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Autore: Loki_Shuu    08/09/2015    0 recensioni
Supponiamo che Deidara, prima di tradire Iwa, avesse un'amica.
E se, dopo quattro anni di lontananza, lui e questa amica si rincontrassero?
E se si accendesse una piccola, piccolissima scintilla fra i due?
E cosa accadrebbe se gli Akatsukiani si mettessero in mezzo?
Per scoprirlo, non vi resta che leggere (se siete curiosi, altrimenti fate voi)!
Genere: Demenziale, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akatsuki, Deidara, Nuovo Personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 8: Prigioniera?

 

[Covo dell'Akatsuki; ore 08:30 AM]

 

-CHE COSA HAI DETTO?!-

 

-C-Capo... davvero, mi dispiace, ma... -

 

-TACI, INCAPACE! AH, POSSIBILE CHE SIATE TUTTI DEI BUONI A NULLA, QUA DENTRO?!-

 

-Ma... le giuro che l'avevo presa, la statuetta! Poi, però... è caduta ed è esplosa! Lo giuro!-

 

-CREDI DAVVERO CHE SIA COSI' SCEMO?!-

 

-Ehm... sì... - tento, sfoderando il mio miglior sorriso.

 

-DEIDARAAAAAAAAAAAAAAAA!-

 

***

 

-DEIDARAAAAAAAAAAAAAAAA!-

 

Mi tappo le orecchie per l'ennesima volta.

Wow, certo che quell'uomo urla parecchio!

Povero Deidara-san, è tutta colpa mia se ora si trova in questa situazione...

Sono appoggiata alla parete della stanza dove ora si trovano il mio senpai e il capo di Akatsuki, che sta urlando da più di un quarto d'ora.

Dalla stanza arrivano ancora altre urla.

 

-VA BENE, METTIAMO PURE DA PARTE IL FATTO CHE HAI PERSO LA STUATUETTA E FALLITO LA MISSIONE, MA QUELLA RAGAZZA CHI DIAMINE E'?! SI PUO' SAPERE PERCHE' TE LA SEI PORTATA DIETRO?!-

 

Il mio cuore perde un battito.

Kami, stanno parlando di me!

Che cosa mi succederà?

 

Non sento la risposta di Deidara-san, perché parla a voce davvero bassissima.

 

-COOOOOSA?! E DA QUANDO IN QUA NOI CI PREOCCUPIAMO DELLA GENTE CHE FERIAMO?! HAI PRESO IL NOSTRO COVO PER UN OSPEDALE, PER CASO?!-

 

Poi tutto tace per un paio di minuti.

L'uomo non grida più come prima, e non riesco a capire bene cosa dice.

Dopo un po', vedo uscire dalla porta una donna con un origami a forma di rosa tra i capelli che mi lancia uno sguardo.

-Vieni, ti mostro la tua stanza.-

Io la fisso sorpresa.

-Cosa? Vuoi dire che posso rimanere qui?-

-Solo fino alla tua completa guarigione, poi verrai accompagnata al tuo villaggio.-

-Oh, capisco... be', grazie... -

-Seguimi e basta.-

Annuisco e mi avvio con lei lungo un corridoio poco illuminato con una decina di porte.

Lei si ferma davanti ad una in particolare e la apre.

Dentro, vedo un letto, una scrivania e un armadio.

E piuttosto spoglia, a dire il vero.

-Questa è la tua stanza. Ogni giorno, Deidara verrà qui per prendersi cura delle tue ferite e starti vicino. Ricorda che potrebbe entrare in qualunque momento, dato che lui ha la chiave, perciò... be', attenta, quando devi cambiarti i vestiti.-

Al che, io arrossisco.

-Come? Non potresti aiutarmi tu con le ferite?-

-Mi spiace, ma è stato Deidara a portarti qui, perciò sarà lui a prendersi cura di te, che tu lo voglia o no. E' la condizione che ha posto lui stesso per convincere Pain a farti rimanere.- spiega lei.

-Ho capito... - borbotto, ancora rossa.

L'idea che sia il senpai a curarmi... mi agita terribilmente!

Ma perché poi?!

-Comunque... - aggiunge la ragazza - … visto che saremo coinquiline per un po', credo sia il caso di presentarsi: io mi chiamo Konan.-

Mi porge una mano pallida, le cui dita lunghe e delicate terminano con delle unghie curate dipinte di un arancione cangiante.

