Baguette
« When the weather outside is frightful... »
« Darren.
>>
« And
the light is so delightful... >>
« Darren,
smettila. >>
« And
if you have no other places to go... >>
« Ma
cos'ho fatto di male? >>
« Let
it snow, let it snow, let it snooooooooooow! >>
concluse Darren tutto soddisfatto mentre un'anziana signora gli
lanciava una monetina.
Chris si
massaggiò le tempie sospirando.
L'unico “snow” di cui poteva interessargli in quel
momento era
Jon Snow, e possibilmente poco vestito.
Erano
al supermercato da un quarto d'ora e già rimpiangeva di non
essere
rimasto a casa a guardarsi la maratona “Lo Hobbit”
più “Il
signore degli anelli” per un totale di diciotto ore non-stop
di
film.
« Ma
quando eri piccolo i tuoi genitori ti
lanciavano in aria e non ti riprendevano? >>
Darren
fece una piccola corsa e si appoggiò al carrello,
svolazzando con il
braccio teso alla Superman nella corsia della frutta« Ma
quando eri piccolo ti nutrivi delle lacrime degli altri bambini?
Chris, suvvia, è Natale! >>
« Ma
se è il dieci di Ottobre... Come fanno ad esserci delle
fragole
ad ottobre? >> domandò allibito sollevando un
cestino di
frutti rossi dall'aria piuttosto letale, viste le dimensioni.
Darren
agguantò il cestino e lo lanciò nel carrello
senza nemmeno pensarci « Riesci a smettere di essere cinico
per qualcosa come venti
secondi? >>
« Sì,
ma ti conviene giocarteli meglio quei venti secondi. Perché
stiamo comprando delle noci di cocco? >>
« Non
lo so, sai che quando entro in modalità
“spesa” non capisco
più niente. Comunque tutti dovrebbero avere del cocco in
frigorifero. >>
Chris
ormai aveva imparato che non aveva senso discutere e si
limitò a
immaginare un uso alternativo per quella noce di cocco. Probabilmente
l'avrebbe usata come arma contro Darren
in uno dei litigi per il telecomando.
Fare
la spesa con il suo boyfriend era sempre
più simile ad un
incubo che alla realtà perché Darren subiva una
trasformazione
appena varcava la soglia di qualsivoglia negozio.
Entrava
irrimediabilmente in modalità “lo compro”.
Un
ferro da stiro in marmo? Lo compro.
Un
albero di Natale ad agosto? Lo compro.
Un
cincillà grigio grande quanto una palla da bowling? Beh,
l'avrebbe comprato se Christopher non si fosse messo in mezzo.
« Ti
devo legare o pensi di riuscire a starmi vicino? Guarda, là
ci
sono i guinzagli, giuro che non ho problemi a mettertene uno. E anche
una museruola. >>
« E
anche una museruola
>>
gli fece il verso Darren dimostrando la maturità dei suoi
ventisei
anni « Lasciati trasportare dall'incredibilità di
questo
posto...Come puoi non coglierne il fascino? >>
E
intanto andava qua e là infilando le mani negli scaffali e
infilando
prodotti a caso nel carrello già pieno in modo inquietante di
cose inutili.
Chris
tirò fuori dal marasma di prodotti accatastati una paperella
di
gomma e un improbabile bevanda al gusto lavanda.
« Il fascino
di un supermercato? >> chiese
lo scetticismo fatto ad essere umano con notevoli capacità
attoriali. Per lui era uno dei posti più noiosi
dell'universo conosciuto.
« Ma certo, qualunque
cosa tu desideri è qui, non è bellissimo?
>>
« Ah, giusto,
dunque laggiù troviamo pace nel mondo
sott'olio, giusto?
E di là c'è Johnny Depp
insaccato, no?
>>
Darren
alzò gli occhi al lucernario impolverato «
Ma Johnny
Depp ormai
assomiglia ad un prosciutto di per sé, hai visto che si
è
incicciottito? E'
sferico! Ma comunque
perché
mi ostino a parlarti delle cose belle? >>
« Ma
perché mi ostino a portarti con me a fare la spesa, più
che altro. Ogni
volta spendi l'equivalente del prodotto interno lordo del Belgio.
Comunque
un'altra parola su
Johnny e ti faccio ingoiare un sacco di sabbia per gatti.
