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Autore: mesrandjlaw    31/08/2015    1 recensioni
uhm, salve!
Sto traducendo il libro "La Isla de Eudamon", il libro della prima serie di Teen Angels.
Il libro è di Leandro Calderone.
La mia è solo una traduzione, quindi tutto ciò che leggerete non è frutto della mia mente.
Bhe' spero sia di vostro gradimento. :)
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 01
La casa Inchausti

  Per un periodo non ci furono novità. Il piccolo Thiago cresceva felice nella casa, in tanto l'amore di Justina verso Bartolomeo aumentava per sua infelicità, proporzionalmente all'impazienza del suo signore. -Non muore più questa vecchia!- brontolò Bartolomeo.
-E si, ha una salute di ferrrro la disgraziata. Può continuare per anni...
-Che mi stai suggerendo, Justin?- domandò Bartolomeo con la voglia di che Justina suggerisse qullo che lui non si animava a fare.
-Non suggerisco niente, signorrre mio. Dico che la mamma della vecchia, la defunta Rosa Maria, morì ai 102 anni... Sono di lunga vita.
-Finirò la vita aspettando!- 
si lamentò Bartolomeo. E il suo malcontento si ripeteva fino alla nausea. 

Ma non dovette aspettare molto. Un giorno di giugno del 1996 la tragedia bussò una volta in più alla famiglia Inchausti: suo cugino Carlos Maria morì in un incidente stradale. La notizia devastò l'anziana Amalia. Fedele al suo stile, non poteva amare bene i suoi cari mentre erano vivi, solo li amava quando morivano. E la tragica e inaspettata morte di suo figlio la perseguì fino ad ammalarsi. Bartolomeo stava quasi per festeggiare: morto suo cugino, non c'erano quasi ostacoli tra lui e la fortuna di sua zia, solo restava aspettare che la vecchia estendesse i soldi. Tuttavia, successe qualcosa che non era in programma: sua zia, desolata ed ammalata, capì tardi l'importanza della famiglia, e chiese a Bartolomeo di trovare la sua nuora e sua nipote. Visto il fatto che non si era mai sposata con suo figlio, rimanevano escluse dall'eredità, e Amalia voleva riparare quell'ingustizia prima di morire. Chiaro che Bartolomeo gli promise di trovarle, e con grande disgusto gli informava ogni giorno che tutte le ricerche non davano risultati. -Come se se le fosse ingerite la terra!- esclamava Bartolomeo, con il suo miglior viso riguardo a quella circostanza.
-Nessuna trrraccia! E' più difficile questo che trovare dei sepolti in una ssscuola!- aggiungeva Justina, amante delle metafore mortuarie. Amalia Inchausti li supplicava di raddoppiare i loro sforzi. Gli dava tutto il denaro di cui avevono bisogno per trovarla, denaro che naturalmente era sfruttato per profumi originali e vini spumanti con cui Bartolomeo brindava per la fortuna che era quasi vicina. Intanto, la colpa e la tristezza aggravarono la malattia dell'anziana. Era solo questione di giorni. -Tutto marcia per la via giusta, Justin. Ho appena finito di parlare con il medico personale della vecchia, ha detto che gli restano appena delle ore... Oggi, o esagerando domani, la vecchia muore, ed i milioni sono nostri!- I giorni passavano senza novità, fino a quando una notte fredda e tempestosa d'agosto qualcosa successe nella casa. Justina amava i temporali, ma Bartolomeo li temeva. Tuttavia, quella notte pensò che un buon temporale era l'ideale così la vecchia darebbe i soldi. Erano in cucina, pianificando quello che faranno con i milioni, quando qualcuno fece suonare il campanello. In quel preciso momento la pioggia diventò più intensa. Quando Justina aprì la porta, si scontrò con una bambina di dieci anni, che piangeva. Era Angeles Inchausti. E più dietro c'era sua madre, Alba, la cameriera, la vedova di Carlos Maria. La donna era incinta, stava quasi per partorire. Con le sue ultime forze chiese aiuto, e svenì. Peserebbe molto nella coscienza di Justina tutto quello che era successo quella notte dove la morte volò nella casa Inchausti, nascosta sotto varie maschere. In quella notte infame c'era una morte desiderata, una morte evitabile e una morte sicura. Justina aveva alcuni scrupoli ed offrì una certa resistenza, ma tutto fu deciso da Bartolomeo, che era il suo padrone, il suo amore, la sua debolezza. -Dieci anni!- esclamò lui sussurrando, in un corridoio del piano superiore, insieme alla camera degli ospiti dove avevano depositato Alba. -Dieci anni ho curato questa vecchia maledetta, ed ora viene una cameriera arrogante, con una figlia bastarda e un'altra per nascere a rimanere con la mia fortuna! Con la nostra fortuna, Justin!
-Ma, signore...- cercò di contraddirlo Justina -E' una vita. Due vite. Tre vite, amore mio, dico, signore mio!
-E da quando ti importa tanto la vita a te, citrulla?- confutò Bartolomeo.
-Chiamiamo un medico, signore - supplicò Justina -Partorirà da un momento all'altro!- Bartolomeo capì che doveva applicare la seduzione per convertirla in una sua complice. Allora si collocò dietro di lei, e gli sussurrò all'orecchio. -Non lasceremo che nessuno rimane con i nostri milioni, Justin. Pensa alla scorpacciata di piaceri esotici che ci faremo insieme... Sono nei miei trent'anni! Ora mi merito una vita di lusso!
-Ma, signore, commetteremo un omicidio?

