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Autore: Generale Capo di Urano    09/09/2015    1 recensioni
[L'ho già detto che con le introduzioni faccio pena?]
Dimentichiamo il Magnifico, per una volta, e lasciamo che questa dolce coppia abbia il suo piccolo spazio!
Venti diversi AU per osservare questi due piccioncini muoversi in mondi differenti, e lasciare che loro facciano il tutto!
***
Harry Potter!AU / Percy Jackson!AU / Pokémon!AU / Library!AU / High School!AU / Pirates!AU / Fairytale!AU / Kuroshitsuji!AU / Human!AU / Bakery!AU / Kid!AU / Sport!AU / Sword of Truth!AU / Hospital!AU / Detective Conan!AU / Summer!AU / Artists!AU / Historical!AU /Fantasy!AU / Spies!AU
(non necessariamente in quest'ordine)
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Austria/Roderich Edelstein, Ungheria/Elizabeta Héderváry
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Arco
(Percy Jackson!AU)



« Va tutto bene…? »
L’amazzone ringhiò, spaventando la povera figlia di Demetra che indietreggiò;  gli occhi le si riempirono di lacrime. « Mi dispiace, mi dispiace! Non volevo! » I seni prosperosi della ragazza, muovendosi, producevano uno strano suono, mentre questa piagnucolava agitandosi sempre di più.
La castana la fissò sconcertata, senza sapere che fare. « E-ehi, calmati. Non è successo niente… » cercò di tranquillizzarla in qualche modo. Per Diana, non era per niente brava in queste cose!
Per sua fortuna, in suo aiuto venne un ragazzo occhialuto con uno sguardo gentile, che riuscì a calmare l’amica e rivolse un sorriso dolce alla guerriera. «Scusala, è un po’ sensibile » le spiegò. Aveva una vocina sottilissima «Vieni, Irunya, andiamo a vedere come stanno le fragole, ti va? »
Elizaveta sospirò, spostandosi dal viso i lunghi capelli castani. Si chiese per l’ennesima volta quale motivo avesse spinto il loro capo a radunarsi in quel posto.
Le amazzoni lavoravano per conto loro, non avevano bisogno di nessuno!
Tornò con lo sguardo sul motivo della sua irritazione. Circa una decina di frecce giacevano a terra attorno a un bersaglio colorato; solo una era riuscita a conficcarsi sulla circonferenza, nel cerchio più esterno.
Tese nuovamente la corda dell’arco, il dardo pronto a essere scoccato.
Sbagliò di nuovo; digrignò i denti, esasperata, prendendo un’altra freccia.
L’ungherese non era fatta per quell’arma, non c’era dubbio. Lei era un tipo da combattimento corpo a corpo, doveva trovarsi di fronte al nemico per poterlo massacrare come si deve, per poi osservare per bene il suo volto sconfitto: questo sì che era glorioso!
Che le Cacciatrici la prendessero in giro quanto volevano, perché avrebbe dovuto saper uccidere da lontano? Che cosa da codardi!
« No, piano. Non avere fretta » trasalì, nel sentire qualcuno appostarsi dietro di lei, sfiorandola.
« Che diav- »
« Tranquilla »
Il giovane le alzò delicatamente il braccio, sistemandolo nella giusta posizione. Le accompagnò la mano che tendeva la corda, con un movimento lento, puntando al centro.
« Non concentrarti troppo. Lasciala andare. »
Il dardo si conficcò nel bersaglio, stavolta leggermente più vicino al centro.
L’amazzone si girò a osservare il ragazzo, lo sguardo a metà tra l’infastidito e il perplesso.
Un paio di occhi viola la squadrarono da dietro un paio di lenti sottili. Fantastico, perfino un quattrocchi tirava meglio di lei.
Il semidio allungò in avanti il braccio destro, il palmo rivolto verso l’alto. « Posso? »
La ragazza gli cedette l’arco, sospettosa. Guardò l’altro posizionarsi a pochi metri da lei, di fronte a un altro bersaglio; poteva vedere il suo sguardo concentrato puntare verso l’obiettivo. I suoi movimenti erano calmi e fluidi, come se stesse facendo la cosa più naturale del mondo.
« Devi solo concentrarti un attimo sulla postura. Sistemarti come meglio si addice a te » tese la corda, fino alla punta del naso. « Non pensare troppo a come mollare la freccia. Lasciala andare. »
Un centro perfetto.
Lo fissò sconcertata, mentre questi le restituiva l’arma, sorridendo. Aveva un sorriso curioso, di quelli luminosi e appena accennati, come di una persona che non ci è abituata e che quella volta che te ne rivolge uno lo fa in modo che risulti impeccabile.
« È un po’ come la musica » le disse. « Non devi pensare troppo a ciò che fai, solo lasciarti andare. E il resto si fa da sé. »
Elizaveta rimase immobile, esterrefatta, mentre il ragazzo la lasciava per dirigersi verso la Cabina Sette. Si riprese dopo qualche secondo, scuotendo la testa e correndogli dietro.
« Ehi, aspetta! » lo raggiunse, ispezionandolo con quei suoi grandi occhi verdi. « Dì un po’, sei sicuro di non essere una femmina?»




























Angolo della tipa strana nella Cabina Undici- Connor, piantala di guardarmi male
QUALCUNO MI FERMI VI PREGO ç.ç
Devo smetterla...devo smetterla di cominciare raccolte! Fermatemi! *Fissa libro da leggere per Geostoria* se mi fai venire l'ispirazione giuro su Nico di Angelo che t'ammazzo!

Hem hem, dicevo? Ah sì.
Beh, scusate, ma sta cosa dovevo farla. AMO questi due (soprattutto Austria perché Austria powa) e...e boh. 
Allora, Liza è o non è un'amazzone azzeccata? (Cacciatrice no, altrimenti mica potevo farla interagire con qualcuno di dubbio sesso mas
chile u.u). Österreich ovviamente è figlio di Apollo, e di chi altri se no? 
Forse è meglio che la pianti di sproloquiare, va'. Gli aggiornamenti saranno come al solito piuttosto irregolari, sorry. (Anche perché ho qualcosa come tre raccolte da continuare e una long e una one-shot da concludere entro la fine del mese =_=" sono finita).
Moi moi!


 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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