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Autore: Amaguriken_Duo    05/02/2009    3 recensioni
Fanfiction vincitrice del contest di Topmanga. Il racconto doveva iniziare con una scena in cui una sorella Tendo (Akane o Nabiki o Kasumi) veniva a contatto con l'acqua di una sorgente maledetta che la faceva trasformare in...
Genere: Commedia, Avventura, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akane Tendo, Nabiki Tendo, Ranma Saotome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prima di lasciarvi alla scoperta di questa fanfiction a quattro mani, includiamo alcuni avvisi:
- Questa one-shot ha partecipato al contest di Topmanga, basato sulla serie di Ranma, e ha vinto.

Non c'erano limiti di lunghezza per la one-shot, così ci siamo potuti sbizzarrire: ma, ritenendo la ff abbastanza lunga, abbiamo deciso di facilitarne la lettura frammentandola in più cap, postandola per correttezza e trasparenza tutta in un blocco. L' Amaguriken_Duo (Kuno e Laila) vi augura una Buona Lettura!




QUELLA VOLPE DI NABIKI

I vapori avevano invaso l’ambiente circostante, mentre il caratteristico effluvio delle pietanze fritte non aveva tardato ad intasare ogni poro dell’angusto locale.

Produttiva come dieci uomini, la vecchia Obaba era affaccendata a bollire degli spaghettini cinesi in un pentolone all’apparenza più massiccio della sua figura minuta.

L’amazzone non mostrava il minimo segno di fatica e, in ogni caso, sapeva che non avrebbe avuto tempo per la più breve delle soste: l’ora di pranzo era imminente, così come l’arrivo dei clienti del ristorante. Non che fosse in difficoltà, precisò tra sé, tuttavia… un po’ di aiuto sarebbe comunque stato gradito, specie da parte di certi sfaccendati che, come di consueto, non alzavano un dito nel momento del bisogno.

- Mousse, si può sapere dove ti sei cacciato? Ti ho chiesto di portarmi quelle spezie almeno cinque minuti fa!

Come in risposta alle proteste della vecchia, il chiamato in causa fece capolino nella stanza. Sarebbe stato impossibile non accorgersene, dato che la figura del mandarino, vestito di tutto punto con tanto di cravattino al collo, stonava in maniera impressionante con ogni singolo elemento della cucina del Nekohanten.

- Prendi, Obaba! E ora vedi di lasciarmi stare! - disse con fare seccato. Poi sfilò dalla tasca due biglietti, questa volta mostrando una compiaciuta soddisfazione.

- Oggi è il mio grande giorno. Quando Shampoo tornerà dal giro di consegne e vedrà questi inviti per la ‘dodicesima mostra internazionale delle statue di cera funeree dal gusto pacchiano’, si renderà finalmente conto della mia innata classe. E così non potrà non cadere ai miei piedi… ah ah ah… AAAH!

Il disgraziato era appena inciampato contro un ostacolo, crollando rovinosamente di fianco allo sgabello su cui si poggiava Obaba.

- E’ questo che combini, invece di lavorare? Comunque faresti bene a metterti gli occhiali: per adesso, sembra che sia tu ad essere caduto ai miei piedi. Ma ci vorranno cent’anni prima che possa uscire con una bella donna come la sottoscritta. - commentò l’amazzone.

- C’è poco da scherzare, vecchia! Nemmeno tu puoi lottare contro il destino, ed io sento che sarà Shampoo, inesorabilmente, a venire da me.

Una presenza fece il suo ingresso nella sala principale.

- Salve, c’è nessuno? Sono venuto per…

- Shampoo! Lo sapevo che saresti venuta da me! Finalmente hai accettato il mio amore!

Mousse accorse dalla cucina, stabilendo il nuovo primato dei cento metri, e si fiondò ad abbracciare il malcapitato.

- Cosa aspettiamo, ancora? Sposiamoci!

- Mi dispiace, ma ho già moglie e figli! - replicò nauseato il fattorino. - Come stavo dicendo, sono venuto per consegnare questo pacco.

