Solo tu nei miei
pensieri
Capitolo 01 – Lacrime
notturne
Draco p.o.v.
Lo sapevo
che non mi amavi, già, lo sapevo, eppure non riuscivo a fare altro che a
pensare a te. Quando non c’eri, era come se mancasse l’aria, e mi sentivo
soffocare… Ti cercavo incessantemente, tu non te ne sei mai reso conto, ma la
tua sola presenza mi illuminava… Ti amavo Harry. Ti amavo così tanto da sembrarmi quasi impossibile,
mentre tu non hai mai voluto vedere oltre, non hai mai cercato di guardare
dentro il mio cuore, ma mi giudicavi dalle apparenze.
Sbagliavi.
Anche
se da fuori potevo sembrare il solito ragazzino viziato e prepotente, dentro
soffrivo tantissimo, tanto che più di una volta ho desiderato morire per porre
fine a questa tortura. Ma quando vedevo il tuo viso,
tutto il dolore spariva, lasciando posto solo a questo sentimento così forte
che provo per te. Credo di non aver mai amato nessuno così tanto, così come
credo di non essere stato mai odiato tanto da qualcuno.
Eppure
si sa, l’odio e l’amore vanno di pari passo, ed io preferivo di certo il tuo
odio alla tua indifferenza.
Almeno
sapevi che esistevo.
Non so
cos’avrei dato per sentirmi dire da te che mi amavi, anche se avevo la triste
consapevolezza che non sarebbe mai accaduto. Ti guardavo
ridere e scherzare con Ron ed Hermione,
e desideravo ardentemente che, almeno una volta, quei tuoi sorrisi fossero per
me.
Se solo mi fossi comportato
diversamente, in passato…
Se
solo avessi avuto una possibilità di scelta…
Ma è
troppo semplice dire “Non e stata colpa mia”, è troppo semplice nascondersi
dietro a qualcun altro, e dargli la colpa di tutto. Perché
è vero, mi sono sempre comportato così per via di mio padre, ma è anche vero
che non mi sono mai ribellato. Mai…
Ero
troppo vigliacco per farlo, e così ho perso la cosa a cui più tenevo al mondo:
te, Harry.
No, non è
colpa tua che non hai mai guardato oltre le apparenze,
è colpa mia che non ho mai fatto nulla perché questo accadesse. Ho sempre
cercato di mostrarmi superiore, di sembrare quello che non ero;
e mentre tu con la tua spontaneità, con la tua dolcezza, riuscivi sempre a
conquistare tutti, io continuavo a vivere nell’ombra, io, l’eterno secondo
emarginato da tutti.
Ma in
fondo andava bene anche così. Finché ancora mi
parlavi, finché mi rivolgevi il tuo sguardo, mi facevo bastare questo per
andare avanti.
Di certo
non avrei potuto parlarne con nessuno: cosa sarebbe successo se qualcuno fosse
venuto a sapere che Draco Malfoy
era innamorato di un ragazzo… e per giunta proprio Harry
Potter? Così dovetti tenermi tutto dentro, ed il peso
di quei sentimenti repressi si faceva sentire ogni giorno di più… credevo che
non ce l’avrei fatta ancora a lungo…
Finché una sera non decisi di fare un giro, tanto per schiarirmi le
idee. Sapevo
che se mi avessero scoperto avrei passato dei guai, ma oramai n mi importava più di nulla…
Quel
pomeriggio avevo litigato di nuovo con te, tanto per farne una nuova, solo che
stavolta la cosa era degenerata ed eravamo arrivati alle mani. Ovviamente la
colpa era stata mia, che per non far trasparire i miei sentimenti nei tuoi
confronti mi comportavo malissimo, ma non pensavo che
saremmo arrivati fino a quel punto. Ci stavo malissimo, ed anche se tutti
pensavano che fosse per essere stato battuto da te (in realtà più di tanto non
avevo reagito, non avrei mai sopportato di vederti star male per causa mia), in
realtà era perché mi ero definitivamente reso conto che non avevo chance. Non
che fosse una novità, ma in quel momento avevo compreso tutto l’odio nei miei confronti.
Ero a pezzi.
Uscii dal
dormitorio dei serpeverde più o meno a mezzanotte, e
cominciai a girovagare senza una meta. Camminai per almeno due ore, senza
rendermi conto che il tempo passava, quando a un certo
punto vidi una sagoma indistinta.
