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Autore: SnowWhite15    10/09/2015    0 recensioni
Questa è la storia di come tutto ebbe inizio,di come nacque l'amicizia,la band, le canzoni, di come la vita di una ragazza normale e quella del suo migliore amico cambiarono in un batter d'occhio.
[Primo Capitolo]
Ciao a tutti, io sono Charlotte e questa è la storia di come la mia vita è cambiata in un soffio.
Forse dovrei cominciare presentandomi per bene…hmmm, che dire, ho 17 anni e vivo a Sydney in Australia. Non sono neanche lontanamente una di quelle ragazze perfette che vengono prese come protagoniste di film per adolescenti: non sono alta 1,80 m, non ho un fisico magro e snello, non sono una bionda con gli occhi azzurri che conquista i ragazzi al primo sguardo… Io mi definisco “una me” a tutti gli effetti, una Lotts, dai capelli e gli occhi castani, alquanto timida, che adora passare il tempo con il suo migliore amico da una vita: Michael. [...]
Genere: Sentimentale, Slice of life, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ehilà! Dopo infinite ore di viaggio siamo finalmente arrivati a Londra! Adesso vi racconto tutto. Sta mattina mi sono dovuta svegliare alle 6 per finire di prendere tutte le cose da portare con noi ed è stato giusto un po’ traumatico. Quando mamma mi ha chiamata con la sua tipica voca acidissima che le viene quando è agitata per qualche motivo, ho borbottato per circa mezz’ora prima di alzarmi dal letto. Voglia di partire sottozero proprio.  Sbuffando mi sono diretta in bagno e, senza soffermarmi troppo sulla mia faccia distrutta, mi sono chiusa in doccia. Quando sono uscita, ho subito un altro attacco da Miss Acidità che mi incitava a sbrigarmi e ad aiutarla e così ho fatto. Un’oretta dopo avevamo finito di caricare tutti i bagagli sul taxi e ci stavamo dirigendo in aeroporto. Per arrivare da casa nostra a destinazione ci avremmo messo più o meno ¾ d’ora, così, mentre i miei socializzavano con il tassista, io, che non ero per niente in vena di chiacchere, mi sono chiusa in me stessa: testa poggiata sul finestrino, cuffiette nelle orecchie e mente spersa tra mille pensieri.  Wow quanto mi sentivo in colpa. Mi veniva quasi da piangere al pensiero di non aver potuto salutare per bene nessuna delle ragazze, né Cal e neanche Luke. Non avevo salutato il mio ragazzo e non l’avrei rivisto per un mese intero ed era tutta colpa mia. Avevo preferito Michael a lui e Luke lo aveva capito. Eppure per quanto mi sentissi in colpa, sapevo che andare da Mike era la cosa giusta da fare, per me e per lui. Lo dovevo fare. Lui è talmente importante per me… ormai non riesco più a capire cosa provo per Michael ed ho rinunciato anche a volerlo capire, l’unica cosa che so per certo è che si tratta di un sentimento molto forte, un legame che supera la semplice amicizia, è qualcosa di più, ma non so ancora bene definire cosa. L’ obbiettivo fondamentale per me adesso è di non far soffrire Luke. Lui non si merita niente di tutto questo… è talmente dolce e gentile…
La mia autocommiserazione è stata brutalmente fermata dalla brusca frenata del taxi in prossimità dell’entrata dell’aeroporto. Con un grosso sospiro mi sono sfilata le cuffiette e sono scesa dalla macchina. Dopo essermi accollata ben due valigie, ci siamo diretti dentro verso il luogo del check-in. Eravamo in perfetto orario, ma c’era una fila stratosferica. Mentre eravamo in fila, mamma e papà hanno cominciato a discutere su argomenti inutili, così mi sono estraniata e ho cominciato a giocherellare con il cellulare.
“Scusi, è lei la signorina Lotts?” ha detto una voce alle mie spalle, facendomi sobbalzare. Mi sono girata.

“ALEEEEEX!” ho esclamato, abbracciandola fortissimo. “OMMIODDIOOO!”

