Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: kanejvibes    04/09/2015    2 recensioni
Liam sorrise e avvicinò il suo viso al mio, ma quando fui certa che mi avrebbe baciata, le sue labbra andarono a posarsi sulla mia guancia, lasciando un leggero bacio.
"Andiamoci piano, ok?", mi disse, notando che ero rimasta confusa da quel suo gesto.
"E' meglio così", aggiunse, grattandosi la testa.
"Sì, sì...va bene", mormorai, senza riuscire a nascondere un po' di delusione.
Un bacio avrebbe sicuramente concluso in bellezza quella serata.
[...]
"Divertita?", trillò una voce, facendomi sussultare.
Mi voltai, incredula di trovare Zayn sulla porta di casa mia.
"Ci stavi spiando?", sbottai, avvicinandomi con rabbia.
Lui alzò la mano, facendomi notare che aveva una sigaretta in mano.
"In realtà, c'ero prima io", disse, sorridendo.
Mi accorsi che in quel sorrisetto c'era una qualche sorta di soddisfazione.
Roteai gli occhi e cercai di scansarlo per entrare.
"Ti aspettavi che ti avrebbe fatto la proposta di matrimonio alla prima uscita?", ridacchiò, soffiandomi il fumo in faccia.
Tossii e lo guardai male.
"Non mi aspettavo un bel niente e se proprio lo vuoi sapere sono stata benissimo con lui, adesso togliti di mezzo", ringhiai, facendogli allargare il sorrisetto.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Chapter three
 
Forse avrei dovuto fare qualcosa per evitare l'umiliazione, ma mi limitai ad alzarmi e andarmene via, mentre le mie gambe si muovevano automaticamente.
Uscii fuori, senza neanche rendermi conto che stesse piovendo a dirotto.
"Alexis! Alexis!", mi richiamò Liam, seguendomi.
"Dove...dove stai andando? Diluvia!", esclamò, raggiungendomi.
Sorrisi appena, sperando che la pioggia impedisse a Liam di vedermi piangere.
"Vado direttamente da Tiffany, andrò a prendere tutto domani da Robert. Non volevo fare da terzo incomodo a Zayn e alla sua...insomma...a quella", sussurrai, tirando su col naso.
"Mi dispiace di averti lasciata sola con lui...io...".
"No, no. Tu non c'entri. E' lui e mi fa soffrire perché ci tengo ancora troppo. So che non è carino dirtelo, ma spero capirai, dato che anche tu sei nella stessa situazione con Charlie", sbottai, quasi ringhiando senza rendermene conto.
Liam abbassò la testa.
"Ok, ho sbagliato a non dirti niente, ma non volevo che pensassi male...e alla fine ho peggiorato soltanto le cose, vero?".
Mi guardò con uno sguardo così dispiaciuto che cominciai a piangere più forte.
"No, io...non voglio...che si rovini tutto tra noi, ma...avevi ragione, è meglio andarci piano. Ci...ci vediamo domani", conclusi, andandomene.
 
*
 
Erano due giorni che non mi presentavo a lavoro, affidandomi alle scuse che Tiffany doveva inventare a suo cugino e sperando che la pazienza di Liam non finisse e mi licenziasse, cosa per cui non avrebbe avuto tutti i torti.
Camminavo senza una meta, sotto la pioggia, guardando con disinteresse le vetrine dei negozi, poi, per caso o forse no, mi ritrovai davanti all'Haeven. Presi un lungo respiro ed entrai.
"Alex!". Liam mi vide subito, probabilmente perché non aveva smesso di guardare la porta da quando io non mi ero più presentata. O almeno a me piacque vederla così.
"Ehi...", mormorai, abbassando lo sguardo.
“Tutto ok? Ero preoccupato, Tiffany mi ha detto che sei stata poco bene…volevo passare da te, ma mi ha detto che preferivi di no…”, disse, premuroso, sfiorandomi la guancia con una mano.
“Già…no…io…sto bene, sono stata bene…in realtà volevo solo evitarti. Dopo l’altra sera ho pensato che sarebbe stato imbarazzante se ci fossimo rivisti subito. Beh, non che adesso non sia in imbarazzo, anzi, mi sento una completa idiota”, blaterai, scuotendo la testa, quasi come a volermi rimproverare da sola.
“Tranquilla…è un po’ imbarazzante anche per me…ho sbagliato anche io. Avrei dovuto dirti di Charlie”, ribatté, passandosi una mano tra i capelli.
Annuii con la testa e presi un lungo respiro.
“Quindi…adesso, beh, se non hai deciso di licenziarmi posso tornare a lavoro?”.
Liam sorrise dolcemente.
“Ma certo”.
Sorrisi di rimando e andai a salutare gli altri.
 
