DI BISTROT, INOPPORTUNI CONTORSIONISTI E FORTINI IMPROVVISATI

o meglio

Di quando Mrs Hudson blocco la crescita al soldato John

-Vedere Doctor Who alla sera è impossibile quanto cercare di avere un appuntamento decente con la cameriera del bistrot all'angolo.

Sherlock vuole monopolizzare la tv solo per insultare film gialli, spoilerarmi i finali delle serie tv e guardare maledetti documentari sui ricci (poi, perché i ricci ancora non l'ho capito). Ah, e occupa tutto il divano.- borbottò John sulla tazza di tè appena offerta dalla signora Hudson.

-Oh, John caro, anche il mio defunto marito faceva così; non riuscivo mai a leggere un libro in santa pace. Certo, lui monopolizzava me, dopo, e di certo non la tv. Magari dovresti dire a Sherlock che per quello c'è tempo anche dopo il film, no? Se proprio non sapete bene cosa fare io qualche idea l'avrei. Non le metto in pratica da parecchio tempo per via della mia anca, sai, certe manovre non le posso...-

-OH, MIO DIO, SIGNORA HUDSON!!-

John, da tutto corrucciato che era arrivato, se ne andò ancor più imbufalito e imbarazzato a morte (era stato praticamente come sentire sua madre parlare di certe cose, da trauma a vita).

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Affrontare la questione con Greg, la sera al pub, non aveva aiutato.

Anzi, se possibile, era stato anche più imbarazzante.

-Beh, più che la tv, sembra monopolizzare te - gli aveva detto l'ispettore

-In che senso?-

L'altro aveva sospirato -Sinceramente, John... Da quando non hai un appuntamento con qualche ragazza che non venga interrotto, dirottato o mutato in un rapimento?-.

John era tornato a casa più sconsolato di prima e con una data in mente che risaliva a prima della sua partenza per l'Afghanistan.

**

Alla fine, a meno che non si fosse deciso a cercare consigli da Molly (orrore) o da Mycroft (ancora più orrore), l'unica soluzione era affrontare Sherlock.

Aveva preso il telecomando e si era posizionato sul divano, forte del suo addestramento militare e deciso a non mollare il fortino, andandosene sconfitto.

Sherlock arrivò in quel momento svolazzando nella sua vestaglia da camera. Guardò la tv, John, di nuovo la tv e poi ancora John.

Con il suo cervello fuori giri, aveva capito subito la situazione.

John si aspettava un attacco degno del più pericoloso dei felini, battute caustiche sui pesci rossi o un broncio degno del bambino più capriccioso della terra, il suo coinquilino invece si sdraiò semplicemente sul lato libero del divano con la testa sulle sue gambe.

Forse Sherlock voleva veramente monopolizzare solo lui. Decise di lasciar perdere certi pensieri e si limitò ad affondare la mano nei capelli del suo coinquilino che, da grosso gatto che era, iniziò a fare strani mormorii con la gola che sembravano proprio fusa.

Mille grazie alla mia graziosissima beta r a i n i c o r n (che ormai riesce a seguire i miei deliri gelatosi) e al gruppo We are out for promt (se non sapete cos'è andate subitissimo a informarvi su facebook, la culla di ogni insana, coinvolgente abitudine) da cui non ricordo se ho ricevuto un promt ed è nata la storia o se invece di dare il promt me lo sono tenuto e sviluppato (comunque lo spunto è nato lì).

Le note si stan facendo troppo lunghe, quindi me ne vo.

Ciao Ciao

Ishimaru

P.s. spero ti abbia fatto ridere e consolato dall'imminente inizio di scuola.