiro di sollievo una volta che ha oltrepassato anche l'ultimo gradino, e si avvicina alla porta di camera sua, dove il moro è ospitato.
Bussa con due nocche alla porta, entrando poi lentamente nella stanza.
Osserva con cipiglio il moro mentre chiude le ultime cerniere della sua valigia.
Aggrotta la fronte: "Che significa tutto questo?".
Zayn lo guarda con occhi tristi: "Significa che me ne vado, Haz".
Il riccio boccheggia per qualche secondo, completamente preso alla sprovvista: "Ma-ma perché? E' per quello che ti ho detto? E' successo qualcosa?".
Il moro gli si avvicina e lo abbraccia: "Non è colpa tua, okay? Semmai, è solo colpa mia".
Scuote la testa ed i ricci sobbalzano qua e là: "Non capisco".
Zayn sospira e si siede, prendendosi la testa fra le mani con fare disperato, mugugnando a mezza voce: "Non sarei mai dovuto venire... Non avrei dovuto... Mi dispiace...".
Harry indurisce il viso e si avvicina all'altro ragazzo: "Senti, io non ci sto capendo davvero nulla, ma in queste condizioni non ti lascio andare proprio da nessuna parte. Sono preoccupato per te, lo capisci?! Sei arrivato qua con l'aspetto di uno zombie e la disperazione negli occhi, credevi che non me ne sarei accorto? -Ride senza gioia- Andiamo, Zee! Siamo praticamente fratelli! Abbiamo vissuto in simbiosi per più di metà della nostra vita!".
Zayn abbassa il viso, incapace di sostenere lo sguardo carico di preoccupazione degli occhi verdi di Harry, poi alza un angolo delle labbra in direzione dell'amico: "E se ti dicessi che la mia presenza qui potrebbe essere... Come dire, nociva?".
Gli sparnazza i capelli e gli indica con un cenno del dito la colazione: "Intanto mangia, poi ci vestiamo e ci incontriamo con gli altri".
Zayn morde con gusto uno dei pankecakes e lo accompagna con un sorso di succo di pesca, osservando l'altro con sguardo interrogativo, a cui lui risponde con una breve risatina: "Che ne dici se ti racconto una storia, in cambio di un'altra storia?".

"Devo ancora capire perché quando ci riuniamo dobbiamo sempre farlo a casa di Niall... Mai una volta che muova il culo, quello là..." borbotta Liam, mentre si incammina per strada e prova ad indossare le cuffiette per ascoltare un po' di musica, l'unica cosa che riesce a farlo distrarre e rilassare in qualsiasi situazione.
Sbuffa un po' perché come al solito sembra che i fili delle cuffie si siano divertiti ad intrecciarsi di loro volontà nella sua tasca ed inizia a sbrogliare la matassa, gettando qualche sguardo qua e là giusto per evitare di finire investito.
Quindi, la sua poca concentrazione e Lucio Battisti che gli canta nelle orecchie (non è strano, okay? Soltanto che gli piace la musica straniera) fanno sì che non senta i vari "Liam! LIAM!" gridati a distanza da Harry, che dopo avere cercato inutilmente di raggiungerlo, ha rallentato di colpo alzando le spalle, scontrandosi però in questo modo con Zayn che gli correva alle spalle.
"Ahi!" si lamenta il moro, strofinandosi la fronte con una smorfia: "Perchè ti sei fermato?".
Harry si gira a guardarlo con gli occhi spalancati: "Dì, ma stai scherzando?! Ormai è troppo lontano, è impossibile raggiungerlo, e poi non ho più fiato!".
Zayn sbuffa divertito e con un: "Guarda e impara, pivello!" riprende a correre ancora più velocemente di prima, lasciando il riccio con la bocca aperta per lo stupore.
I piedi calpestano ritmicamente il suolo, e a lui pare una cosa così rilassante, che non crede di essersi sentito così bene da...
Non se lo ricorda più nemmeno lui da quando, onestamente.
Raggiunge il castano senza difficoltà, e per attirare la sua attenzione gli appoggia una mano sulla spalla, sfiorandolo con leggerezza.
Liam però fa un salto all'indietro spaventato dal tocco improvviso, finendo così fra le braccia di Zayn, che gli impediscono di cadere.
"Ehi" lo saluta con un sorriso il moro, ancora tenendolo stretto.
"Z-Zayn! Ciao!" arrossisce Liam, rimettendosi sui propri piedi e ponendo una distanza dignitosa dal corpo dell'altro ragazzo.
"Che ci fai qua?" sussurra casualmente, guardando un po' ovunque tranne che negli occhi color caramello dell'altro ragazzo.
"Harry ed io stavamo andando a casa di Niall, quando ti abbiamo visto in lontananza..." spiega, voltandosi indietro per vedere dove si è cacciato il suo amico, che ancora non si vede.
Lo strombazzamento improvviso di un clacson li fa sussultare entrambi, voltandosi vedono la vecchia 500 azzurro cielo del nonno di Louis, con all'interno il nipote del proprietario ed Harry, che li salutano ghignando e sventolando le mani fuori dai finestrini: "Ci vediamo quando arriverete, pivelli!" sghignazza Louis, premendo nuovamente il piede sull'acceleratore.
"Ciao piccioncini!" ride a sua volta il riccio, felice di essersi evitato un'ulteriore corsa.
Liam arrossisce nuovamente e trattiene un grugnito infastidito, ma viene tirato per il braccio da Zayn: "Su, Lee! Andiamo, o non arriviamo più!", poi però si ferma in mezzo al marciapiede e si ricorda: "In realtà sei tu che dovresti guidarci... Non so dove si trova la casa di Niall!" sorride, e Liam può vedere la punta della sua lingua rosea fare capolino, e lo ha chiamato Lee, ma stiamo scherzando e sì: si sente decisamente svenire.
Uh-oh.
"Allora? Andiamo?" lo richiama Zayn, così annuisce e si sbriga a riprendere a camminare, buttando alla rinfusa le cuffiette nella tasca dei jeans, dimenticandosi che poi dovrà combattere per sciogliere tutti i nodi.
Francamente, non gli importa.

Harry sta per suonare il campanello, ha già il braccio allungato per pigiare il pulsante quando la piccola mano di Louis si posa sul suo polso e glielo fa abbassare delicatamente.
Sta giusto per domandare il motivo di tale azione, quando Louis lo attira a sé portando entrambe le mani sul suo collo, facendogli abbassare il volto per potere raggiungere con più facilità le sue labbre, sulle quali poi si avventa come un assetato che vede un bicchiere d'acqua in mezzo al deserto.
Il bacio è immediatamente profondo, ed Harry ci affoga dentro, con tutti i sentimenti che sente stare riempiendo tutto il suo essere, poi si fa più tenero, e Louis lascia tanti piccoli bacini sulle labbra del riccio.
Quando apre gli occhi celesti vede che quelli verdi di Harry lo stanno già guardando; sono ancora vicinissimi, poiché sta ancora circondando il collo del ragazzo con le mani, accarezzandolo delicatamente.
Harry sta quasi per dire le due famose paroline, perché sente che è il momento, quando la porta dietro di loro viene improvvisamente aperta e Niall tossicchia leggermente: ovviamente lo fa apposta, per metterli in imbarazzo.
Louis pare non accorgersene, continua comunque a guardarlo, e lo fa proprio come un cieco guarderebbe il sole per la prima volta, come il piccolo grande miracolo che quel ragazzo riccio, alto ed un bel po' imbranato è per lui.
Avvicina le labbra sottili al suo orecchio: "Perchè i baci non si chiedono, si danno" sorride infine, allontanandosi ed entrando in casa, lasciando dietro a sé Harry con le guance rosse, una mano a coprirsi la bocca, lo sguardo verde fisso sulla figura del ragazzo che si sta allontanando.
E lui, anche se sa che non può sentirlo, glielo dice comunque: "Ti amo", perché non è più in grado di mantenere quel segreto solo per sé.
Infine entra in casa e chiude la porta, appoggiandovisi per qualche secondo con la schiena, rilasciando un profondo sospiro.
Alza lo sguardo sulle scale per il piano di sopra, dove Niall ed il liscio stanno discutendo sull'ultima partita di calcio vista, e non può fare a meno di perdersi ancora una volta, osservando il sorriso gioioso di Louis e le rughette d'espressione che gli si formano al lato degli occhi.
Si raddrizza e cammina verso i due ragazzi; potrebbe quasi sembrare che non si siano accorti del suo arrivo, ma Louis cerca la sua mano per stringerla, e lui potrebbe giurare di avere visto il suo sorriso diventare ancora più luminoso, e di avere notato uno sguardo carico d'affetto negli occhi blu di Niall.
Intreccia le dita con quelle di Louis e fa comparire le fossette sulle sue guance, nonostante lui di fuorigioco e di rigori, non capisca proprio un tubo.

Raggiungono la stanza del biondo che notando qualche assenza domanda: "Ma Liam? E Zayn? Non riguardava anche lui, la riunione d'emergenza?".
Harry e Louis si scambiano uno sguardo d'intesa, sogghignando sotto i baffi (che in realtà solo Louis ha, ma comunque).
"Non dovrebbero essere più di tanto distanti, in realtà" pensa ad alta voce il maggiore, facendo improvvisamente interessare Niall: "In che senso..? Mi stai dicendo che- sono insieme?".
Harry annuisce, ridendo ai salti del biondo: "Lo sapevo, lo sapevo! Avvertivo questa sensazione... Altrochè solo aspirante medium, come minimo sono un vero e proprio sensitivo!" esclama entusiasta, placato però dal: "Sì, o magari hai solo due occhi per vedere e due orecchie per sentire... Non è per dire, ma è da quando abbiamo incontrato Zayn ieri sera che Liam non fa che parlarne, è davvero diventato logorroico!" del liscio.
Lui sbuffa, roteando gli occhi verso il cielo: "Come ti pare" dice, muovendo la mano con il palmo verso il basso, per indicare che lascia perdere.
Il campanello trilla, e dopo pochi secondi sentono dei passi avvicinarsi.
"Sai che questo non gli piacerà per niente, vero, Haz?" sussurra Louis e, oh, sì.
Lo sa.
Però ha come la sensazione che la presenza di Zayn riuscirà a placare almeno di un minimo la furia di Liam.
O almeno spera.
"Ciao ragazzi!" li salutano, facendogli posto per accomodarsi.
Liam scuote la testa, agitando una mano come a volersi togliere di torno un insetto fastidioso: "Facciamola breve, dài. Qual è questa questione importantissima? -inizia, poi borbotta fra sé e sé- Ho come la sensazione che non mi piacerà. Già lo so".
Tutti si lanciano sguardi colpevoli e litigano silenziosamente per decidere a chi toccherà parlare, alla fine -come al solito- è il riccio a cedere: "Perchè infatti non ti piacerà quello che ascolterai, Liam -inizia a parlare, per poi voltarsi verso il moro- Ti ho promesso di darti una storia in cambio di un'altra storia, Zayn, e manterrò la promessa. Dammi solo- solo un secondo per raccogliere i pensieri, okay?".
Si umetta le labbra con la punta della lingua, ed il suo sguardo diventa vacuo, mentre la sua mente si immerge nei ricordi.
"Quando sono arrivato a Doncaster, mio padre era appena scomparso. Se n'era andato, lasciandomi solo un fottuto biglietto, fregandosene di Gemma e della mamma... Di me non m'importa, ma come ha potuto lasciarle sole?!" scuote la testa, avvicinandosi alla finestra per appoggiarsi al davanzale.
"Haz, non c'è bisogno che-" prova a dire Zayn, ma Harry lo ferma con un cenno della mano: "Mi farà bene, davvero".
"Io- credo mi sentissi così maledettamente solo... Anche ad Holmes Chapel non ero pieno di amici, ma avevo te, Zayn! E mi bastava, non chiedevo altro -alza le spalle- Ma qua non avevo nulla, ed ogni notte sentivo i singhiozzi di mia mamma, e non riuscivo a fare nulla, nulla!" si siede pesantemente sul letto, mordendosi le labbra.
"Mi sentivo la causa di tutto, mi sentivo- sentivo di essere rotto, capite?" alza lo sguardo, mostrando gli occhi lucidi senza vergogna.
"Inutile -continua- Uno sbaglio, o- Un ostacolo alla felicità della mia famiglia" ammette, affrontando gli occhi spaventati dal suo discorso del suo migliore amico.
"Non parlavo realmente con qualcuno da, uh, un sacco di tempo, troppo, per potere continuare ad avere almeno un accenno di sanità mentale, penso".
Sente il braccio di Louis circondargli la vita e, suo malgrado, sorride.
"Quindi, dopo di un po', credo di avere deciso semplicemente di- togliere il disturbo..? O una cosa del genere, ma comunque. Avevo deciso che l'ultima cosa che avrei visto sarebbe dovuta essere quella che avevo amato per tutta la vita, l'acqua. Così ho cercato di affogare nella piscina della scuola".
Si sente più leggero, dopo avere confessato tutto al moro, che lo sta osservando con entrambe la mani a coprirgli la bocca e con gli occhi tristi: "Dio, Harry. Avrei dovuto essere al tuo lato... Avresti dovuto chiamarmi, sarei venuto, Dio...".
Il riccio cerca di tranquillizzarlo sorridendo: "Non sentirti in colpa, Zee. Io ne sono grato".
Il moro squittisce sconvolto: "Grato?!" e lui ride, annuendo: "Se non fosse successo tutto questo, Louis non mi avrebbe mai salvato... Ed io non avrei potuto salvare lui" i due ragazzi si sorridono, poi il minore continua a spiegare: "Perchè, dopotutto, l'ultima cosa che ho rischiato di vedere non è stata l'acqua... Sono stati i suoi occhi".
Zayn riflette qualche attimo: "Quindi... Louis ti ha salvato..?" ed il riccio annuisce: "Sì, è così".
Niall sbuffa irritato: "Okay, quando arrivi alla parte bella?" chiede, ricevendo uno scappellotto da Liam, da cui si allontana immediatamente, urlando un ben poco virile: "Ahi!", ma comunque tace, incrociando però la braccia in segno di protesta.
Louis ride e si gratta la nuca: "Okay, okay, Niall! Ora arriva la parte 'bella'... Diciamo che... Non ero propriamente vivo, quando ho salvato il mio Babycakes..?".
"Cosa?!" sputa Zayn, con gli occhi fuori dalle orbite.
"Era proprio morto, kaput, finit- inizia ad elencare il biondo, ricevendo un altro scappellotto da Liam, che per darglielo si è addirittura alzato in piedi- Vabbè, hai capito" mugugna allora, sconfitto.
"Quindi quando dici che tu hai salvato Louis..." inizia, facendo correre lo sguardo dall'uno all'altro, confuso, ma Harry gli va in aiuto: "Intendo dire che l'ho riportato in vita, sì. So che è difficile da credere, ma-".
"Non poi così difficile, in realtà. Un tempo, forse, non ci avrei creduto" Zayn abbassa il capo e fissa lo sguardo sulle sue vecchie Nike.
"Credo che ora sia il mio turno, di raccontare una storia".

