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Autore: semplicementeme     05/02/2009    6 recensioni
Una ragazza costretta a vivere come un uomo.
Una ragazza che non dimentica di essere donna.
Una donna che impara cosa vuol dire amare.
***On line Prologo + VI capitolo***
[Personaggi principali: André/Oscar, Axel von Fersen, Nuovo Personaggio]
STORIA SOSPESA
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: Incompiuta
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Capitolo VI

 

       - … Ho paura di ciò che sarà dopo.        

   Dopo. Io non ho mai pensato al dopo. Non mi sono mai chiesta cosa mi riserva il futuro. Andrè, tu sai già cosa ci sarà dopo? È questo che ti turba? Io… sono stata cresciuta come un soldato.

   Un buon soldato non deve porsi domande.

   Un buon soldato deve solo ubbidire agli ordini.

   Un buon soldato… ecco cosa sono io… solo un soldato.

 

*****§*****§*****§*****

 

   Sola nella mia stanza. Credo che il conte di Fersen sia andato via, non ho tempo di preoccuparmi di lui. Non ho il tempo di preoccuparmi di me. Devo recarmi immediatamente a Versailles. È necessario che resti accanto alla Principessa Maria Antonietta. Ieri notte ho lasciato la festa a metà serata. Questa mattina, all’alba,  quando il ballo giungeva ormai al termine, il Re si è sentito male. La contessa du Barry è sconvolta, almeno è questo quello che mi ha riferito Fersen.

   Entro direttamente nella mia camera da letto non posso perdere tempo. Non ho il tempo di versarmi da bere per cercare di stemperare la rabbia. Mi guardo attorno e la vedo: la divisa, immacolata, è al suo posto. La causa di tutti i miei mali. La indosso rapidamente. Gli stivali neri, lucidi, sono l’ultima cosa che metto. Scendo di corsa le scale mentre chiamo a gran voce Andrè. Non ho neanche il tempo di chiedere del mio cavallo che la sua risposta arriva sicura.

       - Cèsare è già pronto.

   Ed anche lui è pronto per seguirmi a Versailles. Fersen deve aver comunicato anche a lui del malore del Re.

       - Bene. Andiamo!

 

   Cavalchiamo più velocemente possibile. Non voglio pensare a niente.

   Il Re, Luigi XV sta male. Il vaiolo deve aver prosciugato le ultime forze che permettevano al sovrano di reggersi ancora sulle sue gambe.

   Il medico di corte aveva avvertito Sua Maestà di prestare attenzione. Non era il caso di rischiare tanto partecipando ai balli e tutte le manifestazioni pubbliche. Ci credo che la du Barry sia così preoccupata. Se il Re dovesse morire, lei sarebbe costretta a rinunciare a tutto ciò che ha conquistato negli ultimi cinque anni della sua vita, da quando è diventa la favorita di Luigi XV.

       - Andrè dobbiamo sbrigarci!

   E spronando il povero Cèsare a dare il massimo cercando di aumentare l’andatura di questa corsa così sfrenata.

   Cerco di andare veloce. Di concentrare la mia attenzione su quella che è la vita di corte. Cerco di concentrarmi maggiormente sulle condizioni di salute del Re per non pensare a ciò che mi ha confidato il conte di Fersen.

 

*****§*****§*****§*****

 

       - Oscar se sono qui è anche per dirvi altro.

   Bhè, effettivamente era strano che fosse proprio lui a darmi  una notizia del genere. Di solito è un messo della Corte che è incaricato di andare a chiamare gli ufficiali nel caso in cui questi, non siano a Corte.

   Osservo Fersen e solo adesso mi accorgo che il suo portamento è ancora più rigido, se è possibile. Lo studio attentamente mentre cerco di comprendere di cosa possa volermi parlare.

       - Ditemi pure Conte.

       - Vedete non so da dove iniziare. Credo, però, che sia giusto parlarne direttamente con voi.

   Si ferma spostando il suo sguardo sulla finestra che dà sul parco di palazzo de Jarjayes. Resto immobile nella mia posizione attendendo che lui riprenda da dove si è interrotto. Dopo qualche istante Fersen riprende il suo discorso voltandosi, nuovamente, verso di me.

       - A Versailles ho incontrato vostro padre. Spesso. Molto spesso. È nata una specie di amicizia, se così possiamo chiamarla. Non so se mi capite.

       - Perfettamente. Mio padre è un uomo difficile da trattare e posso immaginare di che genere di amicizia voi stiate parlando. Un’amicizia in cui voi, siete succube delle chiacchiere del Generale.

   Conosco mio padre e so che è difficile riuscire a parlare con lui. Figurarsi intrattenere un rapporto di amicizia… in mio padre, soprattutto, è il concetto di amicizia ad essere sbagliato. Lui ordina, gli altri eseguono. È questa la visione che ha dell’amicizia il caro Generale François Augustin Reynier de Jarjayes

       - Bene vedo che avete capito. Durante una delle nostre chiacchierate…il Generale… non è facile da dire…

   Cosa può aver detto di così assurdo mio padre per rendere imbarazzato Fersen fino a questo punto?

       - Non preoccupatevi Fersen. Sono pronta a sentire di tutto. Parlate senza timore.

   Il Conte mi guarda sollevato come se questo mio incoraggiamento fosse ciò di cui aveva bisogno.

       - Mi ha chiesto di prendervi in sposa.

   Ero pronta a tutto ma non a questo. Ero pronta a tutto ma questo è…

       - Assurdo… 

       - Lo so Oscar. Credetemi, sono rimasto sconvolto anch’io. Non ho saputo cosa rispondere.

   Alzo gli occhi e guardo Fersen ma in realtà non lo vedo. Un’altra volta. Ancora una volta vuole manipolare la mia vita. No, non questa volta. Io non glielo permetterò.

   Faccio per andare via ma la presa di Fersen, all’altezza del gomito, me lo impedisce. Mi volto verso lo Svedese e lo guardo cercando di capire cosa voglia da me.

       - Non fatevi prendere dall’ira. Vostro padre vi ama e sta cercando di porre rimedio ai suoi errori.

   Mi libero della sua presa e lo guardo trucemente.

       - Voi non sapete nulla di me. Adesso se non vi dispiace devo andare a prepararmi. Devo raggiungere la Delfina.

 

 

   Capitolo corto e noioso. Avete ragione. Perdonatemi solo che… cavolo mi sono resa conto di aver fatto un errore temporale nel capitolo scorso e non potevo cancellare tutto e così ho cercato di porre rimedio. Vorrei precisare che siamo nel maggio del 1774, manca poco alla dipartita di Luigi XV. L’errore a cui facevo riferimento? Fersen. Entra nella vita di Maria Antonietta (quella vera) solo nel gennaio dello stesso anno mentre il Re Luigi XV è ancora in vita, il loro amore sboccerà solo successivamente.

   Adesso scappo. I miei problemi di pc persistono. Adesso sto scroccando il portatile di mio fratello… scusate se non vi ringrazio singolarmente. Però, vorrei ringraziare di cuore Ami_mercuri. Grazie per l’attenzione dedicata alla mia fic non mi hai offesa, assolutamente. Hai ragione, la punteggiatura faceva pena, non è il mio forte lo ammetto, ma questa non è una giustificazione, lo so.

   Adesso vi saluto al prossimo capitolo… spero più corposo!

 

 

   
 
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