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Autore: Lia483    03/09/2015    3 recensioni
[ColdFlash - Leonard Snart x Barry Allen]
La prima cosa che notò, quando finalmente fu fermo e ben visibile, fu che era giovane. Non era facile capirlo, con il viso coperto per metà da una maschera, ma fu la prima impressione che ebbe di lui. Impressione ulteriormente confermata quando lo vide sorridere alla propria battuta.
"Non ti avevo visto, prima. Tua mamma lo sa che sei a spasso oltre l'ora della nanna?"
Aveva un sorriso dolce, innocente, che indicava la sua giovane età all'istante, a chi sapeva osservare. Era qualcosa che neanche la maschera poteva nascondere a Leonard Snart.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Barry Allen, Cisco Ramon, Leonard Snart, Lisa Snart
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Varie avvertenze per la lettura della storia: Questa storia è un'interpretazione di alcune puntate di The Flash in modo da mettere in luce la ship ColdFlash, Captain Cold x Flash. Se non vi piace, non vi consiglio la lettura perché non corrisponderà ai vostri gusti e alla vostra visione della storia del telefilm.
Seconda cosa, tutte le battute in corsivo che si incontrano nella lettura sono battute del telefilm, di solito prese dalle puntate in inglese.
Terzo punto, il nome di questo secondo capitolo è il titolo della 1x22 in America.
Buona lettura <3




 
Rogue Air

Era nel suo solito bar a prendere il suo drink preferito, ben ghiacciato, quando sentì il familiare rumore di un velocista a caso.
Era da un bel po' che non si vedevano di persona, quindi si voltò con un sorriso ironico, a guardare Barry Allen, vestito con un maglioncino nero sopra quella che probabilmente era una maglietta girocollo bianca, sotto pantaloni scuri e stretti.
"Guarda un po', è arrivato il velocista scarlatto."
Erano soli nel locale, a parte la barista che si era allontanata, quindi poteva parlarne tranquillamente.
"Dobbiamo parlare."
Continuò a sorridere, mentre gli veniva portato il drink e ne cominciava a bere un sorso. "E' la seconda volta che cominci un discorso con me con queste parole. Sono più che sicuro di non aver fatto niente stavolta."
Barry rimase serio, non sembrava che avesse molta voglia di sorridere quel giorno e Leonard non poteva negare che un po' gli mancassero quei sorrisi. Erano i più puri che avesse mai visto, portavano un raggio di sole nella vita buia di chiunque, compresa la sua.
"No, è un'altra faccenda..." Il ragazzo si avvicinò al bancone, sedendosi su uno degli sgabelli, accanto a lui.
Continuò a bere il proprio drink, senza distogliere lo sguardo dal ragazzino, cogliendone l'agitazione e quello che sembrava sicuramente stress. Chissà chi poteva averlo reso così serio e nervoso.
Cercò di metterlo a suo agio, non sapeva nemmeno lui perché sentisse di volerlo fare. "Vuoi qualcosa, della birra? Del cibo? Le uova sottaceto qui sono fantastiche."
"No, sto bene così"
rispose Barry, educatamente, facendolo sorridere appena mentre si sedeva sul tavolo da biliardo, osservandolo avvicinarsi e posare la giacca su di esso. Si torturava le mani, altro segno del nervosismo che provava, e ormai Leonard si sentiva sempre più curioso.
"Devi aiutarmi con un problema."
Giocherellò con una delle palle sul tavolo, non svelando troppo la propria sete di sapere su tutta la faccenda. "Devi essere piuttosto disperato per venirmi a chiedere aiuto. Ma sono curioso... Cosa ti serve?"
"Devo portare qualcuno fuori città"
cominciò, appoggiandosi al tavolo con entrambe le mani chiuse a pugno.
"Quante persone?" continuò a chiedere, visto che il ragazzino sembrava avaro di dettagli.
"Cinque. Cinque persone molto... Cattive e molto arrabbiate. Con dei poteri."