Vengono interrotti dall'arrivo del nipotino di Niall, che cerca di convincerli a giocare a nascondino, andandosene con un broncio offeso quando lo zio gli dice che non possono, magari più tardi.
Zayn parla improvvisamente: "Io non sto bene".
"Lo so -annuisce Harry- lo vedo: sei pallido, hai delle occhiaie assurde... Che ti sta succendendo?".
"Non- non ne sono sicuro. Ma una cosa la so. So quando è iniziato tutto questo".
Il riccio trattiene per un secondo il fiato, poi esplode: "Riguarda i tuoi incubi, vero?" domanda velocemente, con la paura di avere detto qualcosa che il moro avrebbe preferito non confessare.
Zayn tentenna: "Beh, sì e no. Perchè non sono incubi. Sono ricordi".
Harry lo guarda con cipiglio, ricordandosi la condizione in cui aveva dovuto tentare di svegliarlo, l'altro gli risponde con uno sguardo consapevole.
"E' iniziato tutto circa un paio di mesi fa. Sai che ogni anno la mia famiglia ed io andiamo in campeggio, no? -domanda, poi spiega- Quest'anno c'è stato un- un incidente".
"Era una delle ultime sere, ed era il mio turno di spegnere il fuoco... Safaa si era svegliata perché aveva sentito un rumore e pensava fosse un mostro, colpa mia" ammette con un sorriso amaro.
Aggrotta la fronte per concentrarsi: "Dopo averla tranquillizzata, l'avevo convinta a tornare nella tenda. In realtà anche io avevo sentito qualcosa, ma pensavo di essermi fatto influenzare, invece...".
"Invece?!" domanda Liam, che pende dalla sua bocca; lui scuote la testa e riprende il racconto: "All'improvviso ho sentito dei passi alle mie spalle... Ma non erano passi, erano zampate... Non ho idea di che cosa fosse, ma era- enorme, con delle zanne grandissime e... E stava puntando alla mia piccola Safaa, ed io non potevo permetterglielo, capite?".
Louis ha due fratelli più piccoli, sa cosa vuol dire perché morirebbe di nuovo per loro, perciò capisce quello che deve avere fatto il ragazzo, ed in effetti ne ha la conferma poco dopo: "Così mi sono parato davanti a lei. E quella cosa ha morso me".
"Non ricordo bene quello che è successo. Mi sono svegliato la mattina dopo, in una pozza di sangue. Ovviamente, i miei mi hanno portato subito al pronto soccorso. Pensavo che fosse finita così, ma dopotutto, credo di essermi sbagliato".
"Dopo qualche settimana ho iniziato a sentirmi strano, ero molto lunatico... Sentivo di avere molta più forza del solito e le unghie erano insolitamente taglienti... Poi una sera sono andato a letto presto in preda a dolori atroci -sospira- la mattina dopo mi sono svegliato in mezzo alla foresta. Ero nudo e pieno di tagli. Non ho idea di cosa sia successo, quella notte".
Harry gli stringe una mano sulla spalla, trasmettendogli la forza di continuare il discorso: "E' successo altre volte, tantissime, ho perso il conto. E' anche per questo che non sono venuto prima, sai? Cercavo di convincermi di non avere nulla di strano, ma poi io- Io... Che Dio mi perdoni!" singhiozza, buttandosi contro il petto dell'amico per nascondere le lacrime sul suo viso.
"Cos'hai fatto? Zayn, cosa hai fatto??" domanda con foga il riccio, scuotendolo per le spalle, cercando di capirci qualcosa di più.
"L'ho attaccata. Ho attaccato la mia piccola Saf, la mia sorellina... Capisci? Volevo salvarla dal mostro, ma il mostro sono diventato io..." si rannicchia ancora di più, poi urla: "SONO IO IL MOSTRO, CAZZO!" riprendendo a piangere rumorosamente.
Fa dei veloci respiri soffocati, incapace di trattenere l'aria più a lungo dentro i polmoni.
Tutti i ragazzi gli si sono avvicinati, dopo la confessione, e cercano di fargli sentire che loro sono lì, che lo aiuteranno.
"Vedrai che andrà tutto bene, Zayn -gli accarezza la schiena Liam- Si sistemerà tutto".
"Io credo che tu sia invischiato in qualcosa che va oltre la nostra comprensione, oltre alla nostra dimensione..." ragiona Louis, appoggiando il capo su quello del suo ragazzo.
"Intendi dire che c'è dietro del sovrannaturale?" domanda Liam, incerto.
"Mi sembra piuttosto ovvio -ammette il liscio, annuendo con sicurezza- Solo, non so di preciso cosa... Credo che dovremmo fare un salto al negozio di Lou Teasdeale".
Niall esulta: "Evvai! Questo significa che non devo più nascondervi le mie lezioni online di magia?!" e se tutti lo guardano stranito, non ha importanza.
"Domani sono via per l'anniversario dei miei genitori, che ne dite di andarci dopodomani?" propone poi il biondo; sono tutti d'accordo, ma Zayn scuote il capo: "No, no! Io voglio- Io devo andarmene, non mi avete ascoltato?! Sono pericoloso! Pensavo che allontanandomi da quel posto sarebbe andata meglio, ma sento questa cosa, la sento sempre, anche ora! E non posso assolutamente permettermi di fare male anche solo ad uno di voi!".
"Niente storie, Zayn! -lo sgrida Liam, facendo stupire tutti- Tu da qui non ti muovi, e dopodomani vieni con noi!" poi accorgendosi delle occhiate dei suoi amici arrossisce e borbotta: "Cioè, sì, ecco- Oh, fanculo!".
"Va bene, Liam" Zayn, finalmente, sorride.

"Liam, dove hai detto che andate?" domanda sua madre, osservandolo mentre si tira su i jeans che continuano inevitabimente a cadergli, andando a mostrare i suoi boxer neri.
Liam si inginocchia ed allaccia le Converse nere, mentre bofonchia una risposta alla donna: "Andiamo a fare un saluto alla vecchia amica di Niall, Lou. Sai, no? La donna per cui la moglie di Greg faceva da baby-sitter alla figlia".
Karen annuisce e gli scocca un bacio in fronte: "Fate i bravi, bambini! E non tornate tardi!"
"Sì, mamma!" sbuffa lui, lasciandola con un abbraccio ed uscendo di casa per entrare nell'auto del biondo, che lo sta già aspettando con il motore acceso.
"Ehy, bello!" lo saluta una volta dentro la vettura, agitando il pugno per farglielo sbattere con il suo.
Liam si volta verso il retro dell'auto e saluta anche gli altri tre ragazzi, che a volerla dire tutta paiono appena essere caduti dal letto.
In effetti, conoscendo Louis, per lui questo potrebbe anche essere vero.
Durante il tragitto non parlano molto, Niall canticchia casualmente qualche canzone, ma nulla di più, anche perché Zayn si è addormentato ed è caduto con il capo sulla spalla di Louis.
Harry li guarda con un sorriso leggero e poi spiega con preoccupazione: "Non ha avuto un attimo di pace per tutta la notte, a causa dei suoi incubi...".
"E tu con lui" aggiunge Louis, stringendolo a sé.
"Ed io con lui" conferma il riccio, occupando la spalla libera del liscio.

"Ragazzi, ci siamo" li informa il biondo, spegnendo l'auto ed alzando la leva del freno a mano.
Louis alza lo sguardo curioso; l'ultima volta che si è trovato in quel posto era ancora invisibile, ed era tutto così freddo e grigio...
E' una sensazione strana quella che prova, difficile da spiegare, riflette il liscio mentre si accinge a svegliare i due ragazzi che riposano il capo sulle sue spalle: l'aria pare essere rarefatta, sembra più spessa e nebbiosa del normale...
Potrebbe essere passata una vita come soltanto un giorno, dall'ultima volta che è stato lì.
Rabbrividisce e scuote le spalle.