Mi era parso
di sentire dei singhiozzi, così decisi di avvicinarmi. Forse non ero
esattamente la persona con cui si ha voglia di parlare quando si sta male, ma
in fondo anch’io avevo bisogno di una spalla su cui piangere, e la compagnia di
qualcuno mi avrebbe fatto bene.
Almeno
credevo.
Non mi
sarei mai immaginato chi avrei trovato, rannicchiato in un angolo del
corridoio…
< Harry Potter! Eilà,
tutto a posto? >
= Malfoy!!! T-tu…
tu che ci fai qui a quest’ora? =
Nei tuoi
occhi lo stupore era misto alla rabbia, forse perché ti avevo visto piangere,
forse perché non potevi sopportare la mia presenza… Non so che cosa tu avessi,
ma era chiaro che non mi volevi lì
<
Potrei fare la stessa domanda anche a te, Potter.
>
= Non
sono affari tuoi =
<
Allora lo stesso vale per me >.
Vidi i
tuoi occhi lucidi fissare i miei, come nel tentativo di dirmi qualcosa, mentre
calde lacrime rigavano le tue guance.
“Se solo tu ti fidassi di me… Se solo potessi fare qualcosa
per alleviare il tuo dolore…” Mi ripetevo, senza sapere cosa fare.
< Che diavolo ti prende, eh Potter?
Sei sempre così allegro… cosa è successo? >
= Ti stai
divertendo, vero? Il grande Harry Potter
in lacrime… non è una cosa da tutti i giorni, no? Devi essere
contento, finalmente hai la possibilità di rifarti… Allora forza, che
aspetti? Non vedi l’ora di prendermi per culo
o vendicarti, ora puoi farlo… Non vorrai farti sfuggire quest’opportunità?
Avanti, menami, ammazzami pure se vuoi… tanto è ciò che desideri, o mi sbaglio? =
Non
risposi, non ne ebbi la forza. Vederti così mi faceva
più male di quanto tu immaginassi… Mi sedetti al tuo
fianco, cingendoti il collo con un braccio
< Passerà… di qualunque cosa si tratti…
>
Mi
guardasti come se fossi un fantasma. In fondo, mi aspettavo che tu reagissi
peggio.
< Piangere non serve a niente, forza, ora calmati, ok?
>
= Ma-malfoy, ma cosa… Insomma, tu… =
< Cosa pensi che sia, un mostro? Bè,
probabilmente sì, ed avresti ragione, ma non mi diverto affatto a vederti star
male, se è questo che credi. >
= E cosa dovrei credere, allora? Che mi sei
amico, che tutto questo tempo tu… =
Non
terminasti la frase, ma capii ciò che pensavi
< Ho
recitato una parte? Chissà, forse. >
Risposi,
mentre mi allontanavo da te. Avrei tanto voluto
rimanere al tuo fianco, mantenere quel contatto, ma sapevo che se lo avessi
fatto, probabilmente avrei fatto qualcosa di cui mi sarei pentito.
=
Aspetta! =
Mi girai.
Cosa?
= A-aspetta! Non puoi dirmi una cosa del genere e poi
andartene come se nulla fosse! =
< E cosa dovrei fare, allora?
>
= Non lo
so. Magari un “Mi dispiace per oggi” ci starebbe bene. =
< Guarda che rischi di beccarti un altro pugno, Potter >
= Fino a
prova contraria ho vinto io, oggi. Ti ho steso =
Finalmente sorridesti, anche se i tuoi occhi erano ancora
colmi di lacrime
< Solo perché ti ho lasciato vincere. >
Cazzo.
Questa avrei fatto meglio a risparmiarmela.
= Cosa vuoi dire? =
< Niente, solo che oggi non ero in vena.>
= E come mai? =
<
Niente, affari miei >
= È no, non puoi lasciare i discorsi a metà =
< E tu perché eri così disperato, Potter?
>
La tua
espressione si rabbuiò di nuovo. Complimenti a me. Ero
unico nel risollevare il morale
= Lascia
perdere Malfoy… =
< E dai… ti farà bene parlarne… >
= E tu perché “non eri in vena”, oggi? =
Tentennai
un attimo. Dovevo dirtelo? No, non era il caso, ma un accenno, forse…
< Problemi di cuore. Contento ora?
