Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn
Segui la storia  |       
Autore: Master Chopper    09/09/2015    5 recensioni
'Conosci i motivi per cui sono convinto che la collaborazione, l’importanza dell’alleanza e la fiducia debbano essere il nuovo cavallo di battaglia per la Famiglia.
Per tanto comprenderai la mia stolta richiesta di collaborare, nuovamente, a favore di questa causa che intendo portare avanti finché morte non me lo conceda:
In Giappone, precisamente nella mia città natale, Nanimori, ho lasciato da cinque anni mio figlio:
Tengoku Marco Sawada.
Confido nelle tue capacità, Reborn.
Tuo Eterno Amico, Sawada Tsunayoshi
VONGOLA X ‘
- CONCLUSA - Attualmente in corso su: ' [SoF] Saga dei Sette Peccati Capitali '
ATTUALMENTE IN REVISIONE. ATTENZIONE, ALLA FINE DELLA REVISIONE I CAPITOLI POTREBBERO ESSERE STATI MODIFICATI RISPETTO ALLA VERSIONE ORIGINALE. Capitoli revisionati: 3.
Genere: Azione, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Reborn, Tsunayoshi Sawada, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Stories of a Family [SoF]'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Target Number 11 (Extra): Epilogo e Presagio- Peccato d’Ira.

 

Dopo il toccante discorso del Decimo Boss, tra numerosi brindisi, gli ospiti si erano dati alle danze con le loro dame o altri individui prima sconosciuti.

 

La musica da sala era udibile anche da fuori, di fatti Corex e Himeko danzavano sempre sul terrazzo al chiaro di luna, consacrando quel momento magico alle stelle.

 

Tra gli invitati, uno in particolare sembrava nervoso e per niente volenteroso nel rilassarsi.

Angelo Adith della Famiglia Simon si era seduto su di una sedia in un angolo isolato, dopo un lungo sfogo sui poveri Aris, Yuro e Ray, che adesso non potevano più incrociare il suo sguardo senza tremare.

Di sfuggita notò il Boss chiaccherare con Zaffiria.

“ Non mi sfuggirai, Simon.” Mormorò, come se fosse un killer che individua la sua preda e aspetta trepidante l’attimo dell’assassinio.

Era così all’erta, che riuscì anche a sentire una particolare conversazione a pochi metri dal suo fianco sinistro.

Osservò incuriosito con i suoi glaciali occhi cremisi, finalmente liberi dagli occhiali tipici, quella situazione.

 

C’era Sebastian, il Boss degli Anonimato con tutte e due le braccia tese e appoggiate al muro. Davanti a lui, il suo braccio destro, Platino, che evitava il suo sguardo arrossendo lievemente.

L’Anonimato gli sussurrò qualcosa all’orecchio e il moro si ritrasse ancor di più con le spalle al muro.

 

Quasi immediatamente sopraggiunse l’elegante figura in abito da cocktail di Enma Kozato, Boss dei Simon, affiancato dalla sua Guardiana del Ghiacciaio, Adelaide Suzuki.

 

A quel punto si voltò, sistemandosi i capelli con un pettine estratto dalla giacca.

Se non poteva sentirli, non sarebbe servito a niente guardarli.

Preferì raggiungere il suo ‘signorino’ e prepararsi per la ramanzina che, si sarebbe divertito a fargli.

 

 

Devon aveva appena finito di discutere con Veronica Cavallone, domandandole di come aveva passato tutti quegli anni a Namimori. Infondo era da tempo una sua amica, fu felice di sapere che anche lei come lui si era stava laureando in medicina.

 

Ma dopo poco la ragazza venne accerchiata da un gruppo di ragazzi di buona famiglia, con cui lei decise di intrattenersi in un altro dialogo.

 

Quindi adesso lui stava girovagando tra i danzatori, fissando il suo calice semivuoto e facendolo oscillare lentamente solo per ammirare le increspature nel vino.

