Serie TV > Agents of S.H.I.E.L.D.
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Autore: WilClaiKan    12/09/2015    2 recensioni
Una serata come tante, di relax, gioco, e rivelazioni scandalose.
[Accenni Philinda]
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jemma Simmons, Leo Fitz, Melinda May, Phil Coulson, Skye
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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BUS Sweet BUS
(Home Sweet Home)

-evelyn_cla & WilKia-

 


Phil Coulson amava la quiete che si respirava la sera sul BUS dopo una missione portata a termine con successo. Il mezzo volava silenzioso tra le nubi rischiarate dalla luna in modalità stealth, il pilota automatico inserito e puntato verso la loro prossima destinazione.
Purtroppo per Phil, il volo regolare del loro BUS era l’unico elemento tranquillo di quella serata, poiché al suo interno era in corso una battaglia senza esclusione di colpi.
«Un razzo?! Hai davvero osato spararmi un razzo nel culo, Simmons?!» ringhiò Skye indignata, osservando il suo personaggio rotolare impazzito nel suo riquadro di schermo.
Simmons, la cara e dolce Simmons, le fece un occhiolino e una mezza risata, per niente dispiaciuta di aver fatto perdere del tempo prezioso alla sua amica.
«Pensavi davvero che salvarmi la vita in missione ti desse il permesso di vincere?» sghignazzò Jemma in risposta, scatenando una risata in Fitz, che era però troppo concentrato sullo schermo per elaborare una frase di senso compiuto. Il suo personaggio, Link di The Legend Of Zelda, aveva appena guadagnato il secondo posto, grazie allo scivolone del Tanooki Mario di Skye.
La ragazza, imbufalita, si chinò nuovamente sul suo telecomando Wii.
«Questa me la paghi, Simmons.» sibilò, facendo sollevare un sopracciglio a Melinda, appena rientrata nel piccolo salotto del BUS con una tazza di tè in mano. La donna si sedette sul bracciolo della poltrona di Coulson.
Jemma si limitò a farle una linguaccia mentre sulla sua porzione di schermo Cat Peach iniziava a puntare Link, appena apparso all’orizzonte.
«Veeengo a prendertiiii.» canticchiò sfruttando un bonus di accelerazione per aumentare la velocità ed avvicinarsi al personaggio di Fitz.
«Ah, non credo proprio...» mormorò Skye sogghignando.
I FitzSimmons protestarono animatamente quando si ritrovarono entrambi a ruzzolare nella polvere a bordo pista, mentre Tanooky Mario li superava in derapata dopo averli bombardati entrambi con un unico colpo ben calibrato.
Prima che uno dei due potesse lamentarsi ulteriormente, tuttavia, si sollevò una protesta indignata dalla poltrona nell'angolo.
«Hai davvero appena usato una Red Koopa Shell quando avresti potuto levarli di mezzo con una semplicissima Bob-omb?!»
Tre teste si voltarono lentamente verso Melinda May.
Coulson strinse le labbra e non disse nulla, intrecciando le dita tra di loro.
Il gioco continuò ad andare, dimenticato.
Skye si schiarì la voce.
«Scusa, come?»
Melinda roteò gli occhi.
«Hai usato una mossa da pivellina.» sospirò.
«Tu parli nintendese?!» domandò Skye sempre più sconvolta.
«Sono cresciuta a riso e NES.» replicò Melinda con la stessa naturalezza con cui avrebbe atterrato una dozzina di agenti HYDRA.
«Che cos’è un NES?» domandò Jemma con voce piccola e tono perplesso, dopo una lunga pausa di silenzio esterrefatto.
Due occhiatacce terribilmente identiche vennero lanciate in direzione della povera ragazza, e Coulson scosse la testa. Era impressionante quanto Skye somigliasse a Melinda in un semplice movimento di occhi o in un aggrottarsi di sopracciglia.
Di nuovo, tuttavia, il Direttore di S.H.I.E.L.D. non intervenne.
Fu Fitz a salvare Jemma dalle occhiate di fuoco delle due Agenti.
«Qui ci stiamo concentrando sul problema più irrilevante-»
«Non è irrilevante!»
«È un sacrilegio, Fitz!»
Le voci delle due si sovrapposero.
Phil ridacchiò tra sé e sé: era uno dei teatrini più divertenti cui avesse assistito da quando aveva messo su quella squadra di nerd, probabilmente perché era la prima volta che la stoica e solitaria agente May si intrometteva nelle gare di nerdismo dei tre più giovani membri della rinnovata S.H.I.E.L.D.
«Il punto principale...» insisté Fitz, non lasciandosi intimorire dai toni concitati e sdegnati delle due, «è che May sa giocare. L’agente May sa giocare...» ripeté lasciando la frase in sospeso, come a voler sottintendere un qualche messaggio segreto alle sue compagne di gioco.
Fu Simmons ad afferrare ciò che Fitz stava suggerendo loro. Sul volto dei due si dipinse un sorrisetto diabolico, e su quello di Coulson un'espressione rassegnata.
Jemma si sistemò meglio sul divano che condivideva con Skye e Fitz, tendendo il telecomando verso Melinda.
«Agente May, vuole fare una partita?» disse con voce suadente che, però, risultò fuori posto proveniente da lei.
May assottigliò lo sguardo, immobilizzandosi nell'atto di sorseggiare di nuovo il suo tè.
«Non sono così brava.» disse infine.
Tre sguardi increduli e scettici si fissarono su di lei.
«Aaah, ora capisco...» sogghignò Skye «L’ultima volta che hai giocato risale all’età della pietra, vero Agente May? Non ti senti a tuo agio con queste versioni moderne. Abbiamo finalmente trovato qualcosa che l’onnisciente e onnipotente Agente May non sa fare!»
Coulson trattenne il fiato a quelle parole, osservando le spalle di Melinda irrigidirsi.
L’uomo posò la tazza da cui stava bevendo e scrutò i pugni di Melinda serrarsi lentamente, prima che la mano della donna si allungasse verso il joystick che Jemma le stava ancora porgendo.
«D’accordo, se ci tenete tanto, giochiamo.»
Coulson rilasciò il respiro, facendo saettare gli occhi su ciascun membro della sua squadra. Prese la tazza di May dalle mani della donna e si preparò ad assistere.
«Ve la siete cercata...» mormorò, abbastanza forte da essere sentito da May, ma non a sufficienza per essere udito dagli altri.
«Scelgo io il circuito.» impose Melinda, senza mezzi termini, non appena ebbe allacciato il cinturino al polso.
Skye sollevò entrambe le mani, Fitz annuì. I due si scambiarono un'occhiata. Erano pronti a fare il culo a strisce alla Cavalleria. Era risaputo che i due fossero dei fenomeni a Mario Kart. Nemmeno Bobbi era riuscita a batterli. E Bobbi era brava.
Melinda scorse rapidamente il menù dei circuiti, scrutandoli seria e concentrata. Quando infine ne trovò uno di suo gradimento lo selezionò ed attese che lo schermo venisse suddiviso in tre quadranti, quindi si focalizzò sul proprio personaggio e sul conto alla rovescia per il via.
Sapeva che i suoi due avversari stavano facendo lo stesso, preparandosi a sfruttare al massimo i loro riflessi più giovani ed allenati a quel tipo di sfida.
Tre.
Le sue dita si posizionarono meglio sul controller.
Due.
I suoi occhi si strinsero glaciali in due fessure.
Uno.
Inalò un profondo respiro, isolandosi completamente da tutto ciò che non fosse il suo personaggio sullo schermo.
VIA!
 
