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Autore: Spensieratezza    04/09/2015    5 recensioni
La fanfiction è ispirata all'episodio 2 x 11 : La casa delle bambole!
Sam chiede a Dean di ucciderlo se fosse diventato un mostro, ma immediatamente dopo, lo bacia. Dean medita di vendicarsi per tutta quella confusione, uccidendolo di baci.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Seconda stagione
- Questa storia fa parte della serie 'Os wincest - episodi, prime stagioni'
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Dean, dopo aver parlato con la signora Thompson, tornò nella stanza del motel.

“Ce n’è stato un altro! Un uomo si è impiccato nella sua stanza.”

“Ho visto.” Disse Sam, seduto sulla sedia, con la testa ciondolante.

“Dobbiamo capire perché e alla svelta. Che cos’hai scoperto sulla nonna?” chiese Dean.

“Sei autoritario.”

“Cosa?” chiese Dean, voltandosi.

“Sei autoritario.” Disse Sam, sbracciandosi. Dean lo guardò e vide che Sam aveva i capelli arruffati e il viso gonfio.

“E basso.” Finì Sam ridendo.

Dean annuì con comprensione. “Hai bevuto.” Disse.

“Certo…e allora?” disse Sam.

“Stupido.” Borbottò Sam. Dean lo guardò, un po' divertito, un po' perplesso.

“Ma che cavolo fai? Stiamo lavorando.”

Ora Sam aveva uno sguardo così triste che sembrava che stesse per piangere.

“Quell’uomo….quello che si è impiccato. Non l’ho salvato.”

“Non lo sapevi. Non potevi fare niente.”

“Questa è una scusa, Dean! Avrei dovuto cercare di salvarlo! Avrei dovuto salvare anche Ava.”

Dean alzò gli occhi al cielo. “Non puoi salvare tutti. Lo hai detto tu stesso.”

“No, accidenti, tu non capisci! Più persone riuscirò a salvare, più potrò cambiare!”

“Che cosa?”

“Il mio destino, Dean!”

“D’accordo, è ora di dormire adesso, su, forza.” Disse Dean, tirandolo su.

“Devi tenermi d’occhio.”

“Sì, non preoccuparti.”

“No, no, aspetta, tu devi sorvegliarmi sempre, capito? E se per caso diventassi qualcosa che non sono, dovrai uccidermi.”

“Sam…”

“Non puoi tirarti indietro, te l’ha detto papà!”

“Chi se ne frega se l’ha detto papà, non avrebbe mai dovuto dirmelo, non puoi gettare addosso ai tuoi figli questa merda!”

“No, quello che ha detto è giusto, chissà in cosa posso trasformarmi, già adesso tutti quelli intorno a me muoiono.”

“Beh, io non sono ancora morto, ok, e nemmeno tu, mettiti giù adesso!” disse Dean, cercando di forzare il fratello a mettersi nel letto.

“No!” gridò Sam, aggrappandosi al fratello. “Ti prego, Dean, tu sei l’unico che può farlo, promettimelo!”

“Non chiedermelo.”

“Dean, ti prego, devi farmi questa promessa.”

Dean guardò il suo fratellino negli occhi. Vide la sua disperazione, la sua tenerezza e i suoi occhi si addolcirono.

“Te lo prometto.” Disse solo per farlo star tranquillo.

Sembrò che Sam si fosse tolto un grande peso. Solo per un secondo sembrò indugiare sulle labbra del fratello maggiore, poi alzò il viso, dicendo: “Ti ringrazio, Dean.” Gli mise le mani sul volto, cercando di tirarlo giù. “Grazie.”

Dean chiuse gli occhi, cercando di togliergli le mani dalla faccia.

“Sam.”

Sam gli diede un bacio, un bacio dolce, ma anche struggente, sulle labbra.


Dean sgranò gli occhi. “Ma che cosa fai?” gli chiese interdetto.

Sam lasciò andare le sue labbra, ma artigliò le mani alla sua maglietta.

“Non lasciarmi solo. Vieni. Vieni qui.” disse, indicando il letto.

