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Autore: gaia21    09/09/2015    4 recensioni
Dal testo : “Lucy!! Prendiamo una missione!!” esclamò raggiante il ragazzo.
“Aye sir!” lo appoggiò Happy, mentre atterrava sul bancone chiedendo a Mira un altro pesce.
“Va bene” e, così dicendo, si alzarono ma si fermarono non appena videro il portone spalancarsi all’improvviso e rivelare una bambina dell’età di Asuka che entrava raggiante in gilda esclamando “Sono tornata!”.
Questa storia è una NaLu e nel corso della storia, ci saranno riferimenti Gruvia, GaLe e Gerza.
Spero che vi piaccia!!!
[A breve avverrà la correzione dei capitoli in quanto il mio stile di scrittura è cambiato nel corso del tempo]
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Lucy era rimasta un po’ impensierita quando aveva notato che, passate alcune ore, Nashi non aveva ancora ripreso conoscenza. Si dovette ricredere quando nel bel mezzo del viaggio attraverso il treno la piccola si risvegliò piena di energie. La bionda la guardò con occhi sgranati all’inizio ma poi il suo viso si addolcì, sorridendo comprensiva. La bambina sembrava piena di energie, tutto il contrario rispetto a Natsu che era stravaccato in modo scomposto sui sedili, mentre con le braccia si teneva lo stomaco e cercava di trattenersi dal vomitare. Aveva il viso bluastro ed era piegato su se stesso mentre la maga degli spiriti stellari lo guardava intenerita, decidendo di farlo stendere. Il ragazzo posò con qualche difficoltà la testa sulle gambe della ragazza e questa iniziò a passargli le mani nei capelli rosa e morbidi, scompigliandoglieli più di quanto già non fossero. Pian piano il rosato si addormentò, stringendo al tempo stesso le braccia attorno la vita della maga e affondando il viso contro il ventre di lei.
Lucy si stupì di non sentire Gray prendere in giro Natsu per via del suo malessere e, quando mosse il capo alla ricerca del mago del ghiaccio, riuscì a scorgerlo qualche sedile più in là, mentre Juvia gli stava attaccata al braccio senza avere alcuna intenzione di lasciarlo andare. Al contrario delle altre volte il corvino non sembrava per niente infastidito, anzi, dalla posizione in cui si trovava la bionda riuscì a notare un lieve rossore sulle guance di lui.
Sorrise intenerita mentre riportava alla mente il momento in cui per sbaglio aveva origliato la conversazione dei due, capendo che si erano con calma dichiarati duranti il viaggio. Per la maga dell’acqua non fu tanto difficile, infondo sbandierava il suo amore per il ragazzo ai quattro venti a tutte le ore del giorno; per il manipolatore del ghiaccio c’era voluto più tempo ed era stata dura ammettere i suoi sentimenti fino in fondo.
Decise poi di spostare il suo sguardo altrove, questa volta puntando lo sguardo su Gajeel e Levy. Il Dragon slayer del ferro sembrava sofferente e aveva le braccia incrociate sul petto mentre tentava di trattenere i conati. L’azzurra gli era accanto, mentre Lily era seduto sulle gambe di lei ed entrambi tentavano di dare manforte al corvino. Lucy aveva saputo dalla maga degli Script che Gajeel si era dichiarato a lei in un modo alquanto bizzarro, molto da lui senza troppe smancerie o altro, ma Levy l’aveva trovato comunque strano. La turchina aveva risposto che ricambiava e adesso la bionda osservava le prime ore dei due come coppia. Non c’era nulla di diverso dal solito e per ora non li aveva neanche visti scambiarsi un bacio, ma doveva immaginarselo infondo. Gajeel non era molto in forma in quel momento e sapeva benissimo che Levy si sarebbe vergognata tantissimo nel baciare il corvino davanti ad altra gente.
Spostò nuovamente lo sguardo altrove, questa volta puntandolo su Erza e Gerard. I due erano seduti vicini e il blu era comodamente seduto sul suo sedile, le braccia poste al petto esattamente come il dragon slayer del ferro e gli occhi chiusi, forse in un tentativo di riuscire a chiudere occhio. La rossa, al suo fianco, si gustava con calma una fetta delle tante torte panna e fragola che si era portata in viaggio. Gli occhi avevano un aspetto cuoriforme, quasi come Juvia quando vedeva il suo Gray-sama in giro.
