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Autore: Capricornina    03/03/2005    1 recensioni
è una storia drammatica che parla della fine di un amore, e si svolge nei panni di una liceale del quinto anno innamorata di un suo compagno di classe col quale ha costruito un rapporto di amicizia molto profondo... (sconsigliata a chi nn vuole tagliarsi le vene ^__^)
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SENZA DI TE Ciò che accadde quel giorno, cinque anni fa, è qualcosa di indescrivibile che di per sé potrebbe sembrare banale...ma per me ha un grande valore, anzi grandissimo,immenso. Sin dal primo momento in cui voltai gli occhi incuriositi nella tua direzione e,attraversata da un brivido, mi persi in quelle profondità color nocciola, sentii che gli ingranaggi del destino cominciavano a muoversi verso una direzione a me del tutto oscura. E adesso, ripercorrendo all'indietro la traccia segnata da quest'imprevedibile locomotiva lanciata a tutta velocità verso un punto indefinito, mi viene spontaneo chiedermi se i binari sui quali scivola sicura siano davvero stati l'unica strada percorribile. Posso veramente definire destino ciò che si è divertito ad intessere le nostre strade, o è stato solo il caso ad avvicinarci? Non saprei dirlo... e credo che non potrò mai saperlo. Ma destino o fortuna che fossero, non aveva alcuna importanza -ciò che conta è che finalmente possiamo stare insieme- , pensavo, intrecciando le mie dita nelle tue. Eccoci in cortile, noi due, amanti ribelli che sfidano gli sguardi pieni di disappunto di chi ci circonda. Che incantesimo suggestivo è l'amore....ti rapisce i sensi e ti riempie il petto di calore, e avvampa in fiammate ustionanti quando tu,sfiorando le mie labbra con le tue, getti altra legna sull'incendio che hai appiccato sul fondo della mia anima irrequieta. Ci guardiamo in silenzio, i tuoi riccioli corvini che danzano scompigliandosi al vento dispettoso. Ce ne stiamo così per un po', senza aver bisogno di esprimere a parole ciò che si è prepotentemente radicato in noi, forse un incantesimo o un astruso sortilegio che ci spinge a cercarci in continuazione. Sì..dev'essere così...non saprei definire diversamente l'attrazione che incatena i nostri sguardi, un tempo fugaci e lanciati di sottecchi, quando involontariamente controllavamo ogni nostro spostamento con la coda dell'occhio. Il tempo che trascorrevo con te era per me una goccia d'eternità nel mare burrascoso della vita. Nessun problema era più degno di considerazione quando tracciando con il dito i controni del tuo viso innocente sorridevi arricciando il naso per il solletico. Nulla poteva lontanamente sembrare noioso durante una delle nostre tacite sfide che, puntualmente, si concludevano in parità. Eravamo le due facce della stessa medaglia, ci completavamo splendidamente a vicenda. Davanti ai miei occhi si apre dunque il sipario dei ricordi, e librandomi nell'intensità di quelle scene, ritorno nella me ancora insicura,titubante, che si avvicinava con sguardo basso e timido. Tu sei sdraiato sull'erba del prato, gli altri ci hanno lasciati di nuovo soli...mi fissi con sguardo indecifrabile. Mi sento in imbarazzo, e non riuscendo a sostenere il tuo sguardo decido di rifugiarmi nella vigliaccheria. Penso che-se adesso ti faccio ridere l'atmosfera si alleggerisce- dunque butto lì una battuta,e il tuo viso si illumina in un sorriso radioso e sincero. Il mio cuore perde un battito. Ho ottenuto l'effetto contrario... non riesco a concentrarmi su ninet'altro all'infuori della splendida creatura scompostamente adagiata sull'erba, che, non posso fare a meno di notare, sembra essere parte della natura che la circonda. Vorrei immortalare questo momento in un maestoso quadro dai colori vividi e brillanti, catturare in un'immagine colui che giace inerme e selvatico trai fasci d'erba rigogliosa. Possedere quel quadro sarebbe come possedere una piccola parte di te, del tuo attimo di serenità e di abbandono... Ma se io volessi anche tutto il resto? Se volessi te, la tua intelligenza acuta, la tua ironia velata, la tua spensieratezza, e la creatività che ti distingue in tutto ciò che fai? L'eco delle mie stesse audaci parole rimbomba ancora nelle mie orecchie, come se le stessi pronunciando veramente per la prima volta in quest'attimo. "Quando ridi così mi rendo conto che..." mi blocco improvvisamente. Le emozioni mi sono sfuggite all'esterno, tradendo il mio autocontrollo. Alzi le ciglia nella mia direzione, diventando improvvisamente serio, mentre tutto ciò che ho attorno incomincia lentamente a diventare superfluo, ovattato, distante.... tutta la mia attenzione è concentrata su di te, ma invece di trovare il coraggio di continuare arrossisco violentemente. "Continua. Ti rendi conto che..." E' strano a dirsi ma io e te ci capiamo soprattutto attraverso lo sguardo, come se davvero possa essere lo specchio dell'anima. E in questo momento un brillio fugace attraversa i tuoi occhi. Conosco fin troppo bene quell'espressione dannatamente incuriosita: tirarsi indietro sarebbe impossibile, ormai ho scatenato la tua sete di sapere. "Bè..." stringo i pugni e serro la mascella, mentre lascio volutamente spaziare lo sguardo nel