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Autore: Tefnuth    03/09/2015    1 recensioni
Tom ha un solo desiderio: vorrebbe un fratello. Non sembrerebbe una richiesta complicata se non fosse che i suoi genitori sono divorziati da tempo. Un regalo di compleanno all'apparenza insignificante gli darà la possibilità di realizzare, anche se non del tutto, quel desiderio. Ma non sempre le cose vanno per il verso giusto.
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I pensieri di Tom continuarono ad affliggerlo anche nei giorni seguenti. Anche Georg e Gustav se ne resero conto quando sul viso del ragazzo comparvero i segni della preoccupazione “Cos’è quella faccia? Hai litigato con tuo padre?” domandò Gustav dal momento che conosceva gli alterchi che c’erano stati tra il ragazzo e il padre “Niente del genere, in effetti è da un po’ che non ho notizie da papà” rispose Tom mentre continuava a strappare l’erba dal prato “Questa non me la bevo, hai una faccia che dice tutto il contrario” ribatté Georg suscitando le ire del ragazzo “Smettetela, ho detto che non è niente. Punto e basta” disse il ragazzo con i dread che se ne andò lasciando attoniti i suoi amici “Ci dev’essere sotto qualcosa” ipotizzò il ragazzo biondo “O forse non è veramente nulla. Vedrai che se avrà bisogno ce lo dirà”.
Era così infuriato che aveva fatto la strada per tornare a casa tutta di corsa, si era infilato subito in camera sua e poi era entrato nello specchio, l’unico luogo che gli sembrava più accogliente.

Tuttavia la dimensione zero aveva qualcosa di insolito: gli specchi che portavano agli altri mondi erano opachi, quasi grigi, e non mostravano cosa c’era al loro interno “Bill? – chiamò Tom scrutando con gli occhi – Dove sei?” aveva timore che fosse sparito, invece la voce dell’amico gli ripose alle spalle “Sono qua” ma aveva uno strano tono. Quello che vide Tom quando si voltò non gli piacque affatto. Senza che lui lo avesse pensato Bill si stava mostrando a lui con un aspetto più adulto, i capelli rasati ai lati e una lunga cresta nera al centro; ciò che faceva veramente paura era il suo viso in parte sfigurato come quello di uno zombie e la trachea completamente scoperta dalla quale non fuoriusciva neanche una goccia di sangue.

Quella orrenda visione stava lì in piedi a fissare Tom, anche il suo sguardo era diverso, severo e privo della luce che lo aveva sempre caratterizzato “Che ti è successo?” domandò il ragazzino spaventato a tal punto da allontanarsi di qualche metro dallo spettro “Dove pensi di andare?” domandò Bill allungando una mano fin troppo ossuta. Terrorizzato Tom richiamò a se Seth, certo che gli avrebbe dato una mano, purtroppo per lui anche il cane aveva avuto una trasformazione simile a quella di Bill diventando un animale gigantesco con gli occhi verde acido e le zanne acuminate gli stavano ringhiando contro “Credo che il tuo animale abbia un nuovo padrone” disse Bill accarezzando una delle zampe anteriori del gigante, quando sorrise lo spettro mostrò una chiostra di denti aguzzi da far invidia anche ad un vampiro “S…Seth” sussurrò Tom spaventato ma anche adirato per quello che lo spirito aveva fatto al suo adorato cane “Perché?” domandò poi ritrovando al voce.
Nuovamente Bill usò una delle due mani scheletriche per indicare uno specchio, appena comparso alle spalle di Tom, su cui iniziarono a scorrere le immagini della vita del ragazzo “Ma come? Io non ti ho detto tutte queste cose” domandò il ragazzo mentre osservava un resoconto dettagliato della sua vita “E’ semplice, mentre tu stavi qua con me io copiavo i tuoi ricordi. So tutto su di te, ora” sussurrò Bill all’orecchio del ragazzo che con uno scatto si alzò e diede una spinta allo spettro per allontanarlo da sé “Voglio sapere il perché” ripetè il ragazzo “Sto solo esaudendo un desiderio che ci accomuna: voglio uscire da qui. Però per farlo mi servi tu” mentre parlava Bill mutò di nuovo il suo aspetto: aveva tolto l’eye-liner dagli occhi, i capelli erano diventati biondi e lunghi e dal volto, che ora mostrava un accenno di barba, sembrava avesse aggiunto qualche anno alla sua età virtuale. A Tom non servirono altre domande, aveva capito che doveva solo scappare perciò si lanciò all’indietro nello specchio pensando alla dimensione della spiaggia; il cane lo seguì a ruota.