Lucy decise che per il momento li aveva osservati abbastanza e si concentrò invece su Wendy e Charla, sedute insieme qualche sedile più in giù. La piccola Dragon slayer ammirava estasiata il paesaggio offerto direttamente dal finestrino del treno, ogni tanto indicando qualcosa che l’aveva colpita particolarmente e invitando l’exceed bianco a guardarli con lei. La gattina purtroppo non era interessata, già abbastanza provata per i suoi gusti dai numerosi tentativi di Happy di rifilarle un pesce. Ma in fondo la bionda aveva notato che Charla lo respingeva solo per orgoglio, si vedeva lontano un miglio che anche lei provava gli stessi sentimenti del gattino. Lucy sperò solo che presto anche quei due sarebbero finiti insieme in un modo o nell’altro, ma forse doveva portare ancora un po’ di pazienza.
Riportò per qualche istante lo sguardo sulla piccola Nashi che a quanto sembrava non riusciva a stare seduta. La bambina correva da un vagone all’altro, a volte facendo cadere i poveri controllori che si imbattevano lungo il suo cammino. La maga pensava solo a raggiungere il vagone ristorante quando si scontrò con un cameriere, facendo volare in alto il vassoio con il cibo. Non ci mise molto a saltare nel tentativo di raggiungerlo, ma questo finì proprio sulla testa dell’uomo che in quel momento aveva un diavolo per capello. Il tipo la rispedì a sedere sotto lo sguardo un po’ divertito di Lucy che in attimi come quello si rendeva sempre più conto della somiglianza che c’era tra quella bambina e Natsu.
Nashi invece aveva messo su un tenero broncio e aveva portato le piccole braccine sul petto, sedendosi sul sedile davanti a quelli del rosato e della bionda con malagrazia, quasi lanciando occhiate di fuoco al cameriere che tentava di ripulirsi.
“Mamma” chiamò la biondina, gli occhioni verdi puntati in quelli cioccolato della maga celeste. “Posso incenerire il signore?” domandò con tutta tranquillità, un’espressione da angioletto in viso.
“Non se ne parla!” aveva esclamato Lucy di fretta e furia, agitando un mano in segno di negazione. E chi se l’aspettava una domanda simile? Da una bambina poi.
“Perché no? E’ stato cattivo" continuò Nashi, i palmi delle mani poggiati sul sedile e le dita che ne stringevano la pelle rossa e lucida. Fissava Lucy con uno sguardo curioso e al contempo confuso, non capendo cosa volesse dire sua madre.
“Non puoi incenerire le persone solo perché ti fanno un dispetto, è sbagliato. E poi… beh…” la bionda si grattò nervosamente la guancia con un dito guardandosi attorno in cerca di una qualunque scusa che fosse valida. “Oh, non puoi incenerirle e basta” sentenziò infine, uno sguardo autoritario ma al tempo stesso intenerito dal broncio ancora più evidente che aveva assunto la piccola.
“Uffa” mormorò la bambina buttandosi a peso morto sul sedile, riportando le braccia al petto e gonfiando le guance indispettita.
Nonostante avesse preso molte cose da Natsu, la maga stellare riuscì a constatare che a differenza del Dragon slayer la bambina era ubbidiente, una dote che in parte aveva preso da lei. La vide alzarsi e puntellare le ginocchia sul sedile, poggiando le mani sul vetro del finestrino e guardando il panorama, a volte giocando a respirare contro di esso e vederlo appannarsi, per poi puntare le piccole dita sul vetro per segnarci numerose righe. Rideva, respirava sulla superficie e scriveva, per poi ripetere il giro quasi all’infinito e terminandolo con una risata.
Lucy l’osservava con il sorriso sulle labbra, immaginando come fosse felice la sé stessa del futuro. Avrebbe presto avuto una famiglia a modo suo perfetta, quella piccola felicità che per molti anni le era stata negata, adesso avrebbe cominciato pian piano a formarne una tutta sua e sapere che ci sarebbe stato Natsu con lei non faceva altro che aumentare il desiderio di realizzare il suo piccolo sogno.
 
