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Autore: MusicAddicted    06/09/2015    11 recensioni
Matthew vuole l’attenzione di Dominic e farà qualsiasi cosa per ottenerla...
l'era BHAR ancora una volta, con tutta l'allegria, la spensieratezza e anche la pazzia che la caratterizza, made in BellDom!
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dominic Howard, Matthew Bellamy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Fancy Dress'
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Da questo prompt (originariamente in Inglese):



Ricordate quando Matt ha chiamato DomVain, Blonde and Leathery’ ?





Gurdandosi in TV Dom si eccita... naturalmente Matt di questo non è contento.

Quindi una divertente  non AU fic riguardo I suoi disperati tentativi di riguadagnarsi l’attenzione di Dom.

Non importa come. Deve sembrare maledettamente disperato.

Relazione già avvaiata

L’era da scegliere è a discrezione dell’autore, ma BHAR o Resistance magari?

 

(Secondo voi che ho scelto? Ma BHAR tutta la vita, io ne ho un bisogno sfegatato! Poco importa che l’altra che ho scritto è stata una mezzo disastro (ma grazie a chi ha commentato <3<3<3 )... io ci riprovo a strapparvi un sorrisino ^^ )



Disclaimer: non possiedo/conosco niente e nessuno , nulla di questo è mai accaduto (anche se io da questi due mi aspetto questo, se non di peggio!!) e scrivo soltanto per puro diletto.

E il titolo è tratto da ‘The Real Slim Shady’ di Eminem, giusto perché ci stava a pennello!





Riassunto: Matthew vuole l’attenzione di Dom e farà qualsiasi cosa per ottenerla...

l'era BHAR  ancora una volta, con tutta l'allegria, la spensieratezza e anche la pazzia che la caratterizza, made in BellDom!







 

Gaia era via da qualche giorno con delle sue compagne di Università.

Jessica quella settimana aveva deciso di andare a far visita ai suoi parenti in America.

Pertanto la decisione era stata immediata, non appena i ragazzi delle due fanciulle avevano appreso quella notizia.



Di ritorno dai concerti a Nürburg e a Nürnberg, anziché rincasare uno a Londra e l’altro a Como, Dominic e Matthew avevano optato per una meta molto più allettante.

Nizza.

Benedetto Dominic, che amava quella città tanto da essersi deciso a comprarsi una casetta anche lì.



In quell’inizio di Giugno che già profumava d’estate; sole, mare – e altre cose che è meglio non citare in presenza di minori – attendevano i baldi giovani, che necessitavano di ricaricare le batterie qualche giorno, prima di ripartire per il festival dell’isola di Wight, dove Matt avrebbe festeggiato il suo ventinovesimo compleanno.

Che dire? Dominic aveva tutta l’aria di voler festeggiare con lui in anticipo!



Diede al compagno giusto il tempo di posare il bagaglio a terra e a sé stesso quello di chiudere la porta, prima di saltargli addosso famelico.



“Hey, datti una calmata, furia bionda!” ridacchiò Matthew, separandosi da lui per concedere a entrambi di riprendere fiato. “Vuoi approfittarti di me in una stanza ancora piuttosto buia o ci degniamo almeno di aprire le finestre?” gli fece notare, sfruttando il più possibile la penombra per raggiungere la prima delle grandi finestre e far entrare un po’ di luce e di aria.



“Io lo trovavo romantico!” si imbronciò Dom, aprendo la finestra dalla parte opposta.

“Beh, la mia gola no di certo. Questo posto è stato chiuso per mesi, l’ossigeno diventa una necessità!” si giustificò Matthew, occupandosi delle finestre più piccole.



“E mi dica, Dott. Bellamy,  ora che abbiamo aerato l’ambiente a sufficienza, trova oltremodo dannoso per la salute rotolarsi col sottoscritto su un divano che potrebbe avere qualche residuo di polvere?” lo prese in giro Dominic, sedendosi sul divano in questione e attendendo la sua mossa.

“Credo che correrò il rischio!” sfoderò un sorrisetto furbo Matthew, raggiungendo l’amato e sigillando le labbra alle sue.



Il loro intrigante progetto di rotolarsi sul divano si ridusse a qualche altro bacetto, prima che entrambi cadessero profondamente addormentati, l’uno fra le braccia dell’altro.

