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Autore: Whatshername    05/09/2015    2 recensioni
ONE SHOT 62:
Erano al supermercato da un quarto d'ora e già rimpiangeva di non essere rimasto a casa a guardarsi la maratona “Lo Hobbit” più “Il signore degli anelli” per un totale di diciotto ore non-stop di film.
Genere: Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Baguette


« When the weather outside is frightful... »

« Darren. >>

« And the light is so delightful... >>

« Darren, smettila. >>

« And if you have no other places to go... >>

« Ma cos'ho fatto di male? >>

« Let it snow, let it snow, let it snooooooooooow! >> concluse Darren tutto soddisfatto mentre un'anziana signora gli lanciava una monetina.

Chris si massaggiò le tempie sospirando. L'unico “snow” di cui poteva interessargli in quel momento era Jon Snow, e possibilmente poco vestito.

Erano al supermercato da un quarto d'ora e già rimpiangeva di non essere rimasto a casa a guardarsi la maratona “Lo Hobbit” più “Il signore degli anelli” per un totale di diciotto ore non-stop di film.

« Ma quando eri piccolo i tuoi genitori ti lanciavano in aria e non ti riprendevano? >>

Darren fece una piccola corsa e si appoggiò al carrello, svolazzando con il braccio teso alla Superman nella corsia della frutta« Ma quando eri piccolo ti nutrivi delle lacrime degli altri bambini? Chris, suvvia, è Natale! >>

« Ma se è il dieci di Ottobre... Come fanno ad esserci delle fragole ad ottobre? >> domandò allibito sollevando un cestino di frutti rossi dall'aria piuttosto letale, viste le dimensioni.

Darren agguantò il cestino e lo lanciò nel carrello senza nemmeno pensarci « Riesci a smettere di essere cinico per qualcosa come venti secondi? >>

« Sì, ma ti conviene giocarteli meglio quei venti secondi. Perché stiamo comprando delle noci di cocco? >>

« Non lo so, sai che quando entro in modalità “spesa” non capisco più niente. Comunque tutti dovrebbero avere del cocco in frigorifero. >>

Chris ormai aveva imparato che non aveva senso discutere e si limitò a immaginare un uso alternativo per quella noce di cocco. Probabilmente l'avrebbe usata come arma contro Darren in uno dei litigi per il telecomando.

Fare la spesa con il suo boyfriend era sempre più simile ad un incubo che alla realtà perché Darren subiva una trasformazione appena varcava la soglia di qualsivoglia negozio.

Entrava irrimediabilmente in modalità “lo compro”.

Un ferro da stiro in marmo? Lo compro.

Un albero di Natale ad agosto? Lo compro.

Un cincillà grigio grande quanto una palla da bowling? Beh, l'avrebbe comprato se Christopher non si fosse messo in mezzo.

« Ti devo legare o pensi di riuscire a starmi vicino? Guarda, là ci sono i guinzagli, giuro che non ho problemi a mettertene uno. E anche una museruola. >>

« E anche una museruola >> gli fece il verso Darren dimostrando la maturità dei suoi ventisei anni « Lasciati trasportare dall'incredibilità di questo posto...Come puoi non coglierne il fascino? >>

E intanto andava qua e là infilando le mani negli scaffali e infilando prodotti a caso nel carrello già pieno in modo inquietante di cose inutili.

Chris tirò fuori dal marasma di prodotti accatastati una paperella di gomma e un improbabile bevanda al gusto lavanda.

« Il fascino di un supermercato? >> chiese lo scetticismo fatto ad essere umano con notevoli capacità attoriali. Per lui era uno dei posti più noiosi dell'universo conosciuto.

