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Autore: Skull D Rix    02/09/2015    0 recensioni
Londra, 1546
Edward é un ragazzo in cerca di un piccolo guadagno per vivere. Un giorno viene invitato a bordo di una nave mercantile per la tratta degli schiavi con il ruolo di mozzo. Inizierà una grande avventura e nasceranno nuove amicizie che lo spingeranno a ripetere il viaggio per rimediare ai danni commessi.
Genere: Avventura, Azione, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Edward era veramente arrabbiato. Si tratteneva a stento dall’uccidere chiunque entrasse nel suo campo visivo. E in quel momento al suo interno si trovava Jack.
Lui capiva benissimo i suoi sentimenti e sul suo volto si notava un po’ di compassione, ma anche tanta fermezza.
<< Non me ne fraga un cazzo di quello che sai! Sono incazzato! Tuo padre la pagherà, e tu farai la sua stessa fine se non ti levi di mezzo! >>.
Jack lo colpì in faccia con decisione, facendolo cadere su una branda.
<< Stai zitto e ascoltami, coglione. Ti conviene. >>.
Ed si calmò un attimo. Non lo aveva mai visto così autoritario.
<< Harry ha deciso di abbandonare la nave. E tu avresti fatto lo stesso se avessi saputo quello che sapeva lui. Il punto è che la situazione non ci ha permesso di spiegarti tutto e lasciarti decidere se continuare a seguirci: quegli spagnoli vi inseguivano e io ho dato l’ordine di far partire la nave il più velocemente possibile. Non posso rischiare che la missione fallisca. >>.
<< Quindi si stato tu! Jack, brutto bastardo… >>. Edward si rialzò dal lettino con aria minacciosa.
<< Aspetta! C’è un motivo se l’ho fatto. Io e mio padre non saremmo qui se non fosse per un valido motivo: mia madre è malata. Le hanno dato un anno di vita, ma io e il Capitano stiamo cercando di procurarci abbastanza soldi per poterle pagare le cure. Quindi mi spiace, ma ti impedirò di fermarci per qualunque ragione. >>. Mentre parlava, Jack stringeva i pugni e digrignava i denti. Era davvero serio.
Ed non fiatò per alcuni secondi, poi chiese: << …Cosa ha convinto Harry ad abbandonarmi? Qual è il segreto che mi nascondete? >>.
Jack abbassò lo sguardo: << … Noi… noi commerciamo schiavi. >>.
A quelle parole Edward si pietrificò. Ora tutto aveva un senso… Harry… il suo amico… aveva paura… e ora ne aveva anche lui.
Iniziò a tremare e si sedette, con lo sguardo perso nel vuoto, immerso dai ricordi.
 
Londra, 1533
 
Edward aveva solo 8 anni, ma già lavorava, come molti altri bambini della sua età. Era alle dipendenze di un calzolaio, un vecchio uomo secco e freddo, che era solito maltrattare chiunque.
Suo padre aveva bisogno di soldi, così lo vendette al calzolaio stesso. Da quel giorno divenne il suo servo personale.
L’uomo lo trattava malissimo e lo faceva vivere in pessime condizioni. Ogni giorno rimpiangeva la sua vita precedente e malediceva il padre che lo aveva costretto a patire quelle sofferenze.
A casa del calzolaio conobbe Harry, aveva più o meno la sua età e anche lui era un servo, ma, al contrario di Ed, non aveva genitori.
Subito divennero amici, e, alla morte del loro padrone, Harry tornò libero e Edward poté riabbracciare la madre. Suo padre la aveva abbandonata già da tempo.
Edward ed Harry cercarono di dimenticare quel periodo cupo della loro vita e di lasciarselo alle spalle, ma il destino era crudele.
Ora si trovava nei panni di suo padre, scambiava la vita delle persone col denaro.
 
