Angolino di Hirondelle

Ho esitato per molto tempo a pubblicare questa mini-oneshot per il semplice fatto che per chi non conosce Marcus e James e la loro storia è pressoché impossibile capirci qualcosa.
Però penso non ci sia nulla di male nel rispondere a qualche eventuale domanda ogni tanto, e comunque ho intenzione di riassumere un po’ di fatti!

È possibile trovare la storia di James e Marcus tra le mie fic ("Il Mostro" e "Il Diavolo"). Inoltre potete trovare materiale su di loro nelle fic "Heart Attack" e "Midnight". 

Ci tengo inoltre a precisare delle cose.
-    Marcus è un demone incorporeo, almeno fino a quando James (che è uno stregone) non crea per lui una forma corporea. Questo è uno dei primissimi contatti che hanno dopo essere stati a lungo impossibilitati a toccarsi fisicamente
-    Gli Stregoni sono semi-immortali, nel senso che dopo la morte possono vivere anche per secoli ma prima o poi avranno anche loro la possibilità di lasciare questo mondo, attraverso un attacco di cuore. Mentre i Demoni sono condannati a una vita eterna e raminga sulla Terra (ergo mi sono sfasciata l’otp tutta da sola)
-    Marcus è mentalmente instabile (e se avrete voglia di leggere il suo passato capirete perché)
Ovviamente per qualsiasi domanda sono disponibilissima! 
Buona lettura!!

Fay

Touch

Non può trattenersi dal toccarlo. Lo stringe, lo bacia, e non è delicato ma a James non importa: è lì, racchiuso tra le sue braccia voraci, vorrebbe solo abbandonarsi al suo volere e addormentarsi sulla sua spalla come nel migliore dei sogni.
“Sei felice?” sussurra con un sorriso, allungando le dita a raccogliere una lacrima. Non ha smesso di piangere da quando lo ha sfiorato per la prima volta e James lo trova estremamente adorabile. Marcus è emozionato come un bambino e anche lui lo sarebbe, se solo non fosse esausto per lo sforzo: fatica a tenere gli occhi aperti, gli fa male qualsiasi movimento, ma quell’attimo lo vuole vivere anche solo per essere semplice spettatore. Non ha mai visto il demone sotto questa luce: non lo ha mai visto così vivo e umano, sebbene sappiano entrambi che è una mera illusione, effimera come il più sfumato dei sogni. E quindi lo guarda, con amore e orgoglio, perché la causa di tanta felicità è stato lui.
“È bellissimo.” boccheggia il demone, senza smettere di stringerlo e baciarlo. “È bellissimo James.”
Un’altra carezza, una mano a scavalcare la barriera della maglietta troppo aderente e il palmo aperto sulla sua pelle. James ha un brivido e non è la stessa sensazione che prova l’altro, ma la immagina e la conosce, e non può fare a meno di sorridere assonnato alla sua espressione. “È come ricordavi?” mormora piano, e gli occhi gli si fanno lucidi perché Dio solo sa quanto ha desiderato quel momento, quanti sforzi ha fatto, quanti errori ha commesso per giungere a quel punto. Si sente una madre, e forse un po’ lo è, con l’unica differenza che Marcus non è mai stato suo figlio. Ma qualcosa di più.
“È molto meglio.” Sembra calmarsi, assaporando quel contatto con più calma. Sospira metodico e preme le labbra sul collo scoperto: James lo asseconda e lascia che gli morda delicatamente la pelle. Non vorrebbe fare l’amore, ma sa che lui ne avrebbe bisogno. Per questo lascia che Marcus laceri la maglietta con un artiglio e appoggi il suo orecchio all’altezza del suo cuore, lentamente, toccandolo dove può: fa scivolare le mani dappertutto, lo preme al materasso gravandogli con tutto il suo peso, intreccia i suoi capelli tra le dita e lo bacia, lento e feroce, come se non ne avesse abbastanza.
James gli allaccia le braccia stanche attorno al collo, sorridendo flebile al suo tentativo goffo di strappargli i pantaloni di dosso. È ancora estremamente impacciato e scoordinato nei movimenti, va ad istinto per semplice inesperienza, e lo stregone lo trova soltanto più bello. “Faccio io.” gli mormora slacciandosi la cintura e facendoli scivolare lungo i fianchi, un sorriso timido e divertito alla vista del suo sguardo imbarazzato.
Marcus incredibilmente arrossisce, ma sa che James non può vederlo nella penombra. Affonda comunque il viso tra l’incavo ampio tra collo e spalla, accoccolandosi imbarazzato quando lo stregone intreccia le dita tra le sue in un incastro semplice, e gli bacia la fronte.
“Se non ti va basta dirlo.” gli sussurra gentile, a pochi centimetri da lui.
“Non mi va...” mormora effettivamente, rannicchiandosi contro di lui con fare bambinesco. James alza un sopracciglio, sorpreso per quell’affermazione. Lo circonda con il braccio e lo preme a sé, pelle contro pelle, baciandolo fin quando lui stesso non si assopisce nel suo abbraccio. La sua pelle è delicata e ruvida, sa di terre lontane e gli ricorda il loro ultimo viaggio. Lo stregone sta già sognando quando Marcus preme le labbra al suo orecchio, senza smettere di accarezzarlo, e gli sussurra: “Staremo insieme per sempre, non è vero?”
James non ci pensa, non vuole farlo. Lo bacia ancora, e gli sussurra di sì.
“Promesso?” Marcus trema di amore e di emozione.
Sì.
Sì.