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Autore: insegnamiadamare    09/09/2015    3 recensioni
“Posso farti un’altra domanda?”
Liam annuì.
“Sei mai stato innamorato?” Liam si immobilizzò, spalancando gli occhi. Quella domanda lo sorprese; non avevano mai parlato di amore, loro due.
“Forse, una volta. Perché?” Zayn continuò a fissarlo attentamente, come se volesse imprimersi nella mente ogni sui dettaglio, e Liam arrossì appena, vedendo come lo osservava.
“No, così. Pura curiosità”
“E tu? Sei mai stato innamorato?”
“Non lo so, non ne sono sicuro” Liam annuì, e tornò con lo sguardo sulle stelle. Senza le luci della città ad offuscarle, Liam vedeva tutta la loro luce, tutto il loro splendore. E pensò che anche Zayn splendeva come una stella. Arrossì per quel pensiero: da quando era diventato così stucchevole? Da quando ti sei innamorato di Zayn, gli rispose una voce nella sua testa.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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                                                                   All I Want

 

 

 

Liam era steso sul letto della sua camera a fissare il soffitto, con una sigaretta spenta tra le labbra e lo stereo acceso con il volume al massimo. Aveva messo un cd che gli aveva regalato Zayn, il suo migliore amico, nonostante non avesse mai sentito parlare di quella band. Chiuse gli occhi, cercando con tutto se stesso di non pensare, di liberare la mente. Beh, era una cosa abbastanza difficile, dato che lui non smetteva mai di pensare, nemmeno quando dormiva. Era fatto così, Liam: sempre sull’attenti, sempre pronto ad analizzare ogni cosa; ci pensava sempre mille volte prima di fare qualsiasi cosa. Tranne che con Zayn. Quando era con Zayn era tutto diverso: se lui gli chiedeva di fare una cosa, la faceva sempre, senza esitare; probabilmente avrebbe acconsentito anche se gli avesse proposto di correre nudi in mezzo alla strada. E tutto ciò lo spaventava.  Era terrorizzato da ciò che Zayn gli faceva provare: lo faceva agire d’impulso, senza pensare, e Liam era abituato ad avere sempre tutto sotto controllo, e non avere il controllo di se stesso lo confondeva e lo spaventava. E temeva che un giorno o l’altro sarebbe finito con il confessargli i suoi sentimenti, perché sì, Liam era irrimediabilmente innamorato di Zayn. Se ne era accorto quasi un anno prima, quando erano stesi sul letto di Zayn a ridere e scherzare, e poi hanno iniziato a prendersi a cuscinate e Liam si era ritrovato steso sul corpo di Zayn, e le loro labbra erano vicinissime; aveva provato la strana voglia di baciarlo e lo stomaco gli si era attorcigliato. Così era scappato via con una scusa, e aveva pensato a quel momento ininterrottamente per giorni, cercando di trovare un motivo razionale a ciò che era successo.
Liam non aveva mai avuto dubbi sulla sua sessualità; gli erano sempre piaciute le ragazze, e ne aveva anche avuta qualcuna, fino a quel momento con Zayn. Da allora non era stato più attratto da nessuno che non fosse Zayn, né donna né uomo.
E la situazione era peggiorata da quando erano diventati coinquilini: un giorno Zayn si era presentato a casa sua elettrizzato, poiché era riuscito a convincere il proprietario di un negozio di tatuaggi -precisamente quello in cui Zayn aveva fatto i tatuaggi che gli ricoprivano il corpo- ad assumerlo, e siccome era vicino all’università di Liam, gli aveva proposto questa assurda idea. Liam all’inizio era contrario: bisognava pensare a pagare l’affitto, il cibo e il resto, e lui non lavorava; ma Zayn iniziò col dire che avrebbe pagato lui le rate, e che Liam avrebbe potuto trovare un lavoro part-time, e alla fine Liam aveva ceduto. Avevano scelto un modesto appartamentino al centro di Londra che non costava molto, e vi si erano trasferiti.
Da allora la vita di Liam era diventata un inferno: si svegliava ogni mattina, andava in cucina e si trovava Zayn in soli boxer con i capelli scompigliati, un sorriso appena accennato di chi stava ancora dormendo e la voce roca, che lo salutava, e Liam rischiava seriamente di morire ogni volta. Quando poi la sera si sdraiavano sul divano a guardare un film e Zayn si addormentava sulla sua spalla, Liam non desiderava altro che stringerlo a sé e coccolarlo; e invece lo svegliava e lo mandava a letto dicendo che era tardi e l’indomani si sarebbe dovuto svegliare presto per andare a lavorare.
