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Autore: Writer96    06/09/2015    5 recensioni
Happy 4th Birthday, Preferirei uscire con la piovra gigante, Potter !
Storia selezionata dai fan della pagina di Facebook durante l'iniziativa #AJilyWeek

"E' bello il Parco, così indeciso nella sua forma, così indefinito, incerto se appartenere ancora all'estate o se abbandonarsi completamente all'autunno. E’ bello nel suo essere sul punto di, appena in equilibrio prima di cadere, e Lily non può che sentirsi vicina a lui, non può che identificarsi con il suo cambiamento silenzioso.
Non è solo per il fatto che è l'ultimo anno che vedrà il Parco cambiare, non è solo per il fatto che ormai è una donna ancora invischiata in un ruolo da bambina [...]
E' per quel sottile senso di struggimento interiore che la perseguita fin da quando ha messo piede nel Castello, quando si è guardata intorno e ha visto ogni cosa familiare mutare leggermente sotto la luce.
*
« Gli occhi li ha avuti sempre così? »
« Ma così come? »
« Buoni »
"
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'Come si amano i pazzi'
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Writ's Corner (Prima della storia)

Questa storia era nata sulla mia pagina di Facebook, Preferei uscire con la piovra gigante, Potter , in occasione di un'iniziativa ideata da me.
Ogni giorno pubblicavo una breve storia e alla fine della #AJilyWeek (se cliccate sull'hashtag potete leggerle tutte) quella con il maggior numero di Mi Piace ha vinto la sua pubblicazione, con conseguente ampliamento.
Questa, il #Day1, è stata quella che è piaciuta di più -anche se io, confesso, ne preferivo altre- e perciò eccola qui.
Un inno al cambiamento sottile e silenzioso, un inno all'autunno che sta tornando -finalmente!- e un inno a tutto ciò che di inaspettato c'è al mondo.
Grazie alle 2296 persone che mi seguono anche su Facebook, grazie a chi mi segue qui, grazie a chi da quasi 5 anni mi fa credere in qualcosa di più bello.
E' il mio regalo per voi -per noi





Da estate, autunno
Happy B-Day, Preferirei uscire con la Piovra Gigante, Potter
 


Il Parco, pensa Lily, è bello durante gli ultimi giorni d'estate. Più che essere bello, in effetti, ha quel fascino delle cose mutevoli, delle cose in sottile cambiamento che scivolano in silenzio tra un aspetto e l’altro. Le piace guardare le foglie che a fine settembre stanno cambiando colore, ancora verdi in alcuni punti, già rossicce in altri, le piace sentire l'odore leggero di pioggia che permea l'aria, in una tacita promessa di quei temporali che non faranno che caratterizzare tutti i mesi successivi, le piace ascoltare il leggero vociare che accompagna l’ultimo sole.

E' bello il Parco, così indeciso nella sua forma, così indefinito, incerto se appartenere ancora all'estate o se abbandonarsi completamente all'autunno. E’ bello nel suo essere sul punto di, appena in equilibrio prima di cadere, e Lily non può che sentirsi vicina a lui, non può che identificarsi con il suo cambiamento silenzioso.

Non è solo per il fatto che è l'ultimo anno che vedrà il Parco cambiare, non è solo per il fatto che ormai è una donna ancora invischiata in un ruolo da bambina, non è solo per il fatto che anche i suoi tratti stanno cambiando inevitabilmente, diventando adulti, maturi, quasi troppo seri, nonostante lei cerchi di aggrapparsi con tutte le sue forze a quel rimasuglio di adolescenza che le è rimasto tra le dita.

E' per quel sottile senso di struggimento interiore che la perseguita fin da quando ha messo piede nel Castello, quando si è guardata intorno e ha visto ogni cosa familiare mutare leggermente sotto la luce.
 
« Gli occhi li ha avuti sempre così? »
« Ma così come? »
« Buoni »

E' per l'effetto che le ha fatto scoprire come siano in realtà alcune persone, cosa celino dietro le maschere messe su per tanti anni -o magari le maschere non c'erano, ed era solo Lily ad imporle loro, in una sorta di sciocca autodifesa, questo non lo sa e non le importa più di tanto, ora.
 
« E che non è solo una questione di paura »
« A no? E che cos’è? »
« E’ sapere che se io perdessi loro, se io perdessi Sirius, non sarei più. E fanculo la paura. A che mi servirebbe? »
 
E' per il ragazzo che le ha sorriso il primo giorno, sul treno, senza vantarsi, senza gonfiarsi, senza sprizzare degli occhi arroganza e presunzione. E' per il ragazzo che da qualche tempo ha il sorriso velato da una leggera tristezza, che muove allegramente, ma non sfacciatamente, le mani quando parla, che la osserva in silenzio, accarezzandola con lo sguardo quando lui crede che lei non se ne accorga.
 
« Ti guarda »
« Ma che dici, non è vero »
« Ti fissa così tanto che secondo me prima o poi ti spella »
« Non sento nulla »

Bugia.
 
