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Autore: Emy Potter    10/09/2015    4 recensioni
Cosa sarebbe successo se Hiro non avesse attivato Baymax? E se fosse andato sulla cattiva strada?
Song-fic con la canzone "Ho scelto me" di Rocco Hunt. Spero vi piaccia!
Genere: Malinconico, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cass Hamada, Hiro Hamada
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Ho scelto me,
Tanto non capirà nessuno,
Ed il migliore amico sarà il fumo
 
Da quanto tempo aveva preso quella strada? Forse da 7 mesi, quando era ad un bot-duello e un ragazzo più grande gli aveva offerto una sigaretta. Era da quel giorno che aveva cominciato a fumare, per poi conoscere un gruppo di ragazzi come quello che stava diventando. Uscivano la sera, senza dire nulla, e poi tornavano a notte fonda, a volte persino la mattina dopo.
Zia Cass non sapeva più cosa fare con lui, si limitava a pagare le cauzioni quando Hiro finiva il carcere, probabilmente dopo aver combinato qualcuna delle sue come qualche rissa per strada. Aveva provato tutto con lui: punizioni, chiuderlo in casa, incoraggiarlo, sgridarlo, consolarlo, ritirargli tutte le sigarette, portarlo da uno psicologo...ma niente. Hiro continuava a fare di testa sua. Come sempre.
A volte si chiedeva dov'era finito quel ragazzino sempre allegro, che si divertiva a giocare con il fratello maggiore, quel fratello che lui tanto invidiava. Ma ora quel fratello non c'era più.
 
Ho visto amici andare via in un attimo,
Brindo per loro,
Mentre guardiamo l'oro trasformarsi in platino.
Se bevo tanto è soltanto per non ricordarmelo
Che i buoni se ne vanno e questi infami li risparmiano.
 
E ancora una volta, era in quel bar, con i suoi nuovi amici, mentre bevevano birra e fumavano sigarette, a volte anche erba. Cos'avrebbe detto Tadashi se lo avesse visto ora? Sarebbe stato molto deluso da lui, ne era sicuro.
Ma che gli importava? Tadashi era morto e non sarebbe più tornato.
Continuava a chiedersi perché doveva essere lui a dover salvare Callaghan. Quel bastardo era vivo, era stato lui a impiccare l'incendio, e suo fratello aveva pagato le conseguenze della sua infinita bontà, del suo coraggio e del suo eroismo.
È proprio vero: sono sempre i buoni ad andarsene.
 
Mille foto vecchie sparse nella stanza,
Chissà se sente la mancanza o con lui ci sta bene abbastanza.
 
"Dove sei stato?" chiese Zia Cass. Aveva due profonde occhiaie che le segnavano il viso, segno che stava sempre sveglia ad aspettarlo, a volte non dormendo proprio.
"Al pub con Thomas e gli altri" fu la risposta secca di Hiro mentre si toglieva la giacca di pelle e la buttava a terra. Sua zia non gli disse nulla, tanto qualunque cosa dicesse veniva portata via dal vento, come le foglie secche durante un freddo e malinconico autunno.
"Quante sigarette ti sei fatto?" domandò ancora la donna.
Hiro sbuffò rumorosamente. "Sono cazzi miei di quante sigarette mi sono fumato, ok?!"
"Non sono fatti tuoi! Io devo badare a te, non lo capisci?!" si alzò di scatto, infuriata, mentre gesticolava con le mani ad ogni parola che diceva. Gli occhi erano lucidi, come tutte le volte che sbottava così, ma non voleva piangere, non di nuovo.
Il ragazzo fece una risata amara. "Tu aiutare me? Non credo tu ne sia in grado"
"Cosa penserebbe Tadashi?" disse poi lei all'improvviso.
Hiro spalancò gli occhi e strinse i pugni, per poi urlare: "Tadashi non c'è più! É morto, non è qui! Lui ci ha abbandonati solo per mostrare il suo eroismo da nerd!"
"Tuo fratello ti voleva bene, avrebbe fatto tutto per te" rispose Zia Cass con la voce rotta a causa delle imminenti lacrime.
"Non mi interessa!" gridò il ragazzo per poi correre il camera sua e sbattere la porta con tutta la forza che aveva.
Appena dentro, cominciò a rovesciare tutto, rompendo anche le lampade sul comodino. Prese tutte le foto vecchie, quelle in cui lui e suo fratello sorridevano felici, per poi tirare fuori l'accendino e bruciarle, una ad una, con un espressione di rabbia ed odio sul volto.
Quando ebbe finito, emise un urlo di frustrazione che echeggiò in quelle quattro pareti un tempo piene di risate.
Poi il silenzio.
 
Chi gioca troppo con il fuoco rischia di bruciarsi,
E siamo bravi a cadere, ma il problema è rialzarsi.
 
Furono le lacrime che susseguirono quell'attimo d'ira. Lacrime calde che scendevano sul viso, portando via il dolore e la rabbia che già da troppo tempo stava distruggendo quel fragile corpo.
E man mano che uscivano, Hiro si sentiva svuotato, come se ci fosse qualcuno che gli stesse portando fuori tutte le emozioni.
Passarono secondi, minuti, persino ore, finché non arrivò l'alba, con il sole caldo che illuminava le strade di San Fransokyo, ma che ormai ad Hiro sembrava freddo ed insignificante.
Si rese conto solo dopo di essere inginocchiato a terra, con il vecchio cappello di suo fratello tra le mani.
 
Mozziconi ovunque, piatti sporchi,
Dove sei?
Non ricordo molto, ho perso il conto anche dei giorni miei.
 
Si alzò barcollante, tirando su con il naso per poi pulirsi sulla manica della maglia. Si diresse verso la parte di stanza di Tadashi, con il viso privo di qualsiasi emozione e gli occhi rossi e gonfi per il pianto.
Gli mancava. Gli mancava terribilmente, e faceva maledettamente male.
Quella parte era rimasta come quando era stata lasciata, ancora perfettamente in ordine in confronto alla parte gemella, dove a terra c'erano mozziconi di sigarette e qualche bottiglia di alcool -specialmente birra.
 
Un altro giorno a fingermi più grande, è ridicolo,
Se da grande poi rimpiangerò quand'ero piccolo.
 
Odiava e amava suo fratello in quel momento. La prima perché lo aveva abbandonato, lo aveva lasciato solo, senza quel suo sorriso che lo rassicurava sempre. La seconda perché...era lui.
Amava tutto di Tadashi, compreso il suo essere irremidiabilmente nerd.
Non riusciva ad andare avanti. Continuava a dirsi di non guardare indietro, ma il dolore tornava sempre più forte, con quel vuoto incolmabile, quel vuoto dove un tempo c'era il viso di suo fratello.
Ma tanto cosa poteva farci? Non poteva farlo tornare.
Sapeva solo che aveva scelto se stesso, e nessuno lo avrebbe capito.
 
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NOTA AUTRICE: Eccomi con questa Song-fic riguardante il piccolo Hiro. Che ne pensate? Ammetto che ci ho messo l'anima per scriverla, quindi spero vi sia piaciuta.
La canzone è "Ho scelto me" di Rocco Hunt, che a me piace moltissimo. Ovviamente non ho potuto mettere tutte le frasi della canzone, altrimenti non finiva più, ho messo quelle che più secondo me rispecchiassero Hiro.
Che ne pensate? Fatemelo sapere con una recensione, accetto anche le critiche, purché siano scritte con rispetto nei miei confronti. Kisses, Emy.
 
 
 
   
 
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