Fu la guerra. Skye e Fitz non tentarono nemmeno di colpirsi uno con l'altra. Ogni colpo sferrato durante la corsa fu indirizzato con una precisione maniacale verso il personaggio di Melinda, mancandolo ogni singola volta. May sembrava un fantasma. Un fottuto fantasma. Un attimo prima era in un luogo, un secondo dopo in un altro. Simmons era seduta a gambe incrociate, il busto sporto verso lo schermo della TV e gli occhi fuori dalle orbite.
Fitz aveva un leggero strato di sudore che gli imperlava la fronte.
Skye aveva lo sguardo fisso sullo schermo, le nocche delle mani bianche, tanta era la forza con cui stava stringendo il joystick.
Melinda non si scomodò da dove era, acciambellata comodamente sul bracciolo della poltrona di Coulson, il quale, con molta naturalezza, aveva appoggiato una mano alla base della schiena della donna e ora si godeva lo spettacolo.
Skye imprecò quando il suo ennesimo attacco andò miseramente a vuoto.
Ormai erano all’ultimo giro, sia lei che Fitz stavano tallonando May, senza tuttavia riuscire a raggiungerla né, tantomeno, colpirla.
Sullo sfondo dello schermo apparve il traguardo:  in quello stesso istante, come se si fossero messi d’accordo telepaticamente, lei è Fitz sferrarono insieme il loro ultimo, disperato attacco.
I loro proiettili virtuali esplosero, avvolgendo il personaggio di May, che non tentò nemmeno di evitarlo.
«SÌ!» esultò Skye sfrecciando verso il traguardo.
Lei e Fitz erano testa a testa ora.
KABOOM.
Un’esplosione avvolse entrambi i personaggi, che ruzzolarono ai due lati opposti della pista, dividendosi come il mar rosso davanti a Mosè al passaggio del personaggio di Melinda che tagliò il traguardo.
«Questo è il modo corretto di usare una Red Koopa Shell.» commentò Melinda.
Nella saletta cadde il silenzio più assoluto. Fitz e Skye fissarono il televisore, dove la musichetta di Mario Kart continuava il suo allegro festeggiare, mentre il personaggio di May faceva il giro di trionfo in automatico.
Simmons aveva l'aria di non aver capito cosa fosse appena successo ma, dell'espressione vuota dei due giovani gareggianti, nemmeno Fitz e Skye lo sapevano.
Fu proprio quest'ultima a voltarsi. Si schiarì la voce e guardò May, che aveva ripreso in mano la tazza di tè.
«Ti abbiamo fatta secca a metà pista...» disse, piano. «Come diavolo è possibile che tu sia rispuntata al traguardo in due nano secondi?!»
Coulson ebbe seri problemi a trattenersi dal ridere davanti alle tre espressioni sconvolte che fissavano Melinda intenta a sorseggiare tranquillamente dalla sua tazza.
L’unica risposta che ricevettero fu una leggera scrollata di spalle, come a dire “Niente di che, normale amministrazione.”
«Seriamente May, come diavolo hai fatto?» domandò Fitz sconvolto.
Melinda terminò con calma di assaporare il sorso di tè caldo che aveva appena preso, quindi scrutò uno ad uno i volti sconcertati che la osservavano.
«In questa versione di Mario Kart c’è un bug» spiegò «se si viene colpiti da due armi diverse in rapida successione, o contemporaneamente, premendo insieme a, d e avanti si viene automaticamente e immediatamente catapultati al traguardo.»
La mascella di Fitz sembrava in procinto di cadere per terra e rotolare via. Simmons sembrava aver appena visto un fantasma.
Coulson strinse le labbra davanti alle espressioni dei suoi agenti più giovani, facendo uno sforzo notevole per non mettersi a ridere. Sfortunatamente, Skye lo vide: il suo sguardo, che era rimasto calamitato su May, si spostò sull'uomo giusto in tempo per catturare quella risata mal celata.
«Tu lo sapevi!» esclamò, indignata, puntandogli il dito contro. «Tu lo sapevi e non hai detto nulla!»
A quel punto, Coulson scoppiò in una bassa risata, mentre May si limitava a nascondere un sogghigno dietro la tazza di tè.
«Per tutto questo tempo, ce l'avete tenuto nascosto?!»
May scivolò verso l'interno della poltrona, accomodandosi meglio tra le braccia di Coulson.
«Non potevo certo svelare un segreto così ben custodito.» si giustificò Coulson reprimendo a fatica le proprie risate «May, come ogni donna, ha diritto ai propri segreti.»
«Ed è bene che ogni tanto mamma e papà insegnino l’umiltà ai bambini.» concluse Melinda prima di tornare a sorseggiare il proprio tè, lasciando i ragazzi esterrefatti. I FitzSimmons si voltarono per guardarsi, ma Skye rimase a guardare con gli occhi luminosi le due persone che ormai considerava i suoi genitori. E trovò lo stesso calore nello sguardo che le restituirono.
Era bello sentirsi a casa.