“SORPRESAAAAAA!!!” ha detto lei, facendo una risata bellissima. Ma che ci faceva lì?! Ero felicissima! Ci siamo staccate dall’abbraccio. “Una piccola sorpresa per una Lotts un po’ sbadata che si dimentica di salutare i suoi migliori amici!” ha continuato Alex, facendomi segno di guardare dietro di lei. Oh mammaaaa! C’erano tuttiiii! Ellie, Sarah, Matt, Rob, Cal e Luke. Non ci potevo credere. Ho lanciato uno sguardo ai miei come per chiedere “Posso uscire un momento dalla fila e saltare addosso ai migliori amici del mondo?!” e loro hanno acconsentito, così sono corsa verso di loro urlando “RAGAZZIIIIIIIII!” e quando li ho raggiunti, Cal ha detto: “Bhe, mi sa che qui ci vuole proprio un bel abbraccio di gruppo in stile Calum Hood!”. Siamo scoppiati a ridere e si sono subito tutti stretti intorno a me.
“Vi adoro ragazzi! Vi giuro che l’idea di partire senza avervi salutato mi stava uccidendo! Oddio sono troppo felice che siate quaaa!” sono saltata addosso a Cal e Ellie. Ero giusto un po’ euforica. Poi ho guardato Luke: stava ridendo ed era così bello (http://33.media.tumblr.com/b25e3ea5e2970508f56bb125f1ab35bc/tumblr_inline_n6k46338fO1rg9u4e.gif ).

“O- Kaaaaay… perché non lasciamo un po’ i piccioncini da soli?” ha detto Matt agli altri, indicando me e Luke.

“OOOOOOHHHHH” hanno esclamato tutti, prendendoci un po’ in giro. Io e Luke ci siamo scambiati un’occhiata veloce un po’ imbarazzata, mentre ridevamo. Io sono arrossita ovviamente, anche perché c’erano i miei genitori a pochi metri… ho guardato per un istante Alex, che mi ha fatto intendere qualcosa tipo “Dai Lotts, andate a parlare da soli!”, così, dopo un attimo di esitazione, ci siamo allontanati dal gruppo, uscendo appena fuori le porte d’ingresso del terminal. Siamo rimasti in un silenzio imbarazzante per qualche minuto, non sapendo come iniziare il discorso dopo tutto il casino del giorno prima. Poi finalmente Luke ha detto qualcosa.
“Come ti senti?”
Mi sono voltata verso di lui e gli ho sorriso dolcemente in risposta al suo tono impacciato. Era così carino.

“Bhe… Bene dai…Adesso sicuramente meglio di prima” ho risposto guardandolo negli occhi, per poi distogliere subito lo sguardo. Wow, assurdo come continuiamo ad impanicarci quando stiamo insieme da soli! Cioè, per me è una cosa ovvia perché lui è Luke Hemmings ed è bellissimo, ma la vera domanda è perché lui faccia lo stesso quando sta con me hahah.

“Non potevamo lasciarti andare via senza neanche averti salutata dal vivo! Soprattutto dopo che la tua ultima settimana qui è stata mediamente…ehm… un disastro…” ha continuato, facendo un’espressione un po’ sconcertata ( https://33.media.tumblr.com/080acf47db56f18f8963fa0e3a5c9428/tumblr_n4l2bomwqB1rkmzugo2_250.gif ). Ho riso divertita dalla sua faccia.

“Mah no dai, per me non è stata un disastro… anzi è stata molto al di sopra delle mie aspettative in realtà…”

“E come mai?”