"Dei poteri, eh?"
Fece un sorrisetto ironico solo con le labbra. "Quindi io che dovrei fare, congelare il problema? Proteggerti nel caso qualcosa andasse storto?"
Il cenno di assenso, anche se un po' titubante, di Barry gli fece venire voglia di alzare gli occhi al cielo e prenderlo per le spalle per scrollarlo. Al suo posto, non avrebbe mai rivelato certe cose ad un nemico e comunque, nemmeno si sarebbe ritrovato in una situazione che non poteva controllare.
Si alzò, girandosi meglio verso di lui. "Prima regola negli affari: innanzitutto proteggi te stesso." Scosse la testa, trovandolo più sciocco del solito. "Non dovrei insegnartele io certe cose." Fece il giro del tavolo, superandolo, mentre tornava all'argomento principale del discorso. "Non ti aiuterò a portare i tuoi nemici fuori dalla città."
Barry non lo sapeva, ma Leonard stava spudoratamente giocando con lui, sfruttando la stessa ingenuità che l'aveva portato a chiedere il suo aiuto.
Si fermò di colpo al sentirsi afferrare per il braccio e abbassò lo sguardo, con espressione seria, sulla mano del ragazzino che lo teneva per la giacca. Era il primo vero contatto tra loro e sentì una lieve scintilla, mentre continuava a tenere lo sguardo sulla sua mano.
"Ehi, non sono solo i miei nemici, sono anche i tuoi."
Rialzò gli occhi, serio. Barry non l'aveva ancora mollato. "Ne dubito."
Il ragazzo gli lasciò andare il braccio, con un sospiro, prima di continuare. "Distruggeranno Cental City."
"Non è un problema mio."
"Hai detto che ami vivere qui, che è casa tua."
"Infatti è così"
rispose, ma era sinceramente stupito che Barry si ricordasse ciò che si erano detti settimane prima. Metteva benzina sul fuoco di un'idea altamente stupida e controproducente per entrambi.
"Beh, indovina un po'? Con queste persone a piede libero, non ci sarà più alcuna città da amare. Non potrai più derubare nessuno, se saranno tutti morti."
Quello che stava per fare era una pazzia, alla fine dava ragione a Lisa e Mick. Forse la sua era davvero un'ossessione. Un'ossessione che ogni giorno si faceva più forte e che lo rese piuttosto audace in quel momento.
"Questo è un argomento convincente..." commentò, dirigendosi al bancone e prendendo una penna dalla tasca interna della giacca che indossava. Prese un tovagliolo di carta da sotto un bicchiere e ci scrisse qualcosa. "Ma se ti aiuterò, voglio qualcosa in cambio."
"Tipo cosa?"
chiese il ragazzo, con un tono rassegnato. Non si aspettava di certo il tipo di richiesta di Leonard, ma aveva di sicuro messo in conto di dover fare qualcosa per lui.
"Questo." Spostò il tovagliolo con la richiesta verso di lui.
Leonard rimase ad osservarlo, chiedendosi quanto quell'offerta l'avrebbe sconvolto.
Inizialmente, il ragazzo sembrò sorridere, forse pensava fosse uno scherzo. Di cattivo gusto tra l'altro, ma quando alzò gli occhi, vide la serietà in quelli di Leonard e spalancò la bocca, prima di balbettare qualcosa. Si schiarì la voce per parlare in modo normale e comprensibile.
"No. E'... è impossibile. Non posso farlo."
Nascondendo la delusione, rimase serio e impassibile. "Allora, non posso aiutarti."
"Deve esserci..."
esclamò Barry, prima di rendersi conto del volume della propria voce e abbassarla, riprendendo a parlare. "Snart, deve esserci qualcosa che desideri che posso darti."
"Intendi oltre a quello che ti ho chiesto che mi sembra anche la richiesta più facile da esaudire?" Leonard appoggiò le mani sul tavolo, intrecciando le dita e osservandole, facendo finta di ragionare. "Fammici pensare su."
