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Autore: Serena18    03/09/2015    2 recensioni
Robert e Kristen. Confidenti, complici, migliori amici.
La fine del liceo, il college, una scelta.
Rivelazioni, la scoperta di sentimenti che non sono pronti ad accettare, sconcerto, paura.
Una festa, parole sconnesse, rabbia, un bacio.
Come fai a capire che sei pronto ad amare, amare davvero?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3 settembre 2001
 
Nel grande giardino di casa Pattinson due bambini giocavano a spingersi sull’altalena di legno che era stata costruita appositamente per loro quando a tre anni avevano deciso che non si sarebbero mai allontanati da quel piccolo parco dove passavano ormai tutta l’estate. Jules e Clair, avevano perso ormai ogni speranza, quando i loro mariti si erano offerti volontari per costruire un’altalena proprio nel loro giardino, un’impresa che alle due donne sembrava titanica, considerando la loro incapacità in lavori manuali. Eppure per il bene dei loro figli avevano accettato, meravigliandosi del risultato finale e scusandosi poi per la poca fiducia riposta nei loro mariti.
Robert e Kristen, dal canto loro, giocavano spensierati, circondati dalle loro famiglie, riunitesi per il loro  quinto compleanno. Su quell’altalena, con l’innocenza tipica della loro età si erano guardati negli occhi e con la mano sul cuore si erano promessi di essere amici per sempre, “finchè morte non ci separi”. Rob lo aveva sentito in uno di quei film che la mamma guardava la domenica pomeriggio e per vantarsi con Kris le aveva proposto si sugellare così a loro promessa, perchè, a suo dire, quella frase la rendeva davvero per sempre. In realtà voleva solo apparire grande agli occhi della sua migliore amica, perchè in fondo, quella era “roba da grandi”, cosÌ la pensava lui.


7 aprile 2015
 
“Dio Kris, mi fai venire il nervoso con quel piede” Kristen sbuffò a quell’affermazione che aveva sentito praticamente ogni giorno da quando era capace di ricordare, ma non smise di muovere nervosamente le sue gambe. Si limitò ad alzare gli occhi al cielo, senza neppure risondergli perchè tanto sapeva che si sarebbero messi a litigare come al solito, lui l’avrebbe mandata a quel paese, lei pure, poi Rob sarebbe tornato con un pezzo di torta alle mandorle e un te alla cannella e tutto sarebbe sfumato nel solito “Scusa, sono un idiota!”. Lei velocizzava solo i tempi.

Erano entrambi seduti a gambe incrociate sul grande letto di Rob e con il pc davanti agli occhi stavano, per l’ennesima volta, cercando informazioni sul college da frequentare. In California ce n’erano una marea, forse per questo era difficile scegliere, si dicevano. Però nessuno dei due era disposto ad ammettere che era impossibile immaginare di partire senza l’altro. Proprio non riuscivano a concepire l’idea di doversi ridurre a delle chiamate veloci nei week end, loro che non parlavano mai tramite cellulare, se non per qualche veleoce sms, tipo “Sto arrivando, non ti azzardare a vedere Friends senza di me!”. Le loro case erano a 10 metri di distanza, che bisogno c’era di sentirsi per telefono se potevano affacciarsi alla finestra e parlare a tu per tu, oppure recarsi direttamente a casa dell’altro. Il risultato era che Rob passava più tempo a casa di Kristen che nella sua e viceversa, ma i loro genitori non si erano mai lamentati, loro li vedevano davvero come fratelli. Peccato che i due ragazzi non la pensassero esattamente allo stesso modo..
Robert aveva smesso di vederla come la bambina con le treccine sempre in ordine e aveva iniziato a vederla per la bella donna che era diventata, aveva iniziato a notare quel rossetto troppo rosso, quella gonna sempre troppo corta e se ne vergognava da morire. Lui era il primo a sottolineare la loro secolare amicizia, “Amici sin dalla nascita, vicini di culla” era solito rispondere a chi chiedeva cosa erano loro due, perchè  gli sembrava cosi intimo, qualcosa che solo loro condividevano. Kristen invece era in grado di controllarsi, era sempre stata lei quella razionale tra i due, però non poteva più negare a se stessa di essere innamorata del suo migliore amico da..forse da tutta la vita. CosÌ, incapaci di confessare i loro sentimenti, si struggevano  entrambi per quell’amore all’apparenza non corrisposto.