Sì alzò dal letto e si guardò allo specchio: aveva gli occhi stanchi a causa delle notti insonni passate a studiare per l’imminente esame. Sì passò una mano tra i capelli, sospirando, e intravide nello specchio i tatuaggi che aveva sul braccio. Sorrise. Glieli aveva fatti tutti Zayn.
Liam aveva pensato tante e tante volte di farsi un tatuaggio, ma la sua mente paranoica gli diceva sempre che era meglio lasciar perdere, ma dopo che Zayn ebbe iniziato a lavorare al Tattoo’s House, si decise a farne uno; per una volta scelse di seguire l’istinto che raramente ascoltava. E a quel primo tatuaggio,  quel “Everything I Wanted But Nothing I’ll Ever Need…” poi ne sono seguiti altri, e in futuro sicuramente ce ne sarebbero stati altri. I suoi pensieri furono interrotti dal rumore della porta che veniva sbattuta, e subito dopo dall’entrata di un Zayn trafelato nella sua stanza.
“Zayn, che succede?” chiese Liam guardandolo con un cipiglio, mentre Zayn sorrideva a trentadue denti.
“Grandi notizie, Lee!” si buttò di peso sul letto dell’amico, incrociando le mani dietro la testa. Liam alzò gli occhi al cielo: gli aveva ripetuto almeno un migliaio di volte di non mettere le scarpe sul letto, ma con Zayn era tutto fiato sprecato.
“E cioè?” domandò, sedendosi vicino all’amico
“Ce ne andiamo in vacanza!” Liam lo guardò come se fosse impazzito
“In vacanza? Zayn, a malapena riusciamo a pagare l’affitto!”
“Shh, fammi finire!” si mise seduto sul letto a gambe incrociate, dopo aver tolto le scarpe. Beh, almeno le aveva tolte.
“Oggi, durante la pausa pranzo, avevo deciso di provare un negozio che mi avevano suggerito vicino al porto di Dover, e ho sentito due uomini che parlavano” Liam lo guardava con un’espressione confusa
“E quindi?”
“Se mi fai finire!” sbuffò Zayn
“Scusa, scusa” Zayn si schiarì la voce
“Dicevo: ho sentito questi uomini che parlavano, e dicevano che due dei ragazzi del catering per la famosa festa sullo yacht dell’imprenditore Louis Tomlinson, non si erano presentati, e che dovevano mandare subito dei sostituti, dato che lo yacht partirà domani mattina presto” Liam continuava a guardarlo perplesso. Ma dove voleva arrivare?
Zayn alzò gli occhi al cielo, esasperato
“L’idea è: spacciamoci per i sostituti!” a Liam andò la saliva di traverso
“Che?! Non puoi essere serio!”
“Oh, si che lo sono, caro il mio Liam”
“Dai Zayn, lo sai anche tu che senza documenti o altro non ci crederanno mai!” Zayn gli si avvicinò di più, facendo sfiorare le loro gambe. Liam rabbrividì.
“Ho sentito un uomo che diceva che avrebbe dovuto farli salire solamente se avessero saputo i nomi di coloro che dovevano sostituire e il nome dell’agenzia per cui lavorano, dato che non c’è tempo per carte e scartoffie varie” sul volto di Zayn aleggiava un sorriso vispo, malizioso, e parlava con un tono accattivante. Liam sentiva già il cervello spegnersi, pronto ad assecondarlo ancora una volta, ma era una pazzia, e doveva assolutamente resistere.
“Zayn, è una follia! Se ci scoprono ci mandano dritti in prigione. E poi tu hai il lavoro, io l’università, come facciamo?” Zayn sorrise come se quello non fosse affatto un problema
“Semplice: io ho delle vacanze arretrate che il mio capo mi concederà di sicuro, e tu stasera manderai un’e-mail all’università dicendo che hai avuto un problema a casa e che ti assenterai per qualche giorno” Liam spalancò gli occhi
“Che cosa?! Qualche giorno?! Tu sei completamente pazzo!” si alzò di scatto dal letto cominciando a camminare nervosamente avanti e indietro, mentre si passava una mano tra i capelli
“Zayn, io tra meno di un mese ho un esame!” anche Zayn si alzò, andandogli vicino, e gli mise le mani sulle spalle
“Lee, per favore. Sei già a buon punto con lo studio; pensi che non mi sono accorto di tutte le notti che passi a studiare?” Liam sospirò, evitando di pensare a quanto il viso di Zayn fosse vicino al suo.
“Ti serve una vacanza, Lee. Anche se non è proprio una vacanza, ma comunque, saremo su uno yacht!” Zayn sorrise e Liam si lasciò cadere sul letto, sfinito
“E sentiamo, chi dovremmo sostituire?” Zayn si sdraiò accanto a lui, girando il viso verso il suo
“Mark Tomwell e Alan Clark, rispettivamente barman e cameriere. Io ovviamente farò il barman” Liam gli lanciò uno sguardo omicida
“Io non so servire”
“Imparerai, Leeyum” gli sorrise mentre si alzava e si dirigeva verso la porta
“Fatti trovare pronto per domani mattina alle cinque, lo yacht parte alle sei. Ah, un’ultima cosa: non dire il tuo vero nome, inventane uno, mmh?” gli disse sorridendo, prima di sparire dietro la porta.
Liam sospirò, lasciando cadere di nuovo la testa sul materasso. Sì, Zayn Malik sarebbe decisamente stato la sua rovina.
 
