New York, 8 Settembre 2003. "Anne, è pronta la colazione, alzati". Mamma. Ogni giorno la sua voce squillante mi rimbomba nelle orecchie. Quella mattina mi alzai rapidamente, mi diressi verso il bagno per prepararmi come di routine e scesi veloce le scale per la colazione. Le occhiaie del mattino non mancavano mai sul mio viso. "Tesoro, ancora le ore piccole hai fatto?!" Mi domandò seccata mamma "Mamma, ti prego, non è il momento delle prediche." Ribattei "Ma Anne, a scuola ci si presenta freschi, riposati, non in questo stato". Mi disse Mi alzai di colpo, presi il necessario e uscii di scatto dalla porta. Ho quasi mancato il bus per un soffio ma fortunatamente non ho tardato alla fermata. Arrivai a scuola, con il viso cupo, serio, quasi indifferente nei confronti di quella giornata che a mio parere non avrebbe portato a niente di buono. "Ehi Anne!" Mi urlò Ashley Ashley è la mia migliore amica, la mia compagna di avventure, di tristezza, la sorella che non ho mai avuto. I suoi abbracci calorosi nei momenti difficili sono la miglior cura. "Ashley!" Risposi "Anne! Che succede? Hai un tiro oggi! Sei sicura di sentirti bene?" Mi chiese Non sapevo cosa rispondere. Non dormivo da quasi una settimana. L'insonnia, ormai, era diventata quotidianità, ma non potevo dire ad Ashley la verità, le avrei creato inutili preoccupazioni. "Ashley , non preoccuparti va tutto bene! Entriamo? Siamo già parecchio in ritardo per la lezione e poi chi la sente la Gollman". Dissi Ci recammo in aula. "Vi sembra questa l'ora di presentarsi alla lezione signorine?! " disse con aria furiosa la Gollman, insegnante di economia "Ci scusi, Signora, ma abbiamo avuto un inconveniente in portineria" rispose Ashley Le lezioni quel giorno sembravano durare un'infinità. Sentivo gli occhi gonfi, pesanti, doloranti. Avevo solo bisogno di riposare ma non ci sarei riuscita. Non riesco a prendere sonno e i mal di testa cominciavano a farsi sentire in modo fastidioso. "