Dean era sconvolto. “Cazzo, sei più ubriaco di quanto pensassi.” Disse, passandosi due dita sulle labbra.

“Dean….vieni…per favore.” Disse Sam, sdraiandosi.

Dean lo guardò combattuto. “E…e va bene, ma resterò poco e sempre se….se terrai le mani e la bocca a posto, mannaggia a te!” disse.

Sam restò zitto e Dean lo prese per un segno di assenso.

E poi mi chiedo perché ci credono gay!! Pensò Dean ancora sconcertato.


Si sdraiò con cautela al fianco del fratello, continuando a guardarlo sospettoso. Sembrava essersi addormentato.

“Sam? Dormi?” gli chiese per essere sicuro.

“Meglio così.” Sentenziò quando non ricevette risposta.

Stava per assopirsi anche lui, quando sentì un movimento che segnalò che Sam si stava muovendo dalla sua parte.

“Sam, no, no, eravamo d’accordo che saresti stato…”

Dean si immobilizzò e tacque quando il braccio di Sam andò a toccargli la spalla e a sfiorargli il collo.

“Sam, stai bene?” gli chiese.

“No.” disse Sam con voce flebile.

Il cuore di Dean subì un altro scossone. Si intenerì.

Sam era ancora così piccolo. Aveva solo 24 anni in fondo. Toccava a lui proteggerlo. Altro che ucciderlo.

“Abbracciami.”  Gli disse Sam.

Dean ne rimase molto sorpreso, ma lo guardò con uno sguardo derisorio.

“Non posso crederci, Sammy. Lo sai quanti anni hai?”

“Uh…cinque?”

“Ventiquattro!”

“Appunto…per favore…Dean…”


Dean sospirò, ma vedendo Sam che allargava le braccia, andò da lui. Non poteva resistere allo sguardo da cucciolo di Sam in situazioni normali, figurati quand’era in queste condizioni!

Lo abbracciò mentre erano ancora sdraiati e le mani di Dean circondarono tutta la schiena di Sammy.

Restarono semplicemente così e Dean cercò di godersi comunque il momento. Sammy, il suo Sammy, quanto era che non si lasciava abbracciare così? Forse da quando aveva 13 o 14 anni, o forse da quando ne aveva 7 o 8.

“Dean, ma tu mi ami?” gli chiese Sam, con la testa ancora sul suo collo.

Dean deglutì un po', poi sorrise, accarezzandogli la testa.

“Ma certo che ti amo, Sammy. Sei la spina nel fianco del mio fratellino, no?”

“Mi ami più di come ameresti una fidanzata?”

“Sammy, che razza di discorsi sono?”

“Rispondi.”

Dean ci pensò su. “Sì, Sammy. Io credo di sì. Non devi preoccuparti. Ti amerò sempre più di chiunque altro. Sarà sempre così.” Disse sincero, certo che al risveglio Sammy non avrebbe ricordato niente.

Sam mosse un poco la testa, dandogli dei piccoli baci sul collo.

Dean si divincolò subito.

“A- Adesso basta, piantala, Sam. Sarà meglio che torni nel mio letto.”

“NO!! Ti prego…” disse ancora Sam, accarezzandogli il viso con le dita. “Puoi…puoi…”

“Posso cosa?”

“Darmi un bacio?”

Dean deglutì, ma gli diede comunque un bacio sulla guancia.

Sam gli tenne fermo il viso con una mano, bloccando le labbra di Dean sulla sua guancia.


“Non lo voglio sulla guancia.”

Dean ora boccheggiava, agitato. Sentiva d’un tratto un gran caldo, nelle viscere, dappertutto.

E i loro visi erano così vicini….

Sempre boccheggiando, azzerò la distanza che li separava, per baciare Sam sulla bocca. Furono baci corti, ma a più riprese e tanti, la lingua di Dean incontrò anche quella di Sam, mentre il maggiore teneva gli occhi ostinatamente chiusi, per non vedere quello che stava facendo.

Poi Dean lasciò andare Sam e cercò di tornare a respirare correttamente, a pancia in sopra.