Il mattino seguente Zayn piombò nella stanza di Liam e lo svegliò con un urlo, guadagnandosi borbottii infastiditi e un ‘vaffanculo’ che lo fece ridacchiare, dato che Liam non era quasi mai volgare. In meno di un’ora erano riusciti a prepararsi e ad arrivare al porto.
Liam si muoveva nervosamente sul posto, spostando il peso da un piede all’altro mentre si mordicchiava il labbro inferiore. Zayn sorrise: faceva sempre così quando era nervoso o preoccupato, non riusciva proprio a nasconderlo. E anche se con gli altri ci riusciva, a volte, con Zayn no; lui riusciva sempre a capire cosa provava Liam nelle varie situazioni in cui si trovavano. Lo conosceva ormai da tanto tempo, e lo aveva osservato così tante volte che aveva memorizzato tutto di lui.
“Che c’è?” chiese Liam, con un sopracciglio alzato. Solo in quel momento Zayn si rese conto di essersi incantato a fissargli le labbra: cosa che ultimamente accadeva sempre più spesso. Distolse lo sguardo imbarazzato.
“Uhm, nulla” Liam continuò a fissarlo, poco convinto, ma Zayn non gli diede il tempo di indagare oltre; lo prese per un braccio e iniziò a trascinarlo verso l’uomo che aveva visto il giorno prima, ma il cammino di Zayn fu interrotto da Liam che puntò i piedi a terra, bloccandosi, e facendolo quasi cadere.
“Zayn, aspetta”
“Che c’è?” Liam sospirò, riprendendo a mordicchiarsi il labbro e Zayn gli si avvicinò, mentre la voglia di baciarlo aumentava.
Era una sensazione che, bene o male, aveva sempre provato, ma nell’ultimo anno si era intensificata.
Da ragazzino, intorno ai quattordici anni, quando aveva iniziato a sentire queste cose verso Liam, pensava che fosse una fase dell’adolescenza; ma crescendo queste emozioni non si erano affievolite, al contrario. In seguito era uscito anche con qualche ragazza, gli piacevano anche, ma per nessuna aveva mai provato ciò che provava per Liam.
Alla fine si era semplicemente rassegnato al fatto che non avrebbe mai trovato nessuno che potesse fargli provare le stesse cose che gli faceva provare Liam anche solo con uno sguardo, e che Liam non lo avrebbe mai ricambiato.
“Zayn? Mi ascolti” Zayn scosse la testa, tornando ad ascoltare quello che gli stava dicendo l’amico
“Certo” Liam sospirò, esasperato.
“Non hai sentito nemmeno una parola di quello che ho detto”
“Non è vero” il moro lo guardò con uno sguardo tra l’offeso e l’imbronciato, ma Liam non aveva affatto voglia di litigare in quel momento.
“Zayn, ho detto che non voglio farlo. E se ci scoprono? Io non voglio farmi arrestare!” Zayn gli mise una mano sulla spalla, e Liam ebbe un lieve sussulto
“Ascoltami, Lee. Se continui ad avere quell’espressione da ‘ho appena rubato un diamante, spero che non mi scoprano’ è ovvio che ci scopriranno! Devi rilassarti, essere disinvolto, e fare finta che tu sia davvero il sostituto di Alan Clark, okay?” Liam chiuse gli occhi e respirò profondamente, cercando di riacquistare il controllo.
“E va bene, ma, Zayn? Se ci scoprono giuro che ti ammazzo!” Zayn ridacchiò e gli pizzicò una guancia
“Ci sto, andiamo”
 
Si avvicinarono ad un uomo che dettava ordini a destra e a sinistra: era evidentemente molto nervoso, e a conferma di ciò stava urlando come un matto e aveva una vena sulla fronte in evidenza che, se non si fosse dato una calmata, sarebbe scoppiata. Liam si guardò intorno nervosamente, finché non si trovarono di fronte all’uomo.
“Buongiorno” sorrise amabilmente Zayn, e Liam cercò in tutti i modi di apparire tranquillo e sereno agli occhi chiari e penetranti che lo stavano scrutando.
“E voi chi sareste?”
“Siamo i sostituti di Mark Tomwell e Alan Clark: ci manda l’agenzia Service&Co.” Zayn rimase innaturalmente calmo, mentre quell’uomo inquietante li guardava non del tutto convinto. Zayn era davvero bravo a fingere.
“Mmh, salite allora, non perdete altro tempo. La vostra stanza è la 34b al primo piano, nel lato riservato al personale”
“Agli ordini capo!” sorrise il moro, trascinandosi Liam su per il ponte della nave.
Liam ricominciò a respirare, rendendosi conto solo in quel momento di aver trattenuto il fiato
“Oh mio Dio, non ci credo, non ci hanno arrestato”  Zayn rise, mentre camminavano fianco a fianco, cercando la loro stanza.
“Io te lo avevo detto, Lee. Dovresti avere più fiducia in me” Liam gli rifilò un’occhiataccia
“L’ultima volta che mi sono fidato di te mi sono quasi rotto una gamba!”
“Appunto, ‘quasi’” Liam sospirò, arreso. Zayn rise di nuovo.
“Oh andiamo Liam! Passeremo tre giorni su uno degli yacht più belli d’Inghilterra!”
“Sì, lavorando”
“Quello è un piccolo dettaglio. Pensa che finito il nostro turno potremo fare tutto ciò che vogliamo” Liam alzò un sopracciglio
“Sai che il personale non può usufruire dei servizi del luogo in cui lavora, vero?”
“Sì, sì, lo so. Ma di notte chi vuoi che ci veda?” sorrise malizioso, prima di superare Liam e raggiungere una stanza
“Eccola, è questa!” Liam lo raggiunse, sicuro che sarebbero finiti nei guai.
“Io mi chiedo perché continuo ad essere amico di un pazzo come te” Zayn aprì la porta
“Semplice: perché sono fantastico” disse sorridendo, prima di sparire nella stanza. E mentre lo seguiva, Liam non poté fare a meno di pensare che lo fosse davvero.
Appena mise piede nella stanza, Liam restò senza fiato: era una stanza enorme, semplice ma bellissima, e aveva un letto matrimoniale. Liam sbiancò.
“Mi hanno detto che avevano finito le stanze per i dipendenti, e così ci hanno dato questa. Che culo, eh?” Liam annuì distrattamente, mentre la sua mente cominciava a fantasticare sul fatto che avrebbero dormito insieme, nello stesso letto, vicini. Iniziò ad avvampare, e per cercare di distrarsi cominciò a frugare nella valigia, ma inutilmente. Il pensiero che avrebbe dormito nello stesso letto di Zayn non lo abbandonava.
 