“Rob sto diventando pazza, non riusciremo mai a decidere di questo passo” Kristen era davvero esasperata, non sapeva che fare. Voleva davvero studiare medicina, ma allo stesso tempo aveva paura. Quello era il suo sogno, ma se per stare con lui doveva metterlo da parte, era disposta a farlo.
“Dai Kris non piangere, abbiamo ancora un po’ di tempo per decidere” Rob strinse a sè la ragazza, ormai sull’orlo di una crisi isterica e le accarezzò  dolcemente I capelli, sapeva che quel gesto la rilassava, la calmava, sapeva che adorava il suo tocco. Kristen si strinse ancora di più  in quell’abbraccio e mise la testa nell’incavo del suo collo, posando le labbra, ancora tremanti, sulla pelle calda di Robert. Lui ebbe un brivido sentendo le labbra umide della sua migliore amica ma cercò di ignorarlo, si sforzò davvero.
Tentò di tenere a bada gli ormoni anche quando nell’impeto di quell’abbraccio i pantaloncini di Kris, se poteva chiamarli cosi, si alzarono più del dovuto, dandogli una perfetta visuale delle sua gambe candide e perfette. Rob provò  una morsa allo stomaco, tanto da ritrasi come scottato, non tenendo conto del fatto che la ragazza si fosse ben arpionata sulle sue spalle, facendoli cadere entrambi all’indietro. Lui si era sempre controllato, ci aveva provato davvero anche quella volta, ma lei era troppo vicina, il suo profumo troppo inebriante e non riuscÌ a trattenersi.
Le accarezzò  piano, quasi intimorito, il viso, percorrendo con una linea immaginaria il contorno dei suoi occhi, delle guance, del piccolo naso all’insù , fino ad arrivare alle labbra.  Kristen iniziò a mugugnare qualcosa, chiudendo gli occhi per bearsi di quelle carezze e quello fu decisamente il colpo di grazia per il povero cuore di Robert. Le strinse con più decisione il volto tra le mani ordinandole di aprire gli occhi. Lui voleva vederla mentre si avvicinava, non voleva rubarglielo quell bacio, voleva osservare ogni sua più piccola reazione, capire se anche lei lo desiderava tanto quanto lui. Si avvicinò piano, senza fretta, e notando che lei non si tirava indietro, continuò  il suo lento percorso, quando fu abbastanza vicino posò la sua fronte su quella calda di lei che respirava pesantemente e sorrise d’istinto nel sentirla cosÌ vicina, ad un respiro da sè . Con la stessa lentezza pronunciò il suo nome, come a chiederle il permesso, come a dire “Lo vuoi davvero? Perchè io non mi tirerò  indietro.” Al suo ennesimo sospiro verso le sue labbra, la baciò .
Fu il bacio più dolce che avesse mai dato, e si stupÌ quasi di se stesso. Tante volte lo aveva immaginato, e altrettante volte aveva pensato che, se mai fosse successo, il desiderio che aveva di lei l’avrebbe fatta da padrona. Invece adesso capiva che non aveva nessuna fretta, che voleva solo assaporare quel momento come le sue labbra a cuore, che voleva stringerla a sè  il più  possibile e lo fece, temendo che lei potesse scappare, andare via da quella stanza, da lui, da quello che stava succedendo tra loro. Quando si staccarono Kristen aveva ancora gli occhi chiusi, ma lui capÌ che erano lucidi anche senza vederli davvero. La conosceva meglio di se stesso e sapeva che molto probabilmente adesso lei e la sua razionalità già  si stavano pentendo di quell  gesto cosi inaspettato, non programmato.
“Kristen, guardami” lo aveva appena sussurrato e nel parlare le loro labbra si sfioravano ancora. “Guardami” ripetè dolcemente. 
Lei scosse la testa, calde lacrime iniziarono a rigarle il viso e prima che lui potesse provare a dire ancora qualcosa lei si alzò da quel letto che tante volte li aveva visti complici e andò via.
Scappò come nei peggiori incubi di Robert, senza dargli la possibilità di spiegare, di farle capire come si sentiva, cosa provava.
Eppure lui non la seguÌ , sapeva che sarebbe stato inutile, che tanto gli avrebbe detto che aveva bisogno di stare sola.
Rimase lÌ, su quello stesso letto per tutto il pomeriggio, pensando a quello che adesso sarebbe successo, a come le cose sarebbero cambiate, chiedendosi se quella sera, alla festa di fine anno che Tom aveva organizzato a casa sua, lei lo avrebbe ignorato o se invece avrebbe avuto il coraggio di andare da lui e dire, con quel suo tono da maestrina infuriata “Dobbiamo parlare”
Quella sera, alle 23.00 in punto, con un’ora e mezza di ritardo, si era presentato da Tom, mettendo sù  il migliore sorriso forzato che avesse per non rovinare la serata al suo caro amico.
“Robert, alla buon ora!” Tom lo aveva accolto cosÌ, con un bicchiere di vodka in mano e senza riuscire a fermare le risate. Si, era proprio brillo.
“Ciao Tom, vedo che non hai perso tempo” Sorrise anche lui e insieme si avvicinarono al bancone degli alcolici chiedendo al barman quello che di più forte avesse. Aveva bisogno di un po’ d’aiuto per affrontare la serata, si diceva.
La serata o Kristen?

