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Autore: vuotichepesano    10/09/2015    0 recensioni
E non hai ancora capito che ti voglio da morire, non l'hai ancora letto tra i miei occhi, strano, sei bravo in queste cose, magari non lo vuoi ammettere.
Forse hai un po' paura, beh, sai quanta ne ho io?
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Preferivo immaginarci come le bolle
Perchè quando si toccano, si fondono l'una nell'altra
come quando due persone fanno l'amore

 




Mi piace quando l'atmosfera della mia stanza è sul blu o sul rosso, è quella situazione dove mi sento me stessa.
Quell'insieme di colori che si uniscono tra loro e che non si dividono, al contrario di noi.
Ovviamente le devo creare io le sfumature ma a volte si formano anche da sole e aspettano solo di essere notate e ammirate. Ad esempio alle 7:30 di sera quando le coperte del mio letto sono rosse e il sole entra leggermente dalla finestra di camera mia, giusto per illuminare un angolo di letto e far intravedere la polvere che vola, fragile, si crea quel momento magico che riesce a farti rilassare per qualche secondo, solo guardando.
Oppure quando la notte, le persiane sono ancora aperte e la luce dei lampioni fuori illumina la stanza, insieme allo schermo del computer che puntualmente è sempre su qualcosa di blu, ecco, lì ti senti perso, no?
Quando la finestra è leggermente aperta ed entra un po' di aria fresca, che ti circonda e che si appoggia alla tua pelle, ecco, lì ti senti perso, no?
Ti assale, ti entra nella pelle, la malinconia mischiata alla tristezza, alla solitudine, alla stanchezza, che proprio qualche giorno fa ne parlavo con Asya: "A volte mi sento pazza" mi dice sempre.
"Non sei pazza." - puntualmente le rispondo - "E' come l'apatia questa cosa, a forza di provare tutto finisci per non provare più niente. Ti annulli."
Ti annulli in quei momenti, tu scompari e aspetti che qualcuno ti tocchi con un dito per farti girare, qualcuno ti scrolli un po' per farti svegliare e dirti che "E' questa la vita reale". 
Qualcuno che ti baci al mattino e ti dica "Buongiorno" con un sorriso sincero e gli occhi ancora socchiusi.
Le mie scarpe sono ancora sparse vicino all'entrata e il giubbotto mi è caduto per terra.
Il divano è sfatto più di me e nel letto non ci hai dormito anche tu, forse è per questo che nella stanza si sente solo il vuoto, il silenzio.
Preferirei vederti varcare la soglia della porta di spalle e soffocare la voglia di correrti dietro per stringerti e dirti di restare, piuttosto che non vederti affatto. Preferisco anche vedere che abbassi lo sguardo quanto ti parlo perchè hai paura di dirmi quello che pensi.
A volte sono meglio i rifiuti delle assenze.
Sono meglio gli schiaffi delle carezze da persone da cui non le vuoi, sono meglio i letti freddi e le mie magliette piuttosto che i letti con il calore di qualcuno che non vorresti e le magliette che non avrai mai il coraggio di mettere perchè ti sentiresti a disagio, ti senti fuoriluogo.
Ti giuro che la prossima volta io ti vengo a prendere, così mi vedi e mi saluti, mi chiedi come sto e mi dici che "Sei diventata più bella?" o "Ma quanto ti sono cresciuti i capelli" e poi mi giro di spalle per farteli vedere e tu me li tocchi e mi dici "Profumano un sacco, sanno di miele".
Poi mi fai fare un giro tra i tuoi pensieri e mi parli di tutti i posti che vorresti visitare ma che non hai mai visitato perchè non puoi e non hai tempo neanche di cambiarti i vestiti.
E non hai ancora capito che ti voglio da morire, non l'hai ancora letto tra i miei occhi, strano, sei bravo in queste cose, magari non lo vuoi ammettere. 
Forse hai un po' paura, beh
, sai quanta ne ho io?
Mentre ti guardo mi perdo in ogni lineamento delicato del tuo viso, i tuoi zigomi, le labbra, i tuoi occhi piccoli che per me sono comunque grandi, o comunque abbastanza spaziosi per perdermici dentro. La tua mascella e le fossette che hai ai lati della bocca che quando parli sono più evidenti e non sai che voglia avrei di baciarti.
Ma non te lo dico perchè magari ti spaventi, magari poi hai più paura di me.
E nonostante preferirei vederti andare, preferisco comunque sfiorarti senza che tu te ne accorga e amarti come si fa con le cose più preziose, silenziosamente.
Non te lo faccio sapere, poi chissà, magari un giorno trovo il coraggio e te lo dico tutto di un fiato, senza respirare e arrossendo come quando ero piccola, come dovresti fare un po' anche tu.
O magari poi lo capisci da solo da come ti guardo e da come cerco di non guardarti se mi scopri, da come ti saluto e da come ti accarezzo la schiena o il collo quando mi abbracci, ci abbracciamo. Da come ti tocco delicatamente come se avessi paura che scappassi o da come ti prendo il braccio quando camminiamo vicino e uso come scusa qualsiasi frase senza senso tu dica.