 

“ Scusami, ti disturbo?”

Italiano. Era da tanto che non lo sentiva. Strano a dirsi dato che erano proprio in Italia, ma quell’accento misto ad una pura voce femminile gli fece salire un senso di nostalgia.

 

“Buonasera. Dimmi …” sorrise alla ragazza che gli aveva dolcemente toccato la spalla per attirare la sua attenzione. Era poco meno alta di lui, con la carnagione chiara e leggermente abbronzata, lunghi riccioli bruni e due smeraldi come occhi.

 Anche lei ricambiò con un sorriso spiazzante, per la sua bellezza e sincerità.

“ Ciao! Scusami, sono nuova del posto. Conosci per caso un certo Dottor Shamal ?” domandò, strofinandosi per le dita dei piccoli lembi del suo lungo vestito azzurro.

 

Il ragazzo notò che era molto semplice, nonostante si trovasse ad un evento del genere. Come ornamento indossava solo una collanina raffigurante un piccolo gufo d’argento.

“ Sì, certo. E’ il mio maestro. Adesso te lo chia-” mentre parlava il moro era già intento a cercare il suo istruttore e, per sua sfortuna lo trovò …

Seduto su di una poltrona accerchiato da ragazze italiane tutte abbracciate a lui, che rispondeva con sguardo ammaliatore sussurrando loro frasi che non comprendeva.

 

“ Aspetta un attimo solo …”

La ragazza bruna vide solo Devon dirigersi verso il moro di mezz’età dalla pettinatura simile a quella della Tempesta dei Vongola, e colpirlo con un pugno alla bocca dello stomaco, che lo scagliò oltre il divano.

Contro il muro. Ad un metro dal pavimento.

 

Ritornò immediatamente.

“ Prima era impegnato, ma adesso proprio non può. Comunque io sono Devon. Hai bisogno del Dottor Shamal per un qualche esame o terapia?” chiese tranquillo, ignorando gli sguardi degli ospiti che passavano rapidamente da  lui al corpo dolorante del dottore donnaiolo.

Fortunatamente la ragazza trovò il tutto divertente e rise di una risata cristallina, davanti al ragazzo confuso.

“ S-scusami. Era solo che non me lo aspettavo così …” arrossì da capo a piedi.

“ … maniaco? Dongiovanni? Bhe, lo è. Per questo ti consiglio vivamente un altro dottore nel caso necessitassi di una visita.” Il killer parlava in maniera così disinvolta e distante che la bruna ogni volta che apriva bocca era costretta a trattenere un’altra risata.

“ Grazie. Comunque io sono Taylor … e sono qui perché i miei genitori mi hanno raccomandato il famoso Shamal, così potrei lavorare per lui.” Giocherellò con una sua ciocca. Ogni suo movimento era così aggraziato e puro, pensava lui.

 

“ Bhe, io conosco molto del suo lavoro. Sono sicuro che ti assumerà di sicuro, non solo perché sei una bella ragazza, ma anche perché una nuova infermiera ci sarebbe davvero d’aiuto.”

Taylor non aveva ascoltato altro dopo il velato complimento del moro, rimanendo ancor di più spaesata sul cosa fare e dire. Ma davvero quel ragazzo le aveva garantito che sarebbe stata assunta?

 

“ Ohi, ohi …” mormorò Devon, notando suo malgrado la snella ed elegante figura della madre in avvicinamento nella sua direzione.

Pregò mentalmente che non li avesse già visti e senza pensarci due volte prese per mano la ragazza, accennando un sorriso.

“ C-che ne dici se andiamo a parlare in un altro posto?”

Fu così veloce nel voltarsi e nell’iniziare a camminare che non notò il volto rosso pomodoro di Taylor, che aveva appena accennato un “Sì …”

 

 

 

“ M-mamma, è imbarazzante …” altrettanto rosso in viso era Tengoku Sawada, intento a ballare un lento con Kyoko, che rise divertita.

