Storie originali > Romantico
Segui la storia  |      
Autore: Chirubi    04/09/2015    1 recensioni
Fin da bambina Kim Hye-na è sempre stata affascinata dalle console, quegli apparecchi strani che la trascinavano in un mondo tutto nuovo facendole dimenticare quanto ritenesse noiosa la quotidianità.
Col tempo quegli apparecchi si sono evoluti in un computer, una community ben nutrita, una brama incessante di potere, fama, amore e di fuga definitiva dalla realtà.
Si sono evoluti in League of Legends.
Dal capitolo I:
“Era un invito silenzioso a giocare insieme, la ragazza voleva studiare quel misterioso sconosciuto per accertarsi che non rappresentasse una minaccia per il suo titolo di miglior giocatrice di Seoul.
Tae-hyun non esitò un attimo ad inviarle la richiesta di amicizia, timidamente spuntata nell'angolo in basso a destra dello schermo, seguita subito dopo da un invito ad una partita.

“Darklight17 ti ha invitato a giocare una partita classificata.”
L'ultima parola la lasciò completamente di stucco.
Lei, così affezionata alla coda in singolo, che viene invitata per una partita classificata.
Si esibì in una smorfia di leggero disappunto e, esitante, accettò.
«Vedi di non farmi pentire di questa scelta» sorrise appena, attendendo mentre il server cercava gli altri giocatori.”
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

The Butterfly Effect

I

 

 

Nel momento in cui Kim Hye-na scorse la scritta “Diamante II: 99 PL (+ 20)”, si lasciò cadere sulla sedia.

«Oh, ma andiamo!» sbraitò a voce fin troppo alta, fissando con odio lo schermo del computer.

Era sicurissima che quella sarebbe stata la partita definitiva per farla accedere alla serie al meglio di tre per il Diamante I, ma per un solo, misero punto non ce l'aveva fatta. Mai vittoria fu più amara.

«Altri tre quarti d'ora per un misero punto, ammesso che io la vinca. Pazzesco…» rantolò, attirando l'attenzione di qualche altro giocatore dell'Internet cafè.

«Young-hee!» gridò, trovandosi dopo pochi secondi il giovane al suo servizio «Un Jaina e dei Biscotteemi» ordinò con aria piuttosto seccata, cosa che al cameriere occhialuto non sfuggì.

Go Young-hee non era particolarmente bello, eppure la sua delicatezza, gentilezza – e soprattutto pazienza – attiravano sempre una marea di curiosi all'Astral Gaming Cafè.

Hye-na stessa si era fatta affascinare dal quel luogo mistico anni prima, pieno di neon coloratissimi e bevande e leccornie con chiari riferimenti ai videogiochi più popolari.

Apparteneva alla divisione Bronzo II di League of Legends agli inizi e adesso, dopo quattro leghe di differenza, continuava a massacrare Go Young-hee e Choi Jin-chan con le sue costanti richieste annoiate.

Entrambi i ragazzi sapevano riconoscere l'esito di una partita nei minimi dettagli solo dal tono di voce di Hye-na. E questa volta non fece eccezione.

«99 LP?» chiese, seppur già a conoscenza della risposta.

Ella rispose con un verso secco e breve, accompagnato da un cenno col capo.

Young-hee le rivolse uno sguardo carico di compassione, sospirando. Non era la prima volta, e sapeva che non sarebbe stata l'ultima, ma in fondo aveva sempre provato un forte affetto fraterno nei suoi confronti.

«Il Jaina te lo faccio doppio» annunciò, prima di tornare dietro il bancone ad armeggiare con la bevanda e i biscotti.

Al ritorno, le portò un vassoio con un grazioso contenitore trasparente per la bibita e un piattino bianco e rotondo per i biscotti.

Nel contenitore brillava luminoso un liquido blu – come il cappuccio di Jaina Marefiero del franchise di Warcraft – al sapore di frutti di bosco, nel quale galleggiavano tre grandi cubi di ghiaccio candido – che, secondo i due camerieri, rappresentavano i suoi capelli argentei; nel piatto, invece, erano state delicatamente adagiate tre faccine di Teemo – di League of Legends – farcite di cioccolato.

Hye-na ringraziò e pronunciò la solita frase: «Mettimeli sul conto».

Peccato che in tre anni di assidua frequentazione la studentessa della Aegugja High non avesse sborsato nemmeno un singolo won.

Ogni sera alla chiusura del locale, quando si accingeva a pagare, i due ragazzi le restituivano i soldi che lei insistentemente porgeva loro.

“Ce li restituirai sponsorizzandoci quando sarai una giocatrice professionista”, le avevano detto strizzando entrambi un occhio. Lei a quell'affermazione aveva sorriso amaramente, pensando che molto probabilmente non avrebbe mai avuto modo di ripagarli. Farsi notare da un team non era semplice, e lei ancora non si sentiva pronta a competere con i migliori Tiratori della Corea.

