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Autore: Jaqueline    03/09/2015    4 recensioni
Talia/Jason BROTP | Soulmate!AU, Missing Moments | Generale, Malinconico.
Il pianto di Jason la sveglia nel cuore della notte.
Talia si rannicchia nel letto e cerca di riprendere sonno, ma il suo fratellino non sembra intenzionato a smettere presto, perciò si scosta stancamente i capelli dagli occhi e ciondola fino alla stanza dove Jason dorme, o meglio,
dovrebbe dormire.
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Jason Grace, Talia Grace
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Note un po' a caso ma utili:
- Questa storia è una sorta di spin-off di questa Talia/Annabeth. Se non vi va di leggerla, il sunto è che i nostri semidei vivono in un mondo in cui sul polso destro (o sinistro, o su entrambi) hanno scritte le prime parole che dirà loro la propria anima gemella. 
- Questa storia partecipa alla challenge Fluff - Angst - Missing moments - AU col prompt Bambini e alla Dei, miti ed eroi, col prompt della tabella BROTP Jason&Talia.
- Mi dispiace per il titolo. No, davvero, scusate.




 
.:Don't Wake Her Up:.




Il pianto di Jason la sveglia nel cuore della notte.
Talia si rannicchia nel letto e cerca di riprendere sonno, ma il suo fratellino non sembra intenzionato a smettere presto, perciò si scosta stancamente i capelli dagli occhi e ciondola fino alla stanza dove Jason dorme, o meglio, dovrebbe dormire.

Sbircia velocemente nella camera della madre: russa sonoramente, la fronte appoggiata sulla scrivania, la TV che blatera di metodi per perdere peso e creme anti-cellulite in sottofondo; ci sono due bottiglie di vino vuote accanto a lei, una è in bilico sul tavolo. Il viso di Talia si contrae in una smorfia involontaria.
Entra in punta di piedi nella stanza e sposta la bottiglia nel cestino, prima di andare ad occuparsi di Jason.

Si sporge sulla culla e gli rivolge un piccolo sorriso, cercando di capire cosa non vada; suo fratello la guarda con gli occhioni azzurri gonfi di lacrime, agitando i pugnetti chiusi nella sua direzione. Talia sospira e lo prende in braccio.
Questo sembra funzionare: Jason smette immediatamente di piangere e appoggia la testa sul suo petto, contento di ascoltare il battito del suo cuore.
Talia lo culla per un po', mormorando sottovoce una canzone sentita alla radio per tenere il tempo. Quando le braccia cominciano a cedere sotto il peso di Jason, Talia rimette delicatamente suo fratello nella culla e fa per allontanarsi, ma a quanto pare suo fratello ha una sorta di sensore, perché appena varca la porta scoppia a piangere disperato, e Talia si precipita a tranquillizzarlo prima che svegli la madre.

- Fallo smettere.
Beryl Grace si appoggia pesantemente allo stipite con la mano, come se non riuscisse a sostenere il suo peso. Considerando l'odore di alcool che Talia riesce a sentire fino a dove si trova, potrebbe essere vero.
Sua madre continua a guardarla, un po' stanca e un po' arrabbiata, il trucco sbavato che inscurisce le occhiaie, i riccioli annodati che le danno un'aria da pazza.
Lo sguardo di Talia corre al suo polso destro, dove il fondotinta sbavato non riesce più a nascondere le prime lettere di una parola che non riesce a leggere nel buio.
Quando capisce cosa sta osservando, sua madre nasconde il braccio dietro la schiena, macchiandosi un lato del vestito rosa shocking che ha ancora indosso.

- Fai quello che vuoi, basta che smetta di frignare.
Così com'è apparsa, Beryl sparisce; Talia la sente allontanarsi strisciando i piedi contro il pavimento sporco, in direzione della cucina.
Talia prende nuovamente in braccio Jason e raggiunge la sua stanza più velocemente che può, per evitare di incontrare la madre con chissà quale bottiglia in mano. Chiude la porta con un calcio e poggia suo fratello sul letto, prima di infilarsi con lui sotto le coperte. Jason, finalmente calmo - forse troppo stanco per piangere ancora -, si addormenta nel giro di due minuti. 
Talia resta ad ascoltare in silenzio i suoni che provengono dal resto della casa: la televisione che parla a vuoto, una bottiglia che viene appoggiata ripetutamente su un tavolo, il rubinetto del bagno che perde ormai da più di due settimane.

Jason emette un mugolio, e Talia smette di rigirarsi nel letto. Osserva i suoi piccoli polsi, entrambi marchiati, le parole troppo piccole per riuscire a capire cosa ci sia scritto. Talia si domanda chi siano le anime gemelle di Jason, se siano persone per bene, se siano maschi o femmine. Forse saranno un uomo e una donna, chissà.

Sua madre pensa sia una brutta cosa.
Che non sia naturale, che porti sfortuna avere tutti e due i polsi marchiati. Talia crede sia una stupidaggine, come il mito secondo cui chi ha il polso sinistro tatuato invece che il destro sia destinato a trovare la propria metà solo in punto di morte. Superstizioni inventate da vecchie brontolone. 
Talia vorrebbe che sua madre non credesse a cose del genere. E che bevesse di meno. Che giocasse di più con Jason, e con lei, e che decidesse di farsi una doccia e ricominciare a vivere. Vorrebbe cercasse la sua vera anima gemella. 

Talia sente gli occhi riempirsi di lacrime e li tiene chiusi il più forte e il più a lungo possibile. Quando cominciano a farle male si appoggia pesantemente al cuscino, concentrandosi sul respiro regolare di Jason.
Alla fine, cade in un sonno senza sogni. 
 


 
   
 
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