“ Lo facevamo sempre quando eri piccino. Ti mettevi coi piedi sulle mie scarpe e ti aggrappavi alle mie mani. Ti piaceva tanto vedermi ballare.”

Il ragazzo abbassò lo sguardo, sperando che non ci fossero i suoi amici nei dintorni.

“ Sì, ma adesso sono … cresciuto.” Sussurrò tra sé e sé, notando nella sala da ballo proprio Drake parlare con Akane seduta su ad un tavolino con Giorgia. A quanto pare la ragazza stava negando una richiesta del ragazzo, come si capiva dal fatto che scuoteva la testa ogni volta che lui apriva bocca.

Improvvisamente lui rise e la sollevò di colpo, prendendola per le mani.

La trascinò sghignazzando vicino alla altre coppie di danzatori e la guardò finalmente serio per un po’ di tempo.

Parlò. Lei alzò gli occhi al cielo ed iniziò a condurre il ballo, sempre con aria riluttante.

 

“ Ah, ho capito …” sentì dire da sua madre.

“ Piacerebbe ballare anche a te con la ragazza che ti piace?” sorrise Kyoko, accarezzando l’ancora più rosso figlio.

“ Ma ch-che dici mamma?! A Drake non piace Akane e non c’è nessuna ragazza che mi piace!” rispose tutto d’un fiato, allontanandosi dalla donna che rideva divertita.

“ Sì, sì. Anche tuo padre negava alla tua età. Infatti iniziò a corteggiarmi a diciassette anni, prima tramite lettere e poi a feste, balli … Poi mi presentò ai suoi genitori, mi portò in vacanza con lui …” Kyoko si era lanciata in un monologo dove non faceva altro che sospirare con aria sognante ed un lieve rossore sulle guance.

“ Mamma?” Ten si rese conto che l’aveva persa.

Decise di approfittarsi della situazione e di andare a cercare Azura.

 

Però … un’enorme figura gli si parò davanti non appena si voltò.

Quasi non cadde a terra. Sentì l’stinto omicida più grande che avesse mai avvertito e chiaramente intuiva che la figura lo stava osservando.

 

“ … omaggi …” grugnì una rauca e graffiante voce maschile.

“ C-come?”

“ Ho detto: i miei omaggi.” 

 

Quando sollevò appena lo sguardo capì di essere davanti a più di una persona, bensì cinque uomini in giacca e cravatta vestiti con gli stessi colori dei Guardiani di suo padre.

Il primo, quello che gli aveva parlato, faceva davvero paura, come la sua voce. Era il più alto e muscoloso, con la carnagione molto abbronzata ed un ustione che gli passava da guancia a guancia poco sotto gli occhi ferali che lo stavano osservando nell’anima.

Capelli corvini lunghi che ricadevano sia davanti che dietro e  dei vari ninnoli attaccati ad una catenina sulla sua giacca.

Alla sua destra c’era un uomo albino dal lineamenti appuntiti e i denti affilati visibili dal suo ghigno perfido. Aveva dei lunghissimi capelli che, nonostante fossero raccolti in una coda alta che arrivava quasi al suo bacino, ricadevano sulle spalle fino alle sue ginocchia. - Superbi Squalo, Pioggia dei Varia. Peccato della Superbia.

Gli ricordava qualcuno di già visto.

 

Alla sinistra del grande uomo c’era un altro armadio dalla carnagione scura, degli irti capelli castani e del lunghi baffi appuntiti. Aveva diversi piercing sulle labbra. - Levi A Than, Fulmine dei Varia. Peccato d’Invidia

Appoggiato alla sua spalla, un biondo dai capelli piuttosto lunghi e mossi che gli coprivano gli occhi, sghignazzava di continuo facendogli venire la pelle d’oca. - Belphegor, Tempesta dei Varia. Peccato d’Accidia.