*^*
 
Il loro arrivo in gilda fu accolto con schiamazzi e urla di gioia. La stanza era stata decorata con molteplici decorazioni, mentre Mira serviva ai tavoli con l’aiuto di Lisanna. Sembrava non fosse successo nulla lì dentro solo poche ore prima e i nuovi arrivati non si accorsero di niente.
La piccola Nashi corse verso il bancone richiedendo una fetta di torta, mentre il resto del gruppo abbandonava per terra zaini e accessori vari per unirsi alla festa. Quei festeggiamenti avevano molteplici significati: la riuscita della loro piccola missione, l’aver sconfitto la gilda oscura e una specie di festa d’arrivederci per la piccola maga.
Quel giorno la biondina sarebbe tornata a casa nel suo lontano quanto vicino futuro e, soprattutto, dai suoi genitori che la stavano aspettando. In quei giorni tutti avevano anche solo provato ad immaginare cosa passasse nella mente dei loro stessi del futuro, forse erano al corrente di quello che sarebbe successo o forse c’era stata un’alterazione nel tempo e Nashi aveva completamente cambiato sia passato che futuro. Nessuno poteva dirlo con certezza, sapevano solo che se era successo una volta niente avrebbe potuto impedire che accadesse nuovamente.
 
*^*
 
Passarono ore dall’inizio della festa e tutti i membri di Fairy Tail erano stanchi, anche se c’era ancora qualcuno con un po’ di energia che creava nuove e imperdibili scorribande. La piccola Nashi si era addormentata su una delle tante panchine vicino ai tavoli e sembrava che niente potesse essere in grado di svegliarla.
Attorno a lei, intanto, il resto della gilda tentava di trovare un modo per riuscire a riportarla a casa con l’aiuto dei libri. Levy e Freed avevano imboccato i loro occhiali del vento e leggevano quanto più possibile per riuscire a trovare il giusto procedimento. Gli altri cercavano di aiutare quanto potevano, mentre Lucy e Natsu erano rimasti al fianco della bambina, ogni tanto spostandole qualche ciuffo biondo che le finiva sul viso.
I due parlavano, ripensavano a tutte le informazioni che Nashi aveva rivelato loro durante quei giorni passati assieme. Ripensavano a quella notte in cui avevano dormito tutti a casa della bionda dove per la prima volta si erano sentiti una famiglia.
In pochi giorni la loro intera vita era cambiata e non potevano che esserne felici. Si appuntarono nella mente che prima che la bambina andasse via, avrebbero almeno dovuto ringraziarla in coro per quello che aveva fatto per la maggior parte di loro.
Dispiaceva a tutti lasciarla andare, oramai si erano affezionati a lei, ma capivano che il suo posto non era lì ma bensì nel futuro accanto alla Fairy Tail di quel tempo.
Pochi minuti dopo, Levy e Freed urlarono di aver trovato il modo giusto per riportare a casa la piccola, constatando che oltre ai libri erano necessarie anche delle rune magiche. Nashi si svegliò a causa di tutto quel baccano e con una manina si sfregò i grandi occhi color smeraldo, guardandosi attorno quasi spaesata.
“Che succede?” domandò, la bocca ancora impastata dal sonno.
“Levy e Freed hanno appena ritrovato il modo per riportarti a casa” la informò con gentilezza Lucy, sorridendole comprensiva.
“Davvero?!” esclamò la bambina, saltando giù dalla panchina per correre affianco ai suoi zii.
“Certo” le rispose l’azzurra, poggiandole una mano sulla testolina per scompigliarle i capelli. D’un tratto videro la piccola maga intristirsi e perdere tutto l’entusiasmo che aveva prima.
“Uh, che succede?” le chiese Natsu avvicinandosi, non capendo l’improvviso cambio d’umore di sua ‘figlia’.
“Mi dispiace lasciarvi” sussurrò Nashi, le piccole lacrime che le umidificarono gli occhi. Si passò una mano sul viso nel tentativo di asciugarle, ma presto ne si formarono di nuove.
“Non devi piangere, ci rivedrai nel futuro appena tornerai a casa” le disse Lucy con gentilezza, abbassandosi per raggiungere il livello della piccola e mettendole un braccio tra le spalle e cominciando a massaggiarle nel tentativo di farla calmare.
“E voi?” chiese nuovamente la biondina.
“Noi aspetteremo il tuo ritorno. Manca poco prima che tu nasca anche nel nostro tempo, non devi essere triste” le disse la maga stellare prima di sollevarsi da terra e rivolgere lo sguardo verso la sua migliore amica e il mago delle rune. “Quindi… avete trovato il giusto procedimento?” chiese, maledicendosi mentalmente quando la sua voce risultò più alta del previsto. Sperò solo che Nashi non se ne fosse accorta, non voleva renderla triste ancora una volta. Anche se odiava ammetterlo, quell’arrivederci era doloroso per lei.
Riportò la sua attenzione su Levy, trovandola ad annuire con serietà. “Si. Oltre ai libri abbiamo scoperto che ci servono anche delle rune, ma non c’è alcun problema, io e Freed possiamo scriverle. Ci servirà circa un’ora per finirle, dobbiamo scriverle a forma ovale, ma dopo dovremmo poggiarci sopra i libri del tempo e Nashi dovrà entrare nel cerchio”. La scripter spiegò in modo veloce e conciso in modo che tutti riuscissero a capire, persino le teste più dure.
Il Master annuì, dando il via al procedimento, e alcuni fecero spazio ai due maghi che si misero a riprodurre le rune prestabilite con precisione e meticolosità. Non potevano permettersi di sbagliare.
 