“Quindi? Ora che facciamo?” domandò Liam mentre seguiva l’amico, cercando di capire cosa dovessero fare e dove dovessero andare
“Ora facciamo un tour della nave, e magari mangiamo qualcosa” Liam alzò gli occhi al cielo: seriamente, ma chi glielo faceva fare?
Sì parò davanti a Zayn, il quale per poco non gli cadde addosso, guardandolo perplesso.
“Zayn, per favore. Non so nemmeno io perché ho accettato di fare questa cosa con te, ma ho accettato. Ti chiedo solo di essere prudente; cerchiamo di non finire nei guai, ti prego” Zayn separò le labbra pronto a rassicurarlo, ma qualcosa dietro di lui lo distrasse. Era l’uomo che aveva detto loro di filare a lavorare, ed era sicuro che non sarebbe stato affatto felice di vederli perdere tempo; si guardò frettolosamente intorno, e dopo aver individuato una porta, in meno di un secondo si ritrovò a trascinare Liam in quella stanza con lui, per poi chiudersi dentro.
“Zayn, ma che-“ non riuscì a finire la frase, dato che Zayn gli aveva tappato la bocca con una mano, mentre gli faceva segno di restare in silenzio.
Si guardarono negli occhi, e Liam si rese conto che si trovavano in uno stanzino minuscolo, e che il corpo di Zayn era premuto contro il suo: i loro nasi si sfioravano, e il fiato caldo di Zayn gli colpiva il viso, facendolo rabbrividire. Zayn tolse la mano dalla sua bocca, restando comunque schiacciato contro di lui, mentre il cuore di Liam batteva furioso contro la gabbia toracica. In quel momento la voglia che aveva di baciarlo era più grande di quanto lo fosse mai stata, e dovette fare uno sforzo sovrumano per non saltargli addosso e baciarlo, stringerlo a sé, toccarlo…
I suoi pensieri stavano decisamente superando la compostezza, e dovette distogliere lo sguardo per evitare che le cose al piano inferiore degenerassero.
“Mi dici perché siamo qui?” chiese Liam in un sussurro, cercando di non pensare al calore che emanava il corpo di Zayn; il moro si schiarì la voce.
“Lì fuori c’era quell’omone che ci ha intimato di andare a lavorare, e non penso che sarebbe stato felice di vederci perdere tempo, e soprattutto andare in giro per lo yacht” Liam sospirò, passandosi una mano sul viso e poi tra i capelli.
“Io prima o poi ti ammazzo”
“Sempre se usciamo vivi di qui” si affacciò piano, restando nascosto dietro la porta, piegandosi leggermente a novanta e, davvero? Liam cercò di appiattirsi contro il muro e chiuse gli occhi, provando a non pensare alla decisamente invitante posizione in cui si trovava Zayn
“Via libera, andiamo!”uscì dallo stanzino furtivamente, e Liam lo seguì con un sospiro di sollievo.
 
Quando arrivarono nella sala principale, in cui Zayn sarebbe stato dietro al bancone a preparare drink, e Liam avrebbe servito ai tavoli, li rimproverarono immediatamente per il ritardo. Liam si giustificò, dicendo che avevano trovato traffico, e in risposta furono mandati a lavorare poco gentilmente. Zayn gli fece un occhiolino divertito, prima di dirigersi dietro al bancone.
Dopo che Louis Tomlinson ebbe fatto il discorso di benvenuto, le persone cominciarono a sparpagliarsi per la sala: chi andò a sedersi per mangiare, chi si precipitò ad ordinare dei drink, e chi si diresse immediatamente ai tavoli per giocare a poker.
Ad un certo punto della serata, Zayn si ritrovò a fissare Liam, mentre puliva distrattamente dei bicchieri. Lo guardò camminare velocemente da un tavolo all’altro per prendere ordinazioni, oppure per portare dei piatti. Ad un tratto inciampò sui suoi stessi piedi, e per poco non cadde rompendo tutti i piatti sporchi; ridacchiò, poggiando gli avambracci sul bancone. Si ritrovò a pensare a quella mattina, quando si erano trovati in quello stanzino, con i loro corpi attaccati. In quel momento Zayn aveva provato un’irrefrenabile voglia di baciarlo e di farlo suo, e se Liam ad un certo punto non avesse interrotto il loro contatto visivo, probabilmente lo avrebbe fatto. Si rese conto di star ancora fissando Liam, e immediatamente distolse lo sguardo, tornando a pulire i bicchieri. Si chiese se fosse giunto il momento di parlare a Liam dei suoi sentimenti, o se fosse stato meglio continuare a far finta di nulla per non rovinare la loro amicizia. I suoi pensieri furono interrotti dall’arrivo di qualcuno.
“Ho bisogno di un drink, forte. Molto forte” si girò e vide che era Liam: aveva i capelli sparati in tutte le direzioni e un ciuffetto gli ricadeva sulla fronte, aveva le guance arrossate ed era sudato. Quel ragazzo lo avrebbe seriamente ucciso prima o poi, anche completamente stravolto e stanco rimaneva sempre sexy e bellissimo ai suoi occhi.
“Stai lavorando, non puoi bere alcolici. Dovrai accontentarti dell’acqua” disse divertito, prendendo un bicchiere e mettendovi dei cubetti di ghiaccio all’interno. Liam sbuffò.
“Non ci pagano nemmeno”
“In realtà sì, ma spediranno i soldi ai veri sostituti di Alan e Mark; Liam sbuffò di nuovo.
“Che fregatura” Zayn rise, passandogli il bicchiere che Liam bevve tutto d’un fiato
“Io non penso. Appena finiamo il turno, ti porto in un posto” il castano gli restituì il bicchiere, alzando un sopracciglio
“Zayn…” cominciò, ma subito venne interrotto dall’amico
“Liam, fidati di me. Non faremo niente di illegale, non del tutto almeno, e ti prometto che non ci scopriranno. Ti prego” Liam lo fissò per alcuni istanti, per poi sospirare arreso facendo sorridere Zayn.
“Ti ho mai detto che ti odio?”
“Circa dieci volte solo oggi, ma tanto non ti credo” e riprese a pulire i bicchieri, mentre Liam tornava in cucina trattenendo un sorriso.
 