“Bhe, grazie a te…” ho risposto io, abbassando lo sguardo. Non sono brava con le frasi sdolcinate hahah. “Insomma…tu mi sei sempre stato accanto in questi giorni, mi hai supportato, mi hai reso felice…e io però non mi sento di aver fatto lo stesso con te… mi sembra di averti trascurato, di non averti dato tutto l’affetto che tu hai dato a me! Forse non sono abbastanza per te, insomma-“ non ho fatto in tempo a finire la frase che Luke mi aveva già stretto a se, premendo le sue labbra con forza sulle mie (https://38.media.tumblr.com/tumblr_m68c3wGo7W1rvrg1lo1_500.gif ). Dopo un primo momento di esitazione, avendomi colta di sorpresa, ho risposto al bacio, facendomi avvolgere dalla passione che Luke ci stava mettendo. Ci tenevamo stretti, sempre più stretti, come a compensare lo spazio che ci sarebbe stato tra di noi di lì a poco. Io stavo avvampando ogni secondo di più e sentire il respiro un po’ affannato di Luke sul mio viso tra un bacio e l’altro, di sicuro non migliorava la mia situazione. Qualche istante dopo la foga è diminuita e dopo due baci più lenti e soavi, ci siamo fermati. Ok, io stavo davvero per svenire, non che fosse una novità… Stavamo fronte contro fronte e ci guardavamo negli occhi.

“Non dire mai più una cosa del genere Lotts, non ci pensare neanche” ha detto Luke, mentre mi teneva ancora il viso tra le mani.
Io ho abbassato lo sguardo, non riuscendo come al solito a sostenere i suoi occhi azzurri puntati nei miei più di qualche istante.

“o-okay…” ho risposto io, sorridendo un po’ impacciata.

“Mi mancherà il tuo sorrisetto imbarazzato, anche se per un solo mese” ha detto Luke divertito.

“hahahah! Non ti preoccupare, tornerò qui ad imbarazzarmi prima di quello che pensi, non c’è pericolo!” ho risposto io scherzando e Luke ha riso. Oddio la sua risata è qualcosa di stupendo.

“Ragazzi!” il rumore delle porte automatiche e il simultaneo suono della voce squillante di Alex, ci ha fatti girare. “Scusate l’interruzione, ma non potevo evitarlo…Lotts è il momento di andare” ha detto lei con tono serio.

“Ah, giusto…certo, eccomi” ho risposto seguendola dentro. Luke mi ha preso la mano ed è venuto con me.

Ho visto in lontananza i miei genitori che mi facevano segno di raggiungerli perché a breve sarebbe toccato a noi, così siamo corsi velocemente dagli altri per gli ultimi saluti. Mi sono lanciata addosso ad Ellie e Alex e Sarah si sono strette a noi.

“Fai buon viaggio Lotts” ha detto Rob e “Ci sentiamo presto” ha continuato Matt, poggiandomi dolcemente una mano sulla spalla. Poi è stato il turno di Cal. Quasi scoppiavo a piangere, oh mio dio! Hahah. L’ho abbracciato forte forte.

“Lotts…” ha detto lui, stringendomi a se.

“Promettimi di non scrivere altre canzoni super belle in mia assenza” ho detto io a bassa voce.

“hahahah Certo amiga! Buon viaggio… messaggiami appena arrivi” ha aggiunto, mentre scioglievamo l’abbraccio.

“Ovvio!”

“CHARLOTTEEEEE!” ha gridato mia madre dalla fila. Okay dovevo andare. Sono corsa di nuovo da Luke e gli ho dato al volo un bacio sulla guancia e poi mi sono fiondata via verso i miei. Mamma mi stava facendo un sorrisetto complice, mentre papà era già a fare il check-in. Dopo aver imbarcato tutto quello che dovevamo, ci siamo diretti verso il metal detector ed io mi sono girata un’ultima volta sperando di rivedere i miei amici, ma non c’erano più. Con un po’ di delusione nel cuore e già la nostalgia che si faceva sentire, ci siamo messi in fila di nuovo, ognuno per un diverso metal detector. Mentre cercavo la mia carta di imbarco dentro la borsa, sono stata distratta da alcune voci alle mie spalle.

“No signore, non può passare”

“Ma solo un secondo, devo salutare una persona e-“

“Se non ha la carta d’imbarco non la posso far passare, mi ha capito?”

“La prego, le giuro che faccio subito! Eh che mia sorella si è dimenticata questo pacco!”