-Oh, ehm... io sono Ayame... - farfuglio incerta, stringendogliela.

-Piacere, Ayame. Ora, vorrei che rimanessi qui ad aspettare Deidara, non dovrebbe metterci ancora molto.-

Annuisco sorridendo.

Lei, per la prima volta, ricambia il mio sorriso.

-Mi raccomando, ti aspetto a colazione, così conoscerai tutti gli altri dell'organizzazione.-

-Ma certo! Allora a dopo!-

Lei si volta e sparisce lungo il corridoio.

Io entro nella stanza, richiudendomi la porta alle spalle.

Tiro un grosso sospiro e mi siedo sul letto.

Cavolo, quante cose sono successe, in così poche ore...

Ho rivisto il senpai, l'ho sfidato, ho fallito la mia missione, la statuetta è esplosa, ed infine io mi ritrovo nel covo dell'Akatsuki.

Mi dirigo verso la piccola finestra, da cui entra la poca luce che illumina la stanza.

Qui, ripenso a poche ore fa, quando ero in viaggio con Deidara-san.

 

 

Dopo l'esplosione, Deidara-san e io eravamo rimasti in silenzio per un po', apparentemente ognuno pensava ai fatti suoi.

Ma non era così, almeno non per me.

Io ero agitata e confusa, non riuscivo a realizzare di essere davvero con il mio senpai.

La persona che mi aveva aiutato.

La persona che poi mi aveva abbandonato.

Mi sembrava così strano, così impossibile...

Quante notti passate a singhiozzare?

Tante.

Quanta tristezza?

Tanta.

Allora mi giravo e lo guardavo di nascosto mentre aveva la testa fra le nuvole, pensando a chissà cosa.

E il mio cuore batteva un po' più forte.

D'improvviso, lui si è schiarito la voce.

-Ehm... Ayame, ora non ti spaventare, ma... -

Nel parlare, si è voltato verso di me, mentre io ho inclinato un po' la testa, prestandogli tutta la mia attenzione.

Lui ha continuato.

- … Ora sono costretto a portarti in un posto... -

-E' il covo di Akatsuki, non è vero?- ho chiesto, precedendolo.

Deidara-san mi ha rivolto un'occhiata sorpresa, stupito dal mio tono tranquillo.

Io però non rispondo più e torno a fissare il cielo e il panorama che si vedono da quassù, sulla creazione del senpai.

E' tutto così bello... si vedono foreste e campi desolati, talvolta anche piccoli villaggi.

L'aria mi fa ondeggiare un po' i capelli.

Il mio iris è volato via già da un pezzo.

Be', pazienza...

Durante il resto del viaggio, nessuno di noi due ha spiccicato parola.”

 

Sospiro pesantemente.

Tutto quello che mi sta succedendo è semplicemente assurdo.

Ma perché proprio a me?!

Ora che finalmente stavo tentando di riprendermi dall'abbandono di Deidara-san...

Ora che stavo iniziando a provare qualcosa per Kaito-san...

 

Già, Kaito-san...

 

E' stato lui a sostenermi, in questi quattro anni.

Mi ha consolata, mi ha voluto bene come una sorellina.

E poi... pochi giorni fa...

 

-Ayame-chan, non dimenticare mai... che sono innamorato di te.-

L'ho guardato attonita.

Mi ci è voluto qualche secondo per realizzare le sue parole.

Kaito-san mi amava.

E io sono rimasta lì, a fissarlo, come un'idiota.

-Comunque... - ha ripreso lui, schiarendosi la voce – non importa se per il momento non mi ricambi, Ayame-chan. Capisco i tuoi sentimenti per... quella persona. Io posso aspettare, davvero. In ogni caso, sappi che ci sarò sempre per te.-

-K-Kaito-san, io... -”

 

Ho rifiutato i suoi sentimenti, quella volta.

Ma lui mi ha sorriso dicendo che avrebbe comunque continuato ad amarmi, che non avrebbe mai smesso di farlo, perché per lui ero unica.

Mi stringo una mano al petto, mentre il cuore inizia a velocizzare i battiti.

Devo rilassarmi.

Ora non è il momento di pensare a lui.

Ho un problema più urgente di cui occuparmi.

Sono stata trascinata nel covo dell'organizzazione criminale più pericolosa che esista, e sono anche ferita.