Adesso tocca a te. >
Mi
guardasti stupito. Ebbi l’impressione che tu stessi
facendo di tutto per trattenere le lacrime… era per quello che avevo detto,
forse? No, mi sembrava impossibile…
= Allora
siamo più simili di quanto pensassi =
< Che cosa intendi dire? >
= Che abbiamo gli stessi problemi. =
< Chi
è? >
Mi
guardasti come se fosse crollato il mondo.
<
Allora? Chi è lei? >
A questa
frase non riuscisti a trattenere una risata, ma poi tornasti triste come prima
= Lascia
perdere =
< Dai,
che ti costa? Parlarne ti farà bene. >
= Già e
domani lo saprà tutta Hogwarts. =
Già,
avevi ragione a dubitare di me. Non ti avevo mai dato un solo motivo per
fidarti, o quanto meno per non odiarmi, e quella sera tutto d’un tratto mi mostravo così disponibile…
< Hai ragione a non fidarti. Ma
non lo saprà nessuno, te lo giuro >
= Che diavolo ti prende, Malfoy? Mi
hai sempre odiato, ed oggi all’improvviso sei così… =
<
Gentile? > Conclusi.
Tu
annuisti
<
Forse ho solo bisogno di parlare con qualcuno che non sia
un idiota totale come i miei compagni serpeverde. O forse non è vero che ti odio >
Avevo
osato troppo. Mi stavo rovinando con le mie stesse mani, me
lo sentivo.
= E va bene, facciamo finta di fidarci. Diciamo che mi sono
innamorato dell’unica persona di cui non avrei mai dovuto farlo =
< E perché? >
= Mi
odia. =
< Wow.
Allora non sono l’unico a non sopportarti, Potter!
>
Dissi
scherzando. Ma il tuo sguardo in quel momento mi disse
molto più di quanto avrei voluto sapere.
“Possibile
che lui… Si riferisca a…” … no, ricacciai quel pensiero da dove era venuto. Era
impossibile, e lo sapevo.
= E tu, Malfoy? =
<
Come? >
= Bè, non puoi mica pretendere che io mi confidi senza che tu
mi racconta niente, no? Dopotutto, anche tu hai un problema
simile al mio, se non sbaglio. =
< Non
si fida. Ed ha ragione. Ma
soprattutto so che non potrà mai amarmi. >
= Hai mai
provato a parlargliene? =
< Perché, tu lo hai fatto? >
= Lo sto
facendo adesso. =
Ci misi
un attimo a realizzare.
< C-che cosa? >
= Hai
capito, Malfoy. Ed ora
divertiti pure. =
<
Pensavo di averti appena detto che non ti odio >
= Ma lo so che non è vero. E se anche lo fosse,
mi odierai ora, no? =
Le
lacrime ricominciarono a rigare il tuo volto, mentre il mio cuore cominciò a
battere sempre più forte. “Harry… Harry
mi ama…” non riuscivo a crederci. Asciugai le tue lacrime con una mano, poi afferrai
il tuo volto e lo avvicinai al mio. Ci baciammo a lungo, eppure sentivo le tue
calde lacrime scorrere sulle tue gote arrossate.
= Ma-malfoy cosa… =
< Mh? >
= Ma tu… e lei? Insomma… Non… =
< Te
l’ho detto, il mio problema è che non ti fidi. >
I tuoi
occhi si riempirono ancora di più di lacrime, e cominciasti a singhiozzare così
forte che ebbi paura che qualcuno ci avrebbe sentiti.
<
Smettila. Non sopporto i piagnucoloni >
= Draco… io… ti amo. =
< Ti
amo anch’io, Harry >
= Ma allora perché… Finora… =
< Mi
sono comportato così? >
= Mh-mh! =
<
Problemi di famiglia, diciamo. >
Feci una
piccola pausa, come per riprendere fiato, per poi aggiungere
<
Perdonami, Harry. >.
Mi
sorridesti. Com’era bello e dolce il tuo sorriso… E com’era bello
sapere che era per me, solo per me
= Fa niente. =
dicesti
quasi in un sussurro, prima di annullare la distanza fra i nostri volti.