Dopotutto lo sapevano che, fra le altre cose, necessitavano soprattutto di riposo.



Un po’ incriccati per la posizione che non è fra le più comode, ma comunque riposati a sufficienza, i due si svegliarono sul fare del tramonto.

Dom suggerì una doccia, che Matt accettò, soltanto a patto che fosse assieme.



Finita quella doccia che – per ovvie ragioni – si rivelò più lunga del previsto,Dominic e Matthew aprirono e loro valigie, in cerca di qualcosa da mettersi.

Matthew avrebbe volentieri evitato di coprirsi, per poter continuare il bollente discorso che avevano cominciato nella doccia, ma Dominic era stato irremovibile.



“Ma Mattie, per quello abbiamo tutto il tempo. Ora usciamo a mangiare qualcosa e poi ci facciamo un giretto. Nizza di notte è un incanto.” lo esortò, sistemandosi la cravatta blu elettrico sopra la sua camicia nera, un tocco di classe da vero dandy.

“Tu credi davvero che sia prudente?” domandò, optando per una camicia verde pistacchio, una scelta abbastanza blanda per i suoi eccentrici gusti.

“Beh, non parlo certo di noi due che ce ne andiamo in giro a braccetto, sbaciucchiandoci a ogni metro. Solo una cena e quattro passi, da buoni amici.” specificò Dom, prendendo le giacche di entrambi.

“Come vuoi tu, mio buon amico.” ammiccò Matt, uscendo con lui. “Speriamo solo di non attirare l’attenzione di troppi fan.”

“Sta’ tranquillo, vedrai che passeremo inosservati!” fece spallucce Dom, sicuro del fatto suo.





E in effetti la serata procedette abbastanza tranquilla, senza esagerati assalti da parte di fan, ma i due musicisti, di locale in locale, persero un po’ la cognizione del tempo e al momento del rientro erano nuovamente troppo stanchi per far qualsiasi cosa.



- Poco male, è soltanto il primo giorno. Domani le cose andranno molto diversamente! – ponderò Matt, addormentandosi accanto al biondo, dopo un tenero bacetto della buonanotte.



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Dominic si rese conto che non poteva affrontare aggiornare la giornata senza prima fare un po’ di spesa, non avevano nulla nemmeno per fare colazione.

Per questo trascinò al market vicino casa un Matt decisamente svogliato.



La spesa di per sé la effettuarono senza grossi problemi,  esclusi i vari battibecchi fra Matt che riempiva il carrello di qualsiasi cosa avesse un aspetto invitante e Dom che rimetteva quelle confezioni sgargianti al loro posto, cercando di dare alla spesa un senso più logico, ma soprattutto sano.

Il diverbio proseguì finché il carrello non si colmò di quello che i due potevano accettare come valido compromesso.

Era all’uscita che li attendeva la sorpresa.



Una sorpresa sottoforma di fan muniti di macchine fotografiche, quaderni e/o  libretti dei loro CD che si erano appostati sul marciapiede.

Evidentemente, la sera prima non erano poi passati così inosservati come si aspettava Dominic e la notizia si doveva essere diffusa a macchia d’olio, permettendo se non altro ai fan nelle vicinanze di far tappa a Nizza, nella speranza di beccarli.



- Sono poco più di una decina. E’ una cosa fattibile. -  analizzò Dom e scambiandosi uno sguardo fugace con Matt capì che anche lui stava pensando la stessa cosa.

Per questo decisero di fermarsi, anche perché carichi di borse della spesa com’erano non avrebbero potuto darsi alla fuga comunque.



Furono fortunati, poiché si trattava di fan nel complesso molto pacati, che anziché mettersi ad urlare a attirare altra gente, se ne stavano tranquilli, attendendo il loro turno di scambiare qualche chiacchiera, fare una foto assieme e avere un autografo dai loro idoli.

In particolare due ragazze attirarono la loro attenzione.



“Matthew, Dominic, questo è per voi. Lo abbiamo fatto noi, raccogliendo tutte le nostre migliori riprese ai vostri concerti dove siamo state.” spiegò la prima, allungando loro un DVD dentro a una custodia personalizzata.

