Say something

“Say something, I’m giving up on you.
I’ll be the one, if you want me to.
Anywhere, I would’ve followed you.
Say something, I’m giving up on you.
And I am feeling so small, it was over my head, I know nothing at all.
And I will stumble and fall, I’m still learning to love just starting to crawl […]
And I will swallow my pride, you’re the one that I love and I’m saying goodbye.”
(A Great Big World & Christina Aguilera – Say something)

L’osservo all’infuori del negozio: Dan Humphrey tiene in mano una scatola di cioccolatini che sta esaminando attentamente.
È diverso.
I capelli lunghi ribelli hanno lasciato posto ad un taglio corto e più composto.
È la prima volta che lo rivedo dopo quello che è successo e sento una strana sensazione dentro di me: non riesco a stare ferma con le mani, il cuore mi batte a mille.
La porta del negozio si apre.
Rimango immobile a guardare la vetrina.
Fisso il mio riflesso, sapendo che in questo esatto momento si trova alle mie spalle.
Mi volto.
I nostri occhi s’incontrano.
I suoi sono spenti, non brillano più come una volta ed è colpa mia.
Posso leggervi rancore e disprezzo nei miei confronti.
Il pensiero di averlo perso per sempre mi spezza il cuore.
Con lui mi sentivo…

“E com’era quella ragazza?”
“Quella ragazza è: veramente forte, indipendente, sincera, bella, capace di tutto”

…esattamente così.
E’ sempre stato l’unico in grado di vedere la vera me.
Cerco d’inghiottire l’amaro che ho dentro e scacciare via le lacrime, per poi indossare la maschera della stronza cinica.
<< Te li puoi permettere, Humphrey? >> sputo accennando ai cioccolatini.
Resta in silenzio, ignorando la mia provocazione.
Mi oltrepassa, andandosene.
<< Perché? >> chiedo cambiando tono di voce: disperazione.
<< Perché, cosa? >> si ferma dandomi le spalle.
<< Siamo i tuoi amici. Perché ci stai facendo a pezzi nei tuoi articoli? >>
Quel “perché” non si riferiva solamente a quello.
Perché non hai combattuto di più per me?
Perché mi hai lasciata andare così?
Perché, perché, perché…?
<< Non ho amici. Sono il ragazzo solitario, ricordi? >>
E’ sarcastico.
Tutti questi anni passati insieme, l’hanno fatto diventare cinico.
<< Dan, io… >>
Ha un fremito quando lo chiamo con il suo nome. Proprio come quella notte...

"...cosa?"
"Hai appena detto il mio nome"
"Dan?"
"Si, dillo ancora"
"Dan..."
"Dillo ancora"
"Dan... Dan..."

<< Che cosa vuoi, Blair? >>
Adesso è a pochi centimetri dal mio viso.
Riesco a sentire i nostri respiri irregolari.
Se volessi potrei baciarlo.
Improvvisamente i suoi occhi si soffermano sulla mia mano.
L’anello. Mi ero completamente scordata.
<< Chuck e Blair. Blair e Chuck. Hai ottenuto quello che volevi, no? Congratulazioni. >>
Se ne va.
Dì qualcosa, Blair.
Sono paralizzata.
Qualsiasi cosa, dannazione!
La sagoma si fa sempre più lontana.
Dì qualcosa…