Credevo che il cuore mi stesse per scoppiare. Troppe emozioni tutte assieme…
Poi un dubbio si insinuò nella mia mente.
Mi staccai – non senza soffrirne, sarei potuto rimanere così
per il resto della mia vita… – immediatamente, per poi chiederti
< Ma prima, non stavi piangendo per… >
= Oh, non
ha importanza ora =
< Sì
che ne ha invece! È… è colpa mia, vero? >
Abbassasti
lo sguardo.
< È…
per quello che è successo oggi? >
= … =
< Harry… >
= … =
<
Cazzo, parla Harry, ti prego!
>
= Sì =
<
Come? >
= La
risposta alla tua domanda. Sì, è per quello che è successo oggi. =
Ti guardai, confuso, per un attimo, prima di gettarti le
braccia al collo
< Pedonami Harry! >.
Lo so, forse dovrei contare fino a dieci prima di agire. Forse
anche fino a cinquanta. Ma quella sera dovevo aver
lasciato il pudore affianco al cervello, a letto che dormiva. Beato lui, fra parentesi, perché io cominciavo ad avere sonno.
<
Perdonami Harry! >
= Draco, non fa niente, davvero. Ora è passato =
< No che non fa niente. Sono un bastardo. È solo, che non sono mai stato bravo a
mascherare i miei sentimenti e… >
ecco,
da bravo coglione che sono avevo anche cominciato a piangere
< … quando tento di nasconderli, esagero sempre. Sono un idiota,
uno stupido idiota, ecco. Ho cercato di ignorarti, ma non ci riuscivo, e così…
Mi dispiace… Harry… >
Cominciasti
ad accarezzarmi i capelli, mentre con il braccio libero mi stringevi a te,
cercando di smettere di piangere, almeno tu. Probabilmente, se qualcuno ci
avesse visti dall’esterno, avrebbe pensato che eravamo
due deficienti, per piangere uno avvinghiato all’altro.
< Io…
avrei voluto… ma non potevo fare altrimenti… Non solo non potevo esserti amico,
ma non riuscivo neanche ad odiarti, e non potevo neanche parlarne con nessuno…
non sai come ci stavo male… ho cercato in tutti i modi
di reprimere i miei sentimenti per te ma… erano troppo forti, e non ci riuscivo.
Sono uno stupido… invece di essere più gentile, con
te, mi sono sempre comportato malissimo… Non merito il tuo amore… non merito
niente… niente… >
Mi
stringesti ancora più forte, com’era bello stare fra le tue braccia… e come mi
faceva male pensare a come ti avevo sempre trattato
= No, non
è vero. Sono io che ti ho sempre allontanato, fin dal primo momento che ci
siamo incontrati, tu non ne hai colpa. Dovrei essere io a chiederti perdono…
amore mio… =
Amore mio… che dolce suono, pronunciato dalle tue labbra…
< Harry… I-io… non… non… >
= Tu
parli troppo =
Mi
dicesti, prima di azzittirmi con un bacio. Il terzo, quella
sera. Dopo aver desiderato ardentemente quelle labbra morbide, così belle
e ben disegnate, che ora si concedevano volontariamente a me. Rimanemmo a
lungo, in silenzio, seduti uno accanto all’altro, dando il tempo ai nostri
cuori di calmarsi ed ai nostri occhi di asciugarsi. Fino a
che non sentimmo dei passi.
Era Piton.
Trovammo
appena il tempo di alzarci da terra, che ce lo
ritrovammo davanti.
_ Potter! Malfoy!
Cosa ci fate fuori dalle vostre camere a quest’ora? _
Silenzio.
Cosa
dovevamo dire? Cosa fare? Avrei potuto inventarmi
qualcosa, se fossi stato da solo, ma… con Potter!
Poi, un’idea geniale.
Mi
accasciai a terra.
< Oddio… scusi professore… è… che mi sento poco bene.
>
Dissi con
il tono più lagnoso che mi veniva, mentre mi rialzavo lentamente
<
Stavo… stavo andando in infermeria quando sono caduto.
