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Autore: Nyctophvlia    08/09/2015    1 recensioni
"Quanto sono testarde le cicatrici quando non vogliono svanire?
O sono solo un gentile promemoria dei giorni migliori di ora?"
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Troppi furono i pensieri che mi inondarono la mente in un solo istante, ero confusa, completamente spiazzata, spaventata.
Il solo considerare che Danny sia venuto a conoscenza di eventi, riguardanti il mio passato, oramai causa maggiore delle mie angoscianti paranoie, mi gelò le vene. Avevo giurato fedelmente a me stessa che non mi sarei mai e poi mai aperta con qualcuno, non più. I miei segreti, le mie paranoie, i miei problemi, il mio passato, me compresa sarebbero stati come un sigillo chiuso a chiave da tempo, dimenticato ed irraggiungibile.
Scesi le scale afflitta e furibonda, dovevo scovare immediatamente Ben, c’erano davvero troppe cose che non quadravano in questa situazione venutasi a creare per puro caso.
Mi diressi verso la cucina a passo svelto, e nemmeno messo piede nella zona prediletta, che trovai un Cameron e un Sam, improvvisi barman professionisti, che si dilettavano nel preparare alcolici di ogni tipo. Inutile dire che la cucina era un completo disastro, regnava un caos ed un disordine unico, e ciò fece aumentare ancora di più la mia ira depressa.
“TU! STAMBECCO CHE NON SEI ALTRO, VIENI UN PO QUI!” Esclamai furiosamente non appena varcato l’ingresso. Presi Cameron da dietro, per il colletto della maglietta, e riuscì solo ad intravedere Sam con la sua tipica espressione disorientata alla “What the fuck?!?” e due more dai davanzali prorompenti che lanciavano occhiatacce verso la suddetta mentre trascinavo fuori uno dei loro potenziali clienti.
“Mi hai fatto prendere un colpo, non arrivare più da dietro così!” rispose poggiandosi alla parete color glicine del piccolo corridoio.
“Dov’è Ben?!” domandai spazientita.
“Uhm…credo sia in giardino, perché tutta questa furia? Rilassati Hay, divertiti” domandò spaesato, vedendomi così alterata, cercò di infondermi un po’ di tranquillità, ma fallì miseramente. Non gli risposi, sarebbe stato inutile, ed avrei soltanto perso tempo. Roteai gli occhi e levai altrove, lasciandolo ancor più confuso.
Andai verso il soggiorno che dava sul giardino, e la scena che mi si presentò davanti non fu delle migliori.
James, senza maglietta, steso sul divano di pelle nera, stralunato ed alquanto sballato, con una mano penzolante che reggeva una vodka lemon a stento. Non che mi dispiacesse vedere James senza maglietta, d'altronde aveva un bel fisico, e poi, ammettiamolo, era uno stragnocco, ma se fossero arrivati i miei in quel preciso istante, mi avrebbero rinchiusa a vita nel seminterrato al gelo.
“Hay hay, la festa è uno sballo!! Unisciti a noi!” urlò James alzando la vodka al cielo e sorridendo. La musica assillante da discoteca alzava sempre più di volume, e io avevo i nervi a fior di pelle e per di più credo che sarei stata ad un passo dalla sordità, oppure, probabilmente, sul punto di compiere un plurimo omicidio.
Lo ignorai, per quanto i miei ormoni femminili potessero permetterlo, c’erano cose ben più importanti.
(S)fortunatamente riuscì ad imbucarmi nel giardino, che, per l’occasione, era diventato un luogo di incontro per scambiarsi erba, e chi, se non quei due deficienti di Ben e Danny potevano contrattare?
Dopo una breve ma efficace imprecazione, raggiunsi il covo, vale a dire, le sedie a sdraio e i vari tavolini vicino la piscina, originale.
“Oh oh, guarda un po’ chi si rivede, la nostra piccola Hayley, un tiro?” esclamò Danny con il suo solito fare teatrale e la sua voce graffiante, sventolando la piccola busta di plastica.
“Anzi no, ho in servo qualcosa di meglio per la nuova arrivata” disse lanciandomi un occhiolino prima di sorseggiare un’altra birretta appena stappata, provocando le rumorose risate dei suoi amichetti, al diavolo te e le tue battutacce da maniaco pervertito, Worsnop.
Strinsi i pugni e mi avvicinai al gruppetto con un sorrisetto sforzato ed alquanto irritato.
“Ben, potrei parlarti, gentilmente, lontano da qui, per favore?” Domandai ancora con il sorrisetto da ebete stampato in faccia.
“Non possiamo parlare appena finita la festicciola dai, su, rilassati Hay” rispose Ben tranquillamente porgendomi una Heineken, mi lasciai andare in una risatina nervosa, il “rilassati Hay” non era un ottimo approccio.
“Oh, peccato che la mia fosse una domanda retorica!” esclamai prendendo Ben per la canotta nera che aveva indosso trascinandolo un po’ più distante, sul bordo piscina, come si suol dire, a mali estremi, estremi rimedi.
“Avanti, sputa il rospo, imbecille che non sei altro, oppure ti affogo io stessa in questo preciso istante” dissi puntandogli il dito contro.
“Ma di che diavolo stai parlando?!” esclamò alterato, mai dialogare con un Ben brillo, la suscettibilità era il suo tallone di Achille (come se non lo fosse di solito).
“Con quali tramiti sei venuto a conoscenza del mio indirizzo, dei turni dei miei genitori e , sopratutto, come diamine fa Danny a sapere determinate cose sul mio conto?! Tre secondi per cominciare a parlare o te e il covo di maniaci pervertiti farete una brutta fine” enunciai dandogli più volte una spinta.
“Frena frena frena, che cazzo stai facendo? Ti è andato in fumo l’ultimo neurone funzionante che avevi in testa per caso?” sentenziò Danny posizionandosi tra me e Ben, per difendere quest’ultimo.
“L’unica cosa che andrà in fumo qui sarà il tuo bel sederino quando ti avrò sbattuto fuori casa a suon di calci in culo” pronunciai fermamente.
“Whoo! Volano parole pesanti qui, gente, oh mio dio, chiedo venia, non vedi come sono terrorizzato? Uno scricciolo di 1.60m vuole farmi la bua, ora piango” enunciò sarcasticamente guardandosi intorno.
“Dovresti solo ringraziarmi per il solo fatto che mi sia sfiorato per la mente di farti trascorrere una serata diversa, lontano dalla solita routine. Vorrei solo farti aprire quei cazzo di occhi. Comincia col prendere in mano la tua fottutissima vita invece di rinchiuderti in te stessa e autocommiserarti come tuo solito da fare. Non provare a contraddirmi, so benissimo di avere ragione.” sentenziò con voce più bassa per non farsi sentire dai presenti.
“Smettila di venirmi a dire cosa devo fare della mia vita, o di interessarti minimamente, questo tuo finto buonismo mi dà il voltastomaco, non ho bisogno di nessuno, tanto meno di te.” risposi seccamente.
“Uh, quindi vorresti dirmi che sei soddisfatta della tua vita? Oh, beh, si vede che sprizzi vitalità da tutti i pori. Sei ridicola, anzi no, di più, stai solamente sprecando la tua vita, sottostando a delle regole che tu stessa hai creato per pura paranoia. Hai la paura costante di vivere e questa stessa paura ti porterà alla rovina. Mi fai pena, tu e la tua maschera” concluse irriverente. 
Non avrei mai, e ribadisco, mai potuto immaginare che delle parole, tirate al vento, dette per di più da uno sconosciuto, potessero farmi così tanto male. Lo guardai, ancora una volta, incantata ancora una volta dai quegli suoi occhi di un azzurro limpido, ed intenso, per un attimo ebbi come l’impressione che mi conoscesse per davvero, mi stesse giudicando per come ero fatta realmente. Avrei voluto urlargli in faccia quanto avesse torto, prenderlo a pugni e calci per fargli rendere conto delle sciocchezze appena dette, eppure, non ci riuscì. Ero lì, immobile, pietrificata, di fronte la stessa persona che mi aveva ferito a morte ma allo stesso tempo l’unico in grado di sputarmi la schifosa verità in faccia, quella stessa verità che avevo paura di mostrare, in primis a me stessa. Non volevo per nessuna ragione al mondo mostrarmi debole di fronte tutti, ma non avrei resistito un secondo di più in quelle circostanze. Me ne andai senza dir nulla, impassibile, all'apparenza disinteressata, e mi chiusi in camera. Annullai completamente ciò che mi circondava, il mio unico desiderio era sparire. Mi ero convinta di esser così tanto forte e invece, mi faccio abbattere per quattro parole sparate da un alcolizzato che non fa altro che autodistruggersi, eppure, aveva cosi tremendamente ragione. Ero arrabbiata, con me stessa, ero scappata di fronte l’evidenza, la realtà, ancora una volta, ero fragile, e non lo sopportavo.