Angolo Autrici
Buonasera bella gente. Non siamo del tutto sicure di cosa sia questa micro shottina, stavamo chiacchierando dei nostri feelings per la Philinda e del fatto che Skye sia la loro figlioletta adottiva e immaginando una serata tipo sul Bus ci siamo dette, si ma tre nerd come Skye e i FitzSimmons Come si rilassano nei momenti di libertà? La risposta poteva essere una sola: Videogames.
E ovviamente, il videogame per eccellenza ci è saltato alla mente. Ora, è abbastanza quotata nel fandom la teoria che May sia in realtà un mago di Mario Kart, quindi ci siamo dette "Perché no?!". E questo è il risultato. Doveva essere una cosa molto tranquilla, ma i nostri pheels Philinda ci hanno fatto mettere piiiicoli e insignificanti dettagli che speriamo abbiate gradito.
Soprattutto speriamo che leggere il prodotto della nostra momentanea follia vi abbia divertito quanto ha divertito noi scrivere. (Piccola NdA by WilKia Per i lettori più giovani/meno nerd NES sta per Nintendo Entertainment System la mamma di tutte console di gioco uscita tra la fine degli anni ottanta e i primi anni novanta la grafica non aveva nulla a che fare con quella di oggi, ma resta un’icona intramontabile nel mondo dei videogames.)
Bye!
Cla & WilKia


 
  
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