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Autore: Encha    03/09/2015    3 recensioni
{Modern!AU | Child!Character | Slice of Life}
"L’idea era stata di Renly, e Loras l’aveva seguito con entusiasmo: sarebbero stati i primi a catturare un arcobaleno."
- Storia partecipante al "Flash contest di fine estate – Affidatevi alla fortuna" indetto da Stareem sul forum di EFP! -
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loras Tyrell, Margaery Tyrell, Renly Baratheon
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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A Caccia di Arcobaleni

 

 

“Potrei fare un salto e acciuffarlo!” propose d’un tratto il giovane Loras, interrompendo quel noioso silenzio che si era appropriato della loro casetta sull’albero.

Renly si passò una mano sul mento, in una specie di buffa imitazione del gesto di lisciarsi la barba di Robert, il suo fratellone. “Non credo che ci riusciresti, è troppo lontano”.

“Ma io so saltare molto in alto!” replicò allora l’altro, ricordandogli con orgoglio le sue qualità atletiche.

Era un pomeriggio tranquillo sulla costa della California, solo il ticchettio delle gocce d’acqua che scivolavano giù dalle foglie e dai rami tradiva il passaggio del violento temporale di appena qualche ora prima.

Proprio per queste fortunate circostanze climatiche, i due bambini avevano insistito fervidamente con i rispettivi genitori perché li lasciassero andare a giocare fuori. L’idea era stata di Renly, e Loras l’aveva seguito con entusiasmo: sarebbero stati i primi a catturare un arcobaleno.

Com’è facile immaginare, però, raggiungere quell’obiettivo si era rivelato più difficile del previsto. Eccoli quindi che se ne stavano seduti a spremersi le meningi, tra le quattro pareti di legno del loro castello, costruito su una quercia nel magnifico giardino della villa della famiglia Tyrell.

“E se usassimo un retino?” suggerì nuovamente il più piccolo, grattandosi il capo riccioluto.

“Non abbiamo un retino così lungo” Sconsolato, Renly si alzò e si avvicinò ad una finestrella per osservare il cielo, dove quell’allegro fascio di colori coronava la quiete dopo la tempesta. Che bello sarebbe stato riuscire a imbottigliarlo! L’avrebbe proprio fatta vedere a quel musone di Stannis, ah!

“Non essere sciocco, ovvio che non si può fare!” borbottò, facendo il verso alle parole che il fratello – quell’antipatico! – gli aveva sputato contro quando gli aveva illustrato il suo audace progetto.

“E se usassimo i Lego per costruire una…” esordì Loras, interrompendosi nell’udire dei piccoli passi arrampicarsi sui pioli della scaletta. “Margaery?”

Come preannunciato, le treccine castane e il sorriso delicato della sua sorellina fecero presto capolino dal varco d’ingresso.

“Credevate davvero di riuscirci senza di me?” aveva appena posato il secondo piede sul pavimento, quando, dandosi l’ultima spinta per salire, il braccialetto che indossava rimase impigliato in un’asse leggermente sconnessa dello stipite della porta.

“Non dovevi andare a giocare da Sansa?” domandò il fratello.

Ignara del fatto che la sottile catenella d’oro che aveva al polso si fosse spezzata, la ragazzina gli rivolse uno sguardo rassegnato. “No, ma poco fa sono passata a salutarla: è dovuta ripartire con i suoi per il Canada”.

Mentre i due Tyrell discutevano a proposito di neve, freddo e genitori ossessionati dall’arrivo dell’Inverno nonostante Agosto non fosse ancora finito, Renly era rimasto ancora un attimo in disparte per pensare, ma ben presto la sua buona educazione lo spinse ad alzarsi per salutare la nuova arrivata. Con la coda dell’occhio, però, notò un vivace luccichio ai suoi piedi. “Guardate!”

Un raggio di luce colpì la perlina di cristallo che il giovane Baratheon teneva tra il pollice e l’indice, infrangendosi nei sette colori dell’iride per poi raccogliersi, come un’allegra pozzanghera, in una macchia variopinta sul parquet.

Il primo pensiero di Margaery, pur riconoscendo il ciondolo che non sapeva di aver perso, fu quello di dare una gomitata al fratello. “Dai, acchiappalo, prima che scappi!”

Dal canto suo Loras, che era rimasto a bocca aperta dallo stupore, si riscosse subito all’esortazione della sorella, e balzò in avanti come un gattino su un gomitolo di lana.

“Allora, l’hai preso?!” urlarono gli altri due in preda all’eccitazione intanto che Loras, sfoggiando un sorriso sdentato, teneva stretto tra le mani tutte le loro speranze. Quando però le dischiuse per sbirciarvi all’interno, la delusione fu grande quanto era stato l’entusiasmo: il loro piccolo arcobaleno pareva essersi dissolto.

La verità era che, proprio nel momento in cui il bambino aveva gettato avanti le mani, una nuvola aveva deciso di tirare loro un brutto scherzo ed era scivolata avanti al sole, così da bloccare il passaggio ai suoi raggi.

Per nulla scoraggiati, comunque, i tra amici tentarono ancora, ma ben preso capirono la meccanica che si celava dietro quel gioco di luci.

“Quindi gli arcobaleni non si possono catturare” capitolò Renly, imbronciato.

“A quanto pare no” concordò Margaery, ugualmente dispiaciuta.

“Probabilmente sono spiriti liberi, come i cavalli selvaggi!” commentò Loras, la cui passione per l’equitazione era nata assieme a quella per i cavalieri di Re Artù – e i presenti sapevano bene come avesse visto e rivisto “La Spada Magica” fino a rovinarne la cassetta.

“Be’, almeno abbiamo trovato un modo per evocare un arcobaleno tutto nostro!” commentò infine il giovane Baratheon, ritrovando il suo ottimismo.

Furono sufficienti qualche sorriso e un paio di battute perché il buon umore tornasse a sfavillare nella casetta sull’albero, rimbombando assieme alle urla e alle risate dei tre amici. In fondo, che senso aveva imbrigliare un povero arcobaleno, quando potevano chiamarne uno a giocare con loro ogni volta che volevano?

Certo, questa volta Stannis l’aveva avuta vinta, ma Renly era tutt’altro che demoralizzato: già aveva in mente la sua prossima impresa, e poteva essere certo che Loras e Margaery sarebbero stati al suo fianco.

“Gliela faremo vedere!” promise ai suoi amici, additando il comignolo della villa della sua famiglia. “Proveremo l’esistenza di Babbo Natale!”

 

 

 

Spelonca dell’autore: Okay, questa storiella è nata praticamente per caso, grazie al pacchetto del contest a cui partecipa.

Devo dire che ho sempre immaginato Stannis come un fratello terribile, uno di quelli che ti sbatte in faccia la realtà e non ti fa guardare i cartoni animati “perché troppo stupidi”, non so se mi spiego (?)

Ah, "La Spada Magica", a cui si fa riferimento nel testo, è un film d'animazione del 1998 il cui titolo originale è "Quest of Camelot", incentrato appunto sulle leggende Arturiane. Ma voi lo conoscevate già, non è vero? No? Bene, che aspettate, andate a rimediare subito!

 

 Sono ben graditi arcobaleni tascabili, casette sull’albero e ancor più recensioni!

   
 
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