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Autore: Silver Shadow    04/09/2015    0 recensioni
Sapete, oggi ho finito KH Final Mix e.. Come potevo non scrivere una One shot su questo gioco così epico?
La mia ultima ff si svolge appena dopo la fine di Kingdom Hearts, precisamente nella scena che inquadra Paperino, Pippo e Sora dopo i titoli di coda, e sono fondamentalmente delle riflessioni da parte di quest'ultimo, che sono passate prima per la mia testa, al finale del gioco. Buona lettura! Spero vi piaccia.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Paperino, Pippo, Sora
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Kingdom Hearts
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Sora passeggiava lungo lo stretto sentiero immerso nel verde, fiancheggiato da Pippo e Paperino, con le mani incrociate dietro la testa, scrutando le nuvole paffute, che si spostavano oziose e lente nel cielo.
❝ Un momento di simile quiete e tranquillità non si vedeva dai tempi delle Isole del Destino ❞ , pensò Sora, con una punta di rimpianto. Ancora stentava a credere a quanto successo, a tutte le lotte che era stato costretto ad affrontare, al dolore della perdita, prima di Kairi, e poi di Riku. E probabilmente, il peggio era che, nonostante li avesse ritrovati, fosse stato nuovamente costretto a lasciarli andare. Era cosciente che la questione in cui era coinvolto era qualcosa più grande di lui, e che i suoi sacrifici erano necessari per il compimento di “un bene più grande”, ma ciò avrebbe forse dovuto consolarlo? La vita come la conosceva era stata distrutta, stravolta in pochi secondi, e non aveva neppure avuto la possibilità di adattarvisi, di comprendere, perché la verità gli era piombata addosso tutta insieme, pesante come un macigno, che aveva dovuto trasportare per tantissimi mondi. Certo era che durante il suo viaggio aveva arricchito la sua coscienza e il suo stesso cuore, che era diventato più forte e, è proprio il caso di dirlo, luminoso, ma restava frustrante che, a missione conclusa, l'unica gratitudine che gli fosse stata concessa era quella di vagare senza meta lungo un percorso verdeggiante, con lo stesso obiettivo di prima.
Pensò che avrebbe dovuto dare prima il paopu a Kairi, quando ne aveva la possibilità. Aveva dato così a lungo per scontato che ci sarebbe sempre stato tempo per farlo, e ora si ritrovava a pagarne le conseguenze. Ma i dubbi erano sempre stati così tanti! Cosa avrebbe pensato di lui? Come avrebbe risposto? Come avrebbe agito? E se non fosse riuscita a guardarlo più nello stesso modo? L'unica certezza che Sora avesse mai avuto nella sua vita erano proprio Kairi e Riku, e proprio non poteva permettersi di perderli. Eppure.. l'ironia del destino gli aveva decisamente giocato un brutto tiro.
Si chiese se ci sarebbe mai stata un'altra occasione di rimediare ai suoi “conti in sospeso”, e quanto seriamente i suoi amici avrebbero potuto prenderlo in quel caso. Sora sospettava, infatti, di aver perso credibilità dopo quanto era successo. La sua condotta aveva fatto dubitare Riku a tal punto da farlo schierare dal lato oscuro, e in quell'oscurità l'aveva imprigionato, perché sì, Sora si sentiva responsabile di tutto quanto gli fosse successo. Forse il loro legame non era abbastanza solido da aver permesso a Riku di resistere alle tentazioni di Malefica, che aveva sfruttato bene i punti deboli del rapporto che li univa fino a fargli perdere contatto con quella che era stata la realtà fra loro due. Sperava di poter sistemare le cose, e a tal fine aveva giurato a sé stesso che li avrebbe ritrovati, e che avrebbero ancora guardato il tramonto seduti sul ramo di uno dei tanti alberi cresciuti sulla spiaggia delle Isole del Destino.
In quel momento, ripensando alle gare di corsa sulla sabbia, ai sogni che li accomunavano, ai sorrisi che erano in grado di regalarsi l'un l'altro, Sora seppe che non era finita: quello era solo l'inizio del loro fantasmagorico trio, che mai sarebbe tramontato. E realizzò che non era necessario che il frutto del paopu li saldasse l'uno con l'altro per l'eternità, perché lo erano già; i loro cuori erano ormai connessi, e lui se li figurava come tre piccole ma potenti sfere di luce fluttuanti nell'oscurità, in trepidante attesa di donare speranza, con il loro bagliore, a chi vi si fosse perso, per ricordare che la luce non esiste senza un'oscurità in cui possa brillare.
❝ Riku, Kairi ❞ si disse Sora ❝ Vi troverò. ❞
❝ Fino ad allora.. ❞ e a questo punto tirò fuori dalla tasca il portafortuna di Kairi e ne studiò i colori, i quali lo proiettarono magicamente al momento e al luogo in cui lo aveva ricevuto ❝ Io sarò con voi, e voi con me ❞.

  
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