vuoto. Non sarebbe così difficile aprirti il mio cuore se non fosse pe il fatto che ho taciuto questo sentimento troppo a lungo. Ma ormai ho scoperchiato il vaso di Pandora e tutto il male segregato al suo interno si sta riversando fuori, e tu ne sarai investito e stravolto sul momento. "Quando ridi così mi rendo conto che l'affetto che provo per te non è semplicemente affetto...ma è qualcosa di più" Mi sento smarrita e tutte le mie certezze sembrano sul punto di crollare nel vederti sgranare gli occhi e inarcare la schiena, mentre ti metti a sedere accanto a me. Non voglio vedere, non voglio pensarci....che cosa ho fatto? mai come adesso desidero con tutta me stessa che la terra si squarci sotto ai miei piedi e che mi risucchi negli abissi più profondi, a chilometri di distanza da te. Eppure, contro ogni mia aspettativa, sorridi ancora una volta.Ma stavolta c'è qualcosa di diverso... potrei azzardarmi a definire dolce il tono con il quale ti rivolgi alla tua amica di sempre, che ti ha appena confidato il suo più grande,colpevole, segreto. "Irene..."Sussurri piano il mio nome, ancora incredulo per la verità che ti ho sbattuto davanti agli occhi tutta d'un colpo, e io mi sento congelare il sangue nelle vene. "Quello che c'è tra noi non è mai stato una semplice amicizia..... di solito i semplici amici non si trasmettono amore guardandosi." Un esplosione pazzesca mi attraversa e una scarica elettrica invade gli atri del mio cuore, che carico di nuova energia, inizia a dimenarsi e a picchiare con forza contro il petto, quasi volesse fuoriuscirne. Allora non è una semplice illusione,non è una mia impressione... è la realtà: i nostri sguardi parlano davvero d'amore al posto nostro. Finalmente, ricacciando indietro l'orgoglio e la paura, siamo riusciti a definire il nostro rapporto. Se dovessi definire anche te mi sembrerebbe giusto chiamarti l'altra metà del mio io, perchè ciò che vedo in te è il completamento della mia personalità. Tutta la tensione palpabile nell'aria va via via dissipandosi, e nel momento in cui prendi la mia mano nella tua capisco che dalla mia frase ingenua è emerso qualcosa che per troppo tempo è stato celato. Il desiderio più grande, il sogno a cui anelavo da anni si è finalmente concretizzato nel più spontaneo dei modi, e mi sembra impossibile, inconcepibile, che questa immensa fortuna sia capitata proprio a me. Ecco cos'è quel dolce turbamento che chiamano felicità. Ma che resta ora di quell'accozzaglia di passioni e del nostro amore? Che perfido inganno è, se adesso è solo un tetro ricordo, simile a una lama piantata nelle costole? Per me è inconcepibile pensare di non poter condividere con te il sentiero che abbiamo lasciato sul nostro cammino. E' inconcepibile credere che quello che c'è stato tra noi sia rimasto da custodire soltanto a me. Mi sembra di impazzire,adesso che non posso più parlarti o ascoltare ancora la melodia della tua voce.... e la mia mano si protende inutilmente verso l'immensità del cielo, per raggiungere l'altra parte del mio essere e sfiorarla con le dita. Posso solo fendere stupidamente l'aria, pensando forse che le carezze del vento possano essere le tue. Il Sole,gli alberi, il canto dei merli nei cespugli, nulla di tutto ciò è più come allora. Adesso il gradevole canto arriva alle mie orecchie come un urlo, e i rami scuri in controluce sono braccia attorcigliate di un'anima dannata racchiusa nella pianta. L'accecante sfera di fuoco che scintilla energica lassù in alto, non riesce più a conferire alle cose la solita aura deliziosa, anzi, non fa che rendere più insopportabile la visione del tutto ai miei occhi. Non ha senso che ci sia, perchè non è la luce scottante di vivo desiderio a cui sono abituata. Questo cuore che prima avevi acceso col tuo fuoco è adesso miseramente ridotto in cenere, un deserto arido e secco nel quale non tornerà mai più la primavera. Il destino che ci ha uniti, ora si prende gioco di me, strappandomi dal cuore la luce più intensa, e trascinandola via nelle sue mani fredde e avide. Come impedire alle lacrime di riversarsi copiose sul mio viso straziato?Che senso ha continuare a vivere in un mondo che di te privato non è migliore di una stalla? Che motivo ha il cielo di essere così intensamente azzurro, se non posso contemplarlo accanto a te? O forse sì... forse infondo a quella distesa di zaffiro ci sei tu? Se è così, abbracciami, stringimi, avvinghiami e trascinami nel tuo mondo, sono tua. Mi affiderò al vento, mio unico complice, che spazza via ogni bricola di falso calore col suo alito gelido. Dicono che non si può volare con un'ala spezzata. Ma vivere con un ala sola sarebbe come vivere la vita a metà. E io preferisco raggiungere ciò che mi è stato strappato, riconquistarlo e sentirlo nuovamente mio per poter intraprendere un nuovo volo quando, finalmente uniti, potremo vantare il paio d'ali più maestoso e solenne che sia mai stato concepito. Un passo avanti ed ecco iniziata la mia caduta libera nel vuoto, che mi condurrà dove voglio. Accompagnata solo dalla brezza, allargo le braccia verso il luogo in cui l'azzurro sconfinato si riflette in due profondi pozzi color nocciola e sorrido.
  
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