E' per Potter.
E' per James.

Lily sorride, camminando senza fretta attraverso il Parco, le mani abbandonate lungo i fianchi, la gonna fatta svolazzare da un vento ancora gentile e non impetuoso.
« Pensi a me, Evans? »
Lily sorride ancora di più, senza voltarsi, continuando a camminare. Da copione, è così che funziona, lui che se ne esce con una di quelle battute tanto da lui, lei che risponde con una di quelle frasi tanto da lei. Ma qualcosa è cambiato, sul verde delle loro foglie si intravedono già le prime macchie rosse, il gambo traballa un po’ di più ad ogni folata, le punte già si increspano e diventano croccanti.
James parla senza malizia, senza arroganza, con il sorriso.
Lily ride, mentre cerca di imitare se stessa.

« Piuttosto che pensare a te, preferirei pensare alla Piovra Gigante, Potter »
« Merlino, Lils, quanto tempo è che non tiravi in ballo quella dannata Piovra? »
Lily ride piano, non si volta, continua a camminare senza sapere bene quale sia la sua meta. Sa che James la sta seguendo, sente il suo sguardo trafiggerle la schiena, sente il suo sbuffare divertito di fronte alla sua testardaggine.
« Troppo, in effetti. Oh, è così affascinante, quella Piovra! Non ha nulla a che spartire con un povero insegui-Pluffe come te, mi dispiace »
« Evans, te l'ho mai detto che sei proprio una strega crudele e bastarda? »
« Un paio di volte, sì, mi pare di avertelo sentito dire... »

James ride forte, con quel suo modo di ridere che costringerebbe chiunque a seguirlo immediatamente e Lily puntualmente lascia che gli angoli della sua bocca si sollevino ancora di più, mentre le spalle iniziano a tremare a causa della risata trattenuta.
« Su, avanti, Lily, puoi ridere, giuro che non lo dirò a nessuno! »
Lily scoppia, la sua risata che invade l'aria, i capelli che si muovono nel vento, tracciando dei piccoli ghirigori nell'aria.
« Hai giurato. Non sia mai che qualcuno venga a sapere che Lily Evans ha riso con James Potter! »

Si gira di scatto, pronta a guardarlo con quel suo modo un po' fugace, con la sfida divertita che le aleggia negli occhi, e lo scopre vicino. Forse troppo, considerando che non si aspettava che James fosse in sella alla sua scopa e che volasse tenendosi alla sua stessa altezza.
Il sorriso sfacciato si spegne, sostituito da uno più timido, appena accennato.
Le parole che prima aveva in mente di dirgli sono sparite chissà dove, intrappolate da qualche parte all'interno della sua gola, incastrate tra i denti e un angolo di sorriso.
« Allora, piccola Evans, pensavi a me per davvero, prima, o devo tirarti fuori la risposta con la tortura? »

James sorride, nonostante sia più serio che mai. Negli occhi gli aleggia una traccia di preoccupazione -e Lily, nel comprenderlo, sente lo stomaco stringersi piacevolmente, perché sa che lui è preoccupato per lei, e questa è la cosa più inspiegabilmente bella del mondo- mentre lui si sporge per osservarla più da vicino.
Vorrebbe dirglielo, Lily, dirgli che sì, stava pensando proprio a lui, senza sapere, in realtà, cosa pensare.
 
« E’ che penso davvero a te, Potter. Mi guardi preoccupato e credi che io pensi alla guerra o a cose tristi, e invece penso a te. Non credi che io sia un po’ patetica, a questo punto? »

Vorrebbe dirgli che stare vicini così non è spiacevole, affatto, e che se vuole può pure andare in giro a dire che lei ha riso con lui, perché ha la sensazione che questa non sia l'ultima volta in cui succederà.
 
« E’ che se ridi ancora, allora rido anche io. E’ un’equazione buona. E’ un’equazione giusta »

Vorrebbe dirgli che -forse, ma non dovrebbe montarsi troppo la testa- le piace il nuovo James che sta emergendo in questi giorni.
 
« E’ che mi piaci, James »
 
Vorrebbe parlare e invece lo guarda, in silenzio, senza smettere di sorridere.
James sorride e le legge dentro –Lily ne è sicura-, con la testa inclinata un po’ di lato e gli occhi vispi, interessati.
C’è un che di equilibrato, di perfetto, nel momento in cui James è così vicino che potrebbe sfiorare Lily ma non lo fa, non dice nulla, sorride e la guarda sorridere di rimando, mentre l’ultimo sole estivo si mescola al primo vento autunnale.

«Non puoi tenermi segreto nulla, Lily, lo sai, vero? »

Lily scoppia a ridere e riprende a camminare, le mani ancora in tasca, la testa un po’ chinata, osservando con la coda dell’occhio James che le vola accanto.

Una foglia si stacca da un albero e volteggiando passa loro accanto.






 
   
 
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