Le tende viola che coprono le vetrine del negozio di Louise Teasdeale sono sempre le stesse, e rendono il negozio particolarmente inquientante.
Liam scende dall'auto e fissa quel posto con un'espressione indecifrabile: sperava davvero che non avrebbe dovuto vedere quel paesaggio per molto, molto tempo.
Tipo, per tutto il resto della sua vita.
Anche lui però ha capito che non avevano scelta, e non è affatto pentito di avere acconsentito a tutto ciò.
Non che ci fosse davvero una scelta, ovviamente.
Non lo avrebbe sicuramente mai lasciato in quella situazione, come avrebbe potuto?
Lancia distrattamente un'occhiata a Zayn che si sta stropicciando un occhio per scacciare il sonno, ed inizia a camminare verso l'edificio.
Niall apre la porta a vetri e domanda: "E' permesso?" nonostante non si veda nessuno al bancone.
Louise pare sbucare fuori dal nulla: "Niall, ragazzi! Pensavo che non vi avrei visto mai più!" li guarda con sguardo criptico e poi ride, sbattendo le mani: "Okay, okay! Lo avevo già letto nei tarocchi".
Si avvicina camminando leggiadramente, i lunghi capelli argentei che seguono i suoi movimenti spargendosi elegantemente nell'etere; all'improvviso si ferma con uno dei piedi ancora a mezz'aria ed inizia a storcere il naso, sniffando l'aria con attenzione.
"Ragazzi! -esclama poi- Ma cosa avete portato nel mio negozio?!" domanda con curiosità, accorgendosi del quinto ragazzo che sembra volersi nascondere dietro agli altri che invece già conosce.
Gli gira attorno con circospezione, annusa tutto attorno a lui, raggrinzendo il suo nasino delicato, e poi sorride: "Seguitemi nel mio ufficio, cari, sì?".
Gli indica con un braccio il divano e le poltrone, e loro si accomodano con impaccio.
"Ci dispiace doverti disturbare, Lou -inizia il biondo- ma abbiamo davvero bisogno di te".
La donna rotea gli occhi: "Non essere sciocco! Ora ditemi, come mai lo avete portato qua?".
Si guardano tutti con confusione, non capendo il significato delle sue parole.
"Che intendi dire?" interviene così Louis, dando voce al pensiero di tutti.
"Oh, Louis! Sono lieta di vedere che tu ti senta meglio, caro!" sorride, come se per lei fosse perfettamente normale dire una frase del genere ad un ragazzo che teoricamente dovrebbe essere morto e sepolto. Beh, pensandoci, probabilmente per lei è normale.
"Oh, che sbadata! -dice poi, posandosi un piccolo schiaffetto sulla fronte- Non vi ho offerto nulla! Gradite del té?" non aspetta una loro risposta ed inizia immediatamente a muovere le mani per aria, facendo comparire dal nulla un vassoio con sei tazze ed un bollitore.
Si alza in piedi ed inizia a versare l'infuso nelle porcellane, offrendolo poi ai ragazzi, facendo comparire con uno schiocco delle dita anche dei biscotti.
Liam soffoca un singhiozzo e si impone di fare finta di nulla, affrettandosi a chiudersi la bocca con un frollino.
Per qualche minuto si sente solo il tintinnio dei cucchiaini che girano dentro le tazze, poi la medium ripone la domanda: "Allora, ditemi: come mai avete portato un licantropo dentro il mio negozio?".
Li guarda tranquillamente mentre sorseggia il suo té, osservando poi con cipiglio il moro, che inizia a sputare liquido ovunque, essendogli andato di traverso il sorso che stava bevendo.
"Non ditemi che- Non ditemi che non lo sapevate ancora?!" li guarda sorpresa, appoggiando la tazzina sul piattino di ceramica.
Passa lo sguardo sui ragazzi, osservando le loro espressioni, Niall che sta ancora battendo delle manate sulla schiena di Zayn per cercare di evitargli il soffocamento.
"No, non lo sapevate" sospira, poi però si volta verso Louis, che ha in volto un'espressione un poco colpevole: "Io... Avevo qualche sospetto, ma non ho detto nulla perché non pensavo potesse essere davvero...".
Azzarda uno sguardo verso il moro ed il riccio: "Mi dispiace..?" tenta di scusarsi, ma Harry gli sorride, rassicurandolo.
Improvvisamente Zayn caccia un urlo strozzato e si porta le mani al collo, come se qualcosa gli stesse ostacolando le vie respiratorie; gli occhi gli si rovesciano, lasciano intravedere tutto il bianco venato da piccoli capillari rossi.
Inizia a tremare convulsamente, cadendo poi sul pavimento, ha ormai perso quasi completamente coscienza di sé.
Louise batte una volta le mani e fa sparire teiera e tazzine, avvicinandosi al ragazzo per poterlo osservare meglio; gli abbassa leggermente lo scollo della maglia e sussulta: "Oh, cielo! Povero, povero ragazzo!".
Sfiora con la mano l'enorme cicatrice traslucida lasciata dal morso del lupo mannaro: questa prende un colorito rossastro lucente, e Zayn incomincia ad urlare come un disperato; urla così tanto che le vene sembrano volere fuoriuscire dal suo collo, così tanto che Harry ha davvero paura che possano scoppiargli, mentre gli tiene la testa fra le mani per cercare di calmarlo e di farlo stare fermo, aiutato da Louis, Liam e Niall che lo tengono invece per le braccia, le gambe ed il busto.
"Che sta succedendo?" urla Niall, guardando con terrore il ragazzo, non sapendo cosa fare.
"Da quanto stai trattenendo il dolore, bambino?" sussurra Louise mentre gli accarezza la fronte, incurante delle urla.
"Louise! Fa' qualcosa!" grida Liam, implorando la donna e mostrandole gli occhi appena lucidi.
"Non posso -risponde lei mestamente- dobbiamo aspettare che la crisi passi da sola, a meno che..." ragiona, iniziando a vagare per la stanza.
"A meno che, cosa?" domanda con foga Harry, continuando a trattenere l'amico per evitargli ultieriori danni.
"Ci sarebbe- ci sarebbe un filtro... Ma-" scuote la testa, combattuta se confessare ciò che sa oppure no; Niall la esorta: "Facciamolo! Possiamo farlo ora, ti aiuterò!".
La donna si porta le dita alle tempie, iniziando a massaggiarsele con lenti movimenti circolari: "Non è così semplice, gli ingredienti...".
"Qual è il problema?" ruggisce Liam, così lei lo fulmina con uno sguardo e si arrende, sputando velocemente poche, ma tremende parole: "Sangue. Serve sangue, tanto. Sangue umano".
"Oh..." esala il biondo, guardando gli occhi completamente bianchi del moro.
"Quanto- quanto potrebbe durare la crisi? Il-il dolore, quanto?" domanda il riccio, dopo essersi martoriato il labbro per diversi minuti.
La donna abbassa le spalle: "Non lo possiamo sapere. Minuti, forse. O magari ore. Giorni- o mesi, se è sfortunato. E' davvero un qualcosa che va oltre a ciò che può essere previsto da una semplice strega" ammette con aria sconfitta.
Tentenna qualche secondo, per poi aggiungere: "Il dolore... Direi che è abbastanza evidente, no? In questo momento starà implorando la morte di accoglierlo fra le sue braccia".
Harry scaccia via un paio di lacrime dalle sue guance e consulta gli altri con lo sguardo, trovandoli tutti con la stessa espressione combattiva, poi asserisce: "Non lo lasceremo andare. Lui al posto nostro farebbe lo stesso, per uno qualsiasi di noi" osserva l'amico con un sorriso affettuoso.
Il biondo si avvicina alla medium porgendole un braccio e volgendo lo sguardo altrove: "Prendi il mio, di sangue" sussurra deciso.
Lou gli accarezza il capo con un sospiro triste: "Mi dispiace Niall, ma non puoi. Può sembrarti strano, o magari no, visto che è quello che hai sempre sperato -accenna una risata, suo malgrado- ma dentro di te scorre davvero del sangue da stregone... Usare il tuo sangue non sarebbe affatto una buona idea, tesoro".
Gli occhi verdi di Harry si infondono di convinzione: "Zayn è il mio migliore amico, sarò io-"
"Non pensarci nemmeno, Harry!" lo interrompe bruscamente Louis, stringendolo per un braccio.
"L'ultima volta che hai provato a fare l'eroe ti ho quasi perso, ed è stato per salvare me. Non permetterò che ti capiti qualcosa di male, okay?" si volta verso la strega e alza gli angoli della bocca: "Prendi me, Louise" la prega.
Probabilmente lei riesce a leggere qualcosa nei suoi occhi, quel messaggio nascosto, criptato e venato di una vaga speranza che sta cercando di trasmetterle, così annuisce mentre si inizia a legare i capelli argentei in una coda di cavallo.
"Va bene. Ragazzi, ho bisogno che sistemiate Zayn sul tavolo, lasciando spazio anche a Louis. Niall, tu devi aiutarmi con il filtro".
Harry guarda Louis con le lacrime agli occhi, che però il ragazzo gli scaccia velocemente con i pollici: "Ehy, ehy, Babycakes. No, eh? Non piangere. Andrà tutto bene, fidati di me"
"Louis, ho già rischiato di non poterti avere più con me, io morirei se- se... Fai provare a me, Louis, ti prego!" lo scongiura, stringendogli le braccia attorno al busto, sprofondando con il viso nel suo petto.
Il liscio lo stacca di poco, per poterlo guardare negli occhi: "Harry, no. E' il mio turno ora, è giusto così. Ti giuro che tornerò da te".
Il ragazzo scuote vigorosamente la testa: "Non puoi saperlo!".
"Harry, non abbiamo più molto tempo, e tu non riusciresti mai a perdonarti se succedesse qualcosa di male a Zayn. Fammi essere l'eroe, almeno per una volta, okay?".
"Perchè?" singhiozza contro la sua mano, cercando di trattenere le urla che vorrebbe in realtà rilasciare.
Louis sorride amorevolmente a quella vista e poi: "Perchè l'amore è grande tanto così" gli sussurra in un orecchio, come se fosse un segreto da condividere solo fra loro due.
Cosa che, in effetti, è.
Il riccio soffoca nuovamente un singhiozzo e glielo dice, non può più aspettare, non ora che sta rischiando il suo tutto, ancora una volta: "Louis, ti amo" sospira sulle sue labbra sottili, lasciandolo poi fuggire dalla sua presa per sistemarsi sul tavolo, accanto al loro amico sofferente.
La donna gli dice qualcosa a bassa voce e lui risponde annuendo, poi i suoi occhi azzurri fissano quelli del suo ragazzo fino a che la strega non lo fa addormentare.
Harry trema e sussurra: "Tu sei già un eroe... Il mio".
Ha paura.

E' tutto piuttosto frenetico; le urla di Zayn non si sono ancora placate, anzi, continuano a diventare sempre più forti e lui si domanda come faccia a non avere le corde vocali completamente logorate e sfilacciate.
In realtà Harry si sente piuttosto inutile, ora come ora; è incapace di fare qualsiasi cosa, riesce solo a tenere lo sguardo fisso sul viso pallido di Louis, che sta man mano perdendo il suo normale colorito abbronzato.
Stringe fra le mani le dita del liscio, o almeno, le dita del braccio che non sta subendo i trattamenti di Niall e Louise.
Si rifiuta di guardare cosa gli stanno facendo, pensa che potrebbe essere davvero troppo, così si concentra su tutto il resto; li vede fare avanti e indietro diverse volte, fare cadere strani ingredienti in un pentolone comparso dal nulla e recitare a mezza voce formule incomprensibili, dal suono antico.
Scambia uno sguardo con Liam, al lato di Zayn, ed incontra il riflesso di quello che deve vedere l'altro ragazzo nei suoi stessi occhi verdi.
Dolore, paura, preoccupazione.
Amore.
Sente l'accento irlandese di Niall squittire: "Ma- ma così si dissanguerà, o quasi..." e così stringe gli occhi, cercando inutilmente di impedire che la risposta della strega gli arrivi al cervello: "Lo so, e lo sapeva anche lui".
Il riccio si sente svuotato di ogni cosa, Louis gli ha mentito così spudoratamente?
Si passa una mano sulla faccia, rifiutandosi di pensare una cosa del genere.
"Ho come la sensazione che lui pensasse di sapere qualcosa, di avere una sorta di via di fuga... Non vorrei darvi false speranze, ma come sensitiva penso che i suoi sospetti fossero fondati..." li rincuora un po' lei, poi aggiunge sottovoce: "Se solo me li avesse confidati...".
Finalmente Louise fa segno a Niall di chiudere l'incantesimo sul braccio: "Abbiamo preso abbastanza sangue... Louis è stato bravo, ora deve riposarsi e trovare le forze per tornare da noi".
Forma una sorta di pinza con due delle sue lunghe dita, e poi si strappa un paio di capelli argentei, aggiungendoli al pentolone e chiudendo così il rito.
"Dobbiamo farglielo bere, adesso. E non sarà semplice" li informa, riempiendo di quella sostanza rosso rubino un enorme bicchiere di cristallo, che poi porge a Liam; questi si siede alle spalle di Zayn e se lo porta addosso, in modo che la sua schiena coincida con il suo petto, mentre Harry e Niall cercano di tenerlo il più fermo possibile per permettere che il liquido gli scivoli giù per la gola.
Il biondo volta lo sguardo, quando Zayn continuando a grugnire fa finire gran parte del composto sul proprio mento e per terra; quando il recipiente è finalmente vuoto, il moro si accascia pesantemente contro Liam, che lo sostiene appena in tempo, e poi chiude le palpebre, gli occhi che lentamente sono tornati del loro naturale color caramello.
"E' andata" sospira sollevata la medium, passando lo sguardo al corpo ancora immobile di Louis.
Il riccio è già al suo fianco, ed afferra con ansia una delle sue piccole mani, trovandola dannatamente gelida.
"No! Louis, ti prego- Louis, me lo hai promesso... Cazzo, Lou era una promessa! -gli urla contro, dandogli un leggero pugno sul petto, scoppiando poi a piangere come un bambino- Non posso perderti ancora, non posso...".
Singhiozza silenziosamente, con il capo appoggiato al torace tragicamente fermo e silenzioso del ragazzo che gli ha rubato il cuore, facendolo suo per sempre.
Niall e Liam sono al suo fianco in un secondo; quando il primo si prende il volto fra le mani, l'altro è già pronto a fargli nascondere il capo nel suo ampio petto, in un tragico ricordo di quello che era già capitato due anni prima.
Nessuno di loro due è pronto ad ammettere che hanno appena perso per la seconda volta il loro migliore amico, il loro fratello, dopo averlo ritrovato da così poco tempo.
"Non è giusto" piange l'irlandese, con la schiena scossa da centinaia di tremiti.
"Non lo è" condivide Liam, che cerca di mantenere uno sguardo fiero, perché, come sempre, sente di dovere essere quello forte della situazione, quello che impedirà ai suoi amici di lasciarsi crollare in pezzi come un edificio in rovina.
Poi improvvisamente un delizioso suono, un meraviglioso battito, torna a farsi sentire; Harry alza di scatto la testa dal suo giaciglio, e vede che il petto di Louis -dopo un tremulo risucchio- ha ripreso a muoversi, mentre la pelle sta lentamente prendendo colore.
"Louis..?" sussurra, la mano ancora intrecciata con quella dell'altro sente una lieve pressione, così il riccio sorride mettendo in mostra le fossette: "Mio Dio, Louis, sei vivo!" urla, gettandogli le braccia al collo e nascondendosi contro di esso.
"Ho avuto così paura, Louis" ammette senza vergogna, aumentando la sua presa, causando un "Oouff!" di dolore dal ragazzo sotto di lui.
"Oops!" ridacchia Harry, lasciandolo libero di respirare con facilità.
"Ciao" sussurra debolmente Louis, sorridendo: "Te lo avevo promesso, che sarei tornato... O no?" poi sviene per la stanchezza, adagiandosi nuovamente al fianco di Zayn, che ha preso a dormire, per il momento ancora ignaro della tragedia appena sfiorata.