« Ma certo, qualunque cosa tu desideri è qui, non è bellissimo? >>

« Ah, giusto, dunque laggiù troviamo pace nel mondo sott'olio, giusto? E di là c'è Johnny Depp insaccato, no? >>

Darren alzò gli occhi al lucernario impolverato « Ma Johnny Depp ormai assomiglia ad un prosciutto di per sé, hai visto che si è incicciottito? E' sferico! Ma comunque perché mi ostino a parlarti delle cose belle? >>

« Ma perché mi ostino a portarti con me a fare la spesa, più che altro. Ogni volta spendi l'equivalente del prodotto interno lordo del Belgio. Comunque un'altra parola su Johnny e ti faccio ingoiare un sacco di sabbia per gatti. Ora chiudi il becco, apri le orecchie e guardami negli occhi, ascoltando attentamente: tu ti atterrai alla lista della spesa. » lo prese per le spalle fissandolo negli occhi, cercando un po' di ipnotizzarlo « La. Lista. Della. Spesa. E niente più improvvisazioni. Claro? O devo tatuartela in faccia? »

« Non credo sarebbe molto comodo per me riuscire a leggerla, ma se vuoi... »

Chris gli sbattè il foglietto in fronte.

Darren lesse la lista un paio di volte, molto deluso. Non c'era neanche un cucciolo di pavone o un pupazzo a forma di triceratopo nella lista... Che fidanzato noioso, che aveva.

« Ma sai che scrivi proprio male? Che razza di parola è mai questa? Pe... Pene!? Chris! » Darren era oltraggiato « Siamo nel negozio sbagliato, il sexy shop è di là- »

« Ma c'è scritto pane, babbuino analfabeta! »

« Se mai sei tu che devi imparare a scrivere, questa è chiaramente una “e”. Il tuo subconscio sta cercando di parlarti, è chiaro. »

Chris sbuffò e appoggiò la testa al manico del carrello. In quel momento era il suo io conscio quello di cui Darren avrebbe dovuto preoccuparsi.

L'idea di chiudersi in una cella frigorifera insieme alle pizze surgelate e tentare una morte per assideramento non sembrava poi così male in confronto all'idea di proseguire quella giornata.

« E cos'è questo scarabocchio qua? Rapaci?  Sempre in tema di uccelli, vedo. »

Chris sospirò. Cos'aveva fatto...

« Spinaci, Darren. Quei cosi verdi che tu odi. »

L'altro fece una smorfia di orrore e raccapriccio « Mi rifiuto di portare in macchina quelle cose, ti avverto. »

« Io mi chiedo perché la macchina non si rifiuti di portare te, pensa un po'... »

Darren andò avanti con la lista.

« Cosa sarebbe la cacca per capelli? »

« LACCA! Lacca per capelli, deficiente! » strillò Chris con un colorito tendente al violaceo e con un polmone a metà strada tra l'esofago e la gola.

« Beh io te l'ho detto che scrivi di merda... »

« Ma come puoi scambiare una “c” per una “l”…. Basta, vattene. Ti prego torna a casa prima che io ti conficchi un pollo allo spiedo su per qualche orefizio poco piacevole. »

« Ma taci che senza di me a rallegrarti le giornate saresti perso come un pinguino nel deserto. Comunque se tu mi dai una lista e non si capisce niente non è colpa mia, sei poco chiaro nelle tue istruzioni. » disse con tutta la serietà e l'altezzosità che riuscì a raccimolare in quei pochi secondi.

« Darren, dimmelo, tu mi odi? E' così? »

Il cantante gli diede solo un bacio in fronte e continuò a scaraventare cose nel carrello.

Chris sentiva la vena sulla sua tempia pulsare ferocemente « Cosa c'è adesso, non va bene la carne? »

« E se io volessi diventare vegetariano? » buttò lì Darren, un po' a casaccio a dirla tutta.

Chris strabuzzò gli occhi tanto che la sua dolce metà riuscì a vedere tutti i nervi ottici « Non dire fesserie, tu adori la carne... Non voglio venire allo zoo con te perché temo che tu possa addentare una gazzella ruspante. Perché quando dobbiamo comprare petti di cose ti fai problemi? »

« Non so, mi sento in colpa... Potrei sempre decidere... »

« Ma cosa vuoi decidere che non sai neanche sceglierti lo shampoo... Ti ricordo che mi hai azzannato un braccio quando eravamo in montagna. Vegetariano, tsk. »

Il senso di colpa del signor Criss comunque durò più o meno dieci secondi, dopodichè riagguantò il carrello e corse verso un nuovo scaffale a una velocità che neanche Schumacher nei suoi 
GP migliori « Guarda, i cereali! Se prendiamo questi possiamo vincere una vacanza! E quelli non hanno zuccheri! Quelli lì snelliscono! Questi qua hanno il centosessantasei percento di scontooooo! »

A quel punto il colpo al coppino fu inevitabile, Darren stava andando troppo oltre « E venti punti in meno a Grifondoro. » decretò irritato.