In un primo momento, non ci avevo fatto troppo caso, poi però ho notato una certa familiarità nella voce di uno dei due, così, incuriosita, mi sono girata. Un ragazzo stava discutendo con una delle guardie che non lo voleva far passare… ma.. Michael? No, non poteva essere lui. Mi sono affacciata per cercare di vedere meglio. Cavolo era proprio lui! COSA CASPITA STAVA FACENDO?! Ho afferrato tutte le mie cose al volo e sono uscita dalla fila per raggiungerli.

“Michael?!” ho detto io sconcertata. La guardia si è voltata verso di me.

“OHHH ECCOTI! Glielo avevo detto che stavo solo cercando mia sorella per darle questo pacchetto! Eccola qua finalmente! Vieni qui Charlotte, cosa devo fare con te…” ha detto Michael afferrandomi per un braccio e trascinandomi poco più in là.

“EH? Michael cosa caspita sta succedendo?!” ho chiesto io, sempre più confusa.

“Ecco” ha detto lui porgendomi un pacchetto “Ieri sera ti sei dimenticata il mio regalo da me”.

“Aspetta aspetta aspetta… quindi tu hai fatto tutto questo casino solo per portarmi il regalo?” ho chiesto io, alquanto divertita dalla situazione.

“…E’ IMPORTANTEE!” ha esclamato Mike, allargando le braccia e sorridendo. Sono scoppiata a ridere, anche perché mi sentivo lusingata da quello che aveva fatto per me.

“Hai ragione, scusa hahah! Però, davvero, scusami se me lo sono dimenticato a casa tua… Ero sovrappensiero ieri sera” ho detto io, guardando il pacchetto che avevo in mano. “Adesso lo terrò con me per tutto il tempo”

“Hahaha perfetto! E mr. Pacchetto sarà più che felice di stare al tuo financo” ha risposto Mike, facendo patpat  sul regalo. Ho riso di nuovo. “E scommetto che mr. Pacchetto vorrebbe che adesso noi due ci abbracciassimo…”

“Oh Mikey …hahah” ho detto alzando gli occhi al cielo per poi stringendomi forte a lui. Michael ovviamente ha ricambiato l’abbraccio avvolgendomi completamente e cominciando a dondolare leggermente a destra e a sinistra. Era così dolce e coccoloso e divertente ed inaspettato e stupendo. Ho sospirato ed ho sentito Michael sorridere. Qualche istante dopo abbiamo sciolto l’abbraccio e ci siamo scambiati un altro sorriso un po’ imbarazzato.

“Bhe, mr. Pacchetto mi sembra più che felice adesso…” ho detto io scherzando e Mike ha fatto una piccola risata bellissima (https://38.media.tumblr.com/4a2e182688ed27cfb99dfe234bc108a6/tumblr_inline_nr3l36dKAc1twbbyn_500.gif ). “Grazie Mikey” ho aggiunto con tono più serio, poi ho esitato un secondo, ma alla fine mi sono fatta coraggio e gli ho dato un bacio sulla guancia. Michael è sussultato un po’ (probabilmente non se lo aspettava, calcolando che una cosa del genere non avveniva forse dalla terza elementare) ed io sono avvampata fin troppo, così gli ho lanciato un’ultima occhiata e sono scappata via, tornando verso la mia fila.

“BUON VIAGGIO LOTTS!” ha esclamato lui, così mi sono rigirata e l’ho salutato con la mano, quando ormai avevo raggiunto la guardia di prima.

“Fratello e sorella eh….” Ha detto la guardia, facendomi un sorrisetto complice.

“ehm…già..” è stata l’unica cosa che sono riuscita a dire prima di scappare via.

Durante tutto il tragitto fino al nostro aereo non ho fatto altro che rigirarmi il pacchetto tra le mani guardandolo con un sorriso da ebete. Mia madre mi ha osservata tutto il tempo fin quando non è più riuscita a trattenere la curiosità.

“Cos’è quel sorrisetto Lottie? È un regalo di Luke?” ha chiesto lei tutta sorridente, indicando il pacchetto, quando ormai ci stavamo facendo largo tra i sedili per arrivare ai nostri posti.