Prese a sorseggiare la bibita con una certa veemenza, quasi a voler sfogare la propria rabbia sul liquido fruttato, e continuò a fissare minacciosamente il numero a due cifre.

99 Punti Lega.

Che presa in giro.

Si accinse a toccare il mouse per iniziarne un'altra mentre con l'altra mano stringeva forte il bicchierone ghiacciato, quando una voce la bloccò.

«Diamante II, 99 PL» recitò una voce sconosciuta «Certo che la Riot deve proprio odiarti.»

Hye-na si voltò di scatto verso la sua sinistra, facendo ondeggiare la lunga coda ondulata color ebano.

Quell'amara constatazione cantata quasi come una beffa non era certo il miglior modo per approcciare una giocatrice così accanita.

«Già» diede una smossa con la mano destra alla coda con fare altezzoso, facendo comparire un ghigno malefico sul suo volto candido «Poi penso al fatto che c'è gente ancora in Bronzo, Argento od Oro e mi tiro su» recitò teatralmente a sua volta, fulminando con gli occhi il ragazzo che le era comparso davanti.

Di primo acchito lo trovò davvero carino, ma l'entusiasmo si smorzò subito con la rabbia incandescente che ancora le bolliva dentro.

Era convinta che il giovane fosse nettamente inferiore a lei, come del resto statisticamente era il 99,8% dei giocatori.

In effetti Hye-na faceva parte di una certa élite nel mondo, peccato che al momento ciò non fosse sufficiente a garantirle una sedia alle postazioni nei grandi stadi di Seoul.

Si sarebbe comunque aspettata una certa reazione da parte del ragazzo, cosa che non ricevette.

Egli si lasciò andare sulla sedia, portandosi le mani dietro la nuca mentre attendeva che il monitor si accendesse «Ci sarai passata anche tu per lì, suvvia, noi del Diamante alto non ci siamo mica nati così bravi.»

Diamante alto.

Anche lui.

Che si stesse burlando di lei?

«Divisione?» gli chiese prontamente, sperando che non facesse parte di quello 0,2% addirittura al di sopra di lei.

«Diamante II, 58 PL» fece spallucce, sorridendole «Siamo a due o tre vittorie di differenza» notò.

Hye-na si trovò a sospirare di sollievo vistosamente; per un attimo aveva temuto di non essere la stella più brillante dell'Astral Gaming Cafè, nonostante il segnale d'allerta.

Si esibì comunque in una smorfia di leggero disappunto, mentre il ragazzo inseriva le proprie credenziali nella schermata iniziale del videogioco.

Ella gli diede un'occhiata più approfondita.

Era abbastanza alto, o almeno così le parve da seduto, aveva i capelli castani un po' sparati in aria per il sudore che entravano in contrasto con l'uniforme rossa perfettamente pulita della Aegugja High.

La brunetta di trovò a sgranare gli occhi e soffocare il suo stupore con una mano piantata sulla bocca.

L'uniforme rossa! Perché non le è saltata subito all'occhio?

Forse a furia di vederla ogni giorno per tre anni, era un dettaglio che tralasciava spesso, cosa che a quanto pare valeva anche per lui.

«Non ti ho mai visto qui, né tantomeno a scuola» notò, riprendendo la sua bevanda blu tra le mani e studiandolo sottecchi.

«Non sono un tipo che si fa notare, al di fuori della Landa.» ammise egli facendo spallucce «Comunque sono Lee Tae-hyun».

«Kim Hye-na. Se cerchi Hypersonic Razorblade mi trovi» indicò con un cenno del capo.

Era un invito silenzioso a giocare insieme, la ragazza voleva studiare quel misterioso sconosciuto per accertarsi che non rappresentasse una minaccia per il suo titolo di miglior giocatrice di Seoul.

Tae-hyun non esitò un attimo ad inviarle la richiesta di amicizia, timidamente spuntata nell'angolo in basso a destra dello schermo, seguita subito dopo da un invito ad una partita.

Darklight17 ti ha invitato a giocare una partita classificata.”

L'ultima parola la lasciò completamente di stucco.

Lei, così affezionata alla coda in singolo, che viene invitata per una partita classificata.

Si esibì in una smorfia di leggero disappunto e, esitante, accettò.

«Vedi di non farmi pentire di questa scelta» sorrise appena, attendendo mentre il server cercava gli altri giocatori.

Non appena si trovarono nella selezione dei campioni, Tae-hyun digitò rapido “mid” nella chat della squadra «Io prendo la corsia centrale e tu fai il Tiratore, va bene?».

Ella asserì, scorrendo distrattamente la lista dei Tiratori.

Alla fine si sarebbe fiondata su Ezreal, il suo preferito.

Biondo, stile di gioco incentrato sulle abilità e voce affascinante: il compagno d'avventure di Hye-na da millenni.

Affianco a lei il ragazzo non esitò a selezionare Ahri, la volpe ammaliatrice. C'era di meglio da usare al momento, la brunetta lo sapeva.