“Sedici in tutto!” li informò la seconda, con un certo orgoglio, felice della loro espressione stupita e lusingata. “E in più abbiamo aggiunto vostre varie interviste e performance in vari show così vecchie che probabilmente nemmeno voi ve le ricorderete, sono molto difficili da trovare, speriamo vi faccia piacere.” proseguì la seconda.

“Grazie, ragazze, lo guarderemo appena avremo l’occasione.” sorrise loro Matthew, mentre Dominic riponeva quel DVD in una delle borse.



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“Certo che è strano,” bofonchiò Matthew, con la bocca ancora piena dell’ultima forchettata della loro colazione, tanto abbondante e ricca di pietanze che alla fine era diventata più un pranzo.



Del resto, era mezzogiorno passato, il che aveva senso.



“Cos’è che è strano?” si accigliò Dom, in procinto di sparecchiare.



“Il regalo che ci hanno fatto. Un DVD con le nostre stesse performance o interviste? Le abbiamo fatte noi,  sfido che sappiamo di che si tratta!” borbottò Matt, alzandosi da tavola per aiutare il compagno. “Voglio dire, qual è il senso? E’ come se regalassi a Van Gogh una cartolina con su i suoi Girasoli, un parafulmine a Benjamin Franklin o una suoneria polifonica di ‘Per Elisa’ a Beethoven!” si infervorò il bel moro, gesticolando forsennato.



“Questo è meglio che lo dai a me, prima che faccia una brutta fine!” gli strappò di mano il piatto Dom,  mettendolo al riparo nella lavastoviglie. “Quanto alla tua filippica, lo riesci a fare un esempio con gente che non sia già morta da secoli?” lo canzonò.

“Hai capito benissimo cosa volevo dire!” ribatté Matt, permaloso.



 “Ovvio che sì, e non so cosa pagherei per vedere Beethoven con un cellulare che ha la suoneria di ‘Per Elisa’!” ridacchiò il batterista. “Il punto è che dovresti vedere le cose in un’altra prospettiva. Non è che quelle care ragazze ci hanno regalato un nostro CD, allora ti darei ragione. Probabilmente sono video che non sono mai apparsi nemmeno su you tube... insomma, io lo voglio vedere!” si impuntò.



Detto, fatto.



Il tempo di finir di caricare la lavastoviglie e avviarla e Dom aveva già inserito il DVD nel lettore.



“Wow, Mattie, hai visto? E’ un video unico e hanno mixato un po’ tutto.” commentò entusiasta, azionando play.

“Io ho visto soprattutto che dura tre dannatissime ore!” borbottò Matt, facendogli spazio sul divano. “Lo guardiamo giusto dieci minuti, per farci un’idea di com’è, poi tanti saluti!” asserì.

“Vedremo...” fece spallucce l’altro, accoccolandosi a lui, esaltato quando vide le prime immagini far la loro comparsa.



Soprattutto perché le due ragazze dimostrarono fin da subito di aver tenuto molto in considerazione Dominic... forse pure troppo.



“Ma dico,... ti sembra giusto? Io sto suonando ‘Space Dementia’ ed inquadrano te ?” si lamentò Matt, indispettito. “Non stai nemmeno suonando ancora!”

“E allora? Non vedi che bell’espressione attenta che ho? Sono pronto a dare il meglio di me!” si difese l’altro.



Purtroppo per lui, Matt ci aveva visto giusto, perché anche nel corso delle altre riprese, quelle dedicate a lui erano davvero saltuarie, ma si poteva consolare se non altro, perché quelle per Chris erano quasi inesistenti.

Tuttavia, poteva sempre ritrovarsi nelle vecchie interviste, perché almeno in quelle le ragazze non potevano essersi prese la libertà di tagliarlo via!



Per la cronaca, quei dieci minuti scarsi iniziali oramai stavano superando la mezz’ora.



Ma non era questo che infastidiva Matt – oh beh, felice non era di certo al prospetto di passare altre due ore se non di più così - , non era nemmeno la netta predilezione che le due ragazze sembravano avere nei confronti di Dominic. No, Matt non riusciva a sopportare come Dom sembrasse così rapito da se stesso.

Talmente tanto che, gradualmente, si era spostato sempre più da Matt, fino ad arrivare a sedersi dall’altra parte del divano, con i gomiti sulle ginocchia unite e il collo sempre più proteso in avanti.



