Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Sherlock Shriarty Holmes    08/09/2015    1 recensioni
L'amore tra Levi e Erwin durerà? Due innamorati che sperano nella loro storia ma che alla fine diverrà una tragedia...
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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12 settembre, 7 anni dopo l'ultima devastazione dei giganti.
Levi Ackerman, Caporale della terza squadra di ricerca, ormai aveva perso tutti. Petra...Erwin...i genitori...tutti. Erwin. Gli mancava più di tutti quel biondino. Era sempre allegro e riusciva a far splendere sempre la giornata del moro. Mentre guardava il tramonto dalla muraglia, Levi ripensò a sette anni prima...
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-Levi! Non puoi andare da solo è pericoloso!- urlò Erwin mentre Levi si mise a cavallo. Era solito del moro non parlare per ore, ma ora il ragazzo era preoccupato. Non erano ore quelle, ma bensì giorni. Non fece in tempo a raggiungerlo, che il moro era partito subito per andare fuori per sconfiggere i giganti. Erwin prese il primo cavallo disponibile e cercò di raggiungerlo. Purtroppo, lo perse dopo un pò, ma non dovette cercare a lungo. Vide un gigante colossale in lontananza e andò verso di esso, vedendo che in mano aveva Levi, privo di sensi e con il sangue che gli scendeva dagli occhi. Una scena che aveva sempre temuto, ma dato che il gigante colossale era molto più grosso degli altri, sapeva che nemmeno Levi avrebbe potuto affrontarlo. Ci mise poco a prenderlo e ad accecare il gigante colossale, per poi scappare con il moro tra le braccia. Non lo guardò minimamente e tornò in città. Chiese subito aiuto medico per Levi e alcune ragazze arrivarono in suo aiuto. Il Caporale passò giorni senza dare segni di miglioramento o peggioramento, in camera sua. Non mosse un muscolo per tutto il tempo, però Erwin saltò anche le missioni per rimanere con Levi. Ogni volta che lo guardava gli veniva un groppo in gola e le lacrime agli occhi, finchè al quinto giorno non esplose. Iniziò a piangere sul suo petto e tirò un pugno sul materasso morbido del moro. -NON SONO RIUSCITO A FERMARTI, LEVI! MI DISPIACE! MI DISPIACE PER NON AVER PASSATO MOLTO TEMPO CON TE E MI DISPIACE PER NON AVERTI DETTO QUELLO CHE PROVO! IO TI AMO LEVI! TI PREGO, DIMMI CHE MI STAI SENTENDO!- urlò il ragazzo in preda alla rabbia e ai sensi di colpa. Si era levato un peso, ma allo stesso tempo pensava al fatto che se Levi sarebbe morto, non sarebbe più riuscito a guardarsi in faccia. Poi, un miracolo. Levi tossì e si toccò le bende. -Cos'è questa cosa? Perchè sono bendato? Ti ho sentito comunque- disse Levi, mentre le sue gote diventarono rosse. Si levò la benda e deglutì, guardandolo poi. Erwin sorrise al vedere quei bellissimi occhi color ossidiana, ancora perfetti. Il moro lo strinse e l'altro ricambiò, mentre una lacrima scendeva sulla sua guancia sinistra. Anche se si era appena ripreso, Levi era pieno di energie e si lasciò trascinare in una notte di passione con Erwin. Baci, abbracci...gemiti e ansimi. La mattina dopo, il moro si svegliò e tastò la parte sinistra del letto...vuota. -Erwin?...- disse, stanco. Non lo vide e si preoccupò. Si vestì in fretta e andò subito a cercarlo. Niente, non lo trovava. Andò da Eren e gli chiese dov'era Erwin, e quando il ragazzo gli diede un anello da parte del biondo, Levi aspettò il suo ritorno. I secondi divennero ore e le ore giorni. Ecco che lo squadrone di Erwin e il moro rimase immobile per vedere dov'era. Gli altri gli passarono vicino e Erwin non c'era. Andò da uno dei soldati e gli chiese del biondo ma l'altro abbassò la testa e lo accompagnò al carretto dei cadaveri. Erwin era lì, con lo stesso anello che aveva Levi, gli occhi chiusi e senza la parte inferiore del corpo. Gli occhi del moro diventarono lucidi e corse in camera. Pianse per ore, da solo. Dopo solo due settimane tornò all'attacco, ancora più determinato ad uccidere tutti i giganti esistenti.

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-Erwin... La mia risposta sarebbe stata si...perchè sei andato?- disse Levi, vedendo l'immagine dell'amato che sorrideva nell'orizzonte. Si sentiva malissimo e decise una cosa drastica. -ERWIN, IO TI RAGGIUNGERO'!- urlò al cielo. Tirò fuori la sua spada e mentre le lacrime gli scendevano dagli occhi, si conficcò la spada nel petto. Il sangue colava dal corpo di Levi, e ciò che trovarono i suoi uomini era orribile. Vedere il proprio Caporale disteso in una pozza di sangue, con la spada nel cuore e un sorriso che non aveva mostrato a nessuno. Uno di loro si fece coraggio e fece il saluto al corpo del moro...così tutti seppero la verità. Ormai Levi era felice insieme al suo amato...erano due stelle nel cielo, immortali.
   
 
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