Zayn socchiude gli occhi lentamente; se li sente pesanti, ed è come se i bulbi gli pulsassero e pizzicassero, un po' come quando non si muovono le gambe da una posizione scomoda per troppo tempo, e si sentono le formiche.
Si guarda attorno, confuso: si trova su di un... Tavolo?
"Ehy, Zee, ti sei svegliato!" parla Liam, che nota essere seduto al suo fianco.
"Io- Sì, che cosa... Che cosa è successo?" domanda, mentre si massaggia con una smorfia la gola dolorante.
"Hai avuto una crisi da mezzano" interviene Louise, lasciandolo di stucco.
"Una che?" domanda perplesso, lasciando poi ricadere il capo sul braccio di Liam, che inizia ad accarezzargli i capelli; un mugolio di apprezzamento viene rilasciato dalle sue labbra in maniera involontaria.
"Non hai completato il processo, non sei ancora un licantropo vero e proprio, ma solo un 'mezzano', un mezzo licantropo, per l'appunto. La crisi è stata dovuta proprio a questo, non so come tu abbia fatto a resistere così a lungo... Perchè sono più che certa che il dolore sia iniziato da un bel po', o sbaglio?" spiega la donna, mentre gli porge un bicchiere colmo di acqua cristallina; lui scrolla le spalle: "Sì, in effetti... Certe volte la testa mi duole così tanto che vorrei soltanto staccarmela dal collo, sai? Altre, invece, ho dei crampi così forti da dovere accucciarmi a terra, ma non pensavo davvero che-" scuote la testa, senza terminare la frase.
"Però ora abbiamo scampato il pericolo, no? Louis gli ha dato il suo sangue, siamo a posto, non rischia più nulla, starà bene, giusto?" la riempie di domande Niall, alzando il naso da uno degli enormi e polverosi tomi che ha trovato nella libreria del piccolo ufficio.
"Temo che non sia così semplice" gli risponde, allo stesso tempo del moro che esclama: "Cosa?! Louis mi ha dovuto dare il suo sangue?".
Il castano, ancora molto debole, si limita semplicemente a ridacchiare: "Magari prima o poi potrai anche rendermi il favore, amico".
Harry lo stringe più vicino a sé e gli lascia un piccolo bacio sulla tempia, sorridendo al suo amico per rassicurarlo, per dirgli che va tutto bene. Almeno per ora.
Liam si schiarisce la voce, innervosito dal fatto che solo lui sembra essersi accorto di un particolare fondamentale: "Louise, cosa intendevi dire con quel 'non sarà così semplice'?".
"Zayn potrebbe cadere in una nuova crisi da mezzano da un momento all'altro" ammette la strega, sedendosi sul divano per potersi finalmente riposare, spossata dagli incantesimi precedentemente eseguiti.
"Ma è terribile, non può continuare così!" esclama Harry, osservando il moro con preoccupazione niente affatto velata, seguito da un grugnito di approvazione di Niall.
"Come faccio a farlo smettere?" domanda il diretto interessato, con gli occhi pieni di disperazione e tristezza; se si trattasse soltanto di lui non gliene importerebbe tanto di continuare a soffrire, ma non può fare a meno di pensare di essere come una bomba ad orologeria pronta ad esplodere e a colpire tutte le persone che più ama.
"E' molto semplice, in realtà: tu stai soffrendo perché in un certo qual modo la bestia dentro di te sta cercando di uscire, ma il tuo corpo glielo impedisce, anche se inconsciamente. Abbiamo dovuto nutrirla con il sangue di Louis proprio per questo motivo, ma questo non la terrà a bada ancora a lungo, perciò..." lascia in sospeso il discorso, alzandosi ed avvicinandosi al ragazzo per poterlo fissare dritto negli occhi.
Gli appoggia le mani sulle spalle e stringe leggermente la presa: "Devi completare la trasformazione" sentenzia, allontanandosi subito dopo.
Il suo volto si scurisce ulteriormente: "E se non volessi? Se non volessi diventare un mostro?".
"Non credo tu abbia possibilità di scelta" gli dice Niall, osservandolo triste e ricevendo un cenno di assenso da parte della sua maestra.
"E' così, sì. Ma, bambino, non devi avere paura! In realtà, una volta completato il processo sarà tutto molto più semplice, ti potrai controllare senza problemi".
"Hai sentito, Zay? Non farai male a nessuno, così!" gioisce il riccio, andandolo a strizzare in un abbraccio.
Annuisce in risposta, almeno in parte sollevato.
Certo, sarà un mostro per tutta la vita, ma almeno non farà male a nessuno.
Che gioia.
Mostro.

Inutile dire che quando Liam ritorna a casa a notte fonda, sua madre sia tremendamente arrabbiata con lui; lo ha aspettato in piedi solo per poterlo osservare con quel suo solito cipiglio che assume ogni volta che gli vuole dire: "Mi hai veramente, veramente deluso, Liam James".
Comunque non le permette nemmeno di iniziare a parlare che dice: "Lo so mamma, hai ragione tu mamma, mi dispiace mamma, naturalmente mi merito la punizione, mamma. Buonanotte".
Cammina velocemente per il corridoio, per potersi infine rifugiare nell'oscurità della sua camera.
Si butta sul proprio letto, e lì si permette per la prima volta in tutta la giornata di sentirsi debole, completamente in balìa della corrente di quel destino che ancora una volta lo ha portato a qualcosa di sovrannaturale, che ancora una volta non ha fatto altro che comportare dolore a lui e ai suoi amici.
E' davvero così difficile comprendere perché lui vorrebbe solamente un'esistenza normale, senza magie, incantesimi e colpi di scena continui?
E' chiedere troppo?
Sospira, mentre si avvolge fra le lenzuola e si gira sulla schiena, puntando lo sguardo al soffitto. Pensando razionalmente, sa che la sua vita non sarà mai più "normale": era già stupido pretenderlo quando il suo migliore amico era tornato in vita dopo essere stato un fantasma per un anno e mezzo, figuriamoci ora, che si è preso una cotta per un licantropo.
Il sonno prende lentamente possesso del suo corpo e, finalmente, si addormenta.

Harry si risveglia nell'abbraccio caldo di Louis: il giorno precedente si è letteralmente rifiutato di lasciarlo andare a casa sua, aggrappandosi a lui come una sorta di koala.
Sa di essere probabilmente apparso come un bambino capriccioso, ma anche solo il pensiero di averlo lontano lo faceva soffrire terribilmente, non solo a livello psicologico, ma anche fisico.
In realtà ha avuto praticamente una crisi isterica, quando Louis ha provato a salutarlo per tornare dalla sua famiglia e lui si sente ancora in imbarazzo per quello, ma non ha davvero potuto farci nulla.
Alza gli occhi ed osserva i tratti eleganti del profilo di Louis, accarezzando con lo sguardo il suo nasino alla francese, le ciglia così lunghe da sembrare quasi femminili, l'accenno di barba e le labbra sottili.
Sorride impercettibilmente e continuando ad osservarlo alza un braccio per potere sfiorare il suo viso con la punta di un dito: fa scivolare il polpastrello sulla fronte, fra i capelli spettinati, poi lungo il naso e sugli zigomi; scende ad accarezzare la mascella ed il collo, risalendo poi per potere raggiungere anche la bocca rosea.
Uno degli angoli della bocca di Louis è leggermente alzato, a ricordare il fantasma di un sorriso, così Harry alza lo sguardo e si accorge che il ragazzo si è svegliato sotto i suoi tocchi.
Arrossisce e fa per abbassare la mano, ma il maggiore la tiene fra le sue per non farlo spostare. Facendo sorridere il ricciolino gli lascia un bacino e sussurra: "Buongiorno, amore".
"Lou" quasi miagola, strofinando il viso contro il suo collo e stringendosi più vicino a lui.
"Mi dispiace se ti ho rapito così" sussurra poi, non avendo il coraggio di guardarlo negli occhi.
Il petto di Louis trema per via di una risata mal trattenuta, mentre si affretta a rassicurarlo: "Non preoccuparti, piccolo -avvicina le labbra al suo orecchio- a me ha fatto molto piacere".
Entrambi ridono, prima che Harry posi la mano sulla bocca di Louis e si porti l'indice sulla propria, per indicargli di fare silenzio, accennando con un movimento del capo al loro amico che sta ancora dormendo nel letto vicino a quello dove stanno riposando.
Ancora nel dormiveglia Zayn borbotta "Continuate pure" per poi rigirarsi dall'altra parte e riprendere a dormire, russando a bassa voce: sembra che l'incontro con Louise lo abbia davvero aiutato a placare almeno per un attimo i suoi demoni.
Louis sorride al riccio e se lo stringe più vicino.
Una vibrazione continua li distrae e costringe il liscio ad allungare il braccio per afferrare il cellulare dal comodino; lancia un'occhiata allo schermo luminoso e preme sull'iconcina del telefono verde: "Niall? E' successo qualcosa? -Si mette a sedere sul letto ed incrocia le dita- Ti prego, dimmi di no!".
Il biondo dall'altra parte della cornetta sbuffa divertito e rischia di soffocarsi con il succo d'arancia che stava bevendo per colazione, sputacchiandolo ovunque.
"Niall James Horan!" Louis allontana il telefono dall'orecchio, sentendo Maura urlare contro il figlio, facendo ridacchiare Harry.
"Scusa, amico. Era, uh... Sopraggiunto un problema tecnico. Comunque. Sì e no" riprende a parlare, intimando con un gesto alla madre di fare silenzio, e ricevendo in cambio uno scappellotto.
"Perchè mi tirano tutti gli scappellotti? Uffa!" si lamenta bofonchiando a mezza voce, allontanandosi dal lago arancione che ha creato sul tavolo della cucina.
"Niall! Sì e no, cosa?" lo interroga confuso il liscio, il cervello ancora un po' annebbiato dal sonno.
"E' successo qualcosa, ma nulla di grave. Liam mi ha chiamato prima per informarmi che è stato messo in punizione per mezza giornata. Già, lo so, mezza giornata, non è ridicolo?".
"Questo mi interessa perché?" domanda Louis, piuttosto scocciato, facendo roteare gli occhi all'amico: "Questo significa che dobbiamo rimandare il viaggio a domani, genio" lo informa con tono saccente.
"Aspetta, quale viaggio?" chiede Harry, che sta ascoltando la conversazione con attenzione.
"Quello verso Holmes Chapel, naturalmente. Zayn deve tornare nella foresta".
Harry e Louis si voltano verso il moro dormiente, scambiandosi poi uno sguardo preoccupato.

Quando Zayn si risveglia ormai è tardo pomeriggio, e trova tre facce che lo fissano dai piedi del letto.
"Ma che diamine-?!" esclama, portandosi il lenzuolo fin sotto al mento.
"Mi stavate guardando mentre dormivo? Pervertiti!" sghignazza, lasciandosi subito dopo scappare uno sbadiglio silenzioso.
"Beh? Perchè mi guardate così?" domanda infine, tornando serio.
"Dobbiamo dirti una cosa" confessa Harry, lanciando uno sguardo al biondo: "Niall ci ha detto cosa devi fare per completare la trasformazione".
Zayn gli fa segno di continuare a parlare, così lui si passa la lingua fra le labbra e poi sospira: "Devi tornare nel luogo dove è iniziato tutto".
"Cosa?! No! Non se ne parla!" grida, facendo sobbalzare gli altri tre.
"Zayn-" prova a convincerlo Louis, che però viene zittito dallo sguardo pieno di terrore che si legge negli occhi del ragazzo in pigiama.
"Voi non- Non capite! Da quella notte io non faccio che sognare quel posto, rivivere quello che è successo... Ed io semplicemente non posso tornare lì, non posso, non posso..." ripete le ultime due parole come se fossero un mantra, stringendosi le gambe fra le braccia, facendosi piccolo piccolo sul letto.
Niall gli si avvicina lentamente, e con cautela lo abbraccia, cercando di spiegargli come stanno le cose nella maniera più delicata possibile: "Zay, non hai scelta, mi dispiace. So che ti fa soffrire enormemente anche solo il pensiero di ripestare quei sentieri, ma devi farlo. E se non ti importa di te e di fare finire il tuo dolore, pensa almeno a noi, alla tua famiglia, le tue sorelle... Questo è l'unico modo per assicurarti che non succeda nulla di male a nessuno di noi".
Il moro prende ad annuire ritmicamente, ad occhi chiusi: "Okay, okay. Va bene, avete ragione".
Si morde un labbro pensieroso e poi sussurra: "Solo... Mi starete vicino?" alza lo sguardo per incontrare gli occhi dei suoi amici, che lo rassicurano: "E' naturale, ti staremo tutti vicini!" sorride Harry, sedendosi al suo fianco.
"Già, specialmente Liam!" ride Niall, facendo arrossire Zayn e ricevendo in cambio uno scappellotto da parte di Louis.
"Ahi! -Si lamenta, massaggiandosi la parte lesa- Perchè lo hai fatto?!" accusa l'amico con lo sguardo, ottenendo in cambio un sorriso angelico: "Ho dovuto vendicare Liam in sua assenza!" Louis gesticola con le mani con fare altezzoso: "Lo so, lo so. Sono un ottimo amico".
A quello ridono tutti, anche Niall.
Nonostante la coppa gli faccia ancora male.
Ahi.