E no, non era solo questo che Matt aveva notato. C’era un considerevole rigonfio nei suoi pantaloni.



- Per l’inferno maledetto! Dominic si eccita a guardarsi! – intuì Matt, un po’ contrariato, prima di capire che da quell’insolita situazione forse poteva anche trarne dei vantaggi.



Si avvicinò a Dominic, in modo calmo e controllato, scivolando di volta in volta lungo il divano, finché la sua mano non si posò sul ginocchio del biondo.

Dom spostò temporaneamente lo sguardo verso il suo ragazzo, sorridendogli, prima di tornare a guardare lo schermo.

Matt fece salire la mano dal ginocchio alla coscia, senza sortire ulteriori effetti. Senza perdersi d’animo si addentrò nell’interno coscia sinistra, cosa che fece sussultare Dominic, ancora di più quando, senza troppe cerimonie, Matthew cominciò ad accarezzargli il pacco tramite il sottile tessuto di quei jeans neri, in quel momento ancora più dolorosamente attillati.



“Mattie, daì, fa’ il bravo...” gli scostò gentilmente la mano “Guarda, ora c’è ‘Stockholm Syndrome’, sono sempre così carico quando la suoniamo!” si esaltò, scostandosi nuovamente da Matthew.



Il frontman dei Muse era famoso anche per la sua cocciutaggine, non era sufficiente questo a farlo desistere.



“Dommie, questa postura non ti fa di certo bene...” mormorò con fare apprensivo lui, alzandosi dal divano e andando dietro di lui. “E io non voglio che nulla di spiacevole accada al mio bel batterista.” continuò con voce languida, facendogli appoggiare la schiena contro la spalliera e cominciando a massaggiarlo con quelle mani che non avevano un talento smisurato solo per la musica.



“Oddiooo, Matt!” si sciolse come neve al sole Dom, ancora di più quando il determinato morettino infilò le mani sotto la sua maglietta, desideroso di maggior contatto. “Se continui così non riuscirò più a concentrarmi sul video...” gemette, in un tentativo di protesta.



- Ma è proprio questo il mio piano, caro il mio allocco! – sogghignò Matt, continuando il suo ‘spietato’ massaggio.



Tuttavia, neanche la sua bravura eccelsa nell’arte dei massaggi poté niente contro quanto stava per comparire sullo schermo.



“Noooo, non ci credo, c’è pure ‘Can’t take my eyes off of you ‘ ... ma quando sarà l’ultima volta che l’abbiamo suonata?” si emozionò Dom, al punto dall’alzarsi in piedi e far scivolare le mani di Matt via da sé. “Lì canto pure io!” aggiunse, emozionatissimo.



- *Cantare* è una grossa parola! – fece le sue considerazioni Matt, deluso per quel secondo tentativo fallito.



“Amore, i tuoi meravigliosi massaggi puoi farmeli più tardi... ora torna qui a sederti con me e finiamo di guardare il DVD.” lo esortò, picchiettando la parte di divano accanto a lui.



Matt tornò da lui, allungando il braccio con l’innocente intento di affondare le dita fra i suoi capelli, per poi scendere molto meno innocentemente verso la sua nuca.

Se mai Dom avesse dei punti deboli, di sicuro i grattini ne facevano parte.

Infatti, reclinò all’istante la testa contro la sua mano, con un lungo mormorio di godimento.



“Mmmm... Matteh... non ora.. mi deconcentri... ecco, guarda è il mio momento!” recuperò la lucidità Dom, sempre più eccitato, indicandosi sullo schermo nell’atto di cantare il coretto pre-ritornello e incitare il pubblico a fare altrettanto.



Sconsolatissimo, Matt abbandonò anche la carta ‘Grattini’ e stette tranquillo per un po’, finché non trovò la successiva mossa da compiere.



Di punto in bianco, il cantante si mise a cavalcioni del batterista e cominciò a baciarlo lungo il collo, succhiando la pelle fra le sue labbra, sempre più forte, lasciando anche un flebile segno dei denti.



“Maaatthew...?” mugulò l’altro.

“Sì?” sorrise vittorioso il moro, salendo verso il suo lobo.



Ma per se la voglia di sorridere quando si ritrovò sul lato opposto del divano, spintonato non troppo gentilmente da un Dom piuttosto spazientito.