Erano circa le due quando finirono di sistemare, e Liam era a dir poco esausto. Si lasciò cadere su una sedia, mentre Zayn lo raggiungeva.
“Allora, pronto a far festa?” sorrise, sedendosi accanto all’amico
“Zayn, sono le due di notte, e non ero così stanco nemmeno quella volta che non ho dormito per due giorni” Zayn alzò gli occhi al cielo, ignorandolo, per poi alzarsi e tirarlo per farlo alzare
“Dai, Lee, fidati di me” Liam sospirò, assecondandolo per l’ennesima volta, e si alzò. Zayn sorrise vittorioso, e iniziò a camminare, mentre Liam lo seguiva. Arrivarono su una specie di terrazzo, con dei divanetti e dei tavolini sistemati  per tutta la lunghezza del pavimento. Zayn su buttò su uno dei divanetti, incrociando le gambe davanti a sé, e fece un cenno con la testa a Liam per spronarlo a fare lo stesso. Liam, troppo esausto, accettò ben volentieri: si lasciò cadere sul divanetto vicino a quello dell’amico con un sospiro, mentre Zayn, con le labbra curvate in un sorriso ed una sigaretta tra di esse, gli porgeva il pacchetto. Liam rimase a fissarlo per qualche secondo, prima di accettare la sigaretta e aspettare che Zayn gli passasse l’accendino. Tirò una boccata di fumo, guardando il cielo pieno di stelle davanti a lui. Aveva sempre trovato Zayn di una bellezza unica, il tipo di bellezza che hanno le opere d’arte; incarnava la perfezione, per lui e per tutte le persone che lo vedevano, con i suoi capelli scuri, gli occhi quasi dorati, le ciglia lunghe, i denti perfetti e le labbra piene, il fisico asciutto, la pelle olivastra. Per Liam, Zayn era un dio greco: splendido e tenebroso. Ti ammaliava con un sorriso, ti seduceva con uno sguardo, ti faceva innamorare con una parola. Sospirò, lasciando uscire il fumo, e chiuse gli occhi, godendosi quella leggera brezza che gli scompigliava delicatamente i capelli.
“Liam?” riaprì gli occhi e si girò verso l’amico, che teneva lo sguardo fisso verso l’orizzonte
“Mmh?”
“Tu ci pensi mai al futuro?” Liam alzò un sopracciglio
“Di solito fai questi discorsi quando sei ubriaco o fatto: al momento quale dei due sei? O entrambi?” Zayn gli lanciò un’occhiataccia.
“Sono serio, Liam. Ci pensi mai a come e dove sarai tra tipo quindici anni? Avrai un buon lavoro? Una casa tutta tua? Una famiglia? O vivrai ancora con i tuoi?” Liam poggiò la testa sullo schienale del divanetto, tornando a fissare il cielo.
“Sì, a volte ci penso”
“E cosa vedi?” Liam sospirò
“Buio. Non ho idea di cosa mi riservi il futuro: potrei essere un miliardario, come potrei ritrovarmi a fare il barbone per strada” Zayn si girò su un fianco, verso di lui.
“Se potessi esprimere un desiderio, uno solo, se potessi chiedere qualcosa da avere per il resto della tua vita, cosa sceglieresti?” Te, pensò Liam, ma non osò dirlo.
“La salute, penso” Zayn sbuffò, tornando di nuovo con lo sguardo verso il cielo.
“Come sei noioso, Payne. Potresti avere qualsiasi cosa e tu sceglieresti la salute?”
“E tu invece? Cosa sceglieresti?” anche Liam si girò su un fianco,  poggiando una guancia su una mano. Zayn sorrise, tornando a guardarlo, e il cuore di Liam perse un battito.
“Beh, sceglierei di diventare il tatuatore più famoso del mondo. Ricco e famoso in una botta sola: astuto, no?” Liam rise.
“Beh, che c’è da ridere?” Zayn s’imbronciò
“Niente, niente”
“Posso farti un’altra domanda?”
Liam annuì.
“Sei mai stato innamorato?” Liam si immobilizzò, spalancando gli occhi. Quella domanda lo sorprese; non avevano mai parlato di amore, loro due.
“Forse, una volta. Perché?” Zayn continuò a fissarlo attentamente, come se volesse imprimersi nella mente ogni sui dettaglio, e Liam arrossì appena, vedendo come lo osservava.
“No, così. Pura curiosità”
“E tu? Sei mai stato innamorato?”
“Non lo so, non ne sono sicuro” Liam annuì, e tornò con lo sguardo sulle stelle. Senza le luci della città ad offuscarle, Liam vedeva tutta la loro luce, tutto il loro splendore. E pensò che anche Zayn splendeva come una stella. Arrossì per quel pensiero: da quando era diventato così stucchevole? Da quando ti sei innamorato di Zayn, gli rispose una voce nella sua testa. Sospirò, e girò il viso verso Zayn. Ridacchiò nel vederlo addormentato, e gli diede un piccolo buffetto su una guancia.
“Forza Zayne, andiamo a dormire” Zayn mugugnò qualcosa, e si girò dall’altro lato. Liam rise di nuovo, e si alzò, andandogli vicino
“Dai, Malik, non costringermi ad usare le maniere forti” Zayn lo ignorò, continuando a dormire e Liam sussurrò un ‘come vuoi’ prima di iniziare a fargli il solletico. Zayn si svegliò di colpo, cominciando a ridere e dimenarsi, seguito da Liam.
“O-okay sono sveglio, m-ma ora basta!” Liam rise, per poi spostarsi, mentre Zayn si alzava borbottando qualcosa contro di lui. Liam lo ignorò, e gli mise un braccio sulle spalle mentre tornavano in camera, ridendo e spintonandosi a vicenda.
Appena entrarono nella stanza, le risate di Liam si fermarono. Rivedere il letto gli ricordò che avrebbero dormito insieme, e questo gli faceva aumentare il battito cardiaco a dismisura. Continuava a rimuginare e non si accorse che Zayn si era già messo il pigiama e infilato sotto le coperte. Fece lo stesso, lentamente, cercando di non pensare, e convincendosi che non ci fosse nulla di male, che non sarebbe successo niente.
Zayn si era già addormentato da un pezzo, e quando anche Liam stava per addormentarsi, qualcosa lo svegliò completamente: Zayn si era girato, nel sonno, e gli aveva avvolto un braccio attorno alla vita, e aveva infilato una gamba tra le sue. Liam deglutì rumorosamente, avvampando, si trovava esattamente nel tipo di situazione che avrebbe voluto evitare. Sospirò, sicuro che quella notte sarebbe stata molto lunga.
 