Detto ciò, lasciò cadere l’involucro sui piedi del mandarino, il quale, dolorante, si decise ad allentare la presa. L’uomo non si lasciò sfuggire quell’occasione e scappò in ritirata.

Obaba si affacciò con aria impaziente.

- Non gingillarti, Mousse! Cos’è quella roba?

- Uh… credo una consegna per te. Ma non mi sembra una cassa di cibo.

L’anziana amazzone socchiuse le palpebre. La sua ordinazione speciale era arrivata, una buona volta. Un lieve ghigno le disegnò il volto increspato.

- Non impicciarti e porta subito qua! - ordinò drastica al subordinato.


Mousse afferrò il pacco con ambo le mani e si affrettò a consegnarlo alla vecchia, intuendo che non era il caso di spazientirla ulteriormente. Trovandosi ancora privo di occhiali, non poté leggere che l’indicazione del mittente portava scritto ‘Guida di Zhou Chuan Xiang, Cina’. Non fu nemmeno in grado di accorgersi che il pacco, nella caduta, si era bucato, lasciando a terra una gran quantità di polistirolo e qualcos’altro.


-@@@-


Qualche istante più tardi nella sala, ormai di nuovo deserta, fece il proprio ingresso Nabiki Tendo.

- Buongiorno a tutti… oh, vedo che sono la prima cliente: penso di essermi guadagnata il diritto ad un buono sconto, non credete? - Attese una risposta che non arrivò.

Schioccò le dita, frustrata: se fossero arrivate altre persone, lei come avrebbe potuto fare qualche affare con le due cinesi? Spazientita, si guardò attorno fin quando la sua attenzione fu calamitata dalla roba che giaceva ai suoi piedi.

In particolare, risaltava una minuscola boccetta colma di liquido trasparente.

- Noto che il servizio lascia alquanto a desiderare… offrire boccette di profumo gratis ai visitatori non vi basterà, per farvi perdonare, ma lo accetterò come un buon inizio. - Lesta, si spruzzò il contenuto sul viso e sulle mani.

*Che cosa… non è profumo, ma semplice acqua! Questo scherzetto costerà molto caro.* rifletté, mentre la sua mente calcolatrice già provvedeva a quantificare i danni materiali e morali.

Nel frattempo, era entrato Ranma assieme agli inseparabili Hiroshi e Daisuke.

- Ho proprio voglia di un bel piatto di ramen caldo…

- Come sei fortunato, Ranma, con tutte le tue spasimanti! Scommetto che Shampoo non ti farà pagare niente…

- A proposito, non vedo né lei né la vecchia mummia. Com’è che nessuno serve ai tavoli?

Una bicicletta sbucò alle spalle del trio, colpendo in pieno il ragazzo col codino.

- Shampoo è tolnata!… Aiya, Lanma! Stale aspettando Shampoo? Come sono felice! - Senza dare al disgraziato il tempo di rialzarsi, gli si gettò sopra, avvinghiandoglisi con forza in una posizione molto equivoca.

- Sha… Shampoo… buon… giorno anche a te… - biascicò Ranma, con evidenti difficoltà di respirazione.

Hiroshi e Daisuke borbottarono qualche parola d'invidia nei confronti del loro compagno di classe, prima di salutare la senpai Nabiki, la quale dal canto suo aveva riacquistato tutto il suo buon umore gustando la graziosa scenetta.

*E’ un vero peccato non avere la macchina fotografica a portata di mano, per immortalare il momento… chissà la mia sorellina come la prenderebbe!*

Improvvisamente, Ranma guardò verso di lei, e il volto del ragazzo assunse un’espressione di terrore puro.

- A… Akane! Aspetta, n-non è come può sembrare!! – gesticolò, come morso da una tarantola.

Nabiki si voltò, ma dietro di sé non scorse anima viva.

- Akane? Ma dove la vedi? Non sarai diventato orbo come Mousse, spero?!

Il giovane Saotome riuscì a sottrarsi dalla presa di Shampoo e si rizzò in piedi. *Sta farneticando! Stavolta dev’essere fuori di sé.* considerò. Mentre lui non era proprio in vena di sostenere la furia della fidanzata.

