Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Tefnuth    08/09/2015    0 recensioni
Michael e Samahel, un angelo e un diavolo, non potrebbero esistere nell'universo creature più opposte di loro. Qualcuno ha deciso che non devono mai incontrarsi, sarebbe troppo pericoloso per l'equilibrio tra bene e male. Cosa succederebbe però se fosse proprio il destino a far si che si conoscano? Quel singolo istante scatenerà una serie di eventi che porterà a galla una verità alquanto sorprendente e uno dei due andrà anche in terra nemica pur di salvare l'altro.
Genere: Avventura, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Michael era già consapevole della fatica che avrebbe dovuto fare per uscire dall’inferno, avrebbe dovuto sorreggere in volo anche il diavolo dal momento che le ferite sulla schiena di Samahel gli impedivano di dispiegare le ali, come se l’angelo non stesse già faticando abbastanza a causa dell’aria satura di zolfo prima e del vento gelido poi; inoltre lo scontro di prima lo aveva affaticato ancora di più. Ansimava e l’aria che usciva dalla sua bocca creava piccole nuvole di respiro troppo frequenti “Stai ansimando, proprio come un fumatore incallito quando sale una montagna” lo schernì Samahel mentre perlustrava di sottecchi i dintorni, non gli piaceva che fossero ancora da soli dopo la scomparsa di Hel “Quest’aria lurida mi ha fatto arrivare i polmoni ai piedi e le ali sono come due blocchi di cemento” rispose Michael, solo in quel momento si accorse che ancora non erano stati attaccati nonostante fossero un bersaglio facile in mezzo al nulla “Sono troppo grandi per un posto come l’Inferno: sono state create per l’aria leggera della superficie, non per la pesante aria di casa mia” spiegò Samahel che iniziava a sentire come un senso di dispiacere per l’angelo. Qualcosa poi attirò l’attenzione di Samahel e non a torto: oltre il velo che rendeva difficile la vista di Michael orde di piccoli demoni si stavano radunando nei piccoli anfratti e dietro ai cumuli di neve e ghiaccio che stavano loro intorno, ma nonostante il numero stavano lì ad osservarli senza attaccarli; stavano aspettando qualcuno. Una presenza che arrivò pochi istanti dopo tramite un’ombra minacciosa che sovrastò Michael e Samahel: Minosse gli stava sopra con tutta la sua imponenza, il ghiaccio sotto di lui si ruppe e i poveri dannati lì intrappolati svanirono condannati al nulla eterno. Assieme al gigantesco giudice c’erano anche una Serafina dai lunghi capelli argentei e un’altra presenza demoniaca mai vista prima. La donna era di una bellezza eterea, aveva lunghi capelli viola chiaro quasi fossero delle fibre ottiche ad incorniciare un viso dagli zigomi alti, la bocca non troppo carnosa e gli occhi color oro. Il diavolo invece aveva delle grandi ali piumate come quelle degli angeli, ma erano di colore nero per poi sfumare nel rosso nella parte terminale, capelli corti color castano e occhi dallo sguardo duro come una roccia. “L’avete fatta grossa voi due” disse Minosse, gli altri due rimasero in silenzio ma i loro sguardi erano tutt’altro che amichevoli.