Il giorno dopo Zayn era euforico: si era svegliato alle sei, aveva fatto velocemente una doccia, si era vestito, ed era uscito senza nemmeno fare colazione, dicendo che doveva fare una cosa. Liam cominciava a pensare seriamente che facesse uso di droga, dato che Zayn non era mai stato così iperattivo appena sveglio in ventuno anni di vita.
Dopo neanche mezz’ora tornò in camera, trafelato, e guardò Liam con un sorriso
“Mettiti un costume da bagno. Ci vediamo al lavoro” e dopodiché uscì di nuovo, lasciando Liam perplesso con un toast a mezz’aria.
 
Zayn arrivò al lavoro in anticipo, con un sorriso da ebete stampato in volto. Si sentiva un cretino, e molto probabilmente lo era, ma ormai aveva deciso: quella sera avrebbe parlato con Liam. La sera precedente, c’era stato un momento in cui si erano ritrovati occhi negli occhi, e Zayn aveva sentito un bisogno incontrollabile di abbracciarlo, di baciarlo, e di dirgli che lo amava, ed era la prima volta che pensava che i suoi sentimenti per Liam corrispondessero all’amore. Ma in quale altro modo poteva chiamare la gioia che provava ogni volta che lo vedeva arrivare, il sorriso che gli spuntava sulle labbra quando lo salutava, o gli sorrideva come in quel momento, o il battito accelerato del cuore ogni volta che si trovavano vicini?
Sospirò, poggiando la testa sul bancone: da quando si era ridotto così? Eppure aveva sempre provato qualcosa per Liam, ma non si era mai sentito così…così innamorato. Sbatté la testa contro il bancone, e sentì echeggiare una risata. La riconobbe immediatamente, senza aver bisogno di alzare il viso verso di lui.
“Comincio a credere che tu abbia il ciclo, Zay”
“Ah, sì? E cosa te lo fa pensare?” alzò il viso per guardarlo, poggiando le braccia sul bancone. Liam poggiò un gomito sul bancone, facendo così sfiorare le loro braccia.
“Non so, magari il fatto che stamattina sembravi fatto e ora stai cercando di romperti la testa” Zayn rise, alzando le braccia per stiracchiarsi. Liam deglutì quando la maglia dell’amico si alzò leggermente, lasciando intravedere la pancia piatta e la fascia dei boxer. Si sentì avvampare e distolse immediatamente lo sguardo.
“Non sono fatto, né ho il ciclo, semplicemente mi è venuta un’idea”
“E scommetto che quest’idea ha a che fare con il fatto che mi hai fatto mettere il costume, giusto?” Zayn sorrise.
“Esatto. Vedo che sei perspicace” ridacchiò, e Liam lo spinse giocosamente. Sospirò quando sentì che lo chiamavano.
“Devo andare, a dopo Zay”
“A dopo, Lee” e rimase a fissarlo mentre si allontanava, ormai pienamente convinto di trovarsi in un punto di non ritorno.
 
