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Autore: Chara    03/09/2015    4 recensioni
Una manciata di momenti che vedono protagonista la famiglia McKagan, con figlie, cani e imprevisti a cura dell'unico e insostituibile uomo di casa.
#1 — La foglia di fico
#2 — Il pannolino assassino
#3 — Il gran premio del tosaerba
#4 — La maglietta del delitto
#5 — Il giorno più importante
#6 — L'ardua scelta
#7 — Il servizio fotografico
#8 — L'amanuense
#9 — La storia della buonanotte (parte 1)
#10 — La storia della buonanotte (parte 2)
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Duff McKagan
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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La storia della buonanotte

(seconda parte)

 

 

 

«Volevo sentire anch’io la tua storia. Che ne dici di continuare, dato che gli Hawks non hanno ancora iniziato?» gli chiese Susan, sbattendo le lunghe ciglia ricurve. Nessuno, tra i suoi amici, aveva mai creduto alla faccenda dell’orecchio paonazzo e delle minacce di Susan, e gli sarebbe proprio piaciuto mettere Mike McCready al suo posto in quel momento, invece di farsi seviziare ogni volta dalle donne della sua famiglia.

«Ehm…» Duff balbettò incerto, prima di decidere che quella faccenda andava conclusa prima di rimanere mutilato. Tutta la sua ispirazione svanì nel nulla, ma non ci sarebbe stato nessuno “Scusa, Sue” quella volta. Eh, no! Giù le mani dalla creatività!

«Ti ascolto, amore» gli disse sedendosi al suo fianco, mentre Grace e Mae sgattaiolavano sull’altro lettino in un tripudio di risate divertite, o forse, molto più probabilmente, timorose di ritrovarsi nel mezzo di una guerra nucleare. Duff ci avrebbe scommesso dieci sigari: quelle due bisbetiche bionde erano dalla parte della loro madre, e quell’infame di Buckley non lo avrebbe mai difeso dalle tre arpie, grazie a tutti i giocattoli che gli compravano ogni volta. Mai una volta che comprassero a lui una chitarra nuova!

Era geloso del suo cane, roba da non crederci.

«Poi la principessa guardò negli occhi il menestrello» riprese allora speranzoso, e fu il suo turno di sbattere le ciglia nei confronti di Susan. «Decise che lo avrebbe perdonato per tutti i rutti e vissero per sempre felici e contenti.»

«Ma proprio tutti?» incalzò Grace, strappando un piccolo sogghigno a Susan. Vipere.

«Sì, anche il principe terrorizzato dalla principessa» insistette, prendendosi uno scappellotto.

«E anche la principessa sfiancata dal principe» ribatté sua moglie, schioccandogli un casto bacio sul naso.

Duff le lanciò uno sguardo risentito, facendo poi saettare gli occhi a Grace e Mae, che non smettevano di ridere. E dove diavolo era quel pigrone di un cane quando aveva bisogno di lui?

«La stavo raccontando io» precisò con una smorfia offesa, strappando a Susan un’espressione di vago compatimento che gli fece immediatamente abbassare le ali e cambiare tono, abbandonando la polemica. «Infatti era un menestrello, non c’era nessun principe.»

«Avrei dovuto saperlo» annuì distratta. «Quella cosa dei rutti non è mai passata inosservata.»

«E pensare che non mi hai conosciuto ai tempi della birra…»

«Chi parlava di te?» gli rispose con un’espressione ingenua e stucchevole dipinta sul viso. «Io credevo che stessi raccontando la storia di un’adorabile principessa…»

«Infatti, infatti.»

Grace, che inizialmente si era atteggiata a bambina troppo grande per le storie della buonanotte, batté le mani con entusiasmo e piantò un paio di corna sotto il naso di Duff, mentre anche Mae li raggiungeva sul lettino.

«Cosa vuol dire che il menestrello ha le corna?» chiese terrorizzato, lanciando a Susan uno sguardo a metà tra il ferito e l’arrabbiato, ricevendo in cambio nient’altro che un muto desiderio di strattonarlo per entrambe le orecchie.

Sua moglie e la primogenita si scambiarono un’occhiata di rassegnato sostegno, poi la piccola spiegò il gesto.

«No, papà. Rock n’ roll

 

 

 

*

 

 

 

Ebbene, sono qui. È passato un anno da quando ho iniziato a pubblicare questa storia, e come un po’ mi aspettavo – anche se speravo di no – è passata anche la voglia di pubblicarla. Dopotutto, accade a chi scrive principalmente per se stesso, no? Non sempre siamo dell’umore adatto per condividere, anche se la storia è pronta da un anno o più.

Però, a un certo punto, anche chi segue si merita di mettere un punto alla cosa, per cui sono arrivata. Queste ultime due flash sono il delirio: spesso non si capisce niente, ma devo dire che è tutto abbastanza voluto. Volevo creare l’effetto uragano-Susan con il bonus Grace-Mae, perché sono convinta che tutto ciò si possa riassumere in un terrorismo psicologico da parte di queste tre. Spero si capisca, ecco.

Dunque. Stavolta, sebbene a malincuore (vista la decina di trame che ho nascoste nella chiavetta), penso di poter decretare la fine di qualsiasi mia cosa a capitoli in questi lidi.

Però, come già ho detto in un altro “addio” che poi non è stato un addio, è stato davvero bello frequentare questo posto ai suoi tempi d’oro, che adesso non ci sono più, ma ci sono stati e saranno esattamente quelli che ricorderò con più affetto.

Mi raccomando, scrivete in italiano e non siate OOC. Il resto, poi, è di secondaria importanza. Buona continuazione, e ovviamente grazie di tutto!

Chara

 

 

 

   
 
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