“Eh? Cosa? Questo? Naaah…” ho risposto io, super imbarazzata.

“Dai Lotts, ormai l’ho capito che c’è qualcosa tra te e Luke!” ha esclamato lei.

“SHHHHH! Non voglio che senta anche papà!”

“Allora è veeeero” ha continuato lei a bassa voce, facendo un’espressione maliziosa.

“Uffa mammaaa! Sì, è vero. Ok. Stiamo insieme. Sei felice adesso?”

“Ohhh! Finalmente! Oddio Lotts, il tuo primo ragazzo!”

“Eh già…”

“L’hai detto a Michael?”

“Che c’entra adesso Michael? E comunque sì, certo che lo sa! Siamo nello stesso gruppo di amici” ho detto io un po’ alterata. Non so, il fatto che avesse inserito Mike nel discorso  mi dava fastidio.

“Okayokay calma! Era solo per sapere…dato che lui è il tuo migliore amico e siete così legati…e…”

“E…?” ho continuato io, sedendomi al mio posto vicino al finestrino.

“Eh niente, pensavo vi piaceste a vicenda, ma se le cose stanno così…”

“già…”. Lasciando cadere il discorso, ci siamo sedute ai nostri posti e papà ci ha raggiunte. Dopo aver passato un po’ di tempo a chiaccherare del più e del meno, ho guardato un film e mi sono addormentata.

 
Una leggera turbolenza mi ha svegliata. Mi sono stropicciata gli occhi guardandomi intorno. I miei dormivano. Mentre mi sistemavo meglio sul sedile, mi è caduto qualcosa per terra: il pacchetto! Mi ero dimenticata! Vinta dalla curiosità, ho cominciato a scartarlo, cercando di non fare troppo rumore. Il mio cuore batteva sempre più forte. Era una scatolina azzurra. L’ho aperta. C’era un foglio ripiegato più volte che nascondeva una scritta.

“I remember the day you told me you were leaving,
I remember the make-up running down your face
And the dreams you left behind you didn’t need them,
Like every single wish we ever made.
I wish that I could wake up with amnesia
And forget about the stupid little things
Like the way it felt to fall asleep next to you
And the memories I never can escape
 
‘Cause I’m not fine at all
 
Nuova canzone. Stessa ragazza.
Buon Natale Lotts, Londra sarà magica!
Ci vediamo presto”

Stavo avvampando. Ho riletto quelle parole almeno 20 volte per far realizzare al mio cervello che quello che stava assimilando era la realtà e non un sogno. Michael mi aveva scritto una canzone? Quel Michael Clifford? Quel bambino biondino un po’ paffutello che giocava con me ai Pokemon in terza elementare? Lui aveva scritto delle parole così belle pensando a me? Ero in uno stato di trance. Non riuscivo a smettere di rileggere quel foglio. Il mio cuore batteva a mille e mi mancava quasi il respiro. Era una cosa così dolce ed inaspettata che ancora stentavo a crederci. Ed ecco che il lato sdolcinato e sentimentale di Mike appare di nuovo! Non riuscivo a levarmi il sorrisetto dalle labbra.

“Wow, mica male” la voce di mamma vicino al mio orecchio, mi ha fatta sussultare.

“Mamma!” ho esclamato io alterata, comprendo il foglietto, visto che lo stava leggendo.

“Okayokayokay! Scusa! Non pensavo fosse qualcosa di privato…”

“Va beh…tanto ormai…” ho risposto io, scoprendo  di nuovo la scritta.

“Era questo il regalo?” ha continuato, prendendo il mano il foglio.

“Già” ho detto io un po’ in imbarazzo, aspettandomi una sua scenata da mamma apprensiva o cose simili.

“Beh, allora complimenti Lotts”

“…in che senso?” ho chiesto io, guardandola con aria confusa.

“Nel senso che l’hai fatto innamorare Lottie! E anche parecchio” ha esclamato lei, ridandomi il foglio.

 “…Eh?” ho spalancato gli occhi.