La sabbia era diventata una sostanza collosa e viscida che gli rendeva difficile ogni passo, l’acqua invece era diventata torbida ed emanava un odore terribile che gli stava facendo rivoltare lo stomaco tanto da fargli venire i conati di vomito. Avrebbe voluto fermarsi e svuotare lo stomaco ma sentiva il cane che si avvicinava e non poteva permettersi un lusso simile. Con le lacrime agli occhi e le gambe che gli bruciavano per lo sforzo di muoversi in quella strana sostanza, Tom corse fino a dove sapeva che avrebbe trovato il prossimo specchio: alla base della scogliera che aveva iniziato a franare sotto i suoi occhi. Riuscì ad attraversare il portale giusto in tempo per evitare di essere schiacciato da un grosso masso che travolse il cane e distrusse lo specchio alle sue spalle intrappolandolo nella dimensione degli spettri.
Per raggiungere il portale che lo avrebbe condotto direttamente fuori dallo specchio Tom avrebbe dovuto raggiungere la periferia della città ed entrare in una delle case diroccate. Era là, nella soffitta di uno di quelli edifici che aveva creato un’uscita di emergenza che lo riportava direttamente in camera sua. Certamente avrebbe potuto crearne una su due piedi direttamente davanti a sé ma con quello che stava succedendo era meglio non rischiare. Camminava tra le strade cercando  di ricordare a memoria il percorso che doveva fare per raggiungere la sua via di salvezza, era difficile perché solitamente ce lo portava Bill e mentre giocavano non aveva mai fatto veramente attenzione ai vicoli che imboccavano tuttavia il ragazzo fu aiutato da una totale assenza di personaggi “Che stai tramando?” domandò tra se Tom mentre scrutava ogni vicolo prima di entrarci : aveva tanta paura di rivedere Bill in versione zombie e non voleva che accadesse in una di quelle vie così strette.
Il tragitto fu più lungo del previsto, Tom aveva sbagliato strada un paio di volte, ma poi i suoi occhi videro la casa vecchia con i graffiti sui muri e la porta verde “Avrei dovuto metterla in un punto più facile da trovare” si criticò il ragazzo. Aveva appena messo un piede sul gradino quando un rumore lo sorprese alle spalle: Seth lo aveva trovato e lo stava osservando dal fondo della strada, sebbene le sue dimensioni si fossero ridotte non aveva perso la sua aura spettrale. Tom entrò immediatamente nella casa e sprangò la porta con la sedia proprio in tempo per bloccare il cane che si era avventato contro l’uscio a gran velocità. Il colpo ricevuto stordì l’animale a tal punto da dar tempo al ragazzo di salire in tutta fretta le scale che scricchiolavano ad ogni suo passo, arrivare su fino alla soffitta polverosa e attraversare il portale.