In pratica, sono... una prigioniera?

Kurotsuchi avrà già avvertito lo Tsuchikage che mi trovo qui?

Improbabile, visto che ci vogliono almeno tre o quattro giorni di viaggio per arrivare a Iwa dalla Foresta delle Illusioni.

E poi, una volta che lo sapranno, che cosa succederà?

Mi cercheranno?

Verranno a salvarmi?

 

 

-Cosa? Vuoi dire che posso rimanere qui?-

-Solo fino alla tua completa guarigione, poi verrai accompagnata al tuo villaggio.-

-Oh, capisco... be', grazie... -”

 

Uhm... forse, dopotutto, non ho poi tanto bisogno di essere salvata...

Konan ha detto che dopo la mia guarigione mi riporteranno al villaggio, ma sarà vero?

Dovrei fidarmi di un'organizzazione criminale?

Però... Deidara-san mi direbbe una bugia?

Mi è sembrato così gentile quando ci siamo rivisti, non può volermi mentire!

Almeno è quello che spero...

 

Sono persa nei miei pensieri, quando sento la porta aprirsi.

Deidara-san mi rivolge un'occhiata nervosa.

-Ciao... -

Restituisco lo sguardo, timida.

-Ciao... -

Lui accenna un sorriso.

-Be', credo sia il caso di medicare le tue ferite.-

Non rispondo, mi limito a rimanere immobile, mentre il senpai prende la garza, una pomata e dei cerotti.

Per quasi mezz'ora, mi disinfetta le ferite e mi riempie di bende.

Mi fascia la schiena, un braccio e una caviglia, mentre mi attacca un cerotto sulla guancia e sui vari tagli che ho addosso.

Tutto questo in un assoluto silenzio, rotto solo dai miei piccoli gemiti di dolore occasionali.

E' così imbarazzante... ma la pomata brucia, accidenti!

Alla fine, Deidara-san posa le bende e si asciuga il sudore dalla fronte.

-Spero di non averti fatto troppo male, Ayame.- mormora, incerto.

-No, no... sto bene, davvero.- rispondo piano, mentre le mie guance diventano ancora più rosse.

Dopo un po' di tempo passato in silenzio, lui decide di rompere il ghiaccio.

-Immagino che avremo molte cose da raccontarci, Ayame... -

-Lo credo anch'io, senpai.-

-Bene, allora... che cosa hai fatto durante tutto questo tempo?- mi domanda, gentile.

Sto per rispondere, quando vengo interrotta da un rumore molto conosciuto.

 

Groarr!”

 

Avvampo immediatamente, ponendomi una mano sullo stomaco, mentre il senpai scoppia in una sonora risata.

-Hai ragione, scusa! Direi che è ora di farti mangiare qualcosa! Parleremo dopo di cosa ci è successo.-

Poi si alza e mi fa cenno di imitarlo.

-Vieni, andiamo a fare colazione! E poi... credo sia il caso di presentarti gli altri. Ti chiedo solo una cosa: per favore, non spaventarti!- dice, ridendo.

 

La sua risata... oh, quanto mi è mancata...

 

Lo seguo fuori dalla mia stanza, e tiro un grosso sospiro.

E' arrivato il momento di vedere chi saranno i miei coinquilini.

Ma... che cosa intedeva esattamente il senpai, quando mi ha chiesto di non spaventarmi?

Devo preoccuparmi?

 

 

DALL' AUTRICE:

Lo so, sono in ritardo, perdono! >.<

*si nasconde per evitare i pomodori, i pesci e lattine*

Ma almeno ho postato prima dell'inizio della scuola (ç.ç), siete felici? :D

Ora vi spiego: il problema è che in questo periodo mi sono iscritta a Wattpad, e ovviamente ho avuto la brillante idea di pubblicare una storia pure lì.

Fantastico, ma che genialate che ho, vero? -.-

Ecco spiegato perché in questo periodo mi sono concentrata più su quella storia che sulle altre.

Scusateeeee! T-T

Comunque, ecco finalmente spiegato chi è Kaito!

La nostra Ayame ha uno spasimante, eh? ;)

Vi aspetto al prossimo capitolo! ^^

 

Loki_Shuu

 

P.S.: La mia storia su Wattpad riguarda Jeff the Killer (creepypasta). Per chi fosse interessato, mi chiamo Loki_Shuu anche lì! ^^

  
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