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Autore: Zoe__    01/09/2015    3 recensioni
“Dio” sospirò passandosi una mano sul viso. Tentò di voltarsi sulla schiena, per stirarsi i muscoli, ma un braccio tatuato la teneva ferma. Sul piumone bianco, le avvolgeva la vita stretta. Poteva sentire il suo respiro sul collo coperto dai capelli e sulle spalle nude. Sorrise, radiosa, nonostante fosse ancora mezza addormentata. Poteva sentire il suo profumo, era così vicino da inebriarle i sensi.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il suono della sveglia la fece sobbalzare e aprire gli occhi all’improvviso. La stanza era immersa nel buio, regnava la tranquillità - disturbata solamente dal suono incessante della sveglia.
Lilith si stropicciò gli occhi, allungò una mano e spense la sveglia distrattamente.
6:45
“Dio” sospirò passandosi una mano sul viso. Tentò di voltarsi sulla schiena, per stirarsi i muscoli, ma un braccio tatuato la teneva ferma. Sul piumone bianco, le avvolgeva la vita stretta. Poteva sentire il suo respiro sul collo coperto dai capelli e sulle spalle nude. Sorrise, radiosa, nonostante fosse ancora mezza addormentata. Poteva sentire il suo profumo, era così vicino da inebriarle i sensi.
Con lentezza e delicatezza si liberò della stretta presa di Zayn e riuscì a sgattaiolare fuori dal letto.
Si soffermò diversi istanti ad osservarlo, posando il suo sguardo sul suo viso tranquillo e sulle labbra imbronciate. I capelli sparsi sul cuscino erano, come sempre, disordinati. Era buffo, davvero buffo. Teneva ancora il braccio sulla parte destra del letto, la sua. Sicuramente avrebbe afferrato il cuscino, in assenza della sua dolce metà.
Si avvicinò a passi svelti verso la tapparella, aprendola quanto bastasse per vedere la pioggia e i nuvoloni grigi che, anche quella mattina, caratterizzavano la città di Londra. La richiuse poco dopo, sistemando la canotta blu che, a dire la verità, le andava un po’ grande.
Aprì l’anta color panna dell’armadio, tirandone fuori un paio di pantaloni scuri ed una camicia a quadri, bianchi e neri. Dal cassetto delle magliette prese una canottiera bianca, poi si procurò l’intimo. Si guardò attorno, attenta a vedere se mancasse qualcosa. La borsa era giù all’ingresso, il telefono in carica sul comodino e le scarpe nella scarpiera appena fuori la camera da letto. Sospirò, appena vide che erano già le sette e ancora non aveva fatto colazione. Per lei era fondamentale, non poteva davvero farne a meno, a differenza di Zayn. Lilith aveva bisogno di quel piccolo momento di tranquillità, prima di fiondarsi nel caos di Londra, prima di una lunga e stancante giornata di lavoro. In fin dei coni aveva scelto lei, di essere una make-up artist, e di conseguenza di truccare ogni giorno decine di modelle per altrettanti servizi fotografici. Le piaceva e da piccola le avevano sempre insegnato ad inseguire i suoi sogni.
Scese le scale velocemente, attenta a non far troppo rumore con le infradito. Non avrebbe voluto per nessun motivo svegliare Zayn, sapeva quanto lui potesse detestarlo e quanto, poi, sarebbe stato insopportabile.
Preparò il caffè e lo mise sul fuoco, poi tirò giù la sua tazza e quella del ragazzo che ancora dormiva al piano di sopra. Prese due fette di pane, le tostò ed infine le cosparse di Nutella, quando ancora erano calde. Rendeva la cioccolata più morbida del solito. Zayn lo amava e, con il tempo, aveva trasmesso questa fissa anche a lei.
Velocemente, prima che il caffè strabordasse dalla macchinetta, lo versò nelle due tazze. Dopodiché prese un vassoio e vi sistemò le pietanze già preparate, aggiungendo una ciotola di latte e cereali che, lei ben sapeva, Zayn avrebbe apprezzato di certo.
Erano rare le mattine in cui preparava la colazione per entrambi, ma il turno quel giorno sarebbe iniziato alle nove e trenta, non alle otto, quindi aveva preferito prendersela con comodo. Sarebbe uscita lo stesso verso le otto, aveva delle commissioni da svolgere in centro. Zayn le aveva addirittura promesso di accompagnarla! Per questo quando lei aprì la porta della camera lo trovò sveglio, già occupato a parlare al telefono. Poggiò il vassoio sul comodino e stette in silenzio ad ascoltare.