// IMPORTANTE //

Heilà belle personcine \m/
Dopo ben quattro capitoli, credo sia giunto il momento di presentarmi.
Ho cominciato a scrivere questa fan fiction perché, essendo grande fan del gruppo in questione, ovvero la combriccola di alcolizzati pervertiti (e dopo aver divorato tutte le fan fiction qui presenti, ed essendo sprofondata in crisi di astinenza dal farmi i peggio filmini mentali) avevo mille idee che gironzolavano per la testa, ed, essendo la scrittura una mia passione, ho deciso di iniziarla, un po’ per caso, un po’ per mia più sincera iniziativa.
Il mio ‘progetto’ era sin da subito di presentarvi gli Asking Alexandria in ambito più realistico e razionale, presentandovi i personaggi in questione per come la sottoscritta li ha immaginati alle prese con la vita quotidiana.
Questo quarto capitolo è una specie di ‘intro’ per situazioni che verranno a crearsi nei capitoli successivi (non odiatemi per questa mia smania di render tutto così misterioso twt) e per farvi rendere una idea più lineare della protagonista, la piccola Hayley.
I capitoli successivi saranno zeppi di colpi di scena, fin quando passo passo non si arriverà alla indecifrabile verità, so stay tuned.
Un piccolo spoiler ve lo concedo però: ci saranno diversi intrighi amorosi, quindi si evolverà anche sul lato romantico, e forse qualcuno riuscirà a far breccia nel cuore della dispotica Hayley, chi lo sa.
Spero vivamente che finora la storia sia stata di vostro gradimento, purtroppo, il tempo mi è un po’ limitato ultimamente e per scrivere un capitolo decente ci impiego due giorni (sono una lumaca, lo so), ma ci sto mettendo davvero tutta me stessa nel scrivere questa storia, e spero che nei vari capitoli si evinca un po’ di passione.
Detto ciò, se avete qualche suggerimento, richiesta, critiche (sia positive che negative) da espormi, non fatevi problemi nel scrivermi una recensione sotto un capitolo, anzi, mi farebbe moltissimo piacere sapere le vostre opinioni a riguardo. Vi lascio anche il mio contatto Kik (Horivzon) se qualcuno vuole farsi una chiacchierata, sono disponibilissima.
Ps. Ringrazio tantissimo Kellic_a_vita per aver recensito ben due volte, mi fa davvero molto piacere, un cuore a te ahah ♡.
Scusate per il testo lungo quanto la Divina Commedia, ma era d'obbligo, ci si vede al prossimo capitolo belli ^^-
   
 
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