09/09/2015
1 recensioniLa prima volta che accadde fu quasi uno scherzo. Merlin non vi prestò particolarmente attenzione e non pensò neppure all'uso che avrebbe potuto fare di quella scoperta, viste le circostanze.
Arthur lo stava rimproverando di essere il solito servo sbadato e gli aveva afferrato un orecchio per tirarglielo, ma poi aveva lasciato ricadere la mano e più che una punizione quella sembrò una carezza.
In quel preciso momento alle spalle di Merlin esplose la vetrata di una finestra. Miriadi di vetri colorati caddero sul pavimento.
Arthur ringraziò il fatto di non dover fare i conti con l'imbarazzo di quel gesto affettuoso, ma Merlin era piuttosto preoccupato. Sapeva di essere stato lui l'involontario colpevole e ancora non capiva cosa gli fosse preso.
Era consapevole di avere una cotta per il principe, ma non poteva essere per quello. Diamine, si toccavano in continuazione - per motivi professionali! ribadì Merlin nel suo cervello, cercando di scacciare il rossore di quella frase ambigua -, gli aveva persino fatto il bagno e non era mai esploso nulla.
Avrebbe affrontato il problema quando avesse finito di riordinare, ma la sera aveva già accantonato il pensiero in un angolo della sua testa. Non che accadesse così spesso che Arthur gli toccasse le orecchie dopo tutto.
La seconda volta quasi costò la testa a Gwen, ma, a onor del vero, fu anche l'ultima, in fondo il principe non era proprio così asino come Merlin credeva.
Quella volta Arthur l'aveva bloccato in un corridoio - uno di quelli strategicamente vecchi e scomodi che allungavano la strada e che nessuno percorreva mai, uno di quelli che sembrava essere stato costruito apposta per permettere a due persone di fare esattamente quello che stavano facendo lui e Arthur - e aveva cominciato a baciarlo.
A Merlin cominciava a mancare il fiato, stretto tra la fredda parete e il corpo dell'altro, ma non si sarebbe certo lamentato. Poi Arthur aveva affondato le dita tra i suoi capelli, sfiorandogli le orecchie e mandandogli un brivido lungo la schiena.
Un forte rumore di pietra contro pietra e il grido di una donna li interruppe e il principe si affrettò ad affacciarsi sul cortile interno dalla finestra, subito seguito dal servo.
Una gargolla giaceva in pezzi, staccatasi dal doccione del piano in cui loro si trovavano, e caduta dove fino a qualche istante prima si trovava Gwen.
Anche questa volta, Merlin sapeva che era colpa sua. "Dannazione!" mormorò.
Arthur inclinò la testa fissandolo come se avesse avuto un'illuminazione. "Sei stato tu!"
Merlin arrossì fino alla punta delle orecchie. "Non volontariamente."
Il principe allungò una mano verso di lui, lentamente, come se stesse aspettando di essere fermato. Invece il mago cercò solo di concentrarsi per non fare esplodere nient'altro.
Una corrente di energia passò da Merlin ad Arthur, facendo scorrere ad entrambi brividi di eccitazione lungo la schiena. Il principe lo baciò continuando a toccargli le orecchie, sentì il suo membro indurirsi e premere contro l'eccitazione dell'altro.
Arthur si staccò da lui, ritrovandosi col fiato corto. "In camera da letto. Adesso."
E da quel momento Merlin non fece più esploder nulla.
Prompt di Hiromi Chan: Merthur - Le strane reazioni di Merlin quando Arthur gli tocca le orecchie
