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Autore: serClizia    06/09/2015    3 recensioni
Teen!AU
Will e Hannibal si incontrano in un orfanotrofio
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Hannibal Lecter, Will Graham
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Will arrivò all’Istituto Chilton un giorno piovoso di Novembre, la borsa piena dei pochi vestiti che era riuscito ad infilarci dentro, gli occhiali sul naso e la rabbia di chi ha 17 anni e non può andare a vivere da solo ma viene mandato in un orfanotrofio, insieme agli psicopatici, gli abbandonati, i casi disperati.
Mentre valicava quella soglia, si chiese se alla fine non appartenesse a quelle tre categorie lui stesso.
L’amministratrice dell’edificio gli fece fare un giro di visita, ma lui non prestò attenzione, la borsa che gli scivolava dalla spalla e che continuava a tirarsi su con fare meccanico.
“Questa, Will,” riportò l’attenzione sulla robusta donnina di cui non aveva registrato il nome. “È la tua stanza.”
Annuì tenendo la testa bassa, non essendo uno di quelli che amano il contatto visivo, ed infilò la porta che gli stava indicando.
“E questo è Hannibal, il tuo compagno di stanza.”
Fantastico, pensò Will, abituato da figlio unico ad avere gli spazi tutti per sé.
Il ragazzo se ne stava seduto al finestrone sulla parete in fondo, con un libro tra le mani.
Non sembrava americano. Non sembrava nemmeno umano, con quell’orribile completo marrone e verde a quadri. Will si tirò su di nuovo la sacca sulla spalla.
“Piacere,” butto lì facendo subito scivolare via lo sguardo. Non gli piaceva come Hannibal lo stesse guardando fisso, e come gli rispose “Piacere mio” Senza alzarsi dal suo posto.
“Ottimo,” la donnina batté le mani. “Allora vi lascio. Fammi sapere se ti serve qualcosa, Will.”
Will la rassicurò con un cenno solo per levarsela di torno. Cosa voleva che gli servisse, se non i suoi genitori ancora vivi? Se non svegliarsi da incubo in cui era stato impacchettato e spedito in quel posto esattamente un giorno dopo la loro morte, perché non c’era assolutamente nessun altro al mondo che potesse accoglierlo?
Quando la porta si chiuse alle sue spalle, Will osservò la sua nuova stanza.
Era spaziosa, con i due letti posizionati contro il muro alle parti opposte della camera, un corridoio centrale lasciato vuoto che portava direttamente al finestrone, e al cassettone su cui era seduto il suo nuovo coinquilino – che seguiva ogni suo movimento, sondandolo. Inquietante.
Non c’era una scrivania, e l’unico armadio era nella parte di stanza di Hannibal, quindi mollò la sacca sul letto. Ci si sedette accanto, cominciando a giocherellare con la cerniera.
Non aveva la più pallida idea di cosa fare, ora.
La sua vita era stata letteralmente ribaltata.
Hannibal gli apparve davanti allungandogli un libro. Will non si era nemmeno accorto che si fosse mosso.
“Ne ho molti,” disse. “Posso prestarteli finché non avrai qualcosa di tuo.”
Will lo prese tra le dita, grato, e mentre Hannibal tornava al suo posto, se lo strinse al petto.
Non era niente, non aveva nemmeno ancora letto il titolo, eppure era tutto.
Il primo gradino, il primo passo verso la sua nuova vita. Il primo libro dopo la morte dei suoi genitori. Il momento in cui avrebbe intrapreso la sua esistenza senza di loro.
Qualcosa da fare che non fosse fissare il muro sopra il letto di fronte. Che non fosse perdere completamente il senno.
Quindi sì, quel libro era tutto.
Se lo portò sotto il naso per guardare la copertina, ruvida, piena di quelle crepe che cominciano a formarsi quando viene aperto tante volte.
Era un libro di poesie di Oscar Wilde che non aveva mai sentito nominare. Il titolo “The ballad of Reading Gaol”, gli fece qualcosa allo stomaco, come succede a volte quando hai la sensazione di avere tra le mani il libro giusto al momento giusto. Gettò un’occhiata di sbieco verso Hannibal, che se ne stava in una posa rigida ma rilassata su quel cassettone, concentrato sulla sua lettura.
Will aprì una pagina a caso.
“Yet each man kills the thing he loves
By each let this be heard.
Some do it with a bitter look,
Some with a flattering word.
The coward does it with a kiss,
The brave man with the sword.”
La sensazione si fece più forte, e strinse il libro tra le dita.
“Posso dartene un altro, se non ti piace,” Hannibal non aveva nemmeno distolto gli occhi dalla pagina per parlargli. Evidentemente non gli serviva fare contatto visivo, per osservarlo. Forse aveva dei poteri strani, Will ne era comunque grato. Scosse la testa. “No, terrò questo. Grazie.”
Hannibal annuì impercettibilmente, un lieve sorriso compiaciuto sulle labbra.
Will ebbe la sensazione di aver passato una specie di test.
Non sapeva che ne sarebbero arrivati altri, e che li avrebbe passati tutti.
Non sapeva che Hannibal gli avrebbe cambiato completamente la vita.
  
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