Gli lanciò un ultimo sguardo, con un mezzo sorriso sulle labbra al vedere ancora un po' di shock sul viso di Barry, poi si allontanò dalla parte opposta del locale, lasciandolo lì da solo.



Doveva proprio dire che per essere un laboratorio all'avanguardia aveva un allarme addirittura inesistente. Ovvio che il suo vecchio amico che aveva rubato la pistola congelante avesse avuto vita facile ad entrare e uscire con la roba.
Scosse la testa, chiedendosi se i tre ragazzi che lavoravano lì e che pensavano di poter salvare Central City, credessero che tutto ciò fosse un gioco.
La Flashcaverna lui l'avrebbe chiusa decisamente meglio, soprattutto agli estranei.
Capì, entrando nella stanza principale che aveva trovato seguendo le voci, di essere l'argomento di conversazione del momento ed ebbe modo di sentire proprio il discorso accorato di Barry, che stava spiegando quanto Leonard Snart fosse l'unica possibilità che avevano per salvare i metà-umani.
"Allora, fortunatamente per voi, ho trovato qualcosa che potete farmi avere" disse, entrando e scatenando il movimento di tutti i presenti.
"Salve, detective. E' un piacere rivederla. Caitlin, Cisco."
Salutò educatamente, prima di rivolgersi all'unica persona che gli poteva interessare in quella stanza e che era sempre stranamente seria, oltre al fatto che evitava il contatto visivo con lui se non per pochi secondi alla volta.
"Ho pensato alla tua proposta. Se vuoi il mio aiuto, ecco cosa voglio io."
Quando descrisse tutto quello che voleva, il detective disse subito che non l'avrebbero fatto, ma Leonard non aveva mai smesso di guardare Barry, che resse il suo sguardo molto a lungo stavolta. Aveva spudoratamente richiesto qualcosa di completamente illegale, qualcosa che di certo Flash non avrebbe mai fatto, che facesse cambiare idea al ragazzino. Magari avrebbe rivalutato l'offerta precedente, era sempre disponibile a dare una seconda occasione di scelta.
"Lo farò io. Se è l'unico modo, allora va bene."
Non era l'unico modo, ma proprio Barry non ne voleva sentir parlare della prima offerta. Leonard aveva superato ampiamente la delusione e ora trovava questo rifiuto divertente. Era proprio curioso di vedere per quanto Barry avrebbe continuato così.
Se fossero stati da soli, come al bar, gli avrebbe chiesto se l'idea di baciarlo gli facesse proprio così schifo, ma purtroppo c'era compagnia e una compagnia pure fastidiosa, dato che il richiamo all'ordine del detective fece allontanare Barry, non prima però che si fossero scambiati un cenno. Si sarebbero sicuramente visti più tardi e Leonard Snart non vedeva l'ora.
Quando si incrociarono nuovamente, in una zona in periferia per la quale si erano accordati, Barry posò di fronte a lui diverse scatole, elencando i diversi posti da cui provenivano tutte quelle prove ed elencando i vari database da cui aveva cancellato qualsiasi traccia della fedina penale di Leonard Snart.
"Bene" rispose, mentre lui e Barry si scambiavano uno sguardo, ma prima di poter continuare, un raggio dorato passò di fronte a loro, ricoprendo le scatole delle prove e interrompendoli.
Lisa Snart uscì con passo elegante, enfatizzato dai tacchi, da un magazzino, affiancandoli. "Ho sentito che lavoreremo tutti insieme" commentò con tono entusiasta, facendo sorridere il fratello.
"Esatto, sorellina" le rispose, prima di guardare Barry, che indossava la maschera in presenza di Lisa, ma del quale riusciva ancora a leggere le espressioni. "Colleghi."
