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Autore: Astrid lover    09/09/2015    7 recensioni
Una guerra. Una guerra fra due mondi opposti, se possiamo dire, quello terreno e quello divino. Una ribellione porta sulla terra creature provenienti dai cieli. Tante vittime ma una, a detta di Astrid Hofferson, proprio non meritava di morire. Non lui, l'unica persona che gli era rimasta di cara. Ormai aveva perso tutto, ma un giorno forse, la fortuna deciderà di farle visita, portandole una sorpresa alla quale lei ci metterà un po' ad abituarsi. Ma sicuramente, sarà quella più bella di tutta la sua vita. Quando l'amore è vero e forte, può resistere anche alle distanze. Ma riuscirà a rimanere vivo anche quando questa distanza è una dimensione totalmente diversa?
Genere: Fantasy, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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FORBIDDEN LOVE

POV. HICCUP
Urla. Solo urla riesco a sentire nella completa devastazione che alberga trionfante a Berk. Una pesante cappa di nebbia rende la battaglia ancora più difficile e dona all’aria un odore pesante di morte e sangue. Con piccoli passi silenziosi cerco di muovermi arrancando tra alcune goccioline di pioggia che cominciano a bagnare le nostre teste, mentre brandisco con estrema tensione la mia spada di fuoco, concentrato sulla prossima mossa da fare. Ma la concentrazione è troppa, tale che io non mi sia proprio reso conto della presenza di qualcuno alle mie spalle. E da lì, sento solo dolore. Le mie mani si posano poco sotto il torace, nella vaga speranza di fermare il sangue che, copiosamente, sgorga tingendo il terreno di rosso. La vista comincia lievemente ad offuscarsi, ma riesco ancora a vedere gli splendidi occhi di cristallo di una ragazza a me familiare, prendermi fra le braccia prima di accasciarmi a terra.
“Hiccup!!” grida lei cominciando a piangere, e mettendomi una mano sulla guancia.
“No no no… silenzio…” la zittisco guardandola debolmente e accennando un piccolo sorriso rassicurante.
“Hiccup non ti azzardare a chiudere gli occhi.” Mi ordina con voce rotta dal pianto.
“Astrid è impossibile…” sussurro ormai senza forze.
“Hiccup!!! Hiccup avanti svegliati! No!!” queste sono le ultime parole che sento prima di serrare le palpebre e esalare l’ultimo respiro, con il ricordo amaro di aver sentito la mia migliore amica piangere disperata sul mio corpo ormai privo di vita. Ma c’è qualcosa di strano. Con mia sorpresa, mi risveglio disorientato in un posto a me ignoto. Cammino un po’, guardandomi intorno, finché non mi accorgo di essere ai piedi di un enorme castello di pietra bianco, dalle guglie appuntite d’oro. Molto titubante, entro nella reggia e non posso fare a meno di sgranare gli occhi.
“Meraviglioso, sono morto!” esclamo osservando il paesaggio dalla finestra, o forse farei meglio a dire, osservando Asgard e il suo ponte d’arcobaleno che ci collega con la terra. Una mano si posa sulla mia spalla con una pacca amichevole, così giro la testa, trovandomi vicino il volto di un uomo anziano, con un armatura argentea addosso. Prima che io possa balbettare qualcosa di incomprensibile, lui sorride e mi scompiglia i capelli.
“Tu devi essere Hiccup.” Esordisce. Io annuisco, impietrito. “Perfetto. Io sono Odino.” Continua.
“Qui-quindi i-io sono morto..?” dico in una sorta di affermazione.
“Esatto. Ma presto riavrai la tua vita.”
“Come scusi?” chiedo girandomi nuovamente, ancora più confuso.
“Si… più o meno avrai di nuovo una vita. Per ora, sappi solo che hai molta strada da fare ragazzo.” Spiega, facendomi cenno di seguirlo.
“Cosa? Co-come io no-non capisco…” balbetto mettendomi le mani nei capelli, camminando al suo fianco.
“Capirai presto, giovanotto.” Dice sorridendo compiaciuto e accennando una risata.
“Quindi… ricapitolando… sono morto, sono ad Asgard, sto parlando con il dio Odino... e tornerò in vita?” domando, riordinando le troppe informazioni ricevute.
“Ogni cosa a suo tempo ragazzo.” Afferma il dio. Io scuoto un po’ la testa, ridendo nervoso ed esterrefatto, mentre Odino mi porta in una sala enorme, con una lastra al centro che riflette diversi angoli della terra. Ci fermiamo e lui si para davanti a me, mettendomi le mani sulle spalle. “Tu, sarai come il protettore di una persona che ti verrà affidata. Dovrai fare di tutto perché non le accada niente, che sia al sicuro. Non ti può nè sentire nè vedere. Tuttavia devi stare comunque attento a non farti scoprire, per nulla al mondo.”

ANGOLO AUTORE
Hello everyone!! Eccomi, sono tornata con i miei scleri mentali. Come inizio è piuttosto triste, lo so e andando avanti lo sarà ancora di più! No dai, scherzo, ma un po’ di malinconia ci sarà (embeh, sarebbe strano se in una mia storia non ci fossero problemi). Quindi, non mi resta che salutarvi e prepararmi per questo nuovo viaggio insieme.
Un bacione e recensite numerosi
Astrid.

P.S. Perdonate la grandezza del capitolo, so che è indegno. Ma è per introdurre ciò che succederà nei prossimi capitoli, mi rifarò. PROMESSO

   
 
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