Michael vide riunirsi davanti a sé le alte sfere celestiali, tra cui la Serafina di prima, e diaboliche tra cui anche Minosse per il quale era stato creato un trono apposito.  Dopo che era stato diviso a forza da Samahel era stato portato nella sala del consiglio all’interno del palazzo Celeste, sapeva quello che stava per accadere e non gli restava che attendere il giudizio lì al centro della sala ovale dalla cupola in vetro che permetteva la vista della via lattea e, ancora più su, dell’etere suo luogo di origine. Fu a quello spettacolo di corpi celesti che Michael aveva fissato il suo sguardo in attesa che l’arcangelo anziano posto a giudice del tribunale parlasse (secondo la legge in casi simili il giudice veniva scelto tra i superiori dell’imputato, il caso poi veniva giudicato con il Consiglio formato da ambo le parti) “Abbiamo riflettuto sugli ultimi eventi” parlò finalmente il magistrato “Qual è la sentenza?” domandò Michael, gli sembrava di essere sui carboni ardenti “Dei due imputati solo il diavolo chiamato Samahel sarà punito. Tu angelo non subirai alcuna condanna se non una sospensione temporanea, sebbene discutibili le tue azioni erano mosse da bontà” fu la risposta, tra i membri della corte nessuno si mosse ne ostentò obiezione. Michael trasalì e non si trattenne dal dire la sua “Il tradimento non è forse azione che conviene a un diavolo? Anche lui ha seguito i suoi principi, a meno che non facciate tutto questo solo per una questione di decisioni prese già prima che succedesse tutto questo. Avete solo risparmiato tempo, non c’era nemmeno bisogno di creare tutta questa scena” ribatté, con la coda dell’occhio era riuscito a vedere Raphael e Minosse irrigidirsi allo stesso tempo.

La risposta che ricevette uscì dalla bocca del diavolo dalle ali nere e rosse, Dmitryus doveva essere il suo nome “La tua insolenza è grande quanto l’universo, quasi non sembri un angelo, ma in ogni caso sono scelte di nostra competenza che a te non devono interessare” le sue ali dispiegate erano veramente grandi “Allora dovevate trovare un modo migliore per uccidere uno dei vostri. La colpa è del gigante blu inviato per uccidere Samahel, non aveva il senso della segretezza e lo ha aggredito in un posto visibile da tutti. Per non parlare del fatto che poi ha tentato di uccidere me senza motivo, non so da voi come funziona ma di solito è logico che l’interessato si cominci a fare delle domande e ad interessarsi della cosa. Anzi spiegatemi voi perché Samahel ha un nucleo” non era un granché come difesa ma poteva essere servita per mettere una pulce nell’orecchio del giudice “Un nucleo?” domandò un Serafino “L’ho visto con i miei occhi, ora non mi direte che è stata un’allucinazione” rispose Michael, sembrava che avesse fatto centro ma poi intervenne Minosse “Sapevo che lui aveva un nucleo, per quanto strano che fosse non ha mai influito nel suo compito quindi non credo che sia una cosa rilevante”. Dmitryus scese dalla sua seduta e volò atterrando proprio davanti a Michael “Ma insomma cos’è tutta questa ostinazione? Ti stai aggrappando sugli specchi per un diavolo, un tuo nemico. Dovresti essere felice che lui venga ucciso dal momento che tu non ci sei riuscito – le sopracciglia di Michael si aggrottarono - , si sappiamo che tu lo avevi lì ai tuoi piedi col collo scoperto e hai mostrato pietà” gli occhi di Dmitryus erano fissi a scavare in quelli dell’angelo che una risposta alla sua domanda non riusciva a darla “Ti si sono rinsecchite le palle? Sto aspettando te piumato” ancora nessuna risposta, Michael si era chiuso dietro una barriera invisibile “Perché l’ho salvato?” si domandò, il suo cuore non sapeva dargli una risposta. Vedendo che il suo interlocutore restava muto, Dmitryus si rivolse a Minosse sotto gli occhi di tutti senza che nessuno lo fermasse “Dovremo cambiare i guardiani dell’Inferno se si sono fatti passare sotto gli occhi da una mammoletta del genere. Non riesco nemmeno a capacitarmi di come sia riuscito ad eliminare la guardiana dei traditori, sicuramente avrai usato un trucco” era una  provocazione che Michael accolse di buon grado “Stai tanto a parlare e criticare ma se ti reputi così bravo perché non sei venuto laggiù a fermarmi? E’ vero ho ucciso Hel accecandola col simbolo sulla mano, ma trucco o no l’ho sconfitta. Vuoi sapere perché mi sono così interessato a Samahel? Perché me lo ha detto il mio cuore prima che la mia katana si abbattesse sul suo collo, e avevo ragione visto quel poco che sono venuto a sapere in seguito” era riuscito a cambiare le espressioni immobili della corte, tutta rivolta verso Raphael.