4 cocktails e 5 shots dopo, quando a malapena riusciva a mettere un piede davanti all’altro, la vide. Bellissima nel suo vestito azzurro e con la faccia scocciata, per quei tacchi vertiginosi, ci avrebbe scommesso qualunque cosa. Era sempre cosÌ, questo lo capiva anche con l’alcol in circolo e la testa che gli girava vorticosamente.
Sorrise tra sè e decise di avvicinarsi, tanto non aveva niente da perdere.
“Kris, sei bellissima stasera, la piu bella!” le si buttò addosso nel tentativo di parlare e camminare contemporaneamente, non ne era completamente capace da ubriaco e lei se ne  accorse.
“Sei ubriaco fradicio” gli disse stizzita, poi serrò le labbra.
“Credo di si” Robert rise ancora, ma poi d’un tratto si fece serio, abbassò gli occhi e Kristen poteva giurare di aver visto una lacrima sfuggire al suo controllo.
“Ma tu te ne sei andata, mi hai lasciato solo” singhiozzo. “Non lasciarmi solo Kristen, mai più” Altro singhiozzo. “Potrei anche ferirti a volte, dirti cose orribili, porei farti piangere ancora, come oggi pomeriggio. Tu però non andare  via. Incazzati, urlami le peggio cose, picchiami, ma non lasciarmi, non lo sopporterei.” Glielo diceva sempre, anche da sobrio: alle parole c’è, ai silenzi no.  Aveva alzato la voce di qualche ottava e lei, per evitare di dare spettacolo, lo aveva trascinato in un angolo appartato del giardino.
“Robert ma cosa dici? Stai farneticando!” Era diventata d’un tratto nervosa perchè  non le andava di parlare di quello che era successo nel pomeriggio, non era pronta a sentirgli dire che non voleva rovinare la loro amicizia per..un errore. Invece lui non aveva intenzione di rimandare quella discussione.
“Smettila, Kris!” Lei quasi sobbalzò a quel tono tanto autoritario. “Smettila di far finta di niente! Non è niente quello che  è successo oggi, ok? Io mi sono stancato di fingere. Io sbaglio sempre con te, lo vedi? Sto sbagliando anche adesso perchè  ti sto costringendo ad affrontare qualcosa per cui forse non sei pronta, ma va bene.”
Lei iniziò a piangere piano, quasi senza rendersene conto per quelle parole che sapeva essere vere. Sapeva che stava per sbagliare, sapeva che avrebbe sofferto, però non si mosse, non scappò. Come poteva quando lui le aveva chiesto di non andare via con quel sussurro disperato? Restò lÌ, immobile, senza dire niente, aspettando la pugnalata definitiva, perchè, lo sapeva, niente era tanto doloroso quanto vedere lui soffire.
“L’amore non è egoista, ma lo sai, io le regole non le ho mai rispettate, non ci so fare con queste cose e ti giuro che non sono mai stato tanto spaventato in vita vita” Tremava mentre cercava di mettere insieme quelle parole che gli opprimevano il petto da tanto tempo, tremava e stringeva le sue mani in un disperato tentativo di farle capire quanto fosse vero tutto quello che stave dicendo. Anche io sono spaventata a morte, avrebbe volute dirgli lei, e invece si limitò  a sussurrare solo il suo nome “Robert, io..”
Non le trovava le parole giuste, non ce le aveva nemmeno nel cuore, la paura aveva nascosto tutto. Lui del resto non la faceva parlare.
“No Kristen, adesso devi stare zitta perchè io devo dirtelo o rischio di impazzire.” Si fermò  un attimo e si avvicinò ancora di più a lei. “Ti amo” soffiò sulle sue labbra prima di baciarla, per la seconda volta.