- Oh, Harry… - pensò Ed.
<< Edward! Ehi, Edward! Ascoltami! >>.
Ed si risvegliò dal momentaneo coma.
<< Harry è corso giù dalla nave per avvertirti! E noi abbiamo cercato di tenere segreta la tratta degli schiavi perché in una situazione normale non lo avremmo mai fatto. Insomma… ci vergognavamo. Posso capire cosa prova quella gente… >>.
Edward si alzò di scatto e lo abbandonò dicendo: << Ok, vado a dormire, lasciami in pace. >>. Sembrava che tutte le emozioni che aveva provato fino a quel momento fossero sparite all’improvviso. Il suo volto era impassibile, quasi come quello di Richard Knight.
 
I giorni passarono e la nave sembrava più silenziosa del solito. Ormai era rimasto da solo a pulire il ponte. Jack lo guardava da sopra l’albero maestro. Sembrava potesse scoppiare a piangere in ogni momento.
Tutto si era fatto più cupo e lento, anche se in realtà ogni membro dell’equipaggio si comportava come al solito. Attorno a Edward c’erano solo ricordi e tristezza.
 
Durante una notte tempestosa, il Capitano era seduto comodamente sulla poltrona nel suo ufficio. Sembrava essersi completamente scordato dei fatti accaduti poco tempo prima.
Stava sonnecchiando tranquillamente, coi piedi appoggiati al banco davanti a lui, quando la porta si spalancò. Di scatto il Capitano John Parrot si svegliò e vide una figura stagliarsi all’ingresso. Un lampo illuminò le spalle della sagoma, e lei si avvicinò al tavolo.
<< Ah, sei tu ragazzo! Mi hai spaventat… >>.
<< Inverti la rotta. >> lo interruppe Ed.
<< Cos- cosa? >>.
<< Ho detto inverti la rotta, bastardo! >> tirò fuori un coltello << Vedi di muoverti, se gli spagnoli scoprissero che Harry appartiene alla nostra ciurma, potrebbero farlo fuori! >>.
Il Capitano abbassò il volto: << Ragazzo… non posso… davvero… >>.
<< Non me ne frega un cazzo delle vostre motivazioni, voglio tornare dal mio amico e abbandonare questa nave di farabutti il più presto possibile. >>.
Edward iniziò a piangere. Erano lacrime amare e bruciavano. Bruciavano davvero tanto. Non poteva uscire da quella situazione in nessun modo…
Il Capitano lo guardò dritto negli occhi e disse: << Uccidimi. >>.
Un tuono ruppe il silenzio.
Edward era pronto a tagliargli la gola, ma Knight riuscì a fargli cadere il coltello con un colpo di spada.
<< Ecco, è arrivato un altro stronzo. È per colpa tua che mi trovo ancora qui! Quella gente ce l’aveva con te! >>.
<< Lo so. Per questo non posso lasciarti uccidere il Capitano. >>.
<< Io mi trovo qui solo perché lui non ha parlato chiaro e tondo fin da subito! Cazzo! Preferirei tornare a casa su una scialuppa! Anzi… è quello che farò! >> si asciugò le lacrime e si avviò verso la porta.
Knight ripose la spada nel fodero: << Se è quello che vuoi… >>.
<< Aspetta! >> urlò il Capitano Parrot << Siamo nell’oceano, e tu sei da solo senza neanche una bussola, non ce la farai mai! Ti prego, ascoltami, resta con noi e aspetta il ritorno a Londra... >>.
<< Non ci penso nemmeno! Il mio amico è in pericolo, devo andare immediatamente ad aiutarlo! >> rispose Ed.
<< Da morto non puoi aiutare nessuno! Renditi conto che non hai possibilità di riuscita! Il tuo amico non ti perdonerebbe mai di essere morto in modo così stupido! >>.
Edward lo fissò e provò a calmarsi. Cazzo, aveva ragione.
Annuì e tornò sotto coperta, bagnato dalle numerose gocce di pioggia. Bruciavano anche quelle.
  
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