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Autore: Celiane    07/02/2009    3 recensioni
Una EdxWin dal sapore agro-dolce, ambientata pochi anni dopo il termine degli eventi conclusivi del film "il conquistatore di Shambala", in una Germania distrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, ecco cosa sarebbe accaduto al nostro Edward in un momento estremamente drammatico: la sua morte. QUESTA FF PARTECIPA AL CONTEST LOVELY VALENTINE indetto dal Fanfiction Contest ~ { Collection of Starlight }ECCO IL LINK PER VOTARE QUESTA FF!^^ http://fanfictioncontest.forumcommunity.net/?t=24658060 Grazie per tutte le recensioni ^^
Genere: Romantico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Elric, Winry Rockbell
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Il ragazzo si trascinava affannosamente lungo la strada, lo sguardo vacuo fissava un punto imprecisato di quella strada devastata dall'ultimo bombardamento, lo scoppio di quella bomba risuonava ancora nelle sue orecchie...
morte, vedeva solo morte...
lo attorniavano edifici semi-distrutti, lo circondavano persone morenti, l'aria era pervasa da urla di dolore, da spari, da esplosioni....per cosa aveva lasciato il suo mondo? cosa aveva guadagnato infine? perchè la morte continuava ancora a perseguitarlo?...
Edward gemette tra se poggiandosi ad un muro, esausto, il corpo era scosso da brividi, le gambe minacciavano di cedere da un momento all'altro...il ragazzo si sedette per terra strisciando la schiena lungo la parete, una parete interamente coperta di sangue
il suo sangue...
per un attimo si portò le mani al volto, quelle mani che tante volte l'avevano salvato adesso erano pressocchè inutili, se avesse posseduto ancora l'uso dell'alchimia nulla di tutto quello sarebbe mai accaduto, quella casa non sarebbe crollata, tutta quella gente non sarebbe morta e lui ed Al sarebbero ancora insieme...
Si erano persi di vista dopo che il suono dell'allarme di evacuazione era stato lanciato, l'aveva visto prendere Noha per mano, l'aveva udito urlare il suo nome mentre una folla terrorizzata lo trascinava via, lontano da lui...
ancora una volta si erano separati...
Il ragazzo tossì violentemente, un rivolo di sangue gli comparve tra le labbra, con gli occhi comi di lacrime si guardò disperatamente in torno mentre il freddo iniziava lentamenete a ghermirlo, e poi la vide, distesa poco lontano,  morta, con i lunghi capelli biondi leggermente scarmigliati, con gli occhi azzurri, tante volte per causa sua colmatisi di lacrime, spalancati in una smorfia di terrore....
Winry...
l'aveva cercata a lungo anche in quel mondo, aveva sperato fino alla fine di riuscire a trovare, un giorno, il suo sosia anche in quella dimensione..ed ora erano li, ironicamente insieme, ancora una volta separatisi prima di essersi potuti dire addia, pronti a gettarsi tra le braccia di colei che tanto aveva combattuto, di quella che era sempre stata la sua più grande nemica...
una lacrima segnò, solitaria, la guancia del ragazzo, sgorgando da quegli occhi dorati che erano sempre stati velati da una inguaribile tristezza...per un attimo si rivide, bamino, correre insieme ad Al sotto il dolce sguardo di quella madre dalla quale erano stati violentemente strappati...
Anche lei si era sentita così alla fine? Anche lei aveva provato tutto quel terrore?...no, ricordava ancora bene gli occhi della sua Trisha, il sorriso che campeggiava sul suo volto quando li aveva lasciati per sempre, lei sapeva che comunque non saebbero stati soli, sapeva che nonostante il dolore, la paura e  la tristezza avrebbero sempre potuto contare l'uno sull'altro
lei non era sola, quando aveva esalato il suo ultimo respiro stringeva ancora la sua piccola mano....
accanto a lui invece, lui che nonostante tutto aveva sempre dovuto pensare ad un bene superiore,lui che aveva sempre ricercato la felicità degli altri e mai la sua, accanto a lui, adesso, chi c'era? La risposta gli salì amara alle labbra
era solo....
cercò disperatamente di alzarsi, cercò in preda al terrore qualcuno che lo aiutasse, che per una volta lo sorreggesse...ma era solo, era impotente, era un misero ragazzino che aveva una dannata paura della morte, un tempo era anche arrivato ad accoglierla, un tempo aveva trovato il coraggio di affrontarla, ma solo perchè questo era l'unico modo per salvare Al...
ma adesso dove era finito tutto quel coraggio? Adesso, dove poteva trovare la forza per affrontare la sua più grande nemica?
Mentre le palpebre iniziavano ad appesantirsi, mentre un freddo innaturale iniziava a ghermirlo pensò a suo padre...nonostante l'avesse sempre detestato adesso non poteva fare a meno di ammirarlo, lui l'aveva trovata quella forza che a lui mancava... si era dato la morte per salvarlo...
perchè la vera forza nasce dal desiderio di proteggere gli altri
quelle parole sussurrate dal vento, lo cullarono in un dolce abbraccio, e poi gli occhi si chiusero, il corpo si placò dai sussulti...
Arrendersi, rispondere all'abbraccio della morte era una prospettiva così dolce, così allettante, così inusuale per lui che alla NERA SIGNORA non si era mai piegato
ma forse era ormai finito il tempo di combattere...
e alla fine lo vide..un portone di pietra posto in mezzo al nulla, il portale si era aperto ancora per lui, per l'ultima volta, sulla sua soglia un ombra lo stava aspettando, un ombra  pronta ad accoglierlo tra le sue braccia, Edward corse verso di lei...
mamma....