"Hai la roba?" sussurra Niall nel microfono del cellulare guardandosi attorno con circospezione.
"Niall, sì, ho le tende da campeggio" ripete per la milionesima volta Liam, tossendo per via della polvere presente nella cantina di casa sua.
"Mi rovini sempre tutto il divertimento, Payne! Ammazza-divertimento, ecco cosa sei!"
"Per il trasporto, invece?" gli domanda Liam ignorandolo, trasportando le tende da campeggio su per le scale, il telefono incastrato fra la spalla ed l'orecchio.
"Tutto a posto, possiamo andare con la Jeep della mamma di Haz" conferma allegramente l'irlandese, lanciando un gridolino di gioia: "Non ho mai guidato una Jeep! Sarà grandioso!".
"Niall, senti -lo interrompe Liam tutto d'un tratto- tu pensi che andrà... Che andrà tutto bene?" sospira rumorosamente, lasciando perdere ciò che stava facendo e sedendosi su uno scalino.
Si passa una mano fra i capelli corti e grugnisce infastidito: "Te lo sto chiedendo come sensitivo, o qualsiasi cosa tu sia. Andrà tutto bene?".
La voce dell'altro ragazzo si fa improvvisamente molto più tenera: "Devi tenerci davvero tanto, Lee".
"Cosa intendi?"
"Tu detesti tutto questo, ma nonostante ciò mi stai chiedendo un parere come esperto del paranormale. Devo davvero spiegartelo?"
"No, hai ragione" ammette il castano, alzandosi dal suo cipiglio ed appoggiandosi al muro, chiudendo gli occhi.
"Non posso dirti quello che succederà, mi dispiace" Niall fa una pausa e dopo un attimo di indecisione continua: "Una cosa però la so. Qualcuno dovrà sacrificarsi".
Gli occhi del ragazzo si spalancano immediatamente: "Cosa?!".
"Mi dispiace, Lee. Non posso dire altro. Sai che se potessi lo farei, vero?" domanda triste il biondo.
"Certo, Nì. A domani".
Liam chiude la telefonata e riprende la salita delle scale, ha in viso un'espressione molto decisa.
I suoi amici hanno già sofferto troppo, hanno già rischiato troppo.
E' per questo motivo che ha deciso che se qualcuno dovrà davvero sacrificarsi...
Beh, quel qualcuno sarà lui.

Niall è, a dispetto di tutto, davvero un ottimo guidatore: per questo motivo anche durante questo viaggio, il più lungo di tutti gli altri che li hanno visti insieme, è sempre lui a trovarsi dietro al volante.
Ha gli occhi azzurri schermati da un paio di Ray-Ban a goccia che gli cadono continuamente lungo il ponte del naso, e che lui si ostina a sistemare ogni volta; i ragazzi nel sedile posteriore continuano a gridare e a fare battute -spesse volte anche oscene- e se Zayn non sapesse cosa stanno andando a fare nei boschi vicino a casa sua, penserebbe che quello sia un classico viaggio pre-università fra ragazzi.
Osserva con sguardo perso i paesaggi cambiare dietro il finestrino contro il quale ha appoggiato il capo, e di tanto in tanto lancia uno sguardo dietro di sé, incontrando gli occhi castani di Liam; entrambi arrossiscono e si sorridono imbarazzati.
"Benvenuti ad Holmes Chapel, ragazzi" dice dopo qualche ora Niall, indirizzando gli amici verso il cartello che indica la località.
"Non dovrebbe mancarci ancora molto, giusto, Zayn? Una mezz'ora, forse?"
Il moro annuisce semplicemente.
Harry non smette di agitarsi sul suo sedile, osservando ogni minimo particolare: "Sembra che me ne sia andato di qua da una vita, ed invece..." scuote la testa e si gira verso Louis, che lo sta già osservando: "Ti manca mai vivere qua?".
Lui sorride in risposta: "A volte, sì. Ma so che non potrei mai tornare a viverci, non senza di te. Senza di te non sarebbe vita, per me".
Louis abbassa lo sguardo sorridendo, rialzandolo subito dopo per fissare il suo ragazzo e afferargli il viso con le mani, facendo scontrare le loro labbra.
Si guardano ancora negli occhi, quando inizia a dire: "Harry, io t-" venendo però interrotto da Liam che li informa: "Ci siamo".
Prima di scendere dalla macchina Zayn si prende un attimo per respirare profondamente, poi posa i piedi per terra, e chiude silenziosamente lo sportello della Jeep.
Il bosco è esattamente come l'ultima volta che lo ha visto.

Dopo avere trafficato insieme per sistemare le tre tende in circolo attorno al punto in cui hanno intenzione di accendere il falò per riscaldarsi di sera, si siedono per terra per riposarsi e mangiare qualche merendina.
"Ora cosa succede?" domanda Harry, che vedendo gli sguardi stralunati degli altri ragazzi si spiega meglio: "Sì, insomma... Come facciamo a fare completare la trasformazione a Zayn? Niall, credo che qua tu sia l'unico a sapere cosa dobbiamo fare".
L'irlandese mette da parte la sua merenda e assume un'espressione seria: "Non so se ci avete fatto caso, ma questa sera ci sarà la luna piena. Dobbiamo agire obbligatoriamente entro questa notte" alle sue parole il moro sussulta impercettibilmente.
"Mh. Penso che forse potrei darvi un paio di spiegazioni sulla natura di Zayn. Dovete sapere che c'è una sostanziale differenza fra i lupi mannari ed i licantropi: mentre i primi si trasformano contro la propria volontà e perdono coscienza di sé, i secondi possono trasformarsi ogni volta che lo desiderano, senza perdere la ragione, cioè la propria componente umana. Ci siete fino a qui?" spiega Niall, cercando di essere il più chiaro possibile; quando ottiene il consenso dei suoi amici continua a parlare: "Ottimo. Tu, Zayn, sei un licantropo e non un lupo mannaro".
"Ma secondo quello che hai detto tu anche durante la trasformazione io dovrei continuare ad avere la capacità di pensare, e quindi di ricordare... Ma allora tutte quelle volte che mi sono svegliato nella foresta, svestito, pieno di graffi e senza nessun ricordo?" gli chiede sinceramente confuso, strappandogli una risata: "Questa è un'ottima considerazione, sapevo che lo avresti detto! In realtà è molto semplice la risposta... Z, tu non hai mai completato la trasformazione e quindi il tuo corpo non è ancora pronto ad assumersi anche i ricordi della tua parte da lupo".
Liam ragiona ad alta voce: "Quindi Louise ha detto che Zayn completando la trasformazione non sarebbe stato più pericoloso perché, essendo un licantropo, potrà decidere se e quando trasformarsi, mantenendo al contempo la propria parte umana?".
"Bingo!" annuisce il biondo, schiacciando il pugno contro il palmo della mano sinistra per enfatizzare il concetto.
"Ma è un'ottima cosa!" esclama contento Louis, tirando una pacca sulla schiena del moro.
"Già! Non sei contento?" rincara Harry, vedendo il migliore amico ancora preoccupato.
"Certo, questo mi rincuora, ma non ho ancora capito una cosa -risponde mestamente- Niall, ma come facciamo a completare la trasformazione?".
Liam lancia uno sguardo consapevole a Niall, che prima di rispondere si prende il suo tempo.
"Niall?" lo incalza il riccio.
"Okay, okay! Dobbiamo preparare un filtro magico, per prima cosa" ammette, tirando fuori un grosso borsone nero.
"Oh, no!" gridano insieme Harry e Liam, ricordandosi di quando il biondo lo aveva portato a casa del riccio per la seduta spiritica: quel borsone non porta mai buone notizie.
"Oh, !" li contraddice il biondo, con un sorrisino divertito in viso.
Inizia a tirare fuori un pentolone e diversi sacchetti e piccole bottigliette piene di strani ingredienti.
"E cosa dovremmo farci con questo filtro?" domanda impaurito dalla risposta Zayn, che nel frattempo odora con una smorfia di disgusto il contenuto di un sacchetto di lino.
"Ovviamente dovrai berlo! E in parte anche 'indossarlo', dovrò farti dei segni magici addosso" gli risponde l'apprendista stregone con fare ovvio.
Si copre gli occhi con le mani e annuisce: "Se è ciò che devo fare per non rischiare di ferire chi amo...".
Niall accende il falò e poi mette il pentolone sopra il fuoco, versandogli dentro un bicchiere d'acqua; inizia poi a girare fra i vari ingredienti per aggiungerli nel recipiente, elencandoli uno alla volta: "Cicuta e semi di papavero... Assafetida, giusquiamo e strozzalupo" annuisce mentre con una mano li lascia cadere nel pentolone.
"Strozza-strozzalupo?" balbetta Zayn, ora seriamente preoccupato per la sua incolumità, riceve però un occhiolino da parte del biondo, quindi decide di rilassarsi.
O almeno di provarci.
"Manca solo un ingrediente, ora" li informa poi lo stregone, incrociando le braccia al petto.
"Sangue. Non ne serve tantissimo, ma potrebbe essere abbastanza da farvi indebolire".
"Prendi il mio!" si offre subito Liam, ma Louis precedendolo tira fuori un coltello e scambiando un'occhiata consapevole con Niall allunga il braccio e si taglia il polso in profondità, lasciandosi sfuggire un gemito di dolore.
Harry strilla al gesto, mentre il liscio lascia cadere parecchie gocce, che finiscono per mischiarsi con gli altri ingredienti.
Louis si fissa la ferita, non notando lo sguardo arrabbiato di Harry che con stizza si alza e si allontana con passi calcati e frettolosi, i pugni stretti dalla rabbia.
Niall tossisce e gli indica con un dito il riccio, che si è allontanto il più possibile da loro.
"Ma che gli prende?" domanda il liscio stranito, non capendo.
Si inserisce Liam: "Beh, è il tuo ragazzo, se non lo sai tu cosa gli prende!".
Louis ignora il suo tono acido e si avvia verso il minore, mentre Niall riprende Liam: "Devi imparare a tenere a freno la tua gelosia infondata! Ha fatto bene Louis, sai? Tu... Avrai un altro compito. Credimi".
Alle sue parole il castano abbassa la testa vergognosamente.
"Harry?" lo chiama il maggiore con voce dolce, ma "Va' via, Louis!" gli risponde malamente lui, senza nemmeno voltarsi per fronteggiarlo.
"Ehi, ma che ti prende?" domanda allora Louis, appoggiandogli una mano sulla spalla, mano che il riccio si sbriga velocemente a scansare per poi voltarsi con gli occhi verdi fiammeggianti dalla rabbia: "Sei fottutamente serio, Louis?! Davvero hai il coraggio di chiedermi cosa mi prende? Ma che cazzo hai nel cervello?".
Louis lo guarda affranto, aggrottando la fronte: "Io davvero non capisco-"
"Non capisci?! Dimmi cosa cazzo c'è da capire! Perchè sembra che tu ti diverta a cercare di uccidermi dalla paura? Mi sono innamorato di te ed eri morto, ho rischiato di perderti già troppe volte, e tu non esiti nemmeno a tagliarti le vene con un fottuto coltello, davanti ai miei occhi! Valgo così poco per te?".
Louis cerca di avvicinarlo, ma lui con uno spintone gli intima di restare fermo dove si trova, così il liscio annuisce tristemente: "Va bene. Però, Harry, una cosa non ti permetto: non ti permetto di svalutare quello che io provo per te, okay?" sbuffa rumorosamente, tirando un calcio ad un albero lì vicino, grugnendo insoddisfatto.
"Harry, tu sei tutto per me, tutta la mia vita! Non potrei mai farti del male, non consapevolmente, almeno. E se mi sono offerto è stato per evitare che tu ti ferissi, lo sai".
Lo sguardo del riccio si ammorbidisce leggermente: "Io mi sarei ferito volentieri, se questo avesse significato vederti al sicuro!".
Louis sorride: "Esatto! Per questo credo che tu più di tutti possa capire il mio gesto, perché l'ho fatto per lo stesso identico motivo. Inoltre-".
"Inoltre?" gli domanda Harry, finalmente diminuendo la distanza fra loro due.
"Non ti ho detto proprio tutto, Babycakes" confessa, incapace di reggere il suo sguardo smeraldino.
"Cosa? Cosa vuoi dire?" chiede l'altro, guardandolo con un cipiglio; Louis sussurra: "Guarda" e poi lentamente sposta la mano che copriva la ferita sul polso e gli mostra il braccio.
Harry fa passare delicatamente un paio di dita lungo tutto l'arto, causandogli dei piccoli brividi e la comparsa della pelle d'oca.
"Non- non c'è nessuna ferita" constata il minore, esalando uno sbuffo sbigottito.
"Già. L'ho scoperto poco prima che Liam ci facesse fare quella promessa... Per questo ho taciuto. Mi sono confidato qualche giorno fa con Niall, lui dice che è perché la- sì, insomma, lui dice che quando la morte passa, lascia un segno del suo passaggio. Mi dispiace avere aspettato tanto per dirtelo...".
"Suppongo che questo sia ciò che ti ha permesso di tornare in vita, anche dopo l'incantesimo che abbiamo fatto da Louise?" ipotizza Harry, incastrando una mano fra i ricci ribelli per cercare di scacciare il mal di testa che lo ha colpito.
"Io credo di sì" ammette il liscio, osservando il profilo del ragazzo.
"Va bene" sussurra infine Harry.
"Va bene?" ripete insicuro, credendo di avere sentito male.
"Sapevi che non ti sarebbe successo niente se tu ti fossi tagliato quindi, sì, va bene. Ti perdono. Anche se avrei preferito sapere dall'inizio di questa tua 'capacità'. Dio, Louis, tu non capisci il terrore che provo ogni volta che rischio di perderti" tira su con il naso Harry, lasciandosi stringere fra le braccia muscolose del più grande.
"Lo so, tesoro, lo so. Io ti amo più della mia stessa vita, e senza di te non potrei più andare avanti" gli confessa Louis, puntando i suoi occhi celesti sul suo viso, facendoglielo alzare con due dita: "Però, ehi, guardami, Haz! Noi ci salveremo sempre a vicenda, sempre. Okay?".
"Sempre, sempre?" chiede conferma il riccio, ottenendola immediatamente: "Certo!".
"Perchè il nostro è un amore grande tanto così?" domanda poi, facendo ridere Louis, che gli passa una mano fra i riccioli: "E' ovvio, amore!".
Harry sospira, facendosi piccolo per potersi appoggiare più facilmente al petto dell'altro ragazzo, e poi timidamente sussurra: "Me lo ripeteresti, Louis?" ed il liscio, che sa a cosa si riferisce il suo ragazzo, sorride enormemente prima di dichiarare: "Ti amo, Harry".