*^*
 
Passò un’ora, un lasso di tempo in cui Nashi salutò i membri di Fairy Tail, alcuni con le lacrime a gli occhi. La bambina rischiò varie volte di scoppiare a piangere vedendoli, ma puntualmente c’era sempre qualcuno che la faceva ridere per alleggerire l’atmosfera. Nel frattempo Levy e Freed lavoravano alle rune e proprio allo scadere del tempo prestabilito avevano annunciato di aver terminato il loro lavoro.
Poggiarono i libri sulle rune, l’uno staccato dall’altro e aperto su alcune pagine raffiguranti delle immagini che sembravano a tutti poco chiare. I due maghi invitarono Nashi ad entrare nel cerchio. La piccola all’inizio era un po’ riluttante dal farlo, si voltò un’ultima volta verso gli altri compagni e li trovò sorridenti, mentre stabilivano una piccola cerimonia dell’arrivederci solo per lei. Avevano tutti le lacrime a gli occhi e anche la maghetta se ne lasciò sfuggire qualcuna. Sollevò il braccio in aria, il pollice e l’indice sollevati mentre anche gli altri facevano lo stesso. Entrò nel cerchio con un piccolo sorriso, certa che a breve li avrebbe rivisti, solo un po’ più invecchiati.
Appena dentro, sopra di lei comparvero tre cerchi magici. Si stupì un po’, osservandoli quasi rapita ed estasiata. Osservò nuovamente il resto di Fairy Tail, concentrando lo sguardo su quelli che nel futuro sarebbero diventati i suoi genitori. Solo in quel momento si ricordò di aver tralasciato un dettaglio: non aveva rivelato che sua madre nel futuro le aveva detto che stava per avere un fratellino o una sorellina. Ampliò il suo sorriso non volendo rivelare nulla per il momento, era certa che in modo o nell’altro sarebbero venuti a saperlo.
Vide una luce accecante che la avvolse completamente e avvertì la strana sensazione di essere risucchiata da un qualcosa per essere sbattuta da tutt’altra parte. Anche chi assisteva all’evento venne accecato da quella luminosità. Chiusero gli occhi per istinto e quando li riaprirono Nashi non c’era più. Realizzarono che era tornata nel futuro e che con lei erano spariti anche i libri del tempo.
Su Fairy Tail regnava il silenzio, ma ricordando da che anno venisse la piccola e in quale era nata, capirono tutti che non avrebbero dovuto aspettare molto prima di poterla rivedere, prima di vederla crescere fin da piccolissima e condividere con lei avventure, gioie e dolori.
Lucy e Natsu ripensavano a tutto quello che era accaduto e anche al fatto che si sarebbero sposati quello stesso anno. La cosa non sfuggì al Dragon slayer che già s’immaginava i vari scenari su come avrebbe chiesto alla maga di sposarlo e all’anello che le avrebbe regalato. Anzi, non vedeva l’ora di mettere in atto un piano e di poterlo portare al termine.
La maga stellare invece immaginava la sua vita con il rosato da quel momento in poi e tutte le gioie che avrebbero condiviso anche insieme a gli altri. Sperava anche che il tempo passasse alla svelta. Del resto non vedeva l’ora di diventare mamma e poter sentire nuovamente una dolce vocetta che l’avrebbe chiamata in quel modo.
Ben presto Fairy Tail tornò ad essere sempre la stessa gilda chiassosa, allegra e casinista. Nella mente avevano tutti un unico pensiero: non vedevano l’ora di poter rivedere la piccola Nashi.
 