Al lo trovò seduto, la schiena poggiata al muro, era come se stesse dormendo, gli sfiorò delicatamente la guancia...
è freddo...
la ragazza accanto a lui scoppiò a piangere mentre abbracciava il corpo esanime
"Edward" il suo urlo risuonò per la strada deserta...il ragazzo biondo, così simile a quello seduto inerte, le poggiò una mano sulla spalla
"lasciamolo andare Noha." mormorò rivolto alla gitana mentre delle calde lacrime iniziavano a rigargli il volto,
"a presto fratellone" gli sussurrò avvicinando il proprio viso a quello, ormai pallido, del ragazzo
il suo volto incorniciato dai lunghi capelli dorati era disteso, per la prima volta dopo tanto tempo, in un sorriso...

La ragazza si svegliò di soprassalto, i lunghi capelli biondi incollati al viso sudato, si portò le mani al viso cercando di calmare quel tremore, si accorse di avere le gote bagnate, stava piangendo...
lentamente si alzò dal letto, incerta poggiò i piedi nudi sul pavimento lucido della sua stanza, doveva essere stato un incubo, qualcosa di così terribile da svegliarla nel pieno della notte...
Edward ed Alphonse erano in pericolo?
Ancora una volta, come in tutti quegli anni, quella domanda le balenò in mente, ed ancora una volta Winry la ricacciò indietro con un sorriso stanco, l'avevano lasciata indietro, come sempre avevano fatto, lei che sempre si era preoccupata di loro, lei che da stupida aveva sempre sperato di rappresentare qualcosa per lui, che non era stata ritenuta degna nemmeno di un saluto....
Aprì le imposte del suo balcone attenta a non fare rumore, attenta a non svegliare nonna Pinako che dormiva al piano di sotto, lei era l'unica cosa che le rimaneva, l'unica persona che si fosse mai realmente preoccupata di lei...
Sentì un'altra lacrima corrergli per il viso, frenetica si stropicciò gli occhi decisa a non arrendersi a quel pianto che lottava per sgorgare dai suoi occhi, aveva versato troppe lacrime, si era ripromessa di non piangere più, nessuna lacrima sarebbe servita a farlo tornare, nessun pianto gli avrebbe restituito l'unica persona che in quel momento le avrebbe potuto restituire il sorriso...
perchè lui aveva deciso di andare via...
ancora una volta aveva deciso di fare l'eroe della situazione sacrificando la propria felicità, perchè Winry sperava, voleva che Edward non fosse felice...
non poteva, non doveva esserlo senza di lei...
Per un attimo si chiese se sarebbe servito a qualcosa confessargli i suoi sentimenti prima che la lasciasse, forse sapere che l'amava sarebbe stata una ragione sufficente per legarlo a lei, forse avrebbe deciso di rimanere e sarebbero stati felici
- Sei una stupida illusa Winry...- sussurrò rivolta a quel cielo stellato che da ormai troppe notti raccoglieva le sue lamentele insonni.
Una folata di vento la fece rabbrividire, i lunghi capelli biondi presero a danzare, mossi da quell'aria fredda, fu allora che lo sentì, un profumo nostalgico...
il suo odore...
la ragazza chiuse gli occhi inspirando a pieni polmoni quell'aroma portato dal vento, poteva quasi sentirlo, vicino a lei, poteva quasi avvertire la treccia bionda solleticargli una guancia, il freddo acciaio dell'automail circondarle le spalle ...
-Win-  sentì quelle parole arrivargli alle orecchie quasi trascinate da quel vento, immediatamente spalancò gli occhi azzurri voltandosi di scatto...
era sola...
poi la vide, una sagoma scura dentro la stanza, avrebbe voluto essere arrabbiata, avrebbe voluto urlare, avrebbe voluto appiggliarsi a tutto quell'odio maturato in quegli anni...eppure non potè far altro che correre verso di lui, che abbracciarlo, che stringere tra le su braccia quel ragazzo che occupava i suoi sogni di ogni notte...
-Sei cresciuto- mormorò tra le lacrime poggiando la sua testa sul petto di lui, Edward  le passò una mano tra i setosi capelli biondi, poi lentamente  lasciò che scendesse lungo il viso pallido della ragazza sfiorando la bocca rosata piegata in un sorriso felice...
-Win i...- la ragazza non lo lasciò continuare, velocemente si avvicinò al suo viso accostando timidamente le sue labbra a quelle del ragazzo, ed allora ogni parola non ebbe più senso...