Ma non come l’ultimo uomo, anche lui quasi più alto del corvino, di carnagione chiara  e dal ciuffo verde foglia che gli ricadeva sul fianco destro, con un’altra cresta stavolta arancione sparata verso l’alto.

Si sentiva osservato da dietro quegli occhiali da sole con le lenti a specchio. - Lussuria, Sole dei Varia. Peccato della Lussuria.

 

“ Noi siamo i Varia … il mio nome è Xanxus e so che tu sei il figlio di Tsunayoshi.” - Xanxus, Boss dei Varia.

 

Tengoku per poco non svenne in mezzo alla sala. Erano quelli i tanto temuti Varia, che i Bravi di Xian volevano spodestare per prendere il loro posto? Certo che, anche se non lo avrebbe mai detto, incontrarli gli metteva più paura che sentirne parlare da Reborn o da Akane.

“ Sì.” Si fece coraggio dopo una lunga pausa. Infondo, erano ad una festa sulla fratellanza, cosa gli avrebbero potuto fare?

 

“ OHI, Boss, ti sei sbagliato!! Non siamo ancora al completo se manca la Ranocchia!!!” ruggì l’albino.

Di tutta risposta Xanxus non lo degnò nemmeno di uno sguardo, ma invece si voltò e lo colpì di rovescio con il dorso della mano, spedendolo con violenza dall’altra parte della sala.

Ora il ragazzo non era per niente sicuro!!

 

“ Feccia, non contraddirmi.” Sibilò il corvino, chiudendosi in un attimo di silenzio, interpretata da tutti come una pausa di riflessione.

“ Boss, quindi dov’è Fran?” si sforzò a dire il castano, capendo che Xanxus non avrebbe mai fatto la prima mossa senza una domanda diretta.

“ Credo … a giocare con i bambini.”

“ L’ho visto prima con Dokuchin!” squittì il ragazzone effemminato dal ciuffo verde.

“ Ushishishi … che idiota.” Mormorò glaciale il biondo, scoprendo dei canini molto appuntiti in un sorriso malizioso.

 

 

“ Oi, zietto!” li interruppe una voce che il ragazzo riconobbe subito con sollievo.

“ Akane …” sussurrò Xanxus vedendo arrivare la mora. Era davvero cresciuta dall’ultima volta che si erano visti, pensò.

 

La ragazza prese le mani del Boss dei Varia tra le sue e gli sorrise.

“ Vedo che hai già conosciuto il Juichidaime! Cosa ne pensi? ”

 

L’enorme Boss passò più volte lo sguardo da Akane a Tengoku, mantenendo sempre la stessa espressione neutra.

- Sta pensando che sono un buono a nulla!- pianse il ragazzo interpretando l’ennesimo silenzio del Varia.

 

“ Non lo so …” sbadigliò l’uomo, grattandosi pigramente le cicatrici sul volto.

- Ecco, lo sapevo!!-

“ … non so cosa diventerai in futuro.” Riprese l’uomo, sorprendendo i due ragazzi.

“ Ma da quello che ho visto sei una bella copia di Tsunayoshi. Ho seguito l’attentato alla Namimori tramite delle mie spie e … ti ho anche visto poco fa in giardino con quel rosso dall’aria pericolosa.”

- Kevin … -

“ Probabilmente con un po’ di serio allenamento diventeresti il più forte tra tutti questi mocciosi.”

 

Akane era quasi commossa. Non se lo sarebbe mai aspettato che Ten potesse ottener il rispetto anche dello spaventoso Boss dei Varia, che anni prima aveva condotto un duello mortale tra la sua quadra e gli attuali Guardiani di Tsuna.

 

“ Non sono proprio io la persona adatta per dire questo, ma … hai la stoffa del Boss, Tengoku Marco Sawada.”

 

Il bruno sorrise. La preoccupazione era svanita, ora quel gigante assassino si era aperto a lui e non aveva più motivo di essere spaventato.

Era forte, era forte!

 

Si sentì immediatamente soddisfatto e realizzato.