Sam lo toccò con un braccio e Dean lo guardò, con una sorta di tenerezza languida.

Sam si fece un po' più vicino a Dean e riprese a baciarlo, con una delicatezza e una dolcezza inaudita.

Dean non faceva niente per fermarlo. Era tutto molto dolce e tranquillo.

Poi Dean gli toccò delicatamente il braccio.

“Sammy…” lo chiamò.

“Mmmm…”

“Dormi. Devi dormire.” Gli disse, accarezzandogli la fronte, con tenerezza.

“Ok, ma tu mi ami, vero?”

Dean gli sorrise e poi gli diede un dolce bacio sulle labbra.

“Sì, Sammy, ti amo.” Disse.

Sam si rivoltò sull’altro fianco e Dean ancora sconvolto, si alzò dal letto per rimettersi nel suo.
 
 
 
 
*

L’indomani, tornare a lavorare, fu dura, ma Dean aveva passato la notte insonne, autoconvincendosi come un mantra, che doveva farlo, doveva farlo per il caso a cui stavano lavorando.

Era difficile concentrarsi quando gli tornavano sempre alla mente ricordi di lui che baciava Sam – il suo Sammy! – sulla bocca. Era difficile concentrarsi quando ricordava perfettamente la sua lingua che incontrava quella di suo fratello. Pensare al fatto che Sam gli aveva permesso una cosa tanto intima, che non andrebbe fatta con il proprio fratello, anzi, che l’aveva quasi supplicato per averla!

E poi ricordare il profumo del suo collo, della sua pelle e come le sue labbra – di Sam – sfregavano contro il suo collo, come i loro corpi stavano così bene quando erano abbracciati…
 
“Non ricordi niente di ieri sera, vero?” chiese, giusto per essere sicuro.

“Ho ancora in bocca il sapore della tequila.” Rispose Sam, inginocchiato davanti alla tazza del gabinetto.
 
 
 
 
*

Una volta concluso il caso, Sam e Dean furono pronti a ripartire con la loro impala. Dean ormai pensava che Sam avesse dimenticato tutto quello che era successo la notte prima e ne fu sollevato. Ovviamente la cosa lo turbava ancora molto, ma se almeno Sam poteva stare tranquillo, era una cosa buona.

Avevano appena trovato un nuovo motel e stavano per scendere dalla macchina, quando Sam lo fermò, bloccandolo per un braccio.


“Aspetta…aspetta.” La seconda volta lo disse più dolcemente.

Dean si irrigidì, poi quando vide che Sam cercò di sporgersi verso di lui, gli sembrò una scena troppo familiare e saltò su.

“Sam!”

“Io ricordo, Dean…ricordo tutto.”

Dean lo guardò. “Lo immaginavo.” Disse.

“Ricordo che ti ho…insomma…”

Dean alzò le mani per fargli cenno di non parlare.

“E che tu hai…”

“Sam.”

“Non parlarne, non eviterà il problema.”

“Problema? Guarda che qui non c’è alcun problema!”

Sam lo guardò sorpreso. “Bene, allora…”

“No, no, no! Sam, fermo, fermo!” si agitò Dean quando vide che Sam stava per tornare alla carica.


Sam lo guardò esasperato e Dean tossì.

“Sammy, cerca di ragionare, noi siamo…siamo fratelli…”

“Però questo non ti ha impedito di baciarmi anche tu ieri notte.” Disse Sam cantilenando.

Dean lo guardò male. “Io non ti ho baciato.”

Sam alzò le sopracciglia.

“Io ti stavo solo….coccolando, ecco. Stavi male e quindi…”

Sam scoppiò a ridere. “Che cosa succederà la prossima volta che avrò bisogno di essere coccolato di nuovo?”

“Non ci sarà nessun…” ma si interruppe perche Sam lo baciò di nuovo.

Quando si staccò, Dean lo guardò sorpreso e un po' combattuto.

“Coccolami ancora.” Gli chiese Sam.

Dean spense il cervello e lo baciò di nuovo, di slancio, accarezzandogli il viso, boccheggiando e poi baciandogli il collo, mentre Sam reclinava la testa all’indietro.