“Così mi togli la visuale, cazzo! Te ne vuoi stare fermo e tranquillo?” lo rimbeccò.



Matthew non disse una parola, ma si limitò a cercare di sforzarsi e guardare quell’interminabile DVD.



Forse resosi conto della sua esagerata reazione, Dominic si ravvide.



“Scusami, tesoro... è che mi piace un sacco rivedere queste vecchie interviste, non so se è la mia impressione o mi lasciavi parlare di più a quei tempi!” ridacchiò Dom. “Lo so che non ti sto offrendo la vacanza che ti aspettavi; ma appena finisce giuro che ce ne andiamo fuori!” gli assicurò, prima di ricanalizzare la sua attenzione sull’ennesima intervista del periodo Origin of Simmetry che stavano trasmettendo.



“Ma io non voglio uscire, voglio star qui dentro!” mise in chiaro Matt.



- E soprattutto voglio qualcosa *dentro* di me! -



Dannazione, tutta quella frustrazione sessuale lo stava uccidendo.



Giocherello con la sua stessa camicia, prima di ricordarsi cosa aveva addosso: una camicia bianca.



Uh, basterebbe davvero poco a rendere questa camicia molto trasparente. E Dom adora i miei capezzoli... – mise a punto l’ennesimo diabolico piano, dirigendosi in cucina.



“Ho una sete che sto morendo, ma non stare a mettere in pausa, tanto torno subito!” lo avvisò, senza nemmeno avere la certezza assoluta che l’altro lo avesse sentito.



Tempo due minuti e tornò al divano con un bicchierone colmo di acqua ghiacciata... e chissà come al primo sorso fu così maldestro che finì per rovesciarsi tutto addosso.



“Oh no, ma tu guarda che disastro!” finse di sbuffare, mettendosi più comodo sul divano e assumendo uno sguardo di puro invito.



Matthew. Matthew bagnato. Matthew bagnato e con una camicia trasparente che gli metteva in mostra i capezzoli scuri e inturgiditi dal ghiaccio.

Quello scenario solitamente avrebbe portato Dominic ad assalire il suo compagno e a darsi un gran da fare con lui, anche per ore intere.

Ma Matthew cominciava a capire che quello che aveva accanto non era il solito Dom.



“Vatti ad asciugare, se t’azzardi a prenderti anche solo un raffreddore Tom e Chris mi uccidono!” lo spronò Dominic, senza nemmeno staccare gli occhi dallo schermo.

Sconfitto e rassegnato, Matthew decise di seguire quel consiglio, prima che le pessimistiche previsioni di Dom si avverassero.



- Dovevo lasciarlo approfittare di me con la casa buia e senza aria pulita, invece di far tanto lo schizzinoso!- maledì sé stesso Matt, salendo le scale.



Fu quando entrò nella stanza di Dom, per darsi un’asciugata e cambiarsi la camicia, che notò la valigia di Dom, socchiusa, ai piedi del letto.

Questo gli diede un’idea.



- Se Dom va così su di giri a vedere se stesso... – ponderò, accarezzandosi il mento.



C’era stato un periodo in cui Dom aveva i capelli più scuri e spesso e volentieri la gente lo scambiava per Matt e viceversa. Allora, forse...

Matt necessitava ancora di qualcosa.



Si infilò la prima delle sue magliette che riuscì a trovare e corse giù per le scale.



“Io esco un attimo, Dom, torno subito.”

“No, non è vero, stai benissimo vestito così!”



La risposta che ricevette diede a Matt l’ennesima conferma di quanta poca attenzione il suo batterista gli stesse dando.



- Ancora per poco. – sorrise a se stesso il frontman.



Fu di parola e nel giro di un quarto d’ora fu di ritorno, ma salì come una furia al piano di sopra, senza che Dom si preoccupasse più di tanto.

Quel DVD non sarebbe finito prima di due ore, ma a Matt serviva molto meno tempo.



Quando fu pronto, prese l’ultima cosa che gli serviva. Sapeva che Dom non si separava mai dal suo paio di bacchette preferite e fortuna volle che le avesse ancora nella valigia.



Matthew le afferrò e cominciò a percuoterle su qualsiasi superficie avesse a disposizione: mura, scrivanie, comodini, armadi, sedie, valigie e perfino la ringhiera.



