Ormai lo senti, il rumore del fuoco. 
L'accendino scatta ed ecco guizzare la fiammella, gialla come la paura che ti scuote violentemente il corpo. 
(Ma è paura? È paura?) 
Il braccio formicola, tiri con i denti per fare prima; devi uscire dal bagno, c'è gente fuori che deve entrare e tu perdi tempo come uno stronzo. Tira! 
(Quando voglio) 
Non fartela scappare di mano, smettila di tremare come un vigliacco. Le luci blu sono un problema ma puoi farcela comunque, devi farcela comunque. 
(Smetto) 
Che significa che non la trovi? 
Cominci a somigliare ad uno scolapasta anche se al momento non ricordi cosa sia. Senti il rumore della pelle ferita, lo avverti, ti assorda; se non smetti di tremare non la beccherai mai. 
(È solo un gioco) 
È entrata? È entrata, sì. Spingi lo stantuffo mentre gli occhi ti roteano nelle orbite ardenti, avvampi come il cucchiaino, finalmente va tutto bene. Un ubriaco sta prendendo a calci la porta;
(quandovoglioquandovoglio) 
forse dovresti uscire, forse dovresti smetterla di tremare. Ci riesci, ce la fai? Ma cosa cazzo ti prende? 
Non smetti di tremare, sembri una foglia scossa dal vento. 
Accendino. 
Roba. 
Siringa. 
Laccio. 

Ma fermati, cazzo, fermati! Le mani ti tremano troppo, rischi di far cadere tutto nel piscio sul pavimento. 
(Sto bene) 
Vuoi farti un'altra pera, non ne puoi più, comincia a non essere abbastanza: il tuo corpo è affamato. Ma la vena, quella la trovi? 
(Sto bene) 
Un altro buco a vuoto, un altro e un altro ancora mentre sudi imprecando nella disperazione; alla fine lasci perdere, reclini la testa all'indietro e te la inietti nel collo. 
(Sto bene) 
I brividi sono più forti, accidenti, sembri essere scosso con violenza; spalanchi gli occhi, ma l'aria? Dov'è finita l'aria? 
(Bene) 
Annaspi senza sosta, tiri forte l'aria con la bocca spalancata ma non riesci, non capisci, non funziona e così tutto cade a terra, tutto rovina al suolo compreso tu, tu in quel maledetto piscio circondato da luce blu. Fa male? Fa male? Fa male? 



(smettoquandovoglio)