E il tono con cui disse quella semplice parolina faceva quasi pensare che avesse detto davvero tutt'altro. Con quel tono, avrebbe potuto dire "amanti" e la parola non sarebbe suonata meno sconcia.
Leonard era sicuro che Barry fosse arrossito sotto la maschera e non bastava quell'espressione imbronciata per nascondere il tutto.



Leonard era certo di non essere l'unico a trovare davvero sbagliata la presenza di Flash tra lui e Lisa, invece che tra i suoi amici, di fronte a loro.
Probabilmente, però, era anche l'unico a trovarlo anche dannatamente giusto. Sotto sotto, poteva quasi far finta che Barry fosse dalla parte dei cattivi, invece che da quella dei buoni. Ma non troppo. Una cosa che l'aveva sempre attirato di lui e che aveva capito solo recentemente era anche la sua bontà totale. Probabile che, dopo il favore che gli aveva fatto, avrebbe avuto i sensi di colpa per settimane per essersi liberato di qualsiasi prova su Leonard Snart.
Riportò lo sguardo sul detective West, con un sorrisetto ironico e tranquillo. "Non faccia quella faccia, detective. Sono un uomo di parola."
Non avrebbe mai detto ad altri l'identità di Barry. Era una cosa tutta sua e di cui avrebbe voluto approfittarsi da solo, non in compagnia di altri.
Alzò le spalle, annoiato, alla minaccia di West di buttare sull'aereo anche lui, poi fortunatamente quell'assurda conversazione si concluse.
Mentre West si allontanava al telefono e Cisco, Caitlin e Lisa restavano nel laboratorio, seguì Barry fuori nel corridoio e il ragazzo si voltò verso di lui esasperato, solo quando furono un po' più lontani da orecchie indiscrete, ma mantenendo comunque un tono di voce basso.
"Cosa vuoi ancora, Snart?"
"La mia offerta al bar è ancora aperta, Barry. Magari potresti usarla per far togliere alcuni dei motivi per ucciderti dalla mia lista."
Vide Flash irrigidirsi e stringere le labbra in una linea sottile. "No, Snart. La mia risposta è sempre la stessa."
Scosse la testa, divertito. "L'idea di baciarmi ti fa così tanto schifo da farti preferire le cose illegali? Piuttosto hai cancellato la mia esistenza a qualsiasi forza governativa. Non ti piaccio proprio."
Il ragazzino incrociò le braccia al petto, con il viso appena girato verso il basso, come imbarazzato, giusto per non incrociare il suo sguardo. "Non devo spiegare le mie ragioni a te e comunque, mi fa davvero schifo l'idea di baciarti."
Leonard sospirò come esasperato, piegando la testa di lato. "Questo tuo negare l'attazione che c'è tra di noi è davvero seccante, Barry."
"Non sono attratto da te" rispose subito l'altro, anche se un po' troppo in fretta, come per paura che tale idea si facesse strada nel suo cervello. "Sei solo tu a pensarci."
"I supereroi non dicono le bugie, Barry Allen" fu la pronta replica di Captain Cold.
I loro sguardi si incrociarono e rimasero a lungo legati, o almeno così parve a loro, finché Lisa Snart non uscì dal laboratorio per raggiungere il fratello.
Barry ne approfittò per allontanarsi e Leonard lo seguì con lo sguardo, pensieroso.
"Lenny, fai sul serio? Li aiutiamo?"
Portò lo sguardo sulla sorella e scrollò le spalle. "Ho appena dato a Flash l'ultima possibilità che il mio sia davvero un aiuto e non un sabotaggio, ma ha rifiutato."
Cominciarono a incamminarsi insieme verso l'uscita.
"Non capirò mai questa tua attrazione fatale verso il velocista in tutina attillata. Non pensavo fossi per quel tipo di avventure."
"Non so di cosa tu stia parlando, sorellina" rispose Leonard con un sorriso misterioso dipinto in viso.