Probabilmente non ti parlerei mai nel modo in cui ti scrivo di nascosto perchè mi sentirei stupida anche io e non saresti in grado di rispondermi senza dirmi che "Sei brava" al posto di dirmi che "Vorrei solo averti trovata prima", ma alla fine dov'è il problema?
Siamo giovani tutti e due e si come dici tu, stiamo solo invecchiando, ma comunque abbiamo ancora una vita davanti e possiamo sempre farlo insieme.
Sono pronta a questo, sono pronta a guardarti con gli stessi occhi anche tra un numero di anni che non voglio neanche definire perchè non voglio una fine tra di noi.
Una volta ti chiesi se avessi paura, e tu non mi hai risposto. 
Io non ho paura, non ho paura di affrontare gli sbagli, non ho paura di venirti a prendere e nemmeno di baciarti davanti a tutti. 
Non ho paura di dirti che ho ragione io e nemmeno di dirti che le tue scarpe sono inguardabili. Non ho paura di toccarti i capelli anche se ti da fastidio, neanche di asciugarti le lacrime. 
Io non ho paura. 
Non ho paura di dirti che tu, il mio cuore ce l'hai già tra le tue mani, perché so che ormai è così. Non ho paura di chiederti il significato dei tuoi tatuaggi, neanche di quelli di cui so già che sarà una cosa che mi farà male e non ho paura di guardarti negli occhi senza dire una parola. 
Non ho paura del fatto che riesci a farmi stare zitta e a parlare come non ho mai fatto e nemmeno del fatto che cerco sempre il tuo sorriso in quello degli altri anche se poi non sorridono mai come te. 
Non ho paura di dirti che voglio dormire con te e non ho paura di farlo. Non ho paura di rubarti le magliette e nemmeno di farti arrabbiare. 
Non ho paura di prenderti la mano davanti a mio padre, nemmeno di dirti che a volte ho paura di non essere abbastanza anche se ti da fastidio, perché, sono abbastanza, vero?
Non ho paura di lasciare tutto per te e non ho paura neanche di quando hai ragione tu. 
Non ho paura di quando mi faccio male, e nemmeno del buio. Non ho paura di urlarti contro e nemmeno di arrossire ad ogni tuo sguardo. 
Non ho paura di niente se poi, a fine giornata, io sento il contatto delle nostre mani fredde che si scaldano insieme o quello delle nostre schiene quando dormiamo perché non possiamo starci lontano. 
C'è una cosa che mi fa un po' paura, che a volte non mi fa neanche dormire, ho paura di perderti. Ho paura di non ritrovarti (ci) più e di dovermi scaldare e curare da sola. 
Di dovermi svegliare alla mattina e non avere forza neanche di farmi il The, ho paura di morire, dentro. 
E lo so, non sono incoerente con quello che dico, ti ho detto che preferisco perderti che non averti del tutto, ma la paura, quella c'è sempre capisci? Non la comandi.
Che tu alla fine hai ancora vergogna a parlare con le ragazze e questo l'ho capito da come muovi i piedi e da come ti tocchi le labbra mentre parli, da come giochi con la punta delle dita e da come sorridi, da come gesticoli e da come parli a bassa voce.
Sapessi quanto mi vergogno io a dirti che ti voglio, adesso, domani, e fino a quando il mio cuore non smetterà di battere e che a volte ti immagino accanto a me.
Oppure quando ti sistemi i capelli ogni cinque minuti e ti odio, perchè vorrei poterlo fare io, vorrei infilarci io le dita tra i tuoi capelli morbidi e sempre più lunghi.
Ti voglio mordere le labbra e disegnare sulla pelle e sentire le tue battute del tipo "Questo magari me lo tatuo davvero". Ho voglia di farti ridere e essere felice, capisci?
Voglio te.
Voglio amare e sentirmi amata, voglio incastrati i capelli dietro all'orecchio prima di baciarti, voglio farti il solletico sul collo con i miei respiri, voglio fare l'amore con te, anche se di questo ho paura, ma con te no, lo voglio. Ti voglio dire di andarmi a prendere da bere in cucina perchè non ho voglia di alzarmi e voglio vederti sbuffare, voglio darti fastidio, ti voglio graffiare e dedicare canzoni.
Ti voglio far tremare e voglio farti avere paura, almeno la metà di quanta me ne hai fatta avere tu certe volte. Ti voglio anche far piangere, non per vendetta, no, non lo farei mai, ma per vedere se quello che provi è sincero come il "Ti voglio bene" di un bambino o le lacrime di una signora anziana, o di un uomo che ha paura a far trasparire le sue emozioni.
Io voglio scompigliarti i capelli dopo che li hai appena sistemati e saltarti sulla schiena, voglio salirti a cavalcioni sulle gambe mentre guardi la tv, voglio ridere e voglio arredare la casa con te, capisci?
Voglio te


 
  
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