Era dovuto venir fino in Italia per scoprire che la sua vera forza era anche nei suoi difetti.

“ Grazie, Xanxus-sama.”

 

 

Quell’aura.

Ebbe un sussulto. Quell’istinto omicida era di nuovo lì a sovrastarlo.

Ma … non erano i Varia, era qualcosa di molto più lontano, ma ugualmente forte, anche se con una violenza bestiale, simile a …

“ Ira ?” sussurrò Gokudera al fianco del suo Boss, che sgranò gli occhi fissando la fonte di quella forza.

 

“ No … Tengoku è in pericolo!” gridò ai suoi Guardiani, che subito lo affiancarono nella corsa.

 

CHE COOOSA ?!!  PAAADREEE!!

Quell’urlo stava letteralmente schiacciando Ten, rendendolo incapace di muoversi e di pensare.

Le gambe tremavano, il volto si ricoprì presto di sudore e gli occhi divennero sempre più sbiaditi, ormai perdendo la lucidità.

 

COME HAI POTUTO … LUIIII !??

 

Xanxus ghignò, facendo un leggero segno ai suoi adepti, che si allontanarono con lui.

“ Buona fortuna …”

 

“ X-x …” boccheggiò il ragazzo, stringendosi ancor di più ad Akane, che come lui faticava a stare in piedi.

 

“  TENGOKU!! ” Si udì di nuovo quella profonda e terrificante voce.

Invitati, tavoli e sedie vennero sbalzati in aria, mentre un incendio era scoppiato appiccando fuoco ad un’intera parete.

 

Ma … a guardarlo meglio non era nessun fuoco.

 

C’era un essere umano, circondato da un’aura fatta di fiamme color arancione scuro e nero, che presto stavano inghiottendo tutto i mobili nelle vicinanze.

E l’essere al centro di quell’energia spaventosa …

 

“ Ten!” tre ombre gli passarono accanto ad alta velocità, posizionandosi un istante dopo davanti a lui, dividendolo da quella presenza furiosa.

Azura brandiva il suo tridente di ferro, un ultimo regalo di Reborn, Drake faceva oscillare leggermente il peso del mazzafrusto, mentre Giorgia teneva stretto a due mani il chackram.

Anche se non poteva vederli in faccia, si capiva che anche loro era terrorizzati.

 

“ Fermi, mocciosi, lasciate fare a noi!” prima che le fiamme li raggiungessero, una vampata di calore rosso scarlatto li circondò come una barriera, dissipando appena il fuoco.

Quando i ragazzi aprirono gli occhi, c’erano i Guardiani con Decimo a sbarrare la strada a …

“ Xian, perché fai questo?” urlò Tsuna per farsi sentire tra tutte le urla terrorizzate delle persone.

 

L’alta ragazza dal lunghi capelli d’ebano non cessò il suo impeto, ma alzò il suo volto sfigurato dal calore delle fiamme da lei emanate.

Ormai i suoi occhi grigi erano diventati tutt’uno con la sclera, ora nero pece.

TSUNAYOSHI, SONO IO CHE MERITO DI DIVENTARE BOSS! NON LUI !! ” gridò ancora, indicando il ragazzo mingherlino, figlio del Boss.

 

“ Piccola mia, nessuno sta parlando di successione. Perché non ti tranquillizzi.”

Nonostante la situazione, Sawada sorrise e parlò alla furiosa ragazza con tono rassicurante, come se si ritrovasse davanti una bambina.

“ Dici questo perché ti senti in difficoltà, Xian? Perché non verifichiamo se quanto hai detto è vero.”

 

“ Cosa?” gridarono all’unisono padre e figlio voltandosi.

Il Tutor Hitman Reborn stava camminando nella loro direzione con uno strano sorriso in volto.

“ Che dici, ragazza? Dimostraci adesso che sei capace di ucciderlo per prendere il suo posto. Oppure sei solo brava a parlare?”

