I tried to wash the scars and marks from under my skin
But you're etched in me like stone Quando disegno, la parte più difficile e probabilmente anche quella che mi piace di meno è quella dei capelli. Certo, se ti piace disegnare devi imparare ad amare a disegnare ogni cosa, però i capelli sono difficili, devi farne uno per uno, con la giusta luce, il giusto chiaro scuro, devi stare attento a quanto calchi e a quanto stai leggero e non puoi prendere più penne come si faceva alle elementari per scrivere più velocemente i castighi. Ti devi impegnare e li devi sopportare uno per uno, lentamente. E puoi anche farli velocemente, ma il risultato non sarebbe lo stesso. Ed è un po' così tra noi, no? Ogni capello che devo disegnare su un foglio di carta intorno ad un viso pieno di lacrime, è un giorno in più che devo sopportare prima di vederti. E ogni giorno ha la sua luce dice la mia professoressa di inglese, e devo starci attenta perchè ormai sono quasi tutti bui. E li devo vivere, superare con calma, non posso andare di fretta, perchè poi il risultato non sarebbe lo stesso no? Per avere un bel disegno devi sopportare anche quello, capisci? Anche i capelli. Per avere un bel finale devo sopportare anche i giorni senza di te. Forse Dici che tutto questo è collegato? Dici che io devo sopportare tutti questi giorni perchè poi avrò una grande ricompensa? Che si deve meritare? Bisogna sudarsela per godersela? Oppure dimmelo e basta, ti prego, dimmi di smetterla. Dimmelo davvero, dimmelo con la tua voce rauca. Dimmelo con lo sguardo triste ma con la consapevolezza che è la cosa giusta per me e forse, per entrambi. Dimmelo con le gambe e le mani che tremano ma che non tremeranno mai quanto le mie. Dimmelo guardandomi negli occhi pieni di lacrime, come i miei disegni, e mentre mi mordo le labbra per non urlare. Dimmelo tutto in una volta e senza giri di parole. Dimmelo con i sensi di colpa e con la paura di farmi soffrire, però dimmelo e basta, dimmi di smetterla e di andare avanti, di cambiare disegno. Dimmelo appoggiandomi le mani sulle spalle e poi accarezzandomi le guance. Dimmelo guardando per terra perchè sai che fa male anche a te. Dimmi cosa pensi, cos'hai nella testa, dimmi che non mi vuoi e che non siamo fatti per stare insieme. Dimmi che siamo diversi e che "È giusto così". Dimmi che però "Ti vorrò per sempre bene, sarò sempre qui per te" e io sorridendo ti dirò "Certo" con un sorriso a cui nessuno dei due crederebbe neanche un po'. Dimmi qualcosa, parlami, scrivimi, chiamami, urlami, sgridami, piangimi. Però fai qualcosa perché io rimarrò sempre qui, comunque, perché o con te o con nessuno però dimmi cosa ne pensi tu. Perchè io devo ammettere ogni volta a me stessa che ti amo da morire e che non te ne andrai mai, ancora una volta, che ho bisogno di te e che non c'è la faccio più, che non posso dormire se non ci sei e che non posso vivere se non ti tocco. E devo aspettare ogni capello che ogni giorno cresce sempre un po' di più, ogni giorno invecchia fino a cadere, come i pezzi di me, come le lacrime. Le lacrime per le cose che non ti ho detto, per i baci che non ti ho dato, gli sguardi che non ho ricevuto. E alla fine non ho nemmeno più parole e frasi per parlarti perché mi sono rimasti solo i gesti che non ti ho mai dimostrato. Però va bene così, credimi, va bene. Basta che non te ne vai per sempre, cioè lo sai, io ti aspetto, e ogni giorno sopporto i capelli che devo ancora disegnare. Però comunque prima o poi le penne si scaricano, si rompono, muoiono e bisogna buttarle. E si cambiano, e io, lo sai, non voglio fare quella fine. Quindi dimmelo, dimmi che alla fine un po' mi vuoi e che hai anche bisogno di me, giusto un po'. Poi comunque possiamo sempre uscire qualche volta, o meglio ancora puoi invitarmi in un posto chiuso, come casa tua, che sai che amo andare a casa degli altri, e poi magari riesco anche a convincerti che potrebbe funzionare, e magari ti basterebbero anche le mie mani piccole. Però intanto dimmelo, e io, lo sai, arrivo subito. |