Le prime luci dell'alba filtravano dal balcone della stanza, il vento mattutino gonfiava la pesante tenda bianca che sembrava quasi danzasse nel silenzio di quella casa, Winry carezzava distrattamente il petto muscoloso del ragazzo steso al suo fianco, gli occhi chiusi in un' espressione di serena felicità...Edward strinse il corpo nudo della ragazza al suo, ricercando quel calore che per troppo tempo gli era mancato...
-Ed sei freddo- mormorò Winry accompagnando quelle parole con una risata radiosa, il ragazzo  affondò il viso nei capelli di lei inspirando a pieni polmoni quel profumo che tanto gli era mancato...
- Il suo nostalgico della tua voce...non sai quanto mi sei mancata Win, dovunque andassi...non riuscivo a trovarti...- sussurrò dandole un altro lungo bacio, si appigliava a lei deciso a non lasciarla andare, quasi temesse di doversene separare ancora una volta....
- Adesso siamo insieme Ed, finalmente siamo insieme..- esclamò Winry staccando le labbra da quel dolce contatto, delicatamente poggiò il capo sul petto dell'alchimista cercando di concentrarsi sui battiti ritmici del suo cuore e  non lasciarsi andare a quel sonno che iniziava a ghermirla sempre più pericolosamente, aveva il terrore di staccarsi da lui dinuovo, la sensazione che se l'avesse lasciato andare ancora una volta non si sarebbero mai più rivisti
aveva paura di non doverlo più aspettare
-Ed rimani con me- sussurrò arrendendosi definitivamente al primo sogno felice che quella notte ormai finita le aveva regalato....
-Rimarrò per sempre al tuo fianco mia piccola Win...-gli occhi azzurri della ragazza si chiusero addormentati, il sorriso sul volto di Edward si spense lentamente, quelle parole non erano una menzogna, dovunque la sua Winry fosse andata lui sarebbe stato al suo fianco, probabilmente lei l'avrebbe odiato per questo, probabilmente sarebbe stato meglio che nulla di ciò che era accaduto quella notte si fosse verificato, probabilmente era tutta colpa del suo egoismo, ma era questa l'unica immagine di Winry che voleva serbare per sempre nel suo cuore, questo l'unico saluto che aveva sempre immaginato di darle...
Gli occhi dorati del ragazzo si chiusero lentamente, il volto disteso in un'espressione serena...
- Prometti di non piangere più...- 


-Edward...- la ragazza momorava quel nome mentre tastava le lenzuola accanto a se, aprì lentamente gli occhi con un'espressione disorientata in viso, quasi si aspettasse di trovare qualcuno accanto a se...
era stato tutto un sogno?
per un attimo l'idea di essersi immaginata tutto le balenò in mente,probabilmente era davvero così disperata da immaginare che Ed fosse realmente tornato da lei quella notte, poi lo sentì, il suo profumo nostalgico che impregnava quelle lenzuola, che si era attaccato perfino alla sua stessa pelle, poteva sentire ancora il suo tocco febbricitante sul suo corpo, quel contatto, quei baci erano stati reali, avevano tracciato segni indelebili dentro di lei...
Quella notte Edward era davvero tornato da lei, quella notte avevano stretto una tacita promessa suggellata dai primi raggi di un sole che mai le era apparso più radioso....
avrebbe conservato quel ricordo,avrebbe fatto si che penetrasse a capofitto nel suo cuore, non l'avrebbe mai più lasciato andare, non l'avrebbe mai lasciato appassire, sarebbe invecchiato con lei, l'avrebbe amato talmente tanto da non sentirsi mai sola sino al giorno in cui, presto o tardi, sarebbero tornati insieme...
quel giorno sarebbe arrivato....ne era certa, lui la stava aspettando.


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