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Autore: gloriabarilaro    03/09/2015    2 recensioni
Demi è innamorata del suo migliore amico, Josh, un ragazzo bellissimo e piuttosto popolare che, però, preferisce passare con lei il suo tempo; la difende, la protegge, la tratta come una principessa.
Eppure tra loro c'è solo una forte, stupenda amicizia nata una sera dove entrambi avevano perso qualcosa, incoscienti del fatto di averne trovata un'altra.
Qualcosa li lega. Forse le emozioni che provano l'uno per l'altra - come dice Miley, la migliore amica di Demi - o forse qualcosa che sta per tornare; forse, qualcosa che in realtà c'è sempre stato.
E' una storia di una ragazza con qualche problema in più, che piange un po' più spesso. Perché Demi è così fragile, e lo sanno tutti: Miley, Josh, Chelsea, e anche... Selena.
[Avvertimenti: il carattere dei personaggi reali è completamente modificato. Demi non è Demi, è solo un personaggio in cui potreste trovare un po' di me.]
Genere: Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Demi Lovato, Selena Gomez
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 33.

 
I wish you could be honest
 with me.

[The Neghtbourhood, Honest]


 
 ‹‹Non sei stata tu! – ribatté Miley per l’ennesima volta – Almeno, non del tutto.››
  La guardai senza capire, ma lei distolse lo sguardo subito, alzandosi dal letto. ‹‹È complicato, – borbottò,  avvicinandosi alla finestra – non riesco a spiegartelo da sola, per questo ho chiamato...›› s’interruppe improvvisamente, mordendosi i labbro e guardandomi come se si rendesse conto di aver appena commesso un grosso errore. Incominciai ad agitarmi, mentre cercavo di nascondere le mani nelle maniche del maglioncino.
  ‹‹Non ti capisco Miley, sei peggio di me!›› mi lamentai, seguendo con lo sguardo la sua camminata nervosa, avanti e indietro per la stanza. Lei non mi rispose, ma vidi la sua bocca stringersi in una linea dritta. Era una delle rare volte in cui la vedevo assente, con mille pensieri in testa: quando questo accadeva, lo sapevo per esperienza, avevo più che ragione a preoccuparmi.
  Fu allora che mi decisi ad alzarmi per andare alla finestra; nonostante facesse freddo, non esitai un attimo ad aprire questa per non vedere il mio riflesso nel vetro, con i capelli arruffati e il trucco sbavato che non avevo avuto la forza di pulire. Mi appoggiai con i palmi delle mani alla piccola mensola sotto la finestra e mi sporsi un poco fuori, lasciando che il vento freddo mi graffiasse le guance.
  ‹‹Demi, che fai?›› la voce di Miley era tesa, al solo sentirla mi venne da voltarmi per guardarla, chiedendomi se fosse stata davvero lei a parlare: era irriconoscibile. Poi scossi la testa, strizzando gli occhi e concentrandomi a guardare la finestra della camera di Josh: le tende erano tirate, e dentro era buio, come se non ci fosse nessuno. Eppure io l’avevo visto...
  ‹‹Dems?›› Miley, non sentendo rispondermi, mi aveva raggiunto. Si era poggiata con la spalla contro il muro vicino alla finestra, guardandomi con le braccia incrociate sul petto in attesa. Non le risposi nemmeno stavolta: mi limitai ad arricciare le labbra, posando i gomiti sulla mensola e prendendomi la testa tra le mani.
  ‹‹Voglio sapere che è  successo a Josh – dissi chiaramente, la voce ovattata dalle mani ancora a pararmi il viso, - Ora. Che ti costa dirmelo?›› mi voltai verso di lei, scorgendola mordersi il labbro inferiore, con lo sguardo che vagava sul pavimento. Buttai fuori l’aria scocciata, rimettendomi diritta e allontanandomi da lei.
  ‹‹Demi, ascolta, te l’avrei detto anche prima – mi richiamò lei, il tono disperato come se volesse mettermi al corrente della sua giustificazione, - ma avevo bisogno di lei per raccontartelo.››
  ‹‹Lei?›› chiesi disorientata, sperando di aver capito male. Chi era questa?
  Miley aprì la bocca, probabilmente per spiegarsi meglio, ma il suono del campanello la interruppe prima ancora che potesse cominciare. Le lanciai un’occhiata infuocata e uscii sul corridoio per affacciarmi dalle scale e vedere chi era arrivato: sentii Miley seguirmi a piccoli passi, quasi avesse paura di avvicinarsi nuovamente a me.
  Madison aveva aperto la porta ed era rimasta immobile, scossa alla vista di chi era arrivato.  E, devo ammetterlo, all’inizio non la riconobbi subito, ma quando questo accadde rimasi paralizzata anche io.
  Da dietro, sentii Miley toccarmi cautamente una spalla. ‹‹Lei, – mi fece eco, accennando con il mento alla ragazza che era entrata nell’ingresso di casa mia, – Selena››.
 