Il bruno, come quella volta con Akane, aveva le lacrime agli occhi. Perché a volte sembrava che il Tutor giocasse con la sua vita? Non aveva chance contro quel mostro di Xian!

 

“ Non serve lei!”

Lo spaventò una voce maschile proveniente da dietro di lui.

Con appena la coda nell’occhio vide Reborn scansare un proiettile umano, che mano a mano che si avvicinava prendeva la forma di … Superbi Kravis, della squadra Bravi.

Vestiva una divisa di pelle con un alto colletto e sui polsi erano visibile dei congegni metallici simili a grandi bracciali, da cui spuntava una corta lama poco sopra il dorso della mano.

Dei Katar!

 

“ Addio per sempre, Undicesimo fallito! “ Ruggì, per poi fermarsi a pochi metri del ragazzo, che lo fissava spaventato.

Quest’ultimo ci mise poco a capire il perché di quella frenata improvvisa dell’argentato.

 

Una mano gli aveva afferrato la testa, stringendolo così forte da fargli scendere alcuni sottili rivoli di sangue dalla fronte.

“ Allora, la smettete di fare casino?” domandò retorico Corex, Boss dei Licaone, con aria glaciale.

 

“C-cosa?” Kravis tossì un po’ di bile e solo allora si accorse della lunga katana a pochi centimetri dalla sua gola.

“ Mi dispiace, ma non toccherete Ten.” Sussurrò Simon, al suo fianco, lanciandogli uno sguardo omicida.

 

 

 

“ Dannazione!” Daezel Tortora, avvertito il pericolo, cercò subito di riunirsi ai suoi compagni per dare man forte a Xian, ma anche lui venne ostacolato da degli individui poco intenzionati a farlo passare.

 

“ Allora, Tortora … che hai intenzione di fare? Kfufufu …” rise Doku, facendo brillare il suo unico occhio scoperto, quello color ametista con dentro l’ideogramma di Veleno, lo stesso del suo nome.

Il rosato arretrò appena, imprecando tra i denti, ma avvertì un’aura ancor più pericolosa che lo costrinse a bloccarsi sul posto.

 

“ Neanche un po’ di calma …” mormorò seccato Devon, mentre un paio di vene iniziavano a pulsare sulla sua fronte.

Con lentezza si riabbottonò del tutto la camicia, per poi spiazzare Daezel con un’occhiata furente.

 

 

Anche il resto dei Simon si erano mobilitati per impedire la fuga dei Bravi.

I primi ad agire erano stati Bulldozer e Zaffiria, che avevano intercettato il lento colosso di Luc1f3r0.

“ Bellissima Zaffiria, aspettami!” un urlo distrasse la bionda, che fu costretta a voltarsi, affidandosi alla guardia alta di Sieg.

Ma, una volta inteso chi fosse il disturbatore, si rivoltò seccata.

 

“ Sparisci, Vito ... è una situazione pericolosa questa.”

“ Ma … ma … Non mi credi abbastanza uomo, vero?” il moro, avvicinandosi, tirò su col naso, probabilmente per trattenere il pianto.

 

“ Ti salverò io, allora. Qual è il nemico?!” urlò, mentre indossava le sue preziose corna dorate. Piccole scintille iniziarono a crepitare intorno a lui, rizzandogli i capelli.

“ Lui …” Sieg indicò Luc1f3r0 e Vito svenne istantaneamente per lo spavento, senza nemmeno il tempo di urlare.

 

“ Poveraccio …” sibilò Zaffiria, estraendo cinque coltelli di piccola fattura da una saccoccia sulla sua cintura.

Seta di ragno! ” le lame vennero scagliate all’unisono, colorando la loro traiettoria di un insolito colore tra il grigio scuro e l’azzurro.

Quando colpirono il corpo immobile del bestione, lo trapassarono da parte a parte in tutte le direzioni, emettendo una pioggia di scintille.

 

Il corpo vacillò e sbuffò un’altra vampata di vapore dalla maschera. Non poteva più muoversi adesso.