Devo aver fatto molto rumore, perché Potter si è
svegliato ed è sceso. Gli ho detto di tornare su, ma SanPotter
è troppo buono per lasciare qualcuno in difficoltà, e
così si è offerto di accompagnarmi >
_ Commovente… Andate pure in
infermeria, ma… _
Ci guardò
entrambi, prima di parlare, come se avese in mente
qualcosa di… diabolico
_ domani…
una bella punizione non ve la toglierà nessuno. E
dieci punti in meno per le vostre rispettive case._
= Ma, professore… =
Ti diedi
una gomitata per farti star zitto. Troppo tardi
_ Anzi,
forse dieci sono troppo pochi. Facciamo venti. Probabilmente
se oggi non vi fosste presi a pugni ora lei sarebbe
in perfetta forma, signor Malfoy. Si sbrighi
ad andare in infermeria e veda di dormire, perché sono
le quattro e mezza passate, e se domani mattina arriva anche con un solo minuto
di ritardo… Bè, lo vedrà. Buonanotte._
Appena se ne andò, partii con la
ramanzina
< Tu e
la tua stramaledetta mania di controbattere ogni cosa. Se
imparassi a stare zitto una buona volta… Possibile che ancora non hai capitto com’è fatto il proff.?
>
= Scusami
tanto se io non sono un leccaculo come qualcun altro qua a fianco… =
< Vuoi
litigare qià da subito? >
= Ma figurati, tesoruccio =
Mi
dicesti, sorridendo, mentre mi mettevi un braccio intorno al collo
=
Piuttosto… certo che sei proprio un bravo attore, eh? Spero
che tu non facessi finta anche poco fa =
< No,
caro >
Risposi
con un sorrisetto malizioso
< Se
vuoi te lo posso anche dimostrare! >
= Qui? Non
credo sia il caso… magari più tardi, ok? Ah, hai ancora gli occhi lucidi sai?
Non eri tu quello che non sopportava i piagnucoloni? =
< Solo quando sei tu a piangere, cherie
>
Diventasti
praticamente bordeaux. Dio com’eri cariiiiiino!!!
= Ehi, attento a come parli… potrei
commuovermi! =
<
Scherzi a parte, sul serio non mi piace vederti
piangere. Mi fa male, ecco. >
Distolsi
lo sguardo. Sapevo che sarei arrossato molto più di
quanto non avrei voluto.
Ma tu
togliesti il braccio dal mio collo per prendermi il mento e girare il mio viso
verso di te
= Allora non piangerò più. Promesso. =
Ecco, lo
sapevo. Sicuramente avevo cambiato colore. Di sicuro sentii una vampata di
calore.
= Lo sai
che sei proprio carino quando arrossisci =
< Io
sono bellissimo per natura >
= Ah-ah-ah! No, sul serio, ti dona. Di
solito sei cadaverico =
< Si
vede che sei tu a farmi un bell’effetto >
= Bè, modestia a parte =
< Tu
non sei MAI stato modesto, per cui la cosa non
dovrebbe risultarti difficile. >
= Perché ti da fastidio per caso?
=
< Non
c’è nulla di te o del tuo carattere che potrebbe mai darmi fastidio >
= Sai,
non ti facevo così dolce ^__^ =
<
>////< IO!? Dolce? Tu sei pazzo! >
= Sì di
te… =
< Ma come ci siamo arrivati a questo punto… >
= Perché ti interessa? =
<
Sinceramente no >
Ti dissi,
prima di darti l’ultimo bacio, per quella sera. Eravamo arrivati in infermeria.
***
continua… ***
HOLAAAAAA!!! Evvai, si parte dubito sul vivo!!!
Il che è abbastanza strano per me, considerando che ci metto sempre 20 anni per
farli mettere assieme!
Questo
perché originariamente doveva essere una one-shot(che tra l’altro prendeva una piega molto diversa
rispetto a quella che è la stesura definitiva… vedi So Much
Too Much – a proposito,
ringrazio chi ha letto e commentato ^^ –), ma come al solito mi sono fatta
prendere la mano *___* adoooro Harry
e Draco!!! Ho tante idee in testa!!! Ed in questo
momento mi sento particolarmente sadica… per cui non pensate che saranno tutte
rose e fiori… ehehe… anche se in realtà questo chap è particolarmente melenso… ma mi piace com’è venuto,
quindi penso che continuerò su questa linea (credo)
Ma
dalla prossima volta si parte in terza persona…
Yuuulaaa!!!
Commentate!!!