  Guardai assorta il piumone: mi lasciai avvolgere da quel blu intenso, sperando di poterci affogare dentro. Volevo scappare a gambe levate, andarmene. Avrei preferito essere in qualsiasi altro posto su questo pianeta, anche davanti a Chelsea, piuttosto che starmene seduta a gambe incrociate sul mio letto, con la testa bassa per non incontrare né lo sguardo di Miley, né quello di Selena.
  Alzai lo sguardo solo quando sentii il collo bloccato e dolorante: buttai la testa all’indietro per sgranchirlo, poi mi guardai attorno. Nel disordine della mia camera, Miley e Selena se ne stavano sedute dritte, tese come corde di violino, a lanciarsi occhiate furtive: guardandole, pensai a quanto il nostro trio fosse stravagante, in quanto noi fossimo diverse, troppo diverse.
  Miley era seduta stranamente composta sulla seduta a rotelle della scrivania. I suoi capelli lunghi e disordinati e il suo abbigliamento così semplice e assieme così insolito descrivevano alla perfezione il suo animo ribelle: se solo avesse sorriso, ero sicura che persino un estraneo si sarebbe reso conto di quanto fosse buona come il pane, quando non ce l’avevi contro.
  Selena, invece, si era lasciata cadere sul puff rosa in un angolo vicino alla libreria: i suoi capelli erano perfettamente stirati, il suo trucco impeccabile, il cardigan bianco abbinato alla gonna di jeans che portava sopra una calzamaglia spessa e nera, ai piedi delle scarpe vintage dello stesso color panna del cardigan. La guardai affascinata: era da anni che non vedevo Selena, e mi pareva più ordinata, coordinata e elegante di quanto non lo fosse già nei miei ricordi.
  E poi c’ero io, forse la più incasinata di tutte: stretta nei leggings neri, mezza affogata nel maglione più grande di qualche taglia, i piedi scalzi e il mascara non solo sulle ciglia, ma anche sulle guance, a lasciare lunghe strisce nere verticali e l’eye-liner sfumato in tutto il contorno occhi, facendomi sembrare un panda. Mordendomi il labbro, pensai a quanto le mie amiche – potevo chiamarle così? Potevo chiamare Selena così? – fossero più belle, più impeccabili, più fantastiche di me.
  Pensai a quanti sguardi avrebbero attirato loro per strada passando tranquille, a quanti ragazzi avrebbero cercato una scusa per avvicinarle e parlare loro. Poi pensai a cosa avrei attirato io: sguardi sì, ma pieni di compassione, quelli che si servivano alla gente con qualche problema, che spesso e volentieri veniva ignorata e evitata per un suo particolare che tutti definivano come un ‘difetto’. Da me la gente sarebbe scappata: in fondo, nessuno voleva avere a che fare con un disastro.
  ‹‹Demi, ti va di iniziare?››
  Guardai Selena cercando di non piangere: la voce era uscita incerta dalle sue labbra, si torturava le mani senza tregua nervosa, reggendo il mio sguardo a stento. Scoccai un’occhiata a Miley, che mi guardava preoccupata: probabilmente aveva invogliato lei Selena a parlare per prima. Qualunque cosa avesse in mente per farmi riallacciare i rapporti con lei, desiderai intensamente che se lo scordasse.
  ‹‹Cosa devo fare?›› chiesi infine, voltandomi nuovamente verso Selena. Forse non mi ero sentita pronta per affrontarla prima, ma oramai ce l’avevo davanti, e non avevo più niente da perdere: tanto valeva tentare, provarci. Certe volte ti senti così ferita da essere sicura che nient’altro ti possa fare altro male, non più di quello che già hai dentro.
  ‹‹Dicci cosa è successo, – intervenne Miley con un tono dolce, alzandosi dalla sedia – ti va?›› La seguii con lo sguardo fino a quando non si sedette cautamente accanto a me sul letto: i suoi occhi azzurri mi davano la sensazione di conforto di cui avevo bisogno, ma questo non impedì al mio labbro di tremare leggermente.
  ‹‹Da quando?›› chiesi debolmente. Scorsi Selena e Miley guardarsi a lungo, come per accordarsi sulla risposta da darmi.
  ‹‹Da venerdì sera, se non ti dispiace. – stavolta fu Selena a parlare, lanciandomi un’occhiata imbarazzata che interpretai come una specie di richiesta di scuse: intuii che Miley l’aveva informata di tutto, almeno, tutto quello che aveva saputo lei prima che l’avessi chiamata – Dobbiamo partire dal principio per capire meglio.››  finì, guardandomi negli occhi. Dopo tanto tempo, scorsi negli occhi scuri di Selena quel calore che mi aveva sempre confortato, facendo sì che riuscissi ad aprirmi senza rimorsi per averlo fatto dopo: ritrovai la mia migliore amica, in qualche modo.
  Sentii i miei muscoli tesi rilassarsi e le mie lacrime, fino ad allora mantenute a stento nei miei occhi, sgorgare fuori una per volta.
  ‹‹Se è dal principio che bisogna iniziare, allora è da venerdì mattina›› mormorai, guardando Miley. Lei mi sorrise dolcemente, accarezzandomi la schiena. Scoccai un’altra occhiata a Selena e, dopo aver scorto un sorriso timido ma incoraggiante sul suo viso, slegai la lingua e raccontai tutto, anche delle parti di cui Miley era al corrente e forse anche Selena, ma da un punto di vista diverso. Partii dalla minaccia di Celsea e proseguii fino al ritorno a casa, poi raccontai di quando Josh era apparso sulla soglia della mia stanza e continuai – con le lacrime sempre più numerose e le guance sempre più bagnate – rendendo loro partecipi di cosa era successo nel negozio, in strada, in macchina, e poi a casa, subito dopo la telefonata di Miley. Riferii loro ciò che era successo al ballo, i momenti da favola, quelli annebbiati a causa dell’alcool, quelli di terrore alla vista di Chelsea. Rivelai loro dove avevo passato la nottata quando ero scappata e il perché, prima di raccontare molto velocemente come avevo passato la giornata di Sabato, senza fornire particolari dettagli.
  Poi alzai lo sguardo verso di loro e, facendolo rimbalzare fra l’una e l’altra, spiegai per filo e per segno loro ciò che era accaduto quella mattina fino all’arrivo di Miley: sentivo gli occhi così secchi che credevo di aver esaurito tutte le lacrime.
  Quando finii, Miley aspettò un poco prima di parlare: ‹‹Non è colpa tua – ripeté, stavolta più sicura di prima – non devi sentirti così. Non hai fatto soffrire Josh, Demi.›› si riferiva alla piccola confessione che mi ero lasciata scappare prima di tacere, l’ultima delle tante. Mi ero lasciata trasportare dal momento e non mi ero limitata a raccontare il corso degli eventi, ma tutto quanto.
  ‹‹Ma secondo me sì. Non capisco come tu faccia ad esserne così convinta!›› sbottai, scostandomi bruscamente per evitare che la sua mano mi sfiorasse la spalla. Selena si alzò e parlò con decisione: ‹‹Miley ha ragione, e non è nemmeno colpa tua se non capisci. – Mi offesi un poco per quell’ultima affermazione e lei, notandolo, si affrettò a correggersi. – Volevo dire, è naturale che tu non capisca, perché tu non sai.››
  ‹‹Non so cosa?›› le chiesi confusa, un tono forse un po’ troppo ostile. Selena però non parve farci molto caso.  L’espressione che apparse sul suo volto parve quasi afflitta mentre si lasciava cadere anche lei al mio fianco, sul letto che dondolò un poco.
  ‹‹Cosa è successo prima che me ne andassi›› mormorò cupa, e quelle parole mi fecero rizzare i capelli sulla nuca.