Sentì in cuor suo di poter finalmente cantare vittoria quando vide Dom mettere in pausa il detestato DVD e salire di corsa.



“Matthew! Accidenti, te l’ho detto mille volte di non giocare con le mie bacchette, le posso usare solo i .. Huh!” spalancò gli occhi, attonito, quando lo mise effettivamente a fuoco.



“Ma è questo il punto, mio caro. Io adesso sono te!” affermò Matt, sfidandolo con lo sguardo.



Difatti, Matthew aveva addosso i suoi skinny color giallo canarino, la sua camicia nera dell’altra sera – che odora così tanto di lui- e addirittura la sua cintura leopardata, ma il vero colpo di scena erano i suoi capelli, biondi, lunghi fino alla nuca, con la stessa sua frangetta e le basette lasciate lunghe.



“Ah, è una parrucca, non hai osato fino a quel punto!”  commentò Dom, forse perché non sapeva cos’altro dire.



“Credimi, lo avrei anche fatto, ma ci sarebbe voluto troppo tempo... e poi non avevo la certezza di raggiungere la tua stessa gradazione di biondo...” si giustificò l’altro. “E indovina? Allo store dove sono andato , di parrucche maschili nemmeno ne avevano! Allora ne ho presa una lunga, da donna, e mi son fatto da solo il taglio davanti allo specchio del bagno, cercando di renderlo il più possibile simile al tuo.”



“E direi che ci sei riuscito, eccome!” gli sorrise il biondo autentico, prima di soppesare meglio le informazioni ricevute.



“Probabilmente ti dovrei uccidere perché di sicuro mi avrai ridotto il bagno in condizioni pietose; ma hai fatto una cosa così carina che non posso che perdonarti!” lo tirò a sé Dom, baciandolo a fondo e ritrovandosi a giocherellare con le sue basette finte, per poi scompigliargli la frangia.



Tutto questo gli stava facendo balenare nella testa un’idea un po’ azzardata.



“Mi domando come sarebbe se io mi travestissi da te...” mormorò, mordicchiandogli un labbro.



Matthew si separò all’istante da lui, fissandolo con una luce malandrina nei suoi occhi cerulei.



“Beh, lo potremmo anche scoprire. Il mio trolley è pieno di cose mie e...ti dirò, speravo proprio dicessi una cosa simile, perché...” disse, allontanandosi e tornando poco dopo, reggendo una lunga e fluente parrucca nera “Ho preso anche questa per ... giocare un po’! Vieni, andiamo a fare il taglio!” rivelò, trascinandolo in bagno, mentre entrambi ridacchiavano come adolescenti.



L’esaltazione di Dom era tale che nemmeno si curò di quel bagno pieno di ciocche bionde per ogni dove e un sacco di prodotti cosmetici buttati all’aria.

Matthew stava sviluppando anche un discreta abilità come parrucchiere, perché nel giro di mezz'ora riuscì a ricreare il suo taglio, con una riga da parte, il ciuffo spostato sulla destra e una quantità abbondante di gel per cercare di ricreare le direzioni più disparate in cui andavano i suoi veri capelli.



Una volta ultimato il suo hairstyle, Dominic si precipitò nella sua stanza, aprendo il trolley di Matt, dal lato opposto.



“Ti prego, ti prego, dimmi che l’hai portata ance stavolta...” si augurò ad alta voce, mentre frugava tra i vestiti di Matt, mettendoli alla rinfusa.



Probabilmente era già entrato così bene nel personaggio da non curarsi nemmeno più dell’ordine.



“Sì, trovata!” esultò, estraendo orgoglioso una della più strane camicie che aveva Matt: con maniche molto larghe, a righe gialle, ma metà della zona centrale era tutta bianca.



“Davvero ti piace?” domandò stupito Matt.



“La adoro, non vedo l’ora di vedere come mi sta, assieme ai tuoi jeans!” sorrise, agguantando anche i suoi jeans bianchi e sparendo nel bagno.

Quando tornò, era Matt quello sconvolto e senza parole.



Infatti, non furono necessarie altre parole. Matt gli saltò letteralmente addosso, schiantando le labbra alle sue e passando le dita fra quei capelli ingellati.

Il loro bacio famelico proseguì per qualche minuto, poi Matt si separò, facendosi pensieroso.