“Lottie, arrivare a fare una cosa così significa che lui ha pensato e ripensato a quello che avete fatto insieme, a come si sente quando sta con te, alle emozioni che gli fai provare e se tutto questo lo ha portato a sentirsi perso solo perché non potrà vederti per un solo mese, beh direi che per lui tu non sei solo una semplice cotta. Poi oltretutto il fatto che te l’abbia voluto dire attraverso una canzone, è ancora più bello! È poetico e dolce! Insomma, calcolando che i ragazzi spesso non riescono ad esprimere a voce i loro sentimenti, tesoro, mi sembra proprio che questa sia una dichiarazione.”

Avevo il cuore a mille. Michael innamorato di me? Non riuscivo neanche a pensarlo senza che mi spuntasse un sorrisetto, ma cercavo di nasconderlo a tutti i costi. È assurdo, ma la sola idea mi rendeva felice, anzi euforica! Mentre mamma parlava, mi immaginavo ogni singola cosa: Mike che scriveva quella canzone pensando a me, con il susseguirsi di tutti i flash dei nostri momenti insieme, come nei film d’amore per adolescenti. Forse quel biglietto era la risposta a tutte le domande che mi hanno tormentata in queste ultime settimane, a tutti quei comportamenti strani di Mike, a tutte le situazioni assurde. Magari lui era veramente innamorato di me. Magari anche io ero innamorata di lui.

“…una-una dichiarazione?” ho ripetuto io, cercando di contenere la mia felicità e di mantenere un‘espressione seria.

“Sì Lottie! Secondo me ti sta dicendo che ti ama! Luke ti ama!” ha esclamato lei.
Ho spalancato di nuovo gli occhi ed ho sussultato visibilmente. Luke. Il suono di quel nome mi aveva completamente disorientata. Era come fuori luogo in quel discorso. Ma certo,lei non stava parlando di Michael, lei pensava che il regalo me lo avesse fatto Luke,Luke il mio ragazzo. Non Michael. Luke. LUKE. L’euforia ha lasciato il posto ai sensi di colpa. Cosa stavo pensando?! L’aver anche solo per un istante immaginato di poter essere innamorata di Mike mi faceva sentire come se avessi tradito il mio fidanzato. Quel cavolo di regalo non aveva risolto le cose, le aveva solo complicate! Cosa stavo facendooo?! Io sto con Luke. A me piace Luke! Avevo una mega cotta imbarazzante per lui! Ho cominciato a visualizzare il suo viso, a ripensare alla sua dolcezza, alla sua simpatia e mi sono sentita ancora più colpevole.
Una forte scossa mi ha fatta tornare alla realtà. Wow eravamo atterrati e non me ne ero neanche accorta.
“Siamo già atterrati?!” ha esclamato papà, svegliandosi di soprassalto. Fortunatamente il suo essere sveglio escludeva la possibilità da parte mia di rispondere a mia madre riguardo quel discorso, quindi ho fatto finta di niente, cominciando a parlare con papà.
Lo scalo di 3 ore  a Singapore è sembrato durare secoli. Poi finalmente siamo saliti sull’aereo per Londra e lì ho dormito per tuuuuutto il tempo. Alle 8 p.m. in punto siamo atterrati all’aeroporto di Heathrow ed io ero così intontita dal viaggio, che mi sono fatta trasportare fino a casa in uno stato comatoso dai miei cari genitori. Una volta lì, non sono riuscita neanche ad andare più in là del salotto, perché mi sono buttata sul divano e qui sono rimasta. Eeet voilà! Ecco a voi il racconto di quello che è successo nella pazza giornata di oggi. Adesso sto veramente per crollare! Vedremo come andrà avanti questa avventura londinese! Hahah!
 
A presto,
Lotts (:
 
 
**CIAOO! Quattro secoli dopo eccomi qui ad aggiornare! AAAA sono un disastro! Comunque spero che questo nuovo capitolo vi sia piaciuto! Per favore fatemi sapere cosa ne pensate! Le vicende si complicano per Lotts…come continuerà la storia? A prestooo <3 

  
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