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Autore: Asia_95    09/09/2015    2 recensioni
Ciauu a tutti, sono tornata con una nuova FF scritta a quattro mani sempre sui nostri pazzerelli BTS. Questa storia andrà a narrare i fatti di I Need U e il nuovo filmino, raccontata sotto un nostro punto di vista. Ehhh niente, spero che la storia vi piaccia. Un bacio
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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                                                   SIX ANGELS

 
 
 

I NEED U – Namjoon

 
 




Quella sera toccava me ad essere di turno alla stazione di rifornimento, e come tutte le volte, mi aspettava una lunga serata, piena di insulti, oggetti lanciato contro come se fossi della inutile feccia e chi più ne ha più ne metta e, come se non bastasse, la terribile puzza di benzina la quale non aiutava affatto a rimanere lucidi. Ero stanco… non per il sonno, ma stanco di essere USATO da tutto e da tutti. Non mi era mai piaciuto fare il benzinaio, avrei preferito volentieri un altro lavoro, ma sotto le suppliche dei miei, i quali erano i primi ad usarmi, dovetti accettare quel misero lavoro. Continuavo a girate in tondo come una trottola senza fine. Fai il pieno alla macchina, vai dentro al chioschetto a servire i clienti, torna alle pompe di benzina, ritorna alla cassa del negozio. Era un giro infinito, straziante che mi dava ai nervi. “BEEP BEEP” fa il clacson di una macchina attirando la mia attenzione. Mi apprestai a servire quei pochi clienti e mi precipitai dalla macchina. Era un suv nero, molto grande e bello ad essere sinceri.
 -Mi scusi il ritardo. Mi dica, cosa le faccio- chiesi gentilmente
-Tsk, i ragazzi di oggi. Giovane si sbrighi e mi faccia il pieno- disse il signore nella macchina
-Subito signore-
Presi la pompa di benzina e iniziai a riempire il serbatoio della vettura. Finito di mettere la benzina, torno dall’uomo per prendere i soldi, ma questo invece di darmeli come dovrebbero fare tutti i buoni cristiani, me li lancia cadendo poi a terra e non curante della situazione se ne va con la moglie che rideva come una isterica per il gesto poco consono del marito. Eehh…si… erano drogati forte, ma poco mi importa.
 
Ormai sera fatta 01:30 e a quell’ora non passava più nessuno. Così mi misi in disparte, rilassandomi e manggiandomi in un lecca lecca alla fragola.
-Sono stufo di soffrire, di essere usato. Questo mondo fa schifo, me ne voglio andare- e in quel preciso istante una vocina dentro di me mi disse che potevo farlo, potevo andarmene con un solo gesto era semplice, si…ma quale gesto? Davanti a me apparve il vuoto, ma poi, qualcosa si accese dentro di me e il mio corpo si muoveva da solo. Iniziai con prendere una pompa di quelle benzine e feci uscire il liquido infiammabile andando a bagnare tutta quella struttura. Dopo di che entrai nel negozio, presi un accendino e un pacchetto di sigarette. Uscito presi una sigaretta, l’accesi e iniziai a fumarla anche se era la prima volta per me. Volevo andarmene in maniera veloce, e così è stato. Arrivato a metà sigaretta, smisi di fumare. Mi avvicinai il più possibile alle pompe e, con un gesto secco, lasciai cadere la cicca. In un attimo la benzina che avevo sparso prima prese fuoco e le fiamme arrivarono alle pompe.
-Addio inferno-
Furono le mie ultime parole.
Tutto era stato distrutto dalle fiamme e il mio cadavere si riconosceva appena.
 
Quando pensai che tutto fosse finito, mi svegliai ed ebbi una sensazione stranissima. Sembrava come se avessi dormito per anni e poi, stranamente, mi sento LIBERO. Libero da tutto e tutti, senza neanche più un briciolo sulla coscienza. Dopo svariati minuti, riesco ad alzarmi e quando riesco a vede in quale posto sono capitato, l’unica cosa che feci era restare a bocca aperta.
-WOW- sono le uniche cose mi uscirono
Era un posto bellissimo pieno di fiori e con tanti animali che mi venivano incontro amichevolmente. Poi mi diedi uno sguardo a dosso e notai che non avevo più i miei vestiti, ma bensì un vestito blu e bianco, un vestito pieno di pace. Non riuscivo ancora a capire in che razza di posto fossi capitato, ma avevo la sensazione che dovevo fare qualcosa, non per me, ma per gli altri. “ Aiuta il prossimo” disse la mia solita vicina. Così con un sorriso stampato sulle labbra, iniziai a camminare senza una meta precisa. Mi fermai per un istante a guardare indietro, e fu in quel momento che capii dove ero capitato. Quello era… IL PARADISO.

 

Angolino dell'autrice: Rieccomii.... allora dato che sono di poche parole spero solo che questo capitolo vi sia piaciuto. Recensite e scusateci se è corto. Un bacio <3

Asia_Park

   
 
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