*
 
Dopo il lavoro andai a casa di mio fratello per prendere alcune cose che avevo lasciato da lui.
“Rob?”, chiamai, appena entrai con le mie chiavi.
“Che c’è?”, fece lui da camera sua, riconoscendo la mia voce.
Lo raggiunsi e vidi che stava leggendo.
“Sono venuta per prendere le ultime cose”, dissi, con tono un po’ freddo, per fargliela pesare.
Ok, non mi aveva proprio sbattuta fuori di casa, ma mi aveva spinto lui ad andarmene.
“Sì, sono in camera di Zayn”, rispose con nonchalance, sfogliando il libro.
Aggrottai le sopracciglia e rimasi immobile per un secondo, realizzando quello che aveva detto.
“Che?”, sbottai, poi, sperando di aver capito male o che si fosse sbagliato.
“In camera di Zayn”, ripeté, guardandomi con un’espressione scocciata.
“Zayn vive qui? Da quando?!”, quasi gridai, sconvolta.
“Da quando hai deciso di andartene e c’era una camera libera. In più, mi aiuta con l’affitto”, disse, calmo, tornando al suo libro.
“Quindi sta in camera mia?!”, continuai, furiosa. I nervi stavano per schizzarmi fuori dalle orecchie.
“Non è più camera tua da quando hai deciso di andartene”, ribatté, quasi cantilenando.
Rimasi un secondo in silenzio, poi misi le mani sui fianchi e assunsi un’espressione di sfida.
“Sai che ti dico? Torno qui. Non me ne sarei andata comunque. E mi riprendo la mia camera”, affermai, senza che lui facesse altro a parte alzare le spalle.
Sbuffai e corsi velocemente in camera mia. La porta era socchiusa e, quando spiai dentro, mi accorsi che Zayn non c’era.
Entrai e iniziai a raccogliere tutte le sue cose per portarle a mano a mano di sotto in salotto, sul divano.
“Ma che…? Che stai facendo?!”, sbottò poi lui alle mie spalle, dopo almeno una mezz’ora.
Non mi voltai, feci un sorrisetto soddisfatto e continuai a raccogliere le sue cose.
“Torno qui e mi riprendo la mia camera”, risposi, voltandomi per vederlo in tuta, sudato, mentre si toglieva le cuffiette dalle orecchie. Era stato a correre, era sempre stato un tipo sportivo e mi piaceva anche per questo.
Ignorai il fatto che la maglietta, aderente, non nascondesse quasi per niente il suo corpo muscoloso e mi avvicinai, porgendogli alcuni suoi vestiti, senza smettere di sorridere.
“Visto che sei qui puoi aiutarmi a spostare la tua robaccia di sotto”, dissi, allargando il ghigno.
Lui mi guardò male e afferrò malamente ciò che gli stavo porgendo, ma invece di scendere in salotto rimise gli abiti nell’armadio.
“Ormai qui ci sono io, vai tu a dormire in salotto”, esclamò, innervosito.
“Oh, non credo proprio”, commentai, incrociando le braccia.
“Invece io credo proprio di sì”, ribatté lui, assottigliando gli occhi.
“Non puoi cacciarmi da camera mia”.
“Adesso è la mia, di camera”, disse, avvicinandosi pericolosamente a me.
“Oh-oh. Stai un po’ calmo, sai. Tanto non mi fai paura”, ribattei, battendogli ripetutamente l’indice sul petto, facendolo irritare, e non poco.
“E comunque io rimango qui”, aggiunsi, sedendomi sul letto e incrociando le braccia.
“Bene, anche io”, fece lui, andando verso l’armadio per prendere dei vestiti puliti.
Poi, lentamente, quasi in modo provocatorio, si tolse la maglietta e la buttò per terra.
Mi lanciò uno sguardo di sfida e sorrise, mentre io cercavo di tenere i miei occhi il più lontano possibile dal suo corpo.
“Vado a farmi una doccia. Quando torno mi aspetto che tu te ne sia andata”, disse, uscendo dalla stanza.
“Oh, puoi aspettare quanto ti pare!”, gli urlai dietro, dopo essermi ripresa dallo stato di trance in cui ero entrata.
Sospirai e mi lasciai cadere sul letto, cercando di soffocare un grido contro il cuscino, ma la frase: Ti odio, Zayn Malik!, risuonò comunque in tutta la stanza.
 