- E poi cos’hai da fissarmi tanto? - sbottò Nabiki, avanzando verso di lui. – Ho il viso sporco?

Ranma indietreggiò cautamente.

- Vuoi… vuoi combattere? - balbettò, assumendo la posizione di difesa.


Nabiki non comprendeva. *Un momento, crede che io sia Akane! Quelle due cinesi devono averlo drogato per l’ennesima volta… anche se situazioni come questa si verificano, di solito, dopo che ha mangiato qui!*

Si accinse a farlo tornare in sé, quando si specchiò casualmente nel vetro adiacente.
L’immagine riflessa era quella di Akane.

Nabiki strabuzzò gli occhi, guardandosi incredula. *Cavolo, sono diventata mia sorella! Ma come sarà potuto succedere, come…* interruppe il suo pensiero. Prima di ogni altra cosa, doveva risolvere in qualche modo l’equivoco con Ranma.

Così, ridusse ulteriormente la distanza che la separava dall’adolescente con il codino.

- Adesso ascolta bene ciò che ho da dirti, Ranma! Se proprio vuoi che non ti picchi…

Lui deglutì nervosamente. Shampoo, Hiroshi, Daisuke e i clienti sopraggiunti attesero in religioso silenzio.

- … dammi tremila yen!

Tutti caddero gambe all’aria.
Ranma sborsò, troppo sbigottito per opporsi e con la chiara impressione di non capirci più niente. Quella serpe di Nabiki stava diventando contagiosa?


La falsa Akane, dal canto suo, era altrettanto incredula. Ranma l’aveva pagata senza fiatare, credeva che fosse sua sorella a tal punto da non insospettirsi nemmeno per via dell’anomalo comportamento tenuto. Corse via dal locale, aveva bisogno di pensare un poco da sola.

Si ricordò di avere uno specchietto in tasca. Lo tirò fuori e riflesse, ancora una volta, la propria immagine. Come aveva fatto a trasformarsi? Cos’aveva fatto di particolare negli ultimi minuti?

*Diamine, come faccio ora a tornare me stessa?*

Istantaneamente, Nabiki riacquisì le proprie sembianze.

*Cosa… ora ho capito! Mi è bastato concentrarmi sul pensiero di riavere il mio aspetto. E prima, sono diventata Akane immaginando la faccia che avrebbe fatto la mia sorellina… Davvero un potere molto, molto interessante.*

Accennò a rimettere lo specchietto in tasca, ma così facendo si accorse che era già occupata.

*E questa cos’è?* Estrasse una sfera, perfettamente rotonda e con sopra inciso il disegno di una stella. Un altro mistero, dato che era sicura di non averla mai vista prima.


-@@@-


Frattanto, al Nekohanten, Cologne era tutta intenta a frugare, invano, nel pacco.

- Ehi, Mousse! Non hai sentito delle voci? Mi sa che di là è arrivato qualcuno, va’ a vedere!

Il quattrocchi, che in tutto quel tempo aveva ripreso a fantasticare sul suo momento magico con Shampoo, ritornò alla realtà fissando stranito la strana figura della vecchia: questa, data la sua statura, era praticamente sommersa dall’imballaggio, tanto da poter essere presa come parte integrante del contenuto.

- Uhm? Guarda un po’. Si vede che quelli della mostra mi hanno spedito un campione omaggio… Però questa bambola funebre di cera a forma di scimmia è davvero troppo brutta, perfino per i miei gusti!

Detto ciò, Mousse si diresse senza esitazione alcuna verso Obaba, la afferrò e si accinse a buttarla nella pattumiera.

- Cosa stai facendo, idiota? Sono io! - L’amazzone lo picchiò in testa col bastone.

- AAH! Questa bambola mostruosa… parla e si muove! Dev’essere sicuramente maledetta!

- Smettila di dire una fesseria dietro l’altra! - Con una nuova mazzata, Cologne spedì definitivamente il mandarino nel mondo dei sogni. *Non capisco, ma dov’è finita quella dannata boccetta?!*




  
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