Zayn fu ansioso per tutto il giorno, aspettando trepidante la sera. Aveva alternato momenti di ‘sì, lo faccio’ a momenti di ‘no, non lo faccio’; voleva dirgli cosa provava, sicuro che Liam avrebbe capito, ma aveva anche paura di rovinare la loro amicizia.
Sospirò, e appena annunciarono la fine del turno, deglutì rumorosamente. Le mani cominciarono a sudargli, ma si impose di restare calmo. Liam gli si avvicinò.
“Allora, dove andiamo?” sussurrò sorridendo. Probabilmente ci aveva preso gusto ad avere tutto lo yacht solo per loro.
“Sorpresa, Payne” sorrise e si guardò intorno, prima di prenderlo per un braccio e trascinarlo fuori. Lo portò sulla piscina all’esterno, e Liam alzò un sopracciglio.
“Beh, a dirla tutta me lo ero immaginato, dato che mi hai fatto mettere il costume” e ridacchiò, seguito da Zayn, mentre stendeva due asciugamani a terra. Liam continuò ad osservarlo, e Zayn si sentì le guance in fiamme, mentre si spogliava, ma poco dopo Liam fece lo stesso, e il cuore di Zayn si fermo per un istante. Rimase incantato a fissarlo mentre lentamente si toglieva la t-shirt e subito dopo i pantaloni, rimanendo così con solo un costume rosso striminzito addosso, che gli evidenziava le curve del sedere. Distolse lo sguardo, prima che la situazione potesse peggiorare, e poi si tuffò in acqua, mentre Liam rideva. Riemerse dall’acqua, spostandosi i capelli bagnati dal viso, mentre anche Liam si tuffava e delle goccioline d’acqua gli finivano addosso.
“Hei!” protestò Zayn ridendo, mentre anche Liam riemergeva e si passava una mano tra i capelli, scompigliandoli. Zayn lo guardò, incantato; insomma, aveva davanti Liam quasi completamente nudo, e oltretutto bagnato. Doveva essere il Paradiso, per forza.
“Tutto bene Zay?”
“Ah? Sì, tutto bene” gli sorrise, per poi iniziare a nuotare, cercando di scacciare dalla mente l’immagine del corpo di Liam.
Dopo quasi mezz’ora passata a schizzarsi a vicenda, ridere e nuotare, senza sapere come Liam si ritrovò schiacciato contro una parete della piscina, con il corpo di Zayn a bloccarlo. Smisero entrambi di ridere: si fissarono in silenzio per quelli che sembrarono anni. Zayn passava l sguardo dai sui occhi alle labbra, desiderando con tutto se stesso di baciarlo. Avrebbe prima voluto confessargli ciò che provava per lui, ma al momento riusciva a malapena a respirare. E poi accadde. In un battito di ciglia, Liam poggiò le labbra sulle sue, lasciandolo sorpreso e senza fiato, con il cuore che batteva all’impazzata. Liam mosse le labbra sulle sue, e Zayn chiuse gli occhi, lasciandosi andare a quelle sensazioni travolgenti, provocate da un paio di labbra; ma era delle labbra di Liam che stava parlando, e non erano affatto comuni. Erano morbide, bagnate dall’acqua, e dolci; non resistette e dischiuse le labbra nel momento in cui Liam vi passò la lingua sopra, per poi approfondire il bacio.
Le loro labbra si divoravano, le lingue si intrecciavano, i loro corpi si stringevano, le mani si cercavano. Tutto era silenzioso intorno a loro, nonostante i loro cuori facessero parecchio rumore. Si staccarono, riprendendo fiato, guardandosi negli occhi
“M-mi dispiace” farfugliò ad un tratto Liam, prima di sfuggire dalla presa delle sue braccia e uscire velocemente dalla piscina, raccogliere i vestiti e scappare via, lasciando Zayn lì, solo e confuso.
Quando tornò in camera vide Liam girato verso il muro, già addormentato, o almeno così credeva. Sospirò, e si mise a letto, senza nemmeno preoccuparsi di asciugarsi i capelli.
 
Il mattino seguente, quando Zayn si svegliò, vide che Liam non c’era. Si mise a sedere con un sospiro, cercando di capire come mai avesse reagito così: in fondo era stato lui a baciarlo. Si alzò di malavoglia, completamente svuotato di tutta l’allegria che aveva il giorno precedente, e dopo essersi vestito uscì.
 