“Che ti prende?” gli domandò Dom, ormai totalmente dimentico di quel DVD che doveva finire di guardare.



“Ci dovevamo munire anche di lenti a contatto colorate, io verdi e tu azzurre...” borbottò il chitarrista.



“Non cominciare a fare il perfezionista, accidenti a te! Goditi il momento, viviamo questa fantasia e... chiudi il becco!” sbottò Dom.



“Perché non me lo fai chiudere tu, Bells?” lo provocò Matthew.



Una luce divertita si accese negli occhi smeraldini del percussionista.



Questo aveva dato inizio al loro gioco perverso.



“Ci puoi scommettere il tuo culetto da favola che te lo faccio chiudere, Howard!” ringhiò voglioso Dom, spingendo un ridacchiante Matt sul letto e raggiungendolo un istante dopo.



Cominciò a baciarlo con foga,  mentre gli sbottonava con gran cura la camicia nera, che cominciava ad essere di troppo.



“Sai cosa ti dico, Dommeh? Che ti slaccerò e abbasserò i jeans solo quel tanto che basta, perché adoro vederti dimenare costretto in quel tessuto attillato, mentre ti possiedo!” lo informò Dominic, facendolo fremere di anticipazione.



“Mi sta bene, Matteh, ma solo se ti tieni addosso quella camicia mentre mi cavalchi...e nient’altro!” suggerì lascivo Matt.



Dom fu più che felice di accontentarlo e in breve quello scenario che si erano creati nella loro testa prese realmente vita e il risultato fu... esplosivo.



La cosa più divertente e insieme perversa fu gridare ciascuno il proprio nome prima e durante il raggiungimento dell’orgasmo, che arrivò con una violenza tale da lasciarli spossati per qualche minuto, anche se estremamente appagati.



“Punto primo, questi vestiti necessitano una bella lavata!” disse Dom, togliendosi la camicia di Matt e aspettando che lui gli restituisse i pantaloni, per poi gettare entrambi gli indumenti sul pavimento.



Matt attese che Dom tornasse a letto, prima di stringerlo fra le sue braccia e sfilargli via la parrucca, come il frontman si liberò della sua.



Il tempo dei giochi era finito. Ora Matt desiderava l’autentico Dom e glielo dimostrò con un lento e dolce bacio languido.



“C’è anche un punto secondo?” gli domandò a fior di labbra.



“Certo che c’è, il punto secondo è.... cazzo, Matt, dobbiamo rifarlo qualche volta!” lo esortò Dominic, intrigatissimo.



Matthew annuì con decisione, citando di proposito la frase precedente del suo amato.



“Ci puoi scommettere il tuo culetto da favola, Howard!”

 

--

  THE END



Non so se Dom avesse già casa a Nizza a quel tempo, ma fingiamo di sì XD



Pagherei non so cosa per vederli far la spesa in un market ;P



No, non spenderò parole su quanto la mia mente sia già deviata da molti anni a questa parte, a causa di quei due!!

Però vi aiuterò a immaginarveli meglio nel loro travestimento, con le fotine ^^



quello è quello di Matthew (vedete che Dominic ce l’ha per vizio di tamburellare anche senza batteria? XD )



http://i61.tinypic.com/169nnu0.jpg



e questo è quello di Dominic (se a lui poi quella camicia piaccia davvero non lo so, ma io la amo follemente XP )



http://i61.tinypic.com/j7vsz7.jpg



Ok, lascio la parola a voi, sempre che vogliate dirmi qualcosa... spero solo che sia una fic un po’ più fortunata dell’altra della serie :/ (sì, a meno che non aggiunga altre occasioni per dei travestimenti, direi che ho una serie conclusa XD )



Non so se scriverò ancora qualcosa di allegro sull'era Drones (dipende tutto sempre da quei due) , ma posso assicurarvi che il prossimo aggiornamento sarà 'Change' .. anche perchè ho lasciato l'angioletto e il diavoletto a un punto piuttosto cruciale XP .... datemi solo il tempo di scrivere il capitolo (che non sarà poco)




*manda baci glittero-leopardati e si dilegua*
p.s. dimentico sempre di metterlo..ma per chi ha twitter, se volete ci si vede lì : @CherishedDream4 ^^
   
 
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