Liam si stende al fianco di Zayn, che si è buttato malamente per terra aspettando che il biondo finisse di preparare quella brodaglia con un odore fin troppo dolce e stomachevole per poter essere definito 'piacevole'.
"Che fai?" domanda il castano, mentre appoggia il capo su una mano per poterlo osservare meglio: Zayn ha lo sguardo puntato verso l'altro e le braccia incrociate sotto la testa.
Gli lancia uno sguardo sfuggente: "Vengo qui da quand'ero bambino, sai? E una delle cose che mi è sempre piaciuto di più fare è proprio questa".
Allarga le braccia sul terriccio e chiude gli occhi, beandosi della quasi assoluta tranquillità del luogo; può ancora sentire Niall borbottare vicino al fuoco ed Harry e Louis ridere di qualcosa, ma ciò non lo disturba.
Può anche sentire il respiro leggero del ragazzo al suo fianco, che lo fa risvegliare dal suo torpore: "Scusa, mi ero perso. Dicevo, questo è ciò che mi piaceva di più dei campeggi di famiglia: buttarmi al suolo senza fregarmi della terra che mi avrebbe sporcato i vestiti o degli insetti che mi sarei ritrovato sicuramente fra i capelli. Ecco, stendermi così, senza pensieri, ad osservare il cielo. O almeno, la parte del cielo non nascosta dalle fronde degli alberi".
Liam alza un angolo delle labbra, annuendo silenziosamente.
"Sembra quasi un quadro, vero? Come se le foglie ed i rami fossero dei disegni intricati".
A quelle parole Zayn lo osserva con stupore, mentre un sorriso entusiasta nasce improvviso: "Sì! E'... E' la stessa cosa che penso io!".
Il castano lo guarda soddisfatto e si ristende al suo fianco, prendendo ad osservare lo stesso pezzo di cielo.
Ad un tratto la voce dell'altro ragazzo spezza il silenzio: "Pensi che andrà tutto bene, questa notte?".
La voce è tremula e indecisa: "E' solo che ho così paura di farvi del male, dopo quello che è successo con Safaa...".
"Ma cos'è davvero successo? Hai solo detto che l'hai aggredita...".
"Perchè è quello che è successo. Lei mi stava- mi stava davvero stressando, voleva che giocassi alle Barbie con lei, ma io dovevo studiare per un importante test di chimica. Lei però non voleva tacere, continuava a strillare e mia madre non le diceva nulla per fermarla" si mette a sedere e stringe le gambe fra le braccia, nascondendosi il volto per metà.
"Ho iniziato a sentire così tanta rabbia, non puoi capire! Fremevo, nel vero senso della parola. Ad un tratto ho sentito qualcosa grattarmi la gola ed ero- io. Io stavo ringhiando, puntando a Safaa. Stavo per saltarle addosso, ma non so come all'ultimo momento mio padre è riuscito a trattenermi, urlando non so cosa".
Zayn alza le mani e se le rigira davanti agli occhi, osservandole con sguardo vacuo: "Quando ho abbassato lo sguardo sulle mie mani, queste erano strette a formare due pugni. Tremavano, tanto la presa era forte, e le nocche erano diventate biancastre per la stretta eccessiva".
Guarda Liam e gli sussurra con gli occhi lucidi: "Safaa non mi ha più parlato. La mia sorellina ha paura di me".
Seguono attimi di silenzio, poi Zayn si rivolge ancora una volta all'altro: "Ma sai qual è la cosa peggiore?".
Liam scuote la testa.
"Che penso lei abbia ragione" mormora tristemente, lasciando ricadere le spalle, ingobbendosi in sé stesso.
Una mano forte gli si appoggia su di una spalla, stringendogliela per fargli coraggio; Liam lo sta osservando con sguardo attento e sincero: "Non devi più preoccuparti di questo, Zee. Non ti permetterò di far del male a qualcuno...".
Il moro annuisce e lo ringranzia silenziosamente, alzandosi dal suo giaciglio per avvicinarsi al biondo che lo sta chiamando già da qualche minuto.
"...Nemmeno a te stesso" conclude in un sussurro Liam, non perdendo di vista il ragazzo per nemmeno un secondo.

L'apprendista stregone gli dedica un sorriso eccitato: "Ci siamo, finalmente!".
Si alza sulle punte e toglie dal fuoco il pesante pentolone, il cui contenuto ancora continua a borbottare, creando bolle violacee che volano al di fuori delle sue pareti e si frantumano, scoppiando a contatto con l'aria.
Storce il naso: "Sei certo che sia sicuro, Niall?" domanda cautamente, non volendo offendere in nessun modo il ragazzo.
"Ovvio! E poi non è che tu abbia molta scelta, no?" ribatte quello allegramente, versando un po' del filtro in una ciotola, ed il resto in un bicchiere di plastica; nella ciotola poi aggiunge anche dei fiori precedentemente tritati, che rendono il composto più compatto.
"Forza -lo esorta- togliti la maglia ed i pantaloni".
Zayn arrossisce fino alla punta delle orecchie, lanciando occhiate qua e là -ma chi prendiamo in giro? Sta palesemente guardando Liam-.
"E' proprio necessario?".
Niall sbuffa spazientito: "Certo che lo è! Come farei altrimenti a disegnarti addosso? A proposito, mi serve l'aiuto di tutti voi!" urla a favore degli altri.
Louis ed Harry gli si avvicinano per osservare con curiosità il composto violaceo, storcendo il naso al forte odore.
"Beh -commenta Harry- Quello che avevo dovuto bere per tornare nel passato faceva molto più schifo!".
Il moro rilascia un sospiro sconfitto e si toglie frettolosamente la t-shirt nera, mentre calcia i bermuda di jeans da qualche parte dietro di lui, rimanendo solo con i boxer scuri addosso.
"Allora?" li esorta, roteando gli occhi per mascherare l'imbarazzo.
"Oh, bravo!" lo ringrazia il biondo, intingendo due dita nella crema che ha ottenuto all'interno della ciotola; gli passa il colore sulle guance, creando delle linee sugli zigomi, passando poi sul mento e sotto le labbra, dove accenna il disegno stilizzato di un paio di zanne.
Poi si gira verso Liam: "Su, vieni qui! Dovresti disegnargli una luna qua, in mezzo al petto. Mi raccomando, deve essere una luna piena! Harry, Louis, voi invece dovreste concentrarvi sulla sua schiena, io mi occuperò delle gambe" spiega pazientemente, allungando la ciotola verso di loro, in modo che si possano sporcare le mani con l'intruglio che ha preparato.
Zayn chiude gli occhi, respirando cautamente: sente ovunque i tocchi amorevoli dei suoi amici, e questo gli sta infondendo coraggio e forza di spirito.
Si trattiene dal ridacchiare quando qualcuno gli passa le mani sulle costole, facendogli il solletico; apre un occhio e trova lo sguardo divertito del castano a rispondergli.
"Mi dispiace!" sorride Liam, riprendendo a disegnare sulla sua pelle mulatta.
Quando si abbassa per disegnare delle linee anche sulla sua v-line, sfiorando appena il bordo dei boxer neri, Zayn trattiene il fiato, cercando di restare il più immobile possibile.
Una volta che i suoi amici hanno finito con lui, si permette di osservarsi, con l'aiuto di uno specchietto che gli porge Harry: ora la sua pelle prima immacolata presenta innumerevoli disegni viola; oltre a quelli sul volto e alla luna immersa fra le nuvole sul petto, entrambe le braccia e le gambe sono piene di disegni maori e di linee dall'andatura ondeggiante, mentre sul retro della sua figura compare invece una grande croce che parte dal collo e finisce sulle fossette di venere, allargandosi per tutta la larghezza della schiena.
"Ora sei pronto" annuisce lo stregone, tirandogli una pacca sulla spalla stando però attento a non rovinare i disegni, che asciugandosi hanno iniziato a prendere una tonalità più scura.
Gli mette sotto il naso il bicchiere pieno del liquido che ormai si è raffreddato, offrendoglielo con un acuto: "Alla salute!" che gli fa beccare immediatamente un'occhiataccia da parte di Zayn, che nel frattempo prova a farsi forza mentalmente e butta giù tutto in un sorso l'infuso.
Sente lo stomaco rivoltarsi, così preme con forza una mano sulla bocca, in modo da impedirsi di sputare anche solo una singola goccia di quel prezioso liquido.
Niall lo guarda soddisfatto, riprendendosi il bicchiere per poterlo sciacquare insieme al pentolone, che nasconde nuovamente dentro il suo fidato borsone nero.