La solidità del pavimento sotto i suoi piedi gli stava confermando che era di nuovo nella sua stanza, era riuscito a scappare e ora doveva solo rompere quel dannato specchio prima che Bill si inventasse qualche nuovo stratagemma. Stette fermo per qualche istante, doveva riordinare le idee e trovare qualcosa che rompesse la superficie riflettente in un colpo solo, poi le sue mani andarono veloci sotto al letto dove teneva il suo skateboard (era molto vecchio e non aveva più le ruote ma per lo scopo andava benissimo). Caricò il colpo portando dietro di sé la tavola e poi lo lanciò in avanti, ma qualcosa non andò per il verso giusto: non era stato lo specchio a rompersi ma una superficie trasparente che separava lui dall’oggetto “E’ un gran peccato vero? Ci eri quasi riuscito” la voce di Bill e la sua immagine comparvero all’interno della cornice, aveva ripreso le sue sembianze da bambino ma nei suoi occhi si leggeva ancora la cattiveria del demone di poco prima.

Con un effetto domino tutto ciò che era attorno a Tom cadde in frantumi e il ragazzo si ritrovò nella dimensione 0, i portali erano tutti spariti ad eccezione di quello in cui si vedeva Bill che aveva ripreso le primissime sembianze con lui lo aveva visto Tom. Lacrime scesero sul volto del ragazzo con i dread mentre la risata dell’ex-spettro riempiva la stanza, in mano aveva la tavola da skate “Addio” e con queste ultime parole ruppe lo specchio e lo staccò dal muro. Il piano era perfettamente riuscito e ora Bill era libero e poteva fare quello che voleva, doveva solo cambiare un paio di cose che non gli piacevano, a cominciare dall’abbigliamento.


Qualche giorno dopo-------
“Nonno devo dirti una cosa” disse Bill a quell’anziano che tanto somigliava al nipote che adesso non c’era più “Dimmi pure” rispose lui, il suo sguardo era pieno di gentilezza e memoria “Purtroppo lo specchio che mi hai regalato…si è rotto. Mi dispiace tanto non l’ho fatto apposta” il ragazzino aveva assunto un’aria dispiaciuta, sperava di riuscire ad abbindolare il vecchio senza dover subire uno di quei lunghi discorsi che tanto odiava “Che peccato, ma non preoccuparti. L’importante è che tu non ti sia fatto male, i pezzi di vetro possono essere molto pericolosi: quando ero piccolo uno dei miei cugini ha perso un occhio a causa di un piccolo pezzo di vetro” “Però era un tuo regalo” continuò la scenetta di Bill “Ce ne saranno altri e di più belli, non ti preoccupare – in lontananza si sentì la voce di Simone che annunciava che il pranzo era pronto - . Finalmente, avevo una fame da lupo, forza Tom ci aspettano dei piatti da svuotare” e si uscì tutto arzillo dalla casetta, poi si girò di nuovo e disse al ragazzo “Ah ti sta bene questo nuovo look”.
Ora che aveva sistemato le cose con il nonno della sua vittima era il momento di conoscere dal vivo i due migliori amici di Tom “Che ti è successo?” domandarono all’unisono i due, incredulo alla vista del nuovo cambio di look “Nulla di che, ho solo deciso di provare qualcosa di nuovo. Che ne dite?” domandò facendo una piccola piroetta, sembrava quasi un modello a una sfilata “Stai benissimo, però per noi è stato quasi uno shock” rispose Gustav girandogli intorno quasi fosse un satellite “Soprattutto per i capelli, li hai cambiati in modo radicale” aggiunse Georg “Già, mi dispiace se l’altra volta mi sono comportato male. Scusate” disse Bill, in fondo quei due gli piacevano tanto “Tranquillo, saremo amici per la pelle per sempre”.

Nota autrice----------------------------------------------------------------------
Ed ecco giunta al termine un’altra fan fiction sui nostri beniamini, spero che vi sia piaciuta anche se questa volta il finale non è a favore del protagonista. Voglio anticipare che ho intenzione di fare un altro racconto, non so come sarà ma di certo posso dirvi che il protagonista principale sarà Georg .
Intanto potreste leggere anche le mie storie originali, sempre se volete.
Per il momento vi mando un bacio e vi auguro una buona lettura.
  
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