 

Nonostante la sua mole, Bulldozer si portò di fronte a lui, caricando a due mani il suo manganello mentre era ancora in movimento.

 

Impeto della Montagna! ” l’arma in una frazione di secondo venne ricoperta da piccole scaglie di pietra, ghiaia e granito, per poi abbattersi con un potente fragore sul presunto volto della creatura.

Luc1f3r0 cadde a terra senza più reagire, come se fosse stato un bambolotto di latta.

 

 

 

“ Undicesima !” Geronimo, della squadra Bravi colpì con un pugno il tavolo a lui vicino, fracassandolo in due parti.

Iniziò a correre con sguardo preoccupato per la sorte di Xian, che si trovava davanti al Boss dei Vongola con i suoi Guardiani. Una battaglia persa in principio.

La disperazione e la foga nella corsa gli impedirono di vedere un’ombra scattare agilissima davanti a lui.

 

Venne colpito al plesso solare in una frazione di secondo. Quando riaprì gli occhi era in ginocchio.

Vomitò la sua stessa saliva, sentendo chiaramente che c’era qualcuno davanti a lui.

 

“ Non puoi passare.” Decretò calma la voce di Raylai Spadafora, dei Simon.

 

 

La ragazza caricò il pugno sopra la sua testa, ma inaspettatamente non colpì Geronimo.

 

Pyramid Powers! ”       

Il terreno, al contatto con il suo pugno avvolto da delle misteriose bende, iniziò a diventare meno stabile ed il ragazzo iniziò a sprofondare leggermente.

 

“ S-sabbia?!”

 

Un metro quadrato intorno a lui era diventato completamente formato da sabbia sottilissima e calda.

 

Swamp Shoot!

Un bagliore verde scuro lo sfiorò, andandosi ad illuminare i pochi granelli colpiti.

 

Geronimo perso ogni tipo di base o appoggio e affondò ancor di più, ormai fino alla gola.

Un istante dopo era immobilizzato completamente da un pesante strato di sabbia.

 

Provò a gridare, il  rumore di una corda che si tendeva attirò la sua attenzione.

 

“ Apri bocca e ti uccido.” Mormorò Aris Chosen, con la freccia già incoccata a pochi centimetri dalla sua fronte.

Il suo guanto da arceria iniziò a ricoprirsi di un sottile stato di brina, raggiungendo anche il dardo.

“ Non solo il ritardo … adesso anche la torta saremmo costretti a mangiarla con tredici minuti di differenza rispetto a prima …” La figura agghiacciante di Angelo Adith al fianco di Aris, con le sue pistole gemelle puntate e la sua calma spettrale fece arrendere definitivamente il soldato.

 

 

 

“ Che vuol dire che ho già perso? Vuoi fare la stessa fine del tuo amico, bamboccio!” ruggì Duncan dei Bravi rivolto a Yuro Raiko.

Il Simon osservò triste il corpo privo di sensi di Miguel Nostrado, sopraggiunto prima di lui ad intervenire sul biondo cadaverico.

 

“ Mi dispiace se non mi hai capito, bello …” rispose sereno il moro, facendo ringhiare Duncan.

“ … Ma hai perso nel momento esatto in cui ho lanciato quelle tre carte.” E nel dirlo, indicò tre carte ai piedi del biondo. Tutte erano Assi di Fiori.

 

Il soldato dei Bravi non fece nemmeno in tempo ad allontanarsi, che una luce verde chiaro lo travolse, accecandolo.

Un istante dopo era immobilizzato da dei robusti e spessi arbusti sui quali spuntavano fiori altrettanto grandi. Con incredulità scoprì che tutti germogliavano dalle carte lanciate poco prima, come se li avessero le loro radici.

 

Checkmate Verde Speranza!

 

 

 

 

Il corpo di Xian adesso tremava dalla rabbia.