Vedendo il cielo scurirsi decidono di cenare velocemente con dei fagioli in scatola e delle caramelle Haribo come dessert, poi il biondo si allontana dal gruppo e torna con in mano un sacchetto di velluto blu scuro, che scuote leggermente: all'apparenza sembra piuttosto pieno e pesante.
Arriccia la bocca in una smorfia, prima di decidersi a sciogliere il nodo che lo tiene chiuso.
Infila una mano dentro il sacchetto, raccomandandosi con i suoi amici: "Sentite, questo potrebbe forse mandarvi un po' fuori di testa, ma. Mantenete la calma. Okay?".
Tutti annuiscono, così lui torna a sedersi in mezzo a loro, dove ognuno degli altri quattro ragazzi è in grado di poterlo vedere senza difficoltà.
Lentamente, tira fuori uno alla volta diversi oggetti, appoggiandoli a terra, di fronte a sé.
Sono delle boccettine minuscole di vetro, piene di un liquido trasparente, dei pugnali dalle lame brillanti e anche delle piccole pistole.
Harry a quella vista sussulta, stringendo il braccio di Louis, che fissa sbalordito la scena: "Che cosa significa tutto questo? Cos'è questa roba?" domanda, indicando tutto quell'armamentario con un movimento generale del braccio.
"Sono armi-" inizia a dire Niall, ma Liam non gli permette di finire di parlare, alzando le braccia in segno di diniego: "Non se ne parla! Non useremo nessun'arma, e non faremo sicuramente del male a Zayn!".
Il biondo lo fulmina con lo sguardo e gli tira in testa una lattina vuota: "Idiota! Sono armi di difesa! E sicuramente non le useremo contro Zayn, non ce ne sarà bisogno".
"Oh" esala imbarazzato il castano, non trovando altre parole per esprimersi.
"Nì? -Lo riprende Louis- Allora, ci spieghi?".
"Oh, certo! Qua dentro -indica le boccettine- c'è dell'acqua santa aromatizzata allo strozzalupo. Questi sono pugnali d'argento, mentre queste pistole sono caricate con proiettili speciali: sono ripieni di una sostanza velonosa per i licantropi ed i lupi mannari, e rivestiti in argento. Perchè sì, quello è l'unico materiale che riesce a penetrare la pellaccia dura di un lupo!" spiega, non riuscendo a nascondere la vena di soddisfazione che assume la sua voce.
"Ma se hai detto che non ne avremo bisogno per Zayn, perché hai portato queste cose?" domanda innocentemente Harry, aggrottando la fronte con sincera confusione.
"Già, sicuro che non vuoi uccidermi?" domanda per sicurezza il mulatto, allontanandosi impercettibilmente dal corpo dell'apprendista stregone, che rotea gli occhi, prima di alzarli al cielo: "Se voi magari mi lasciaste spiegare, per una buona volta!" si lamenta scocciato, ottenendo delle scuse generali.
"Bene. Zayn, io sono più che certo che tu non avrai problemi a controllarti, ma forse c'è qualcosa di importante a cui nessuno di voi ha fatto caso... Non trovate?".
Liam prova a ragionarci, ma poi si arrende alzando le spalle: "Non ho idea di cosa tu stia parlando" ammette tranquillamente e "Già, nemmeno io" lo segue Harry, grattandosi la nuca con le lunghe ed eleganti dita della mano destra, andando a scompigliare ulteriormente i ricci ribelli.
"Horan, illuminaci, allora" pronuncia Louis, trattenendo a stento un sorrisetto.
L'irlandese grugnisce, ma lo accontenta ugualmente: "A nessuno di voi è venuto in mente che, forse, colui che ha fatto questo a Zayn sia ancora qua in giro? E che probabilmente non esiterebbe ad attaccare nuovamente qualcuno?" termina, alzando la fronte come a dire 'Non è una cosa ovvia?'.
"Merda" esala il mulatto, portandosi le mani alla bocca.
"Già!" conferma Niall, contento che finalmente abbiano capito la gravità della situazione.
"Potrebbe poi usare a proprio vantaggio il fatto che ci troveremo in una posizione... Critica, diciamo così" continua poi, massaggiandosi il mento con fare pensieroso: "Per questo motivo dobbiamo essere preparati, ed ognuno di noi deve essere armato. Beh, a parte te, Malik. Tu sei un'arma!".
Il liscio scuote la testa: "Che intendi con 'situazione critica'?".
"Mbeh" tossicchia, grattandosi sovrappensiero la bollicina rossa causata dal pizzico di una zanzara fastidiosa: "Devo ancora dirvi un paio di cose, in realtà. La prima trasformazione, erh. Non è proprio una passeggiata".
Zayn scrolla le spalle: "In realtà me lo aspettavo".
"Ottimo! Quindi sai già anche che per completare la trasformazione hai bisogno di mordere una persona?" Niall vomita di getto le parole, lasciandole uscire velocemente dalla sua bocca, come se avessero premuto a lungo per venire fuori, salvo poi coprirsi le labbra con entrambe le mani: "Uh-oh, non era mia intenzione farlo uscire così...".
"Cosa?!" grida sconvolto il ragazzo, alzandosi in piedi ed iniziando a camminare in tondo: "Non se ne parla proprio! E chi dovrei mordere? Uno di voi? No! E poi non diventereste come me? E' un cane che si morsica la coda, questo!" sbotta nervosamente, fino a che il biondo non lo fronteggia, calmandolo con uno sguardo: "No, non succederà. Ascoltami, Zayn" gli ordina, ma l'altro non ne ha la minima intenzione e continua a camminare imperterrito, fino a quando il ragazzo non lo scuote violentemente per le spalle: "Ho detto, ascolta! Tu lo morderai al collo leggermente, okay? E poi leccherai via il sangue. Non rimarrà nemmeno la cicatrice, non hai nulla di cui preoccuparti! Io so che tu sarai in grado di controllarti" dice Niall con voce ferma, continuando a tenerlo per le spalle.
"Quanti ancora? Quanti ancora dovranno essere feriti per colpa mia?" sussurra tristemente, abbassando lo sguardo sui suoi piedi dipinti di viola scuro.
"Quello che devi capire, amico, è che questo è l'unico modo per non ferire proprio nessuno. E prima lo capirai, meglio sarà!".
Niall si volta e torna a sedersi fra gli altri ragazzi, mentre Zayn sta ancora rivolgendo loro la schiena; stringe i pugni, per poi rilassare le mani: "Va bene -acconsente sconfitto- Chi sarà questa volta la vittima?".
Il biondo lancia uno sguardo consapevole a Liam, che sorridendo lo informa cautamente: "Io".
Zayn fa per ribattere, quando un dolore improvviso sembra volerlo spaccare a metà; è così forte che non riesce nemmeno più a mantenersi in piedi, infatti le gambe gli cedono e lui cade al suolo, stringendosi in una posizione fetale.
Porta le gambe vicino al petto ed inizia a dondolarsi per non pensare alle fitte di dolore che lo sconquassano dall'interno.
Inizialmente cerca di trattenere i gemiti di dolore che si trasformano in cupi ringhi, poi però il male è così tanto che non è più in grado di controllarsi, ed inizia ad emettere urla spacca-timpani.
E' molto peggio perfino rispetto alla crisi da metalupo che lo aveva colpito nel negozio di Lou Teasdeale.
Copiose lacrime iniziano a scorrergli per le guance, non andando comunque a rovinare le linee viola che gli contornano il volto.
Niall gli si precipita a lato, mormorando qualcosa in latino, per poi urlargli: "Zay, smettila di combatterlo! Devi accoglierlo! Accogli il lupo dentro di te! Solo così smetterai di soffrire, perché non è un nemico, siete una cosa sola, ricordalo! Tu sei il lupo, non scordarlo mai! Non combatterlo!".
Anche Liam, Louis ed Harry gli sono immediatamente a lato, accarezzandogli i capelli e continuando a ripetere ciò che sentono dire dal biondo, provando ad aiutarlo come meglio possono.
Il ragazzo a terra alza lo sguardo, ha gli occhi iniettati di sangue mentre grida: "Fa male! Fa dannatamente male, uccidetemi, cazzo!".
Prova ad avvicinare una mano ai coltelli d'argento per poterlo fare lui stesso, e porre così fine a quell'incubo, ma non appena la sua mano ne tocca la superficie lui ne rimane ustionato, rilasciando un nuovo urlo di dolore nonostante la bolla d'acqua appena formata sulla pelle stia già iniziando a guarire.
Alla fine si sente così distrutto che smette davvero di lottare, lasciando il proprio corpo in balìa di quella bestia che sente starlo divorando dall'interno.
Si accascia al suolo per mezzo secondo prima di scattare in piedi con un grugnito animalesco, scostando malamente i suoi amici che lo guardano con terrore.
Si porta le mani alle tempie, respirando affannosamente e arrancando di qualche passo verso destra.
Ora si trova completamente bagnato dai raggi lunari, che lo investono come una cascata di luce argentea.
Ringhia ancora per qualche secondo, prima di lanciarsi per aria emettendo un ruggito spaventoso quando i suoi arti iniziando ad allungarsi, così come il volto che incomincia a prendere le sembianze del muso di un lupo.
Quando il ruggito diviene un ululato disperato, il corpo di Zayn ha lasciato posto ad un maestoso lupo dal pelo folto e nero; fissa la luna continuando ad ululare, poi abbassa il muso, osservando i ragazzi che sono rimasti immobili, ancorati al suolo.
Gli occhi color caramello gli si assottigliano, ed inizia a muoversi con velocità verso di loro.
Niall sente un rumore provenire dalla foresta, e con voce grave ordina agli altri di prendere le armi; si scambia poi uno sguardo con Liam, che annuisce serio.
"Ti voglio bene" sillaba il biondo, facendo roteare gli occhi al castano: "Anche io".
Il licantropo sta ancora avanzando nella loro direzione, quando Liam, sorprendendolo, si avvicina a lui.
Il ragazzo è in grado di vedere che gli occhi caramello sono accecati dalla furia del lupo che troppo a lungo è stato tenuto incatenato, ma incurante di tutto si avvicina ulteriormente al suo muso, prendendolo fra le mani.
E' così grande che non riesce a contenerne nemmeno la metà fra i palmi, ma è comunque in grado di fissare i suoi occhi in quelli dell'animale: "Zee. Ascoltami. Lo so che ci sei tu, qua dentro. Sento lo stesso battito di cuore che sentivo quando mi raccontavi della tua sorellina, della tua Safaa".
Il lupo ringhia, facendo indietreggiare il ragazzo di un millimetro: "Trova te stesso, Zee. Lo so che puoi farlo" sussurra Liam, prima di essere buttato al suolo dal licantropo, che ora lo sovrasta interamente.
Il castano sorride, mettendo in mostra il collo: "Io mi fido di te, Zay" sussurra verso l'enorme animale, ed è forse in quel momento che la rabbia scompare dagli occhi del lupo, trasformandosi in totale adorazione.
Liam nel frattempo ha abbassato le palpebre e quando Zayn lo morde lo fa così delicatamente che in pratica lui nemmeno se ne accorge, specie poi quando il lupo prende a leccargli con attenzione la ferita, raccogliendo il sangue e curandolo al contempo con la propria saliva, lasciandogli poi una piccola spinta col muso contro il viso, come una sorta di carezza.
Rilascia un veloce respiro prima di rialzare lo sguardo verso l'animale, portandosi una mano alla pelle incredibilmente illesa: "Ci sei riuscito, Zee!" esulta, stringendogli le braccia attorno al collo.
Vengono distratti entrambi da un urlo strozzato che proviene da dietro le loro spalle; un altro licantropo, questa volta dal pelo grigio chiaro, si trova nella piccola radura.
Niall è accasciato al suolo e si sta tenendo una gamba che risulta essere in una posizione innaturale, ricoperta di sangue; Liam vede l'amico cercare di allungarsi per recuperare la pistola, non riuscendoci però a causa dell'arto malandato.
La bestia grigia continua a puntare il piccolo biondo, incurante di Harry e Louis che gli hanno lanciato addosso l'acqua santa e che ora cercano di ferirlo con i coltelli: l'unico modo per ucciderlo è riuscire a colpirgli la gola, ed è piuttosto difficile.
Zayn ora, nonostante si ritrovi ancora sotto forma di lupo, è perfettamente in grado di ragionare: proprio come avevano predetto il suo amico stregone e la stessa Louise, in lui è ancora presente la sua parte umana.
Pe questo motivo ci mette davvero molto poco a decidere come agire.
Vedendo il licantropo nemico accingersi ad attaccare nuovamente Niall, spicca un salto, finendo esattamente davanti al biondo.
Il lupo grigio -inizialmente perplesso- lo guarda rabbiosamente, intimandogli con un verso di andarsene, ma lui scuote il muso in segno di diniego.
Zayn viene colto alla sprovvista dallo spintone che l'altro gli tira, ma si riprende subito, iniziando una lotta piuttosto violenta fatta di affondi e morsi mancati.
I lupi rotolano uno sopra l'altro attaccandosi a vicenda mentre Liam porta un po' più al sicuro l'amico ferito, mentre nel frattempo Harry e Louis stanno cercando di comprendere come potere ferire il lupo grigio senza fare del male anche a quello nero.
All'improvviso la lotta subisce una svolta: il licantropo sconosciuto inizia a perdere sangue dal ventre mentre nell'aria rimbomba ancora lo sparo della pistola che riposa fumante fra le mani del biondo ferito.
Zayn approffitta del guaito di dolore del nemico per spiccare un salto, puntando direttamente alla gola del licantropo grigio, su cui chiude immediatamente le sue fauci affilate.
Mantiene la presa saldamente e scuote il capo a destra e a sinistra, dilaniando con le zanne il collo muscoloso dell'animale, da cui cade copiosamente del sangue così tanto scuro da sembrare nero.
"Zayn, Zayn! Basta!" grida Louis, avvicinandoglisi per cercare di fermarlo.
"Ricordati chi sei, non vuoi davvero ucciderlo" gli dice, incontrando il suo sguardo a metà strada.
Il lupo nero molla la presa, allontanandosi di scatto dall'altro esemplare, tenendo il muso basso e la coda nascosta fra le zampe.
Zayn si avvicina agli altri ragazzi guaendo, stendendosi poi a terra per coprirsi il muso con le zampe.
Harry gli si siede affianco, allugando un braccio per accarezzarlo; inizia a dargli dei grattini dietro le orecchie, cercando di tirarlo su di morale mentre con la coda dell'occhio osserva Liam e Louis che sono al fianco del licantropo sconosciuto.
Sta ancora respirando.
Il riccio riporta lo sguardo sul suo amico, guardandolo con affetto: "Andrà tutto bene, Zay".
Appoggia la testa su quella del grande lupo e gli dice con voce sicura: "Te lo prometto".
Dopo un ultimo uggiolìo triste Harry si sente venire a meno l'appoggio sotto il capo, così guarda in basso appena in tempo per vedere l'enorme lupo lasciare il posto al corpo minuto del suo amico; il moro è ancora ricoperto dai disegni viola, ed è completamente nudo.
Quando si accorge di essere tornato umano si guarda le mani ricoperte di sangue ed inizia a singhiozzare forsennatamente, schiantandosi contro Harry che lo stringe fra le braccia per evitargli di vedere il corpo martoriato dell'uomo che ha sostituito il licantropo grigio.
Niall si trascina con diffoltà verso di loro, arranca come può sul terreno, aggiungendosi poi in maniera invadente all'abbraccio.
"Ti devo ringraziare, Malik" ammette, tirandogli una pacca leggera su un braccio.
"Ma che dici? -Scuote la testa contrariato- Sono stato un mostro, una bestia!" tira su con il naso e si strofina una mano sotto le narici: "Mi vergogno così tanto di me stesso".
"Io non sono una cattiva persona! Non lo sono, lo sai, Haz!" li implora con lo sguardo, accettando la coperta che nel frattempo il riccio gli porge per coprirsi.
"Certo che lo sappiamo, Z" lo rassicura, mettendogli fra le mani una tazza di tisana per farlo calmare.
Il ragazzo soffia per mandare via il vapore, prima di assaggiare cautamente un sorso della bevanda.
"Io non volevo fargli del male, non volevo, non volevo..." sussurra, guardando il corpo estraneo con timore.
Niall gli si siede accanto, circondando le sue spalle con un braccio, mentre con la mano libera scaccia delicatamente le lacrime dalle sue guance incavate: "Lo intendevo sul serio, Zayn. Ti devo la vita, perché se non fosse per te non potreste più essere in grado di beneficiare della mia meravigliosa presenza, ecco" lo informa con un sorriso sincero.
"Davvero?" domanda insicuro il moro.
"Certo!" annuisce il biondo, digrignando i denti per la fitta improvvisa che lo ha colpito nella gamba ferita: "Liam, per favore, portami il borsone, devo sistemare questo macello che ho sulla gamba".
Lo osservano tutti rapiti mentre si destreggia fra alcune bottigliette, lasciando cadere sugli squarci poche gocce di ogni elemento.
Liam guarda a bocca aperta le ferite che lentamente iniziano a chiudersi come per magia.
Beh.
In realtà qui la magia c'entra davvero, ma.
Louis tocca con la punta di un piede il corpo dell'uomo ferito: "E' ancora svenuto, ma io credo sia meglio che ci sbrighiamo ad andarcene. E magari potremmo fare una chiamata anonima alla polizia e raccontargli tipo che ci ha aggredito. Questo tipo si merita di marcire in prigione" sentenzia guardandolo storto dall'alto in basso.
"Sì, hai ragione" conferma anche Niall, aggiungendo poi: "La mia gamba però non è ancora completamente a posto, dovrà guidare uno di voi".
Si mettono a raccogliere in silenzio tutti i loro oggetti, ripiegando anche le tende che sono rimaste inutilizzate, dirigendosi poi verso la Jeep di Anne.
Louis si siede al posto del guidatore ed Harry prende posto al suo fianco; sul sedile posteriore Niall ha appoggiato la gamba ferita sui corpi degli altri due ragazzi.
"Non dovresti sentirti in colpa, davvero" se ne esce all'improvviso Liam, come se ci stesse pensando già da diverso tempo.
Si schiarisce la voce, incontrando gli occhi azzurri di Louis che lo squadrano dallo specchietto retrovisore: "Sì, insomma, voglio dire, uh. Quel tipo ha cercato di uccidere Niall, e non si sarebbe sicuramente fermato solo a lui".
"Di sicuro non lo avrebbe fatto" concorda anche il riccio dal sedile anteriore, voltandosi appena verso di loro.
"E poi -aggiunge il liscio, continuando a stare attento alla strada- da quello che ho capito i licantropi mantegono la propria coscienza umana, o no?".
Niall annuisce, mangiucchiandosi nervosamente un'unghia.
Louis sorride soddisfatto: "Pensateci: se questo è vero, vuol dire che quel tizio desiderava fare del male a Niall. Desiderava fare del male a Safaa, e anche a te, Zayn".
Aziona la freccia che indica che vuole svoltare verso destra e conclude il discorso: "Questo vuol dire che quell'uomo è cattivo, malvagio, perfido. Chiamalo come preferisci, ma Zayn, si meritava davvero ogni ferita e forse anche qualcosa di più".
Niall interviene: "E non scordiamoci che comunque le sue ferite con ogni probabilità ora sono semplicemente dei graffi. Anche se sono estremamente soddisfatto di essere riuscito a sparargli. Ci ho davvero goduto!" ammette senza ombra di rimorso, facendo nascere la curiosità in Zayn: "Ma come, sei stato tu a sparare? Da ferito?!".
"Ovviamente! Quello stronzo voleva farmi la pelle, tsk. Mai mettersi contro Niall Horan!" si vanta, sistemandosi vanitosamente i capelli.
"Ma dove hai imparato a sparare?" domanda confuso Liam, stringendosi un po' più verso il moro per potere guardare in viso l'amico, che sta temporeggiando: "Io potrei, mmh... Avere preso lezioni online. In realtà avevo mirato alla testa, ma-".
"Oh, mio Dio" sussurra Zayn, ringraziando chiunque si trovi lassù per non essere stato colpito dal proiettile vagante.
"Niall, ma taci! -Ride il castano, tirandogli uno scappellotto- Senza Zay saresti morto, è un eroe!".
"Ahi!" si lamenta Niall, restituendogli la sberla, finalmente.
"Lo pensi davvero?" sussurra Zayn nel suo orecchio, causandogli diversi brividi.
"Certo, Zayn. Sei stato un vero eroe là fuori, riuscendoti anche a fermare per tempo prima di fare qualcosa di cui ti saresti sicuramente pentito".
Zayn sospira sollevato e gli sorride, mettendo in mostra fra i denti bianchi anche la punta della sua lingua rosea: "Grazie Lee" mugugna stanco, prima di appoggiarsi contro la sua spalla per mettersi a dormire un po'.
Liam posa la guancia sulla sua testa e chiude a sua volta gli occhi, sentendosi finalmente rilassato e felice.