*^*
 
Nashi si ritrovò nuovamente davanti ai portoni della gilda, ma quella volta notò che questa fosse un po’ diversa. Davanti all’entrata vide i suoi genitori, un po’ più vecchiotti e maturi di quelli con cui era stata negli ultimi giorni.
“Mamma! Papà!” urlò, correndogli incontro e abbracciandoli di slancio.
I due sorrisero prima di stringere tra di loro la bambina, scambiandosi sorrisi tra loro. In quei giorni avevano sentito tantissimo la mancanza della loro – per ora – unica figlia, ma sapevano che prima o poi sarebbe successo.
“Scusate se sono sparita” disse la piccola lasciandosi sfuggire qualche lacrimuccia che le solcò la guancia.
Natsu le sorrise, avvicinandosi a lei per darle un bacio sulla fronte. “Non piangere, non è stata colpa tua, piccola. Io e la mamma sapevamo che sarebbe successo. Sei stata nel passato, vero?” le chiese con gentilezza e la bambina sgranò gli occhi sorpresa.
“Come fai a saperlo?” chiese con ingenuità, facendo scappare ai suoi genitori una piccola risata.
“Anche noi anni fa ci siamo visti spuntare una bambina che diceva di essere nostra figlia” le rispose Lucy con un sorriso, lasciando Nashi confusa.
I due non le spiegarono mai cosa intendessero dire, certi che una volta grande avrebbe capito ciò che per tutti ormai era ovvio. Non si stupirono per niente del fatto che la piccola non avesse capito, dopotutto aveva pur sempre cinque anni.
“Mamma, quando arriverà la mia sorellina o fratellino?” chiese con entusiasmo la bambina, non lasciandosi sfuggire l’occhiata che suo padre rivolse a sua madre mentre questa ridacchiava nervosamente.
“Tra otto mesi. Ma non dovevi dirlo ad alta voce però, ancora non l’avevo detto a papà” le disse la maga celeste, facendo finta di rimproverarla e gonfiando le guance.
“Così aspettiamo un’altra piccola peste?” chiese Natsu con un sorriso, avvicinandosi alla moglie per darle un bacio a fior di labbra. “Non vedo l’ora” le sussurrò poi all’orecchio, facendola ridacchiare per il solletico che il suo respiro le aveva provocato.
“Posso scendere?” domandò Nashi, scalciando un po’ per farsi mettere giù.
“Ma certo. Vai a salutare gli altri in gilda” le disse la bionda, rimettendola con i piedi per terra e facendosi abbracciare da Natsu, che con una mano le sfiorò il ventre un po’ gonfio.
La videro entrare a Fairy Tail con tutta l’energia e l’allegria che sapeva avere, mentre esclamava: “Sono tornata!” e i due maghi non poterono fare a meno che ridacchiare, sentendosi un po’ nostalgici alla vista di quella scena ormai vista anni prima.
 
 
Angoletto dell’autrice
Salve a tutti! Questa volta ho aggiornato prima del previsto e ne sono contenta ^^ Sono invece molto intristita perché la storia è giunta al termine :( E’ stata la mia prima long e vederla terminare dopo più di un anno mi rattrista un po’, ci sono affezionata :(
Vedrò di correggere i primi capitoli, lo prometto ^^” Magari più avanti, quando avrò più tempo, la scuola purtroppo sta iniziando >_<
Scusatemi se troverete errori >_<
Spero che il finale non abbia deluso le aspettative di nessuno e vi ringrazio infinitamente per aver sostenuto così tanto questa storia *^* Non pensavo che sarebbe piaciuta così tanto, vi ringrazio tantissimo *^*
Vorrei ringraziarvi dal primo all’ultimo, senza escludere nessuno *^* Ancora grazie mille *^* Non voglio prolungarmi per molto con il rischio di annoiare qualcuno, ma continuo a sperare che sia veramente piaciuta ^^
Un bacione a tutti :-*
Gaia*
  
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