Sentiva che i suoi soldati avevano fallito, ma avrebbe comunque strappato via quella faccia da perfettino a Tengoku, fosse l’ultima cosa da fare nella sua vita!

 

“ Allora ?” rincalcò la dose Reborn, sapendo che provocando la ragazza avrebbe soltanto ottenuto quello che voleva.

“ Taci, Reborn! Non capisci, questo non è un semplice allenamento?” Inaspettatamente Tsuna lo afferrò per il bavero della camicia, strattonandolo per zittirlo definitivamente.

 

Ci riuscì. Adesso il sicario lo guardava serio ed impassibile.

“ Ti sei rammollito Tsuna ...” Disse soltanto, liberandosi con forza dalla presa del Decimo per poi lanciargli un’ultima occhiata di disprezzo.

 

 

“ Se posso intromettermi …” li interruppe una voce anziana, ma comunque ferma e decisa.

“ La signorina Xian sarebbe più che volenterosa di prender parte a questa sfida, ma le attuali condizioni non stabilirebbero una reale equità ...”

“ Alberto! ” ringhiò Xian, voltandosi verso il suo badante.

 

“ Mi dispiace signorina, ma è la verità … “ L’uomo riprese a guardare Decimo e Reborn.

“ Credo sarebbe molto stimolante per il signorino Tengoku partecipare a questa sfida, così come anche i compagni della signorina prenderanno parte. Se per voi va bene, i duelli si potrebbero tenere tra … cinque settimane, al campo di addestramento dei Varia, in Italia del Nord. ”

 

“ E se rifiutassi? ” si fece forza Ten, sorprendendo felicemente il Tutor.

“ Allora dimostrerai a tutti che sei un rammollito indegno di diventare Boss!! ” Rise il capitano dei Bravi, spiazzando il ragazzo con uno sguardo carico d’odio.

 

“ Indegno, dici ?!” Alle sue spalle, Akane aveva sfoderato la sua pistola/coltello e aveva iniziato a volteggiarsela tra le dita sostenendo le occhiate di Xian.

 

“ Invece tu ti credi degna? Ma fammi il piacere, Tengoku è più Undicesimo di quanto tu non lo sarai mai!”

 

“ Oh, ecco l’altra preferita di papà …” mormorò la corvina, stringendo così forte i pugni da far sbiancare le nocche.

“ E allora perché non accetta? Hai forse paura, moccioso!?” sbraitò infine, osservando il corpo tremante del bruno.

 

“ S-sì, ho paura …” ammise lui, osservandosi la mano con l’anello dei Vongola.

“ Paura che …” Lo stemma dorato prese ad illuminarsi di una calda luce arancione che spaventò i presenti.

Ten alzò la testa, rivelando una fiamma brillante che da tempo non scaturiva dal suo ciuffo albino.

 

“ … che tu possa diventare Undicesima, Xian. Non ti farò diventare Boss, a costo della vita!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANGOLO AUTORE:

 

Già, sono bastardo forte. ECCO il vero ultimo capitolo XD!

Perché ho deciso così?

Tre motivi:

    1)      Mi sembrava ideale concludere con l’Undicesimo capitolo

    2)      Questo è l’imput per la prossima saga

    3)      Perché sono stronzo.

 

 

Forse vi sembrerà sbagliato, ma credo che questa sia una conclusione migliore, rispetto al discorso di Tsuna. Insomma, questa festa me la stavo trascinando da quattro capitoli, dovevo pur farvela vedere!

Quindi ecco il perché non ho risposto a tutte le vostre recensioni. Tranquilli, ero solo preso da questo capitolo.

La prossima saga inizierà riprendendo dal momento dopo la frase di Tengoku e, sarà incentrata su le battaglie accennate da Alberto. Alla prossima!

P.S: Simon alla riscossa X3!

P.P.S: Solo ora ritorno la connessione … avrei voluto aggiornare stamattina -.-’

 

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn / Vai alla pagina dell'autore: Master Chopper