Niall spegne con un gesto soddisfatto la televisione dell'ospedale dove è ormai rinchiuso da due giorni per farsi controllare la gamba che nonostante i suoi intrugli non è ancora perfettamente guarita.
Quel mostro d'uomo è finito in prigione e ha come la sensazione che non ne sentirà parlare più per molto, moltissimo tempo.
Si stende più comodamente sulle lenzuola bianche e digita freneticamente sullo schermo del cellulare.
Poco dopo il telefonino di Harry vibra nella tasca dei suoi jeans, segnalando l'arrivo di un messaggio.
Corruccia leggermente le labbra e poi le distende, affermando: "E' finita!" in direzione di Louis, che è stravaccato sul suo letto, a faccia in giù.
"Uhmpf?" mugugna contro il cuscino, facendo scoppiare a ridere il riccio: "Tesoro, se parli così non capisco nulla!".
Louis si alza dal giaciglio con i capelli per metà scompigliati e per metà completamente sparati per aria, lo sguardo assonnato.
"Sei così tenero" miagola Harry, andando ad accoccolarsi sul suo petto, cullandosi nel suo dolce profumo.
"Ehi! Io non sono tenero, sono un duro, io!" afferma fieramente l'altro, passandogli una mano fra i boccoli scuri.
"Quello che dici tu" lo prende in giro il più piccolo, mordicchiandogli delicatamente la mascella.
"Harry?" Louis è tentennante, forse per la prima volta in vita sua: "Ho detto a mia madre che sei il mio fidanzato" confessa, chiudendo gli occhi per paura della reazione dell'altro.
Il riccio si stacca leggermente dal suo petto: "Oh, lo sono?" dice in tono innocente e fintamente confuso.
"Io- ? Voglio dire, ti amo e spero che anche tu, ecco-" balbetta con agitazione, guardando ovunque tranne che verso l'altro ragazzo.
"Sì, Lou. E ti amo, anche se sei un idiota" fa una pausa di riflessione e poi ridacchia: "Gemma impazzirà quando lo verrà a sapere!".
"Ed io ti difenderò sia da lei, che dal mio fratellino e la mia sorellina!" lo rassicura il liscio, prendendo una posa fiera.
Harry si stringe nuovamente a lui, afferandogli il bordo della maglia fra le dita: "Perchè il nostro è un amore grande tanto così?".
"Naturalmente" conferma il maggiore senza esitare nemmeno un secondo, come sempre, del resto.
"Uhm... Forse 'Perchè il nostro è un amore grande tanto così' sarà il nostro 'Per sempre'" riflette il ricciolino, attorcigliando una ciocca dei capelli di Louis fra le sue dita, osservando divertito la sua espressione sconvolta: "Hai davvero appena citato Colpa delle Stelle?".
"Hai davvero appena capito che ho citato Colpa delle Stelle?" gli risponde con lo stesso tono, scuotendo la testa esasperato quando il suo fidanzato cerca di difendersi come può: "Piace a mia madre...".
Harry lo riprende con un "Ma finiscila!" prima di avventarsi contro di lui facendolo cadere disteso sul letto sotto di sé per poterlo baciare dolcemente.

"Come sto?" domanda Zayn alla sua sorellina, facendo un giro di 360 gradi davanti alla webcam.
"Sei bellissimo, Zee!" esclama la bambina, battendo le mani felice.
"Grazie, Saf!" le dice teneramente il ragazzo, salutandola con un sorriso.
"Divertiti al tuo apprunt-appunt... Appuntamento!" sente dire da Safaa prima che lo schermo diventi completamente nero.
Si sistema un'ultima volta la camicia nera e poi si dirige verso la casa di Liam.
Suona il campanello e si passa una mano fra il ciuffo nero di capelli che ha creato con il gel.
E' piuttosto fiero del risultato, in realtà.
Il castano scende frettolosamente i pochi scalini che lo separano dal cancello e sorride all'altro ragazzo: "Ciao, Zayn!" dice emozionato.
"Ehi, Liam" ricambia lui, lasciandogli un bacio sulla guancia che lo fa immediatamente arrossire e portare una mano al volto.
Zayn ridacchia a quella vista, così Liam assumendo all'improvviso un'espressione decisa lo afferra per le guance e gli scocca una bacio sulle labbra.
"Oh" esala il moro, arrossendo a sua volta.
I due si scambiano un paio di sguardi di sottecchi e poi scoppiano entrambi a ridere.

Una farfalla argentea vola leggiadra per i cieli di Doncaster; si posa sul comodino di un ospedale dove un ragazzo biondo sta mangiando un budino al cioccolato mentre guarda una replica di Diario di Una Nerd Superstar.
Quando si accorge dell'animaletto gli indirizza un sorrisetto consapevole, per poi portarsi alla bocca un cucchiaino pieno di cioccolato.
Le ali argentee riprendono a battere ritmicamente, fino a quando la farfallina si posa sul davanzale di una finestra dove due amanti stanno condividendo la loro prima volta; la stanza trabocca d'amore, e nessuno si accorge della sua presenza.
Svolazza nuovamente, volteggiando fra due ragazzi che camminano per strada tenendosi per mano, scambiandosi di tanto in tanto un bacetto innocente.
Infine si allontana anche da loro, e man mano che lo fa diventa più grande, fino a quando le antennine lasciano il posto ad una chioma fluente e le ali diventano un vestito argento e azzurro.
Louise guarda soddisfatta i colori aranciati del tramonto: "Oggi è proprio una bella giornata, già" sentenzia, prima di sparire nuovamente nel nulla.

Almeno per un po'.

 

   
 
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