Tutto si aspettava tranne che la sua migliore amica gli infilasse le mani tra i capelli e si sedesse sulle sue gambe per approfondire quel contatto. Questo era cosÌ diverso dal bacio di quel pomeriggio, Robert sentiva desiderio, irruenza, frenesia..amore.
Passarono ore in quel giardino prima che lui trovasse la forza di staccarsi da lei e le prendesse la mano per portarla a casa. Una volta lÌ, sul suo letto, le aveva sfilato I tacchi e si erano messi sotto le coperte senza dire una parola. E anche quando Kristen ci provò lui la fermò con un semplice “Domani” che a lei piaque più del dovuto: suonava un po’ come una promessa.

Il primo a svegliarsi fu Robert e si sorprese di trovare la sua migliore amica ancora tra le sue braccia, ben stretta a lui, cosÌ calda, cosÌ vicina. Poco dopo anche lei aprÌ gli occhi e lui le sorrise imbarazzato. Lei lo capÌ e si mosse a disagio.
Per la prima volta da quando tutto era iniziato fu lei a prendere la parola. Sospirò e iniziò la sua arringa.
“Ascolta Rob, so che eri completamente ubriaco ieri, non eri in te e forse tutto quello che hai detto nemmeno lo pensavi, io ti capisco, non c’è bisogno di dire niente.” La sua voce tremava, ma prima che lei potesse continuare con il suo stupido film mentale, lui la fermò con un bacio, e poi un altro e un altro ancora.
Solo dopo la guardò negli occhi e ci lesse dentro paura, quella stessa che era stata la sua assassina da quando per la prima volta aveva capito che Kirs aveva smesso di essere per lui solo la bambina dolce e sensibile da cui rifugiarsi per essere consolato.
“Come puoi pensare che io non pensassi davvero quello che ho detto? Kris, io sono un caso perso e tu sei davvero stupida se non l’hai ancora capito, perchè anche un cieco lo vedrebbe.” Fece una piccola pausa, come a riprendere fiato e forse anche coraggio. “Io ti amo, ti amo cosi tanto che a volte ho la presunzione di credere che nessuno ti ami come faccio io. Mi illudo che nessuno ti conosca come me, che nessuno noti quella piccolo ruga che ti si forma sul mento quando sei nervosa e ti torturi le labbra, quelle stesse labbra che vorrei mordere tutto il tempo” e sorridendo la vide arrossire. “Che nessuno sappia che la mattina, appena sveglia, odi parlare, o che la tua torta preferita è quella alle mandorle, ma che finisci per mangiarne sempre troppa e poi passi le 24 ore successive a lamentarti di quante calorie hai preso, anche se sai di non averne bisogno. Ma io si, io so quanto ti innervosisce essere interrotta mentre parli, perchè, lo sappiamo entrambi, parli a macchinetta, io so che la sera ti piace chiuderti nella tua stanza con un buon libro e una tazza di te in mano, e so anche che rubi le mie magliette o I miei occhiali da sole che poi diventano tuoi e sai cosa?  Mi piace più del dovuto vederteli addosso. È  tutto questo che mi da la convinzione che nessuno possa amarti più di me, perchè  conosco tutte le tue stranezze e ti amo anche per quelle. Ti amo..” FinÌ  il suo discorso in un sospiro e finalmente si sentÌ  più  leggero, libero.
Kris lo guardava sbalordita, chiedendosi come aveva fatto a non capire prima che anche lui la amava, pazzamente e disperatamente, proprio come lei.
Gli prese il volto tra le mani, baciando ogni lembo di pelle che gli fosse possibile, dalla fronte, agli occhi, al naso e alle guance, lasciando le labbra per ultime e non smettendo mai di sussurragli ti amo.
E Robert faceva davvero fatica a credere a quello che sentiva, ma l’unica cosa che riusciva a vedere, l’unica a cui riusciva a pensare era che lei era lÌ, con lui e per lui, e lo amava, non come una sorella ama un fratello, ma come una donna ama il suo uomo.
Sorrise a quella nuova consapevolezza e la chiamò, come aveva sempre desiderato fare.
“Amore..” ridendo e piangendo, stringendola ancor più stretta se solo fosse stato possibile.
“Ridillo” Lei parlò con la voce rotta dall’emozione e vide uno sguardo nuovo in lui, uno sguardo carico d’amore.
“Lo ripeterò per tutta la vita”

E sorrisero, l’uno sulle labbra dell’altro.
  
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