Lo spostamento e il trasporto dei prigionieri fino a quell'aeroporto abbandonato andarono come previsto e Leonard posteggiò la moto, mettendola sul cavalletto e appendendo il casco al manubrio.
Raggiunse gli altri, affiancandoli e osservando il cielo, dietro gli occhialini protettivi che teneva quasi sempre addosso, soprattutto quando non sapeva quando sarebbe giunto il momento di usare la pistola congelante.
"I tuoi amici dell'ARGUS non sono molto puntuali" commentò, giusto per fare due chiacchiere. "Forse è per questo che non sono mai riusciti a prendermi."
Barry sorrise, sotto la maschera, lanciandogli un'occhiata, che Leonard ricambiò anche se l'altro non poteva saperlo. Però era contento di avergli strappato un sorriso, tutta quella serietà in lui gli sembrava inusuale.
Scosse la testa, tra sé e sé, rendendosi conto di pensare al ragazzino come se lo conoscesse da una vita, ma dato che capiva bene le persone, non aveva mai avuto problemi a comprendere Barry, che era come un libro aperto.
Certo, rimanevano sempre quei buchi che sarebbe riuscito a riempire solo passando del tempo con lui, ma tutto il resto era fin troppo facile da comprendere.
"Eccoli, arrivano" disse Caitlin, attirando la loro attenzione verso il cielo e il grosso aereo in arrivo.
Fu in quel momento che la situazione precipitò e Leonard vide Cisco arrivare di corsa, dicendo qualcosa sul fatto che il camion stesse perdendo potenza. Fece un lieve sorriso alla sorella, appoggiata alla portiera del camion, in attesa, quando il cielo si fece scuro e alcuni fulmini cominciarono a illuminarlo con forti tuoni.
"E' Mardon" precisò West, tirando fuori la pistola, mentre un fulmine faceva precipitare l'aereo dell'ARGUS.
Il portellone del camion si aprì, mostrando i metà-umani in tutta la loro rabbia per quei mesi di prigionia. I loro sguardi si posarono quasi all'istante su Flash, la cui maschera era come un faro.
Leonard si spostò, evitando proiettili e colpi vari di quegli strani poteri, lo sguardo che, non appena fu al riparo, si posò su Barry, seguendone i velocissimi spostamenti per evitare un nuvolone di gas verde che un attimo prima era stato un uomo. Lo vide roteare le braccia tanto in fretta da provocare un vortice che risucchiò l'uomo, riducendolo di nuovo al suo stato originario. Nonostante avesse promesso di proteggerlo in caso di pericolo -e dopo aver manomesso il generatore del camion, non era sicuro che valesse più di tanto la sua parola-, attese ad intervenire finché un fulmine non colpì Barry dal cielo, buttandolo a terra. Si mostrò, dirigendosi verso i metaumani e uccidendo quello che lanciava raggi laser con lo sguardo, rispedendoli indietro con la pistola congelante. Un conto era che Flash si facesse un po' male, un altro era che qualcuno che non fosse lui stesso lo uccidesse.
"Che ne dite se per stasera la finissimo qui?"
Ci mise giusto un paio di minuti ad accordarsi con i due meta-umani rimasti, notevolmente aiutato dalla minaccia di una pistola congelante e di una che ricopriva d'oro qualunque cosa colpisse.
Poi si allontanò, dirigendosi al ragazzino ancora a terra, dolorante.
"Hai sabotato il camion, vero? Perché li hai lasciati scappare?" chiese in un mormorio il velocista.
Si tolse gli occhialini, lasciandoli intorno al collo, e sorrise. "Perché ora sono tutti in debito con me. E qualcosa mi dice che saranno molto più utili a me come membri del mio gruppo di Nemici che a marcire nel Mar Cinese settentrionale." Si chiese se Barry avesse notato che aveva usato le sue stesse parole della loro prima chiacchierata faccia a faccia e anche che avesse scoperto dove avevano intenzione di mandare i meta-umani.
"Mi avevi dato la tua parola."
