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Autore: Swaggie    31/08/2015    2 recensioni
Fuori continua a piovere.
La fermata di Jongin è passata da un pezzo.
Quattro pagine piene di inchiostro se ne stanno in un angolo ; si legge ancora ㅡ
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Kai, Kai, Nuovo personaggio, Sehun, Sehun
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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 ✎Notes : piovendo


 

 

Sta piovendo.

Piove in quel modo triste, lento e stanco, in quel modo che rilassa Kim Jongin come nient'altro. Le gocce si susseguono e si appiccicano al finestrino puntellandolo di piccole immagini confuse, sbiadite, sostanzialmente piccoli dettagli a cui lui presta attenzione costante. Il viso si fa più vicino alla lastra di vetro, quindi, la punta del naso ne avverte il freddo, e mentre le tempie rabbrividiscono per il contatto appena avuto i suoi occhi si soffermano su dei fiori, fiori poco distanti, fiori su di un marciapiede.

Quando il bus fa sosta alla dovuta fermata, ecco che ha il modo di studiare al meglio quel piccolo angolo che gli sembra nuovo, per nulla familiare.
È un negozio di fiori, suppone mentalmente, andando a fissare lo sguardo su una porta di legno ed un cartello rosso, rosso inteso, che cita “ closed ” .

Resta a guardarlo per un po', quel rosso è troppo vivo per essere ignorato facilmente, ma è in quell'esatto momento che uno spostamento d'aria lo fa rabbrividire nella felpa scura ed umida che porta. È impossibile non voltarsi appena, con lieve curiosità.

Qualcuno si è seduto al suo fianco.

Qualcuno con un ombrello rosso, jeans bagnati e giacca blu si è accomodato al posto libero accanto al suo. Non c'è molto che possa fare, non potrebbe neanche guardare la persona arrivata in maniera diretta, eppure in quelle mani strette, un po' da bambina, riesce a cogliere qualcosa che lo affascina.
A lei non piace la pioggia.
Lo capisce dagli indumenti bagnati, dal tremolio che le anima il corpo, dai colori forti ( i suoi preferiti, fra l'altro ) che stonano col tempo capitato quel giorno. E Jongin non capisce. Si domanda e non ha risposta, ci pensa ma non elabora abbastanza. Inanzi tutto, perché quella signorina ha deciso di sedersi lì, proprio accanto a lui, quando il mezzo pubblico è praticamente quasi vuoto ? Sono minimo dieci i sedili vuoti su cui riesce a posare lo sguardo e allora va a pensare che forse vuole provarci con lui ma la cosa sembra così strana, così inadatta per una ragazza bagnata e confusa, è questa l'idea che ha dell'appena arrivata. Sembra assente o forse è persa in qualche pensiero particolare, qualcosa che le fa increspare le labbra rosse e che le fa stringere la stoffa della giacca blu senza volontà, intrappolata in qualcosa, qualcosa in cui lui vorrebbe entrare.

È curioso, lo è per davvero.

Ha gli occhi verdi. Non è quel verde finto che ha visto nelle lentine di qualche idol, non è neanche il verde incontrato negli occhi di qualche turista occidentale. È un verde puro, un verde natura, un colore che lo porta a correre nell'erba di Gyeongju proprio lì dov'era solito andare da bambino.

Allora si domanda, se lo domanda con tutto se stesso, chi sia quella sconosciuta.

Lo vorrebbe sapere perché se ne sta lì, immobile e persa ; indossa i suoi colori preferiti, ha gli attimi della propria infanzia incollati addosso ed è molto bella, fra l'altro, quindi trova quasi naturale il fatto di essersi un secondo incantato, un attimo appena, su quei lineamenti dolci. Potrebbe guardarla in silenzio come fa adesso, potrebbe scoprirne i segreti senza neppure aprire bocca visto lo spessore dei pensieri in cui lei sembra essersi persa ma ㅡ ma lei si è voltata. Si è improvvisamente voltata nella sua direzione e adesso lo sta fissando di rimando, le labbra screpolate e gli occhi fermi che lo fanno rabbrividire ancora una volta. 

Lei vorrebbe dire qualcosa, lo sa, lo ha capito, però non ci riesce. Sembra tutt'ad un tratto spaventata e lui, Jongin, si domanda se abbia qualcosa fuori posto. Sì, insomma, l'ha fissata e squadrata per un po', si è lasciato andare con la fantasia e via dicendo, però non ha la faccia da maniaco, da persona poco affidabile. No ? Lui sembra un bravo ragazzo perché glielo dicono tutti e se n'è convinto, in parte, perciò le mostra un mezzo sorriso di scuse ed è certo che la sua espressione cambierà.

