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Autore: Viviane Danglars    06/02/2009    2 recensioni
Guerriera l’aveva chiamata, e lei aveva vissuto per il sangue, fino alla fine.
Nove lettere, nove persone, nove frammenti.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Puro/Sangue






Draco era stato un bambino incredibilmente bello.
La prima volta che lo aveva visto, si era chinata sulla culla riavviandosi i capelli neri dietro l’orecchio. Il bambino dormiva e lei aveva passato accuratamente un dito sulle sue piccole labbra.
Era perfetto.
Purissimo.



Quando era molto piccola, prima che Narcissa nascesse, aveva impiegato del tempo a rendersi conto che Andromeda e lei non erano la stessa persona.



Avevano ricevuto la notizia nel giro di poche ore. C’era stata confusione, rabbia e paura, e qualcuno aveva consigliato di fuggire.
Lei aveva iniziato a pensare che avrebbe dovuto fare tutto da sola.
Poi Barty aveva bussato alla loro porta proprio quando sarebbe stato lecito aspettarsi di trovare sull’uscio gli Auror. C’era lui, invece, e l’aveva guardata tremante e sconvolto prima di chiedere: - Cosa faremo? -
E lei aveva sorriso.



Li avevano portati molte volte nell’aula durante il processo, ma lei aveva sempre guardato soltanto i giudici, ignorando chiunque altro.
Poi, quel giorno, il viso chiaro e bello di Narcissa era apparso in mezzo ai molti volti insignificanti e vuoti degli spettatori. Era lì, come gli altri, per assistere allo spettacolo.
Mentre la riportavano in cella, si era fermata pochi secondi per fissare la sorella dritto in viso, finché non l’aveva vista incrinarsi sotto la superficie.



Lucius dovrebbe essere contento che Azkaban le abbia fatto ciò che le ha fatto.
Se fosse sana di mente, non lo perdonerebbe mai per averli traditi.
Anche così, i suoi occhi hanno qualcosa che brucia mentre osserva la casa, il giardino, i mobili costosi, i vestiti raffinati. E’ come se volesse appiccare le fiamme ad ogni cosa.



Aveva sempre pensato che Cygnus non avesse scelto il suo nome a caso.
Guerriera l’aveva chiamata, e lei aveva vissuto per il sangue, fino alla fine.



Prima di Azkaban, quando Rodolphus la guardava, non avrebbe saputo dire cosa vedesse.
Ora ha la certezza che suo marito veda lei stessa com’era a diciotto anni.



Non ha mai avuto rispetto per l’amore familiare, per il sentimento di una madre verso il figlio o di una donna verso un uomo. Non si sente in colpa per aver spezzato tali legami più di una volta, e non ne ha paura. Mentre si fa cogliere impreparata, non è pentita né sconvolta.
Per un attimo pensa che è contenta di poter morire prima di Lui.



- Bellatrix! –
Ha sempre pensato che i suoi cugini fossero due idioti, Regulus per non aver saputo fare fino in fondo il suo dovere, e Sirius per non averci nemmeno provato.
- Avanti, puoi fare di meglio! -
Lei ha sempre fatto meglio.



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Il mio personaggio (femminile) preferito in tutto quel casino che è Harry Potter. Il più canon possibile.

   
 
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