“Mi dispia… oh okay… va bene, ma non” lo vide sbuffare, probabilmente ancora non si era accordo di lei “mi dispiace per avervi interrotto, lo giur-” sbarrò gli occhi, sentendo che Liam gli aveva appena chiuso il telefono in faccia.
“Oh ma certo che si uno stronzo!” Lilith scoppiò in una fragorosa risata, e solo in quel momento il moro si accorse di lei. Si voltò, con il sorriso a dipingergli il volto.
“Buongiorno” disse, fra le risate. Lilith gli sorrise e ricambiò, sedendosi sul letto.
“Allora? Cosa è successo con… Liam?” Zayn scosse la testa e prese la ragazza fra le braccia. La fece sistemare fra le sue gambe e la strinse forte. Lilith ispirò a pieni polmoni il suo profumo e chiuse gli occhi, rilassandosi sul suo petto.
“Ho compromesso la sua doccia con Zoe perché con la suoneria del telefono ho svegliato la bambina, quindi…” lasciò la frase in sospeso, grattandosi la nuca.
“Non puoi averlo fatto davvero!” esclamò voltandosi per fronteggiarlo.
“Avevo bisogno di parlare con Zoe.” Si giustificò, alzando le mani.
“Zoe?” lui annuì, prendendola nuovamente fra le sue braccia. Le scansò una ciocca di capelli dal viso e la vide sorridere.
“Esatto, Zoe. Le ho chiesto di contattare una delle tue colleghe.” Zayn le accarezzò le cosce con dolcezza, adagiandole ai lati del suo bacino stretto. Lei lo guardò interrogativa negli occhi, incitandolo a continuare.
“Diciamo che… oggi stai a casa. Con me. Tutto il giorno.” Lilith spalancò gli occhi, circondando immediatamente il collo di Zayn con le braccia. Lui la strinse prontamente, accarezzandole la schiena dopo ogni ‘grazie’ che gli sussurrava all’orecchio.
“Come mai?” gli chiese, con le mani ai lati del suo viso. La barbetta morbida le solleticava i palmi lisci e delicati, mentre con i pollici gli accarezzava gli zigomi poco sporgenti. Le sue labbra erano così vicine, tanto da distrarla. Non prestò attenzione alla sua risposta che si ritrovò a baciarlo, attratta da quelle labbra sottili.
“Lilith…” la scansò appena dal suo viso.
“Mh?” lo guardò interrogativa, passando una mano fra i suoi capelli scuri. Lo guardava incantata negli occhi colore del cioccolato e ci si perdeva dentro, tanto erano profondi.
“Ti amo” lei sorrise ancora, sempre più grata del ragazzo che aveva al suo fianco da quasi tre anni ormai
“Anche io, lo sai” mise su una faccia talmente buffa che lui non poté far altro che ridere, incastrando la lingua fra i denti bianchi. La sua risata, Dio, era il sole in quella giornata di pioggia.
“Non prenderti gioco di me!” sbruffò, incrociando le braccia al petto.
“Non lo sto facendo” fece labbruccio lui, tirando fuori uno sguardo da cucciolo. Si faceva sempre più vicino. Lo sguardo innocente aveva iniziato a trasformarsi, nascondendo delle sfumature maliziose negli occhi del ragazzo.
“Zayn… Zayn… Zayn NO!” non fece in tempo a realizzarlo che si trovò sotto il peso del ragazzo, e le sue mani a solleticarle i fianchi e la pancia.
“Amore c’è la colazione per favore!” era l’unica cosa che le era sfuggita durante quella piacevole tortura che l’aveva portata a contorcersi su se stessa. Zayn si fermò di scatto.
“Io non ho fame” disse, lei lo guardò interrogativa “o meglio, non di quello che è lì sopra” indicò il vassoio con un cenno del capo. Lilith avvampò, e si coprì il viso con le mani, pur nascondere il suo rossore. Il fidanzato, ancora sopra di lei, le tolse le mani dal volto.
“Oh” sussurrò, arrossendo un po’ anche lui. Fece scontrare i loro nasi quando lei gli allacciò le braccia al collo. Si guardarono negli occhi per alcuni secondi, intensamente. Il necessario per rendersi conto che non sarebbero riusciti a vivere l’uno senza l’altra. Era semplice, riuscivano a completarsi.
Iniziarono a scambiarsi baci dolci e delicati. Zayn la accarezzava con premura il corpo, ancora sotto di lui. Le mani di lei, invece, vagavano dalle sue spalle alla sua schiena mentre, sempre più lentamente, allacciava le sue gambe al bacino del fidanzato.
“Non credi anche tu che la colazione possa aspettare?” chiese Zayn.
   
 
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