Passano tre secondi, li ha contati, lo giura, ma lei è rimasta la stessa. Cerca allora di dire qualcosa al posto suo, qualcosa come “ mi dispiace se ti ho infastidito ” o “ non sono un farabutto ” ma non ne ha il tempo perché lei tira fuori dalla borsa chiara / accessorio che non aveva notato per il rosso e la grandezza dell'ombrello / un piccolo block notes verde. Un verde diverso, però, da quello ammirato fin'ora. Le dita pescano una penna nei meandri di quella borsetta / sembra ordinata ma si sa, le donne lì ci infilano di tutto / e subito dopo, sulla prima pagina che assaporano lentamente vanno a scrivere : è tutto okay ?

Jongin non riesce a crederci. Lei è arrivata all'improvviso, gli si è seduta accanto con una dozzina di posti vuoti, lui l'ha praticamente mangiata con gli occhi infastidendola e quello che lei scrive, dopo tanto che il giovane ha atteso l'arrivo fresco della sua voce, è questo ? C'è qualcosa che non va. Sicuramente. Di fatti è spaesato e per una manciata di secondi buoni non fa molto, solo guardare il foglio – lei – di nuovo il foglio. La ragazza aspetta qualcosa, adesso la bocca se la morde, e lui allora decide di stare al gioco perché non c'è niente di solito in quello che sta capitando e tanto vale seguire le regole dettate dalla dea appena incontrata.

Gentilmente, le sfila la penna dalla mano affusolata. Le tocca la pelle e lei fa un leggero movimento all'indietro, forse tenta di prendere le distanze e lui la lascia fare. Riflette su cosa rispondere e con una calligrafia decisamente meno ordinata va a scrivere un semplice : è più che okay.

È stupido. Se ci pensa, sembra quasi una frase fatta. Una di quelle da usare al primo appuntamento per far colpo, una di quelle a cui la ragazza o ride o ti guarda indignata. E mentre lui si passa una mano fra i capelli scuri, piuttosto imbarazzato, lei sorride. Cioè, non solo sorride ma emette pure un suono. È qualcosa che Jongin non sa descrivere ; è dolce, leggero, l'abbozzo di una risata che però non arriva. Col cuore caldo la guarda cambiare espressione / finalmente / e si mette a ridere per entrambi.




 

Fuori continua a piovere. La fermata di Jongin è passata da un pezzo. Quattro pagine piene di inchiostro se ne stanno in un angolo ; si legge ancora


 

ㅡ Io sono Krystal.
ㅡ Io sono Kai. 




 

hello ( !!! ) ( ´ ▽ ` )ノ 
ci sono varie cose che devo dire su questo ... questo pezzo, chiamiamolo così. è una cosa nata di getto, all'improvviso, ed è per questo che ci sono tante virgole, pensieri contorti e un pochino lunghi e blablabla. il problema è che, essendo una cosa proprio nata ALL'IMPROVVISO, non ha uno scopo preciso. insomma ㅡ potrebbe continuare come potrebbe pure non farlo. non è che sia esattamente fiera di questa " illuminazione " ma son qui a pubblicarla perché potrebbe darmi lo slancio, potrebbe darmi nuove idee e potrebbe pure continuare. , ___ , ( che poi in mente qualcosa mi è balenato, ho pensato a sehun, a vari spezzoni e e e NON LO SO insomma, qualcosa lo capite pure dagli avvertimenti che mi sono ritrovata a mettere ) 
insomma, di sicuro qualche commento oltre che a farmi piacere mi aiuterebbe parecchio eeeeeeeeeee non lo so, per ora è tutto, suppongo ! 
in attesa della prossima illuminazione, ci si sente ! #chu. 

ah e vi prego, cioè 
VI PREGO, ma questi due non sono una cosa bellissima ? krystal è l'unica ragazza con cui riesco a shippare jongin, sono così - COSI'NONLOSO. ;  u  ; 
devo per forza lasciarvi un fanvideo trovato per caso che è MERAVIGLIOSO OKAY SPARISCO >>> ( https://www.youtube.com/watch?v=j-mT-zLSbgU
 ) 
   
 
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