Ora chiudi
il becco, apri
le orecchie
e guardami negli
occhi, ascoltando attentamente: tu ti atterrai alla lista della
spesa. »
lo prese per
le spalle fissandolo negli occhi, cercando un po' di ipnotizzarlo
«
La. Lista. Della. Spesa. E
niente
più
improvvisazioni. Claro?
O devo tatuartela in faccia? »
« Non
credo sarebbe molto comodo per me riuscire a leggerla, ma se
vuoi... »
Chris
gli sbattè il foglietto in fronte.
Darren
lesse la lista un paio di volte, molto deluso. Non c'era neanche un
cucciolo di pavone o un pupazzo a forma di triceratopo nella lista...
Che
fidanzato noioso, che
aveva.
« Ma sai che
scrivi proprio male? Che razza di parola è mai questa?
Pe... Pene!? Chris! »
Darren era oltraggiato « Siamo nel negozio sbagliato, il sexy
shop è di là- »
« Ma
c'è scritto pane,
babbuino analfabeta! »
« Se mai sei tu che devi
imparare a scrivere, questa
è
chiaramente una “e”. Il
tuo subconscio sta cercando di parlarti, è
chiaro.
»
Chris
sbuffò e appoggiò la testa al manico del
carrello. In
quel momento era il suo io conscio quello
di cui Darren avrebbe dovuto preoccuparsi.
L'idea
di chiudersi in una cella frigorifera insieme alle pizze surgelate e
tentare una morte per assideramento non sembrava poi così
male in
confronto all'idea di proseguire quella giornata.
« E cos'è questo
scarabocchio
qua? Rapaci? Sempre in tema
di uccelli, vedo. »
Chris
sospirò. Cos'aveva fatto...
« Spinaci, Darren. Quei
cosi verdi che tu odi. »
L'altro fece una smorfia di
orrore e raccapriccio « Mi rifiuto di portare in macchina
quelle cose, ti avverto. »
« Io
mi chiedo perché la macchina non si rifiuti di portare te,
pensa
un po'... »
Darren
andò avanti con la lista.
« Cosa
sarebbe la cacca per capelli? »
« LACCA! Lacca per
capelli, deficiente! » strillò
Chris con un colorito tendente al violaceo e con un polmone a
metà
strada tra l'esofago e la gola.
« Beh io te
l'ho detto che scrivi di merda... »
« Ma come puoi scambiare una
“c” per una “l”…. Basta,
vattene.
Ti
prego torna a casa prima che io ti conficchi un pollo allo spiedo su
per qualche orefizio poco piacevole. »
« Ma taci che
senza di me a rallegrarti le giornate saresti perso come
un pinguino nel deserto. Comunque
se tu mi dai una lista e non si capisce niente non è colpa
mia, sei
poco chiaro nelle tue istruzioni. » disse
con tutta la serietà e l'altezzosità che
riuscì a raccimolare in
quei pochi secondi.
« Darren, dimmelo, tu mi odi?
E' così? »
Il
cantante gli diede solo un bacio in fronte e continuò a
scaraventare
cose nel carrello.
Chris
sentiva la vena sulla sua tempia pulsare ferocemente « Cosa
c'è adesso, non va bene la carne? »
« E
se io volessi diventare vegetariano? » buttò
lì Darren, un
po' a casaccio a dirla tutta.
Chris
strabuzzò gli occhi tanto
che la sua dolce metà riuscì a vedere tutti i
nervi ottici «
Non dire fesserie, tu adori la carne... Non voglio venire allo zoo
con te perché temo che tu possa addentare una gazzella
ruspante.
Perché quando dobbiamo comprare petti di cose ti
fai
problemi? »
« Non so,
mi sento in colpa... Potrei
sempre decidere... »
« Ma cosa
vuoi decidere che non sai neanche sceglierti lo shampoo... Ti
ricordo che mi hai azzannato un braccio quando eravamo in montagna.
Vegetariano, tsk.
»
Il
senso di colpa del signor Criss comunque durò più
o meno dieci
secondi, dopodichè riagguantò il carrello e corse
verso un nuovo
scaffale a una velocità che neanche Schumacher nei
suoi
GP migliori « Guarda, i cereali! Se prendiamo questi possiamo
vincere una
vacanza! E quelli non hanno zuccheri! Quelli lì snelliscono!
Questi
qua hanno il centosessantasei percento di scontooooo! »
A
quel punto il colpo al coppino fu inevitabile, Darren stava andando
troppo oltre « E venti punti in meno a Grifondoro.