“Diosanto, Sam. Sei mio fratello, io non dovrei…desiderarti…così..” disse Dean, gemendo, poi perse la testa e cominciò a baciarlo con più passione, mise le mani nei suoi capelli e cominciò a spettinarglieli, a stringerli forte.

Sam gemette. Quel trattamento un po' rude di Dean lo eccitava.

Senza aspettare oltre, si mise a cavalcioni su Dean, che lo strinse più forte, Dean quasi non si rese neanche conto di star assecondando i movimenti del bacino di Sam che strusciava contro il suo, poi Sam gli prese le mani e se le mise sotto la pelle nuda del suo torace.


“Ahhh.” Gemette ancora Sam. Sentire le mani grandi e calde di Dean sulla sua pelle era quasi come un orgasmo per lui. Dean d'altrocanto, boccheggiò ancora.

“S-Sammy. Fermati. Dio…sto perdendo il controllo.”

Sam respirava con affanno e anche Dean. Aveva già una forte erezione e credeva che anche Sam fosse nelle sue condizioni.

“Sammy, Sammy, entriamo…entriamo in camera, vuoi?” gli chiese Dean, accarezzandogli il collo.
Sam annuì.
 
 
 
 
Una volta entrati in camera, continuarono a baciarsi sul letto.

“Dean…te l’avevo detto che sarei diventato un mostro….”

“Ma che cosa dici?”

“Sono innamorato di te, no? Di mio fratello.” Disse Sam.

Dean lo guardò sorpreso. Sorpreso, non disgustato e Sam non capì quella sorpresa.

“Ma dici sul serio? Ho sempre pensato che mi trovassi in realtà…piuttosto fastidioso.”

“Fastidioso?”

“Sì, sai..un po' troppo appiccicoso.”

Sam sorrise, accarezzandogli le guance.

“La verità è che ho sempre avuto un debole per te.”

Dean lo fissò. “Forse anch’io. Forse da un lato è come se avessi sempre saputo che sarebbe successo, prima o poi.”

Sam lo fissò sorridendo, estasiato da quella risposta.

Si baciarono di nuovo, fino a quando Sam disse:


“Dean, che cosa c’è di sbagliato in noi?”

“Nulla, Sam, nulla. Soprattutto in te. Credi almeno a questo, vuoi?”

“Non mi ucciderai mai, vero?”

Dean sorrise. “Sto scoprendo che mi piacerebbe fare altro con te.”

Sam lo guardò un po' sorpreso.

“Oh…ehm…uh…quello…”

Dean lo fissò malizioso. “Ora che c’è, vuoi tirarti indietro?”

Sam si morse il labbro, poi si passò la lingua tra le labbra.

Dean deglutì, poi gli stropicciò il labbro con la mano.

“Non morderti il labbro così.”

Sam lo fissò interrogativo, poi Dean scattò e glielo mordicchiò piano.

“Oddio!” disse Sam.

Dean rise e lo spinse nel letto.


“Facciamo un po' di pratica, fratellino!”

“Pervertito!” disse il minore sempre più divertito.

Dean però lo baciò ancora, lento e profondo.

“Ti amo, Sammy. Ti amo. “

“Ti amo anch’io, Dean.”


Per quella notte ancora, solo coccole per i due fratellini. Dovevano fare pratica con i baci, per il sesso se ne sarebbe riparlato per la prossima volta e si può solo immaginare lo spirito da ghepardo di Dean!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 Note dell'autrice: 

ahhahha ve l'avevo detto che non avevo ancora finito con le OS sulle puntate xd sono mesi che progetto questa os, forse addirittura dall'anno scorso, ma non avevo idee e rimandavo xd

a pensarci bene non so neanche quanto sia venuta bene, ma il flufff <333

Allora...volevo che fosse solo fluff e all'inizio è venuta angst, poi volevo la passione ma mi sono fermata e alla fine è venuto tutto comico u.u

scrivere a mezzanotte non è cosa buona e giusta u.u

Fermatemi dal scrivere le OS!!!
   
 
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