 

Ed ecco Glo che ritorna a farsi viva! Non mi aspetto una cascata di applausi, ma, siate clementi, non tirate pomodori a questa povera ragazza ritardataria. 
E' da quasi tre anni che tiro avanti questa storia, e mi dispiace un sacco. Ho cercato anche di accorciarla, ma non rendeva quel che è in realtà; così mi sono lasciata andare, e ancora per altri sette capitoli dovrete sopportarmi!
Qua ho una buona notizia! (Almeno spero...)
Come avete visto, questo capitolo finisce in una situazione particolare: Demi, Miley e Selena sono chiuse nella stessa stanza, e a quanto pare le due amiche della protagonista hanno una storia da raccontare. Pensavate che l'avrei caricata normalmente qui sulla fan fiction principale? NOOOOO, perché io adoro complicarmi la vita.
Ed ecco qui: Give your heart a break è temporaneamente in pausa, perché ora caricherò un Missing Moments di questa storia, una ff su Selena e Miley di tre capitoli che voi siete liberissimi di leggere o non leggere - anche se io vi consiglio vivamente di leggerla, per capire meglio la situazione, ciò che è successo molto prima che questa storia ebbe inizio.
Siccome non ho ancora caricato questa nuova storia, dovrete pazientare ancora un po', come se si trattasse di un nuovo capitolo, e io vi avviserò quando la carico rispondendo alle vostre recensioni, come sempre. Se, invece, non vi interessa leggerla, tramite recensione o messaggio privato avvisatemi della vostra scelta, io mi segnerò i vostri nomi e vi avvertirò quando rinizierò ad aggiornare questa fan fiction. 
Mi scuso di nuovo per la mia assenza, ma ho avuto ups and downs in questi ultimi mesi e, durante l'estate, ho cercato di godermi le vacanze in pace.
Ora sono tornata, sto bene, e presto finirò di angosciarvi e caricherò tutti i capitoli di questa fan fiction, fino all'ultimo, senza più attese strazianti!
Fatemi sapere se siete ancora vive, se il nuovo header vi piace, se l'andamento della storia vi soddisfa, se vorrete leggere o non la nuova fan fiction (che, ne approfitto, si intitolerà What happend to that, e la pubblicherò nella categoria: fan fiction su artisti musicali, Selena Gomez)
Grazie per i vostro supporto, a presto! 
(Lo prometto)

Glo.
   
 
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