»
decretò irritato.
Darren
abbassò la testa, sconfitto, e lo
seguì più mogio che mai... facendo inavvertitamente
cadere
dentro al carrello una decina di pacchi di cereali diversi.
Poi
si passò ai condimenti.
Chris ormai aveva
rinunciato ad ogni parvenza di serietà e ormai si trascinava
in giro per le corsie indeciso se ridere o piangere. Ridere per Darren
e piangere per il portafogli, ovviamente.
Darren invece era
instancabile.
« Cosa
dice il sale arrabbiato al pepe? Ti olio! »
raccontò ridendo come un ossesso, prendendo scatole di sale
grosso, fino e marino e buttandole nel carrello con nonchalance
mentre Chris si schiaffava le mani in faccia e chiedeva
perché a dio « E sai cosa risponde il pepe? Io ti aceto
così
come sei! »
« E sai cosa dice
Chris a Darren?
Smettila. »
E
dire che si ricordava perfettamente le loro prime spese
assieme. Erano
state esperienze
carine, divertenti, a basso contenuto irrazionale. Poi Darren era
impazzito e
la frenesia per
la spesa
aveva preso il sopravvento. Era anche stato esilarante, le
prime volte, e anche adesso doveva ammettere che c'era un che di
divertente nel vedere il suo ragazzo così esaltato.
Ovviamente non gliel'avrebbe mai detto.
« Nooo, guarda, patatine
al gusto zuppa di pesce! Con calamari! »
« Ma che
schifezza immonda, chi produce queste cose?! Non ti azzardare, mi
viene la nausea solo a pensarci! »
« Ma è
scontato! C'è il mille percento di sconto, è un
affare! »
« Darren, o lo posi o
te lo infilo su per il- »
« Okay,
okay... » e lo posò. Nel carrello, ovviamente.
Arrivare
alla cassa fu un'impresa. Niente aveva preparato Chris a spingere
oltre tredici chili di spesa e stava usando tutta la forza delle sue
braccine per arrivare alla meta.
« Sai,
se mi dessi una mano forse potremmo spingere il carrello a
più di
due millimetri per volta… »
« Shh,
sto controllando la lista. »
« Ma non
ci
siamo attenuti per niente alla lista, cosa controlli... »
« Senti,
devo trovarmi una scusa per non aiutarti a spingere quella
montagna di roba okay? Puoi accettare la prima giustificazione che mi
viene in mente e non fare storie? »
Non
investirlo con il carrello, non investirlo con il carrello...
Sconsolato,
Christopher guardò lo scontrino che ormai aveva la lunghezza
più
simile ad un rotolone regina srotolato che ad uno
scontrino «
Non riesco neanche a guardare… »
« Già...
» annuì Darren, dandogli piccole pacche sulla
schiena, rammaricandosi di aver lasciato al loro posto le pizze
gorgonzola, mele e cozze.
« Ora che
abbiamo riserve di
cibo per circa un anno e mezzo dobbiamo cominciare a farle fuori,
cosa mangiamo stasera? »
« Non
saprei... »
«
Arrosto? »
« Meh...
»
« Quella
stupida pasta piccante dall'aria
letale che hai insistito a prendere? »
« Non ne
ho
particolarmente voglia... »
« Quelle
crocchette di
pollo, pesce e probabilmente topi morti? »
Darren scosse
la testa, mogio.
Chris sapeva già come sarebbe andata a finire, quindi non la tirò per le lunghe « Ordiniamo cinese? »
« Andata. Comunque se hai ancora voglia di pane la mia baguette è pronta. >>
Angolino
di Sara
Buonissima
sera,
regà!
Eh lo so, sono una donna poco di parola. Sono più una donna
di
parolacce, forse. Comunque sia dopo un periodo di crisi varie ed
eventuali sono ancora viva (più o meno) e
ancora con
qualche cartuccia da sparare :D
Ci tengo a ringraziare tanterrimo le persone che hanno recensito lo
scorso capitolo in particolare ponetta
e zenn.
Scusate se sono pessima e non rispondo ma procrastino tutto talmente
tanto... Sono una capra insomma. Ma ho apprezzato tantissimo, lo
gggiuro.
Spero che ci sia ancora qualcuno a leggere, come sempre alla prossima sperando
che non sia tra un altro decennio
❤