Darren abbassò la testa, sconfitto, e lo seguì più mogio che mai... facendo inavvertitamente cadere dentro al carrello una decina di pacchi di cereali diversi.

Poi si passò ai condimenti.

Chris ormai aveva rinunciato ad ogni parvenza di serietà e ormai si trascinava in giro per le corsie indeciso se ridere o piangere. Ridere per Darren e piangere per il portafogli, ovviamente.

Darren invece era instancabile.

« Cosa dice il sale arrabbiato al pepe? Ti olio! » raccontò ridendo come un ossesso, prendendo scatole di sale grosso, fino e marino e buttandole nel carrello con nonchalance mentre Chris si schiaffava le mani in faccia e chiedeva perché a dio « E sai cosa risponde il pepe? Io ti aceto così come sei! »

« E sai cosa dice Chris a Darren? Smettila. »

E dire che si ricordava perfettamente le loro prime spese assieme. Erano state esperienze carine, divertenti, a basso contenuto irrazionale. Poi Darren era impazzito e la frenesia per la spesa 
aveva preso il sopravvento.
Era anche stato esilarante, le prime volte, e anche adesso doveva ammettere che c'era un che di divertente nel vedere il suo ragazzo così esaltato. Ovviamente non gliel'avrebbe mai detto.

« Nooo, guarda, patatine al gusto zuppa di pesce! Con calamari! »

« Ma che schifezza immonda, chi produce queste cose?! Non ti azzardare, mi viene la nausea solo a pensarci! »

« Ma è scontato! C'è il mille percento di sconto, è un affare! »

« Darren, o lo posi o te lo infilo su per il- »

« Okay, okay... » e lo posò. Nel carrello, ovviamente.

Arrivare alla cassa fu un'impresa. Niente aveva preparato Chris a spingere oltre tredici chili di spesa e stava usando tutta la forza delle sue braccine per arrivare alla meta.

« Sai, se mi dessi una mano forse potremmo spingere il carrello a più di due millimetri per volta… »

« Shh, sto controllando la lista. »

« Ma non ci siamo attenuti per niente alla lista, cosa controlli... »

« Senti, devo trovarmi una scusa per non aiutarti a spingere quella montagna di roba okay? Puoi accettare la prima giustificazione che mi viene in mente e non fare storie? »

Non investirlo con il carrello, non investirlo con il carrello...

Sconsolato, Christopher guardò lo scontrino che ormai aveva la lunghezza più simile ad un rotolone regina srotolato che ad uno scontrino « Non riesco neanche a guardare… »

« Già... » annuì Darren, dandogli piccole pacche sulla schiena, rammaricandosi di aver lasciato al loro posto le pizze gorgonzola, mele e cozze.

« Ora che abbiamo riserve di cibo per circa un anno e mezzo dobbiamo cominciare a farle fuori, cosa mangiamo stasera? »

« Non saprei... »

« Arrosto? »

« Meh... »

« Quella stupida pasta piccante dall'aria letale che hai insistito a prendere? »

« Non ne ho particolarmente voglia... »

« Quelle crocchette di pollo, pesce e probabilmente topi morti? »

Darren scosse la testa, mogio.

Chris sapeva già come sarebbe andata a finire, quindi non la tirò per le lunghe « Ordiniamo cinese? »

« Andata. Comunque se hai ancora voglia di pane la mia baguette è pronta. >>




Angolino di Sara
Buonissima sera, regà! Eh lo so, sono una donna poco di parola. Sono più una donna di parolacce, forse. Comunque sia dopo un periodo di crisi varie ed eventuali sono ancora viva (più o meno) e ancora con qualche cartuccia da sparare :D
Ci tengo a ringraziare tanterrimo le persone che hanno recensito lo scorso capitolo in particolare ponetta e zenn. Scusate se sono pessima e non rispondo ma procrastino tutto talmente tanto... Sono una capra insomma. Ma ho apprezzato tantissimo, lo gggiuro.

Spero che ci sia ancora qualcuno a leggere, come sempre alla prossima sperando che non sia tra un altro decennio



   
 
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