Svegliati.

Sono qui.
Ho la tua stessa età, loro mi chiamano Donald Darko.
Non sono un mostro come dicono in città.
O meglio, questo lo dovrai decidere tu quando avrò finito; adesso passo alle cose serie, giuro. Non ti sto parlando nel cuore del buio per niente.
Ti va di provare ad essere me?
Immagina di svegliarti alle 4:00. Ogni santa notte. Di non avere mai un attimo di tregua, per tutta la tua stupida vita.
Immagina di vedere ciò che non esiste.
Immagina di poter vedere anche il futuro immediato di tutti, sotto forma di verme traslucido che sfonda il petto della gente. Quello esiste, eccome!
Immagina di poter vedere il tuo futuro portarti alla morte.
Immagina di doverlo seguire.
 Così io ho scoperto cosa fosse il destino e cosa fosse Dio. Nella mia testa ora tutto ha un senso, anch'io ce l'ho. Quello che mi succede lo ha. Ho esplorato in lungo e in largo il mio universo, rendendolo così reale da poter crepare l'apatia del mondo vero. Attenzione! Crepare, ho detto.. una minuscola rottura. Loro mi vedono solo come Donald Darko, un ragazzo schizofrenico-paranoide. Hanno visto questo, non hanno visto il perché, e non lo vedranno mai.
Non hanno capito quanto io, seppure sia forte per questo mondo, mi ritrovi indifeso nel mio.
Immaginati a sedere sulla sponda del tuo letto; a destra tua madre, a sinistra tuo padre. Tu non guardi loro e loro guardano te. 
Immagina di dover rassegnarti al perché tra le lacrime dei tuoi genitori. Tu vuoi e non vuoi andare.
Sai che se restassi, rimarresti solo, circondato di gente che ti ama ma di cui tu non puoi percepire l'affetto.
Sai che se te ne andassi, non saresti più solo. Ma taglieresti tutti i ponti per restare con qualcuno che non ti vuole bene, mentre è il tuo unico appiglio.
Cosa sceglieresti, allora?
Sono solo.

Non lasciarmi scivolare via. Abbracciami, per favore.
Ti ho raccontato qualcosa che dimenticherai come si dimentica un brutto sogno, ma ricorda che io non potrò mai dimenticarmene. Ormai è la mia realtà. Io ci sono intrappolato dentro.
Non dimenticarmi.
Non lasciarmi scivolare via. Abbracciami, per favore.

Puoi chiamarmi Donnie, ora.

- Perché! - gridi ancora, e ancora, e ancora.
- Perché.. - sussurrò Donnie Darko.

Buonanotte.