«Ahri, eh?» mormorò, appoggiando il mento sul palmo di una mano e tamburellandosi la guancia con le dita.

«Sono la tredicesima Ahri del mondo, so quello che faccio» ribatté lui fiero «E poi non mi pare che Ezreal sia in una condizione tanto migliore di Ahri nel metagame attuale».

Touchée, ma non era la prima volta che qualcosa del genere le venisse detto, ed ella rispondeva sempre allo stesso modo «Nelle mani giuste qualsiasi campione può fare miracoli. Dovesse anche trattarsi di Ezreal».

E infatti così fu.

La partita terminò in un trionfo di gloria per la loro squadra e, cosa più importante, nessuno dei due aveva deluso le aspettative dell'altro: Tae-hyun, segretamente, aveva riposto parecchia fiducia in quella ragazzina che al principio pareva quasi schizofrenica data la sua reazione alla precedente delusione, e dato l'ottimo risultato non avrebbe potuto lamentarsi; Hye-na aveva sottovalutato parecchio il compagno di squadra, che invece si era rivelato bravo quanto lui stesso aveva detto. Era strano come quel ragazzo avesse fatto muovere per gli ultimi quaranta minuti con così tanta grazia e letalità quell'ammasso di pixel al centro del suo schermo. Era bravo, le doleva riconoscerlo.

Egli aveva percepito dal suo viso ogni minima emozione della fanciulla, e ridacchiò sotto i baffi; le porse una mano e le disse “Ben fatto”. Ella ricambiò la stretta, un po' imbarazzata.

«Non sei niente male» riconobbe, guardando altrove.

«Lo stesso si può dire di te» le disse di rimando, accennando un inchino.

Ne giocarono altre due, sufficienti a far comparire il tipico messaggio che indicava una promozione.

Congratulazioni Evocatore! Sei stato promosso ai Messaggeri di Skarner, Diamante Divisione I. Buona fortuna nei Campi della Giustizia!”.

Quanta goduria in un solo riquadro.

Si lasciò cadere anche stavolta sulla sedia, stavolta pienamente soddisfatta: lei aveva raggiunto il suo obbiettivo, e a Tae-hyun mancava una vittoria per entrare nella serie al meglio di tre per la promozione. E le faceva addirittura piacere per lui.

Aveva visto la determinazione e la passione nei suoi occhi più di quanto probabilmente avrebbe mai trapelato lei stessa.

Un po' era invidiosa, forse la brama di vincere stava prendendo un po' troppo il sopravvento: alla fine era un gioco, e i giochi sono fatti per divertirsi.

Tae-hyun si alzò, muovendo goffamente le gambe intorpidite e barcollando appena, e rivolse un'occhiata al bancone. Young-hee stava lavando a mano alcuni bicchieri e Jin-chan stava rassettando le posate, senza però dimenticare di congedare calorosamente gli ultimi clienti.

«Dobbiamo salutarci» constatò, portandosi lo zaino beige su una spalla; Hye-na annuì, quasi dispiaciuta, e gli porse la mano esattamente come aveva fatto lui prima.

«Ci vediamo a scuola» promise, accennando un sorriso.

Egli ricambiò ambedue i gesti, sorridendo anche più di quanto avesse fatto lei.

«Ci conto, eh. Mi trovi in 3A» le strizzò un occhio, prima di dare una rapida occhiata allo schermo del telefono, sgranare gli occhi e schizzare via «È tardissimo e devo fuggire, a domani!».

La ragazza rimase stordita per un attimo dalla rapidità dei fatti, ma si riprese scuotendo un po' la testa.

Pensandoci, aveva dimenticato di chiedergli l'username di KakaoTalk, l'e-mail, o il numero di telefono, ma fortunatamente ricordava il suo nome: Lee Tae-hyun.

E non l'avrebbe dimenticato tanto facilmente.

 

---

 

 

Salve a tutti!

È la prima volta che mi cimento in una storia originale che verte comunque in una certa maniera su un determinato fandom – se non si fosse capito qui si parlerà molto di League of Legends.

È una sorta di esperimento che mi piacerebbe portare a termine, non avevo mai letto finora di storie d'amore incentrate sul gaming e quindi ho avuto la pensata di farlo, ma comunque questo primo capitolo va preso assolutamente con le pinze!

Anche perché non so quanta gente sarebbe disposta a leggere una storia d'amore “contaminata” da tutto questo gergo – che comunque ho provato a limitare quanto più possibile utilizzando i termini italiani anziché quelli inglesi/internazionali.

Spero comunque che vi piaccia nonostante tutte le stranezze che presenta, e se avete dei suggerimenti su quale categoria inserire la storia, mi fareste un favore enorme!

 

Baci,

Chirubi

 

 

P.S.: Non sono riuscita a dare una traduzione efficace alla parola metagame, mi è toccato lasciarla così. çwç

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Chirubi