*
 
“Ok, cerchiamo di trovare un accordo, va bene?”, iniziò mio fratello, dopo interminabili minuti di silenzio in cui io e Zayn ci eravamo guardati in cagnesco.
“E’ vero, Alex, la camera era la tua, ma hai deciso di andartene e Zayn adesso ha tutto il diritto di restare qui, inoltre- cosa che tu non hai mai fatto –paga metà dell’affitto. Io non voglio obbligare nessuno ad andarsene, ma voglio essere chiaro su una cosa: amo la tranquillità e la pace, e non voglio assolutamente sentire litigi dalla mattina alla sera. Quindi, se la smettete di litigare e iniziate a convivere pacificamente, potete rimanere entrambi. Posso portare una brandina in camera vostra e potete restare entrambi lì”.
“Cosa?! Spero tu stia scherzando! Io non ci dormo con questo qua”, sibilai, battendo un pugno sul tavolo.
Zayn guardò prima me, poi mio fratello.
“Per una volta, sono d’accordo con lei”, commentò, incrociando le braccia.
“Ok, allora uno di voi può dormire sul divano in salotto”, riprese Rob, alzando le spalle.
“No, quel divano è scomodissimo, lo sai!”, esclamai, irritata, sbuffando.
“Perché Zayn invece non può venire a dormire in camera con te?”, suggerii, alzando un sopracciglio, facendo roteare gli occhi al moro.
Mio fratello scosse la testa.
“No, no, no, no, no. Camera mia è off limits”, sentenziò.
Sbuffai di nuovo e guardai Zayn.
“Non ci parliamo se non per cose strettamente necessarie, ci mettiamo d’accordo sugli orari in cui teniamo la luce spenta, evitiamo eventuali rumori mentre l’altro è in camera e…ci cambiamo in bagno”, aggiunsi alla fine, alludendo a poco prima quando si era tolto la maglietta di fronte a me.
Il ragazzo ci pensò un attimo, poi annuì.
“Va bene, ma dormi tu sulla branda”, concluse, andandosene.
 
*
 
“Sei sicura di voler tornare da tuo fratello?”, mormorò Tip, dopo che le ebbi raccontato quello che era successo, mentre preparavamo l’Heaven all’apertura.
“Insomma, puoi sempre restare da me, non mi dai fastidio”.
“No, grazie, sei gentile, ma non posso e non voglio lasciare camera mia nelle mani di quell’essere”, ribattei, sistemando alcuni tavolini.
Tiffany alzò le spalle e annuì.
“Ok, ragazzi, devo fare un annuncio”, fece poi, a voce più alta, attirando l’attenzione di Liam e Jake al bar.
“Venerdì sera Niall organizza una festa a casa sua e siete tutti invitati! Portate il costume perché c’è la piscina!”, esclamò, eccitata.
Jake e io sorridemmo, aggregandoci alla sua euforia, ma Liam sbuffò.
La storia che sua cugina e Niall si frequentassero non gli andava ancora molto a genio.
“Io non posso”, disse, freddo, riprendendo il suo lavoro.
Tiffany abbandonò il suo sorriso, ma si finse indifferente.
“Come ti pare”, borbottò, voltandosi dall’altra parte.
Mi avvicinai al ragazzo, che evitò comunque il mio sguardo.
“Liam…lo sai che ci tiene che tu sia lì”, sussurrai nella sua direzione.
“Le ho detto chiaramente che non approvo la sua relazione con Niall”, ribatté lui, continuando a fare quello che stava facendo.
“Ti piacerebbe che lei venisse a criticarti ogni volta che esci con una ragazza?”, riprovai, innervosita dal suo comportamento.
Liam mi guardò, irritato.
“Non ne ha mai approvata una, Alex. Tu sembravi l’unica che le piacesse. Con Charlie mi ha fatto passare l’inferno”, disse, rendendomi confusa.
“Cosa?”.
“Già. La cara Tiffany non è l’angioletto che pensavi”, fece, acido, allontanandosi un po’.
Rimasi un attimo pensierosa, poi lo seguii.
“Senti, ok, capisco che ti abbia fatto sentire…non so nemmeno come, ma vuoi davvero vendicarti in modo così infantile?”.
Liam mi guardò, smettendo di sistemare delle bottiglie nel ripostiglio.
“Forse sto esagerando…il fatto è che ho bisogno di distrarmi da ciò che sta succedendo a me. Lo so, non dovrei addossare i miei problemi agli altri, ma così è più facile o, almeno, sembra più facile”, disse, mettendo le mani in tasca, pensieroso.
Incrociai le braccia, confusa.
“Di che problemi parli?”.
Lui alzò un sopracciglio, e anche se non parlò fu molto eloquente.
“Oh, parli di noi”, sussurrai, abbassando lo sguardo.
“Non ne abbiamo più parlato, dopo che mi hai detto di andarci piano e…la cosa mi sta preoccupando. Cioè…siamo solo amici o…qualcos’altro?”, chiese, aggrottando la fronte.
Alzai le spalle, indecisa su cosa dire.
Liam mi piaceva tantissimo, ma avrebbe dovuto dirmi subito di Charlie.
“Ok, non importa…ne parliamo poi, va bene? Dico a Tip che verrò alla sua festa”, concluse, andandosene.
Sospirai.
 
 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: kanejvibes