Per tutta la giornata cercò di incrociare lo sguardo di Liam, il quale però teneva costantemente la testa bassa, evitando accuratamente il suo sguardo insistente. Perché lui sapeva che Zayn lo stava fissando, sentiva il suo sguardo addosso, ma proprio non aveva il coraggio di incontrare i suoi occhi, non dopo quello che aveva fatto. Era stato uno stupido, lo sapeva, ma in quel momento non era più riuscito a trattenersi, e si era lasciato andare. Non importava che Zayn non lo avesse respinto, o che avesse ricambiato il bacio, magari lo aveva fatto solo per non offenderlo, magari non era riuscito a tirarsi indietro in tempo, magari… sospirò, passandosi le mani sul viso; non poteva continuare così, doveva parlargli assolutamente, anche a costo di fare la figura del cretino -più di quanto non lo fosse ora- e togliersi questo dubbio che gli opprimeva il petto, impedendogli di respirare.
Alzò lo sguardo solo una volta, e vide Zayn che lasciava la sala, senza aspettarlo; ma in fondo se la era cercata, dato che non gli aveva nemmeno dato una spiegazione, e non faceva altro che ignorarlo dalla sera precedente.
Finito di sistemare salutò alcune persone, e tornò direttamente nella sua stanza. Si guardò i giro e non vedendo Zayn, sospirò di nuovo. Lo aveva perso per sempre, al punto che non voleva nemmeno più condividere la stanza con lui. Stava per scoppiare in lacrime, quando sentì un rumore provenire dal bagno, e poi la porta aprirsi, mentre ne usciva uno Zayn bagnato, con solo un asciugamano a coprirgli le nudità. Restarono immobili a fissarsi, occhi negli occhi, per chissà quanto tempo, finché Zayn parlò.
“Pensavo che fossi andato a dormire da qualche altra parte, dato che la mia vista ti disgusta” il suo tono era freddo, acido: non gli aveva mai parlato così. Deglutì, cercando qualcosa da dire.
“Zayn…” in un attimo Zayn gli fu davanti, con uno sguardo severo sul volto.
“No, Liam, non voglio sentire nulla. Voglio solo sapere una cosa: se ti faccio tanto schifo, perché mi hai baciato?” Liam rimase pietrificato dal tono duro dell’amico, e dal suo sguardo freddo che gli fece più male che se gli avesse dato uno schiaffo in pieno viso.
“Zayn, tu non mi fai schifo, cazzo! Ti ho baciato perché ti amo, e sono scappato per paura di un rifiuto da parte tua!” Zayn rimase a fissarlo a bocca aperta, e solo dopo pochi secondi Liam realizzò di averlo detto; gli aveva detto che lo amava.
“I-io…”
“Davvero mi ami?” il suo tono si era addolcito, ma Liam abbassò automaticamente lo sguardo, annuendo. Zayn prontamente gli alzò il viso, facendo incrociare i loro sguardi
“Ieri sera, se non mi avessi baciato tu lo avrei fatto io; perché ti amo, e avevo preparato tutto per dirti cosa provo per te, ma alla fine non ne ho avuto il coraggio” sussurrò il moro, le loro fronti l’una contro l’altra. Liam lo fissava sconvolto ma felice, e dovette mordersi il labbro inferiore per evitare di sorridere come un cretino.
“Non volevo perderti” sussurrò poi, e Zayn distolse lo sguardo dalle sue labbra, per posarlo sui suoi occhi
“Nemmeno io, per questo ho avuto paura” questa volta Liam si lasciò andare ad uno dei sorrisi più spontanei della sua vita
“Ti amo, Zayn”
“Anche io, Lee” sorrise e lo baciò. Un bacio dolce, lento, che racchiudeva tutti i loro sentimenti, tutto ciò che provavano, e lo sentivano, senza bisogno di altre parole. Zayn spinse Liam contro la porta, facendola chiudere con uno scatto e facendo sussultare appena il castano. Gli posò le mani sui fianchi, mentre il bacio diventava più passionale, e Liam ricambio infilandogli le mani tra i capelli, facendolo sospirare. Il corpo di Zayn premeva sul suo, facendogli scappare dei mugolii dalle labbra, che si infrangevano nella bocca di Zayn. In quel momento c’erano solo loro due, il resto non contava.
L’unica cosa a cui Liam riusciva a pensare era il modo in cui Zayn lo aveva sospinto verso il letto, a come ora gli stava baciando il collo mentre gli accarezza il petto, al calore che emanava il suo corpo contro il suo, alla voglia che aveva di diventare una cosa sola con lui.
Pochi minuti e si ritrovarono nudi, occhi negli occhi, una muta richiesta e un consenso di Liam. E da allora ci furono sono i loro ansimi, i loro corpi uniti, il loro amore che scoppiava nel petto di entrambi.
 
Liam era steso su un fianco, e guardava Zayn con un sorriso che difficilmente avrebbe abbandonato le sue labbra. Era felice come non lo era mai stato, e voleva solo che quella felicità, loro due insieme, durasse per sempre. Sentendosi osservato Zayn si girò verso di lui e ricambiò il sorriso, per poi lasciargli un bacio a fior di labbra.
“Sai” cominciò Liam, sistemandosi meglio “non pensavo che fossi gay” l’amico ridacchiò
“Ah, no? E perché?”
“Non so, ti facevo più il figo a cui tutte le ragazze vanno dietro”
“E infatti lo sono; l’unica differenza è che io non mi interesso a loro, ma all’altro sesso” ammiccò, dandogli un piccolo buffetto sul braccio, e Liam rise.
“Idiota”
“Ma mi ami” ed ecco che sorrideva di nuovo, senza riuscire a fermarsi
“Tanto” Zayn sorrise, per poi baciarlo per l’ennesima volta; e continuarono così, finché, esausti, si addormentarono.
 
Il mattino seguente furono svegliati da delle urla sempre più vicine alla loro stanza. Zayn andò a vedere chi fosse, per poi rientrare in camera, completamente bianco in viso
“Zayn? Che succede?” Zayn si girò lentamente verso il castano, per poi dire una semplice parola:
“Corri”
Non sapeva nemmeno lui come, ma in meno di due minuti erano riusciti a vestirsi e riempire le borse, per poi catapultarsi fuori e correre come mai in vita loro, inseguiti da alcuni uomini.
“Io te lo avevo detto! Ti avevo detto che era una pessima idea!” urlò Liam, mentre scendevano di corsa dallo yacht. Zayn si limitò a ridere, prendendogli la mano
“Sì, me lo avevi detto. Ma ammetti che ti sei divertito” Liam sorrise, contro la sua volontà, e
“Da morire” Zayn ricambiò il sorriso, per poi correre ancora più veloce, trascinandolo con sé, mentre gli inseguitori si fermavano, imprecando contro di loro.

  
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