La sala sembrava aver cambiato pubblico, da luogo di silenzio si era riempita dei bisbigli della corte e del giudice, poi Dmitryus esordì nuovamente con la sua gran voce “Credo di avere una buona idea che soddisfi sia i nostri che i suoi interessi, se vostra signoria avrà la cortesia di ascoltarmi” “Parla Dmitryus” disse il giudice, sembrava quasi stremato dalla situazione “Il diavolo verrà privato del suo insolito nucleo, rimarrà in vita e starà agli ordini di quest’angelo. In questo modo anche lui verrebbe punito: avrebbe il simbolo della sua colpa davanti agli occhi ogni giorno” una proposta che sembrò interessare agli astanti “Ma questo vorrebbe dire ridurlo a un vegetale” si oppose Michael “O no… i vegetali non si muovono né parlano. Lui invece potrà muoversi, camminare e fare quello che gli dirai tu, diciamo che sarà più come un burattino” gli sussurrò Dmitryus, era una condanna crudele anche se più leggera della morte e l’angelo se ne sentiva già responsabile “La tua proposta è insolita, ma se questo metterà d’accordo tutti non vedo perché non ascoltarla” disse l’arcangelo anziano chiedendo conferma agli altri della giuria. Nessuno si oppose, nemmeno Raphael che Michael aveva tanto guardato a mo’ di supplica “Fai qualcosa, ti prego”.

La sentenza fu data e poche ore più tardi Michael rientrò nella sua stanza con Samahel ormai divenuto una bambola immobile se non gli venivano dati ordini “Che cosa ti ho fatto?” si domandò l’angelo in preda alle lacrime. Non riusciva a guardarsi allo specchio perché vi vedeva riflesso l’immagine di un mostro con le ali bianche “Io non sono un angelo, non salvo le persone” si disse “Ci hai provato, non hai fatto nulla di sbagliato” Raphael era entrato nella stanza, gli dispiaceva vedere il suo allievo in quello stato ma non avrebbe potuto far nulla per cambiare la decisione del giudice “ Avrei dovuto ucciderlo, starebbe molto meglio” “Avresti solo favorito il suo destino” si lasciò scappare Raphael, non avrebbe dovuto proferire quelle parole “Tu lo sapevi” gli disse Michael, la sua espressione era improvvisamente tramutata in quella di un accusatore  “Dopo il vostro primo incontro l’Oracolo aveva detto che lui sarebbe dovuto morire, ma le cose si sono svolte in maniera diversa” non sapeva cosa dire, quell’accusa lo aveva mandato in confusione “Tu e il tuo stupido Oracolo, che si fotta lui e tutto questo circo in cui vivo. Vattene Raphael, non ti voglio più parlare” gridò Michael, gli sarebbe bastato uno sguardo per ordinare a Samahel di ucciderlo da dietro ma non lo fece: in fondo anche il suo maestro era succube delle regole imposte dalle alte sfere.
Raphael se ne andò senza alcuna protesta, nessuna parola avrebbe potuto calmare il giovane angelo che nella solitudine della sua stanza stava già meditando agli eventi “Ti ridarò il nucleo Samahel, e ti giuro che scoprirò tutta la verità.”

Nota autrice---------
Si chiude così la prima parte delle vicende di Michael e Samahel, quello che potremmo definire il primo tomo. Solo parte della verità è stata svelata e Michael ha intuito che c’è qualcosa di più oltre a ciò che gli ha riferito il maestro e in cuor suo crede che sia proprio quella la vera ragione per cui hanno fatto di tutto pur di punire entrambi.
 
  
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