Rise di gusto, per qualche secondo, prima di tornare a guardarlo. "E' vero, l'ho fatto. Ma ecco come stanno le cose... Sono un criminale, e un bugiardo. E faccio del male alle persone, e le derubo. Cosa ti aspettavi? Che rinnegassi ciò che sono? Ho visto l'opportunità di girare le cose a mio favore e l'ho fatto. In realtà, sei solo incazzato con te stesso. E' tutta colpa tua, Barry."
"E allora perché non mi uccidi e basta?"
chiese il velocista, le braccia a circondargli il corpo, dove gli faceva male.
"Beh, immagino che ora anche tu sia in debito con me."
Stava per alzarsi in piedi, quando Barry fece un'osservazione che non si aspettava affatto, ma che lo fece ritornare accucciato di fianco a lui. "Quindi, se sei un bugiardo, ogni cosa che mi hai detto finora è una bugia, soprattutto quella dell'attrazione fatale che c'è tra di noi..." Il ragazzino scosse la testa, arrabbiato più con sé stesso che con l'altro.
Leonard avrebbe tanto voluto parlarne più a lungo, ma fece solo un mezzo sorriso. "No, penso che quella sia stata una delle poche cose sincere che ti ho detto. Ed è anche vero il fatto che tu sia stato così cieco da non aver ancora notato quanto siamo attratti l'uno dall'altro, ma credo che... tu abbia solo bisogno di un aiutino."
Appoggiando un ginocchio sull'asfalto, si piegò in avanti, cogliendo l'altro di sorpresa in un momento in cui non avrebbe potuto allontanarsi in tempo, e posò le labbra su quelle piene del velocista. Barry spalancò gli occhi, scioccato, ma non si ritrasse, non sapeva nessuno dei due se fu più per il fatto che era troppo dolorante o più per il fatto che non aveva alcuna intenzione di allontanarsi da quel bacio.
I passi di corsa di qualcuno che si avvicinava fecero staccare Leonard, che si alzò in piedi, con un lieve sorriso. "Ne parleremo un'altra volta." Si allontanò per salire sulla moto, rimettendosi gli occhialini neri. "Buona fortuna per.. tutto il resto. Sono davvero ansioso di sapere come andrà a finire."
Attese che la sorella salisse sulla moto e che Cisco li raggiungesse per prendersi cura di Barry, poi mise in moto, facendo un ultimo sorriso al velocista, ancora sconvolto per quel bacetto innocente, di un tipo che Leonard non aveva mai dato a nessuno prima di Barry.
E se ne andò, lasciandoli ai loro problemi, sicuro che tra una faccenda e l'altra, Barry avrebbe ripensato spesso al loro primo bacio.
E Leonard sperava non ultimo.







Note dell'Autrice:
Buonasera, miei cari lettori <3
Vi chiedo scusa per questo imperdonabile ritardo, ma ieri mi sono mal organizzata con i tempi tra studio e altro e non sono riuscita ad aggiornare.
Spero però che questo capitolo mi abbia comunque fatta perdonare, perché ci ho messo tutto il mio cuoricino.
E da questo ultimo capitolo, si passa alla piccola parte tutta inventata da me, non più ispirata al telefilm :3 Se avete letto qualche news della prossima stagione, troverete qualche piccolo riferimento dal prossimo capitolo in poi, ma niente di che.
Comunque, tornando ad ora, finalmente c'è stato il loro primo bacio. Sì, un bacetto, ma sempre un bacio era <3 __ <3 Non siete emozionati quanto me??
Spero di sì **
Ringrazio le mie due dolcissime lettrici che hanno recensito lo scorso capitolo, e anche chi abbia solo letto e inserito la mia storia tra le preferite, le seguite o le ricordate ** Sappiate che una recensione per farmi sapere cosa ne pensate della storia è sempre gradita :)
Al prossimo capitolo, gioie **
Baciiiii
Lia Allen <3
  
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