-Chi ha parlato di omicidio, Justin? Niente di questo... Guarda la mamma, poverina, è arrivata molto malata. E' morta partorendo. E il piccolo o la piccola, povera anima, anche lui è morto nel parto...
-E l'altra?- disse Justina -Come passa a miglior vita? Lei... ha lo stomaco per farlo?
-Non dobbiamo farlo noi. Lo farà la notte, l'inverno, il temporale e il bosco.- Ed il piano è riuscito. Quasi totalmente. Alba morì durante il parto. Ma il bebè, che era una bambina, era viva. Bartolomeo decise allora che anche lei sarebbe vittima della notte, dell'inverno, del temporale e del bosco. Ed andarono lì, al bosco, con la piccola Angeles e la bimba appena nata. A Angeles la abbandonarono nella parte più spessa del boschetto. L'idea iniziale era di lasciare l'altra bambina nell'altro estremo del bosco. Allontanate entrambe dalla fortuna e dalla grazia di Dio. Ma Justina disse che lei stessa si sarebbe occupata della bambina appena nata, e Bartolomeo la ringraziò; non amava quei doveri. Nel momento in cui Bartolomeo comunicava, con dispiacere, la tragica notizia della morte di Alba e della sua figlioletta alla vecchia Inchausti, Justina salvava dalla morte la piccola bambina. Compatita, la nascose nel seminterrato nascosto della casa. E ironicamente gli diede il nome di Luz che la nascose nelle ombre, per salvarla dalle tenebre della morte. Sommersa nella colpa e nella tristezza più profonda, Amalia Inchausti morì quella stessa notte in cui ebbe la notizia. E Bartolomeo assistì, finalmente, alla morte di sua zia. Una morte così desiderata. Alba Castillo fu condannata a morire, innocentemente, da Justina e Bartolomeo. Una morte evitabile. Luz Inchausti morì senza morire. Sopravvissuta in segreto, protetta da Justina, ma allontanata dalla realtà. Una finta morte. E Angeles Inchausti fu abbandonata in modo che morisse nel mezzo della notte, dell'inverno e del bosco, completamente indifesa e sentenziata ad una morte sicura. 



Questa è la seconda parte del primo capitolo. 
Spero sia di vostro gradimento, e se vi va lasciate qualche recensione :)
Ringrazio coloro che leggono :)
-Gi

  
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