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Autore: fightformanga1    12/09/2015    2 recensioni
Una semplice one-shot senza pretese che racconta di una giornata di Lucy e di un libro che sta leggendo.
Spero che piaccia a tutti.
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si passò con lentezza esasperante una mano tra i capelli sciogliendo la treccia che si era fatta appena qualche ora prima. Non riusciva a metabolizzare quello che era successo. Poggiò delicatamente l’elastico che le teneva l’acconciatura sulla cassettiera e si sedette sconsolata sulla sedia della scrivania. Afferrò la penna e rimase lì ferma per lunghi istanti a fissare il foglio bianco per scrivere qualche frase. Sulla strada di casa non aveva fatto altro che riflettere. Si era sentita in grado di finire l’intero libro in una notte ma adesso nemmeno una delle parole che aveva pensato le tornava in mente. Sapeva fin troppo bene di chi era la colpa. Si sollevo dalla sedia e si diresse fino al suo letto per chiudere la finestra. Domani lo avrebbe sentito lamentarsi per l’intero giorno ma se lo meritava.  Afferrò un libro adagiato sul letto e andò in cucina per leggere di fronte a una tazza di latte caldo. Iniziò a leggere il romanzo ignorando il bussare sul vetro di camera sua.
E lei sentì il suo cuore colmo di gioia. Si specchio nei suoi occhi e per la prima volta in vita sua ebbe le farfalle nello stomaco.
Lucy lo avrebbe definito tenero. Non lo conosceva quel ragazzo eppure aveva accettato lo stesso di uscire con lui. Era tornata da poco da una missione e aveva il giorno libero. Quindi, perché no? Era una bell’idea.
La prese per mano e la guidò per la strada. Aveva la mano forte e il passo sicuro ma nonostante questo le guance del giovane erano leggermente rosse. Ma lei non poteva vederlo perché troppo imbarazzata per guardarlo.
Non sapeva nemmeno lui dove andare. Erano entrambi confusi. Però Lucy era felice. Non aveva la bellezza angelica di Mirajane o quella severa di Erza. Eppure era stato chiesto a lei di uscire. E poi il ragazzo non era niente male.
Si fermò solo quando arrivarono davanti a quel posto. Quello di cui gli aveva parlato una sola singola volta anni addietro dicendo di volerlo visitare. E lui si girò mostrandole il suo più bel sorriso. 
Alla fine andarono in una gelateria. Non era un posto di lusso o altro ma dava quell’idea di caloroso e familiare. Un posto dove potevi stare con gli amici nei pomeriggi d’estate quando non potevi andare al mare. Le piaceva.
Entrò lentamente. Come se avesse paura che tutto quello fosse un sogno. Ma la mano di lui così calda le faceva capire che era tutto reale.
Quel ragazzo le sfiorò accidentalmente la mano passandogli una salvietta. Distolse immediatamente lo sguardo imbarazzato. Sembrava un cucciolo. Lucy ne approfittò per studiarne il volto. Gli zigomi affilati erano incorniciati da dei folti quanto sbarazzini capelli neri. Gli occhi verdi erano puntati sulla granita che succhiava avidamente con le labbra sottili.
Sfiorò con i polpastrelli delle dita il suo volto. Voleva soltanto eliminare dello sporco che gli era rimasto ma quando si rese conto dell’audacia del gesto il suo viso si colorò di rosso.
Era stata per ore davanti all’armadio per scegliere i vestiti. Aveva chiesto aiuto solo a Levy. Se Mirajane o Erza o Cana avessero saputo dell’appuntamento avrebbero cercato di fargli indossare dei vestiti indecenti. Una semplice fascia di color “blu distante” a tenerle fermi i capelli e un abito semplice blu che le lasciava leggermente scoperta la schiena. Teneva degli elastici in borsa per farsi magari una treccia.
Rise teneramente e prese a correre mentre lui l’inseguiva con un sorriso allegro giocando come dei bambini.
Fu un idea che venne a entrambi. Andare al Luna Park. Lucy non ci andava mai. Avrebbe sempre voluto andarci con Natsu ma lui avrebbe iniziati a soffrire di chinetosi sulle montagne russe. Si legò i capelli in una veloce treccia per salire sull’ottovolante.
Lei si fece afferrare da lui solo quando il sole stava tramontando su di loro. Le brillavano gli occhi e aveva il volto arrossato dallo sforzo eppure ridevano entrambi.
Lucy passò uno dei giorni più divertenti della sua vita. Quando uscirono dal Luna Park ormai era il tramonto. Il ragazzo si avvicinò lentamente a lei. Come per baciarla.
E lui le sussurrò all’orecchio che l’amava e lei lo baciò come se non ci fosse un domani.
Un urlò nell’aria bloccò il ragazzo a pochi centimetri da Lucy. Qualcuno stava chiamando la ragazza. Si girarono entrambi verso la voce e videro un gatto blu con un ragazzo dai capelli rosa che rideva e scuoteva la mano per farsi notare.
Non poteva essere più felice di così. Il più bel giorno della sua vita. Fine.
“Magari…” borbottò Lucy chiudendo il libro. Alla fine Natsu aveva bruciato per sbaglio i vestiti di quel ragazzo che era scappato spaventato. E Lucy aveva litigato con Natsu perché aveva detto che vestita in quel modo sembrava meno grossa del solito. Così dopo una sfuriata se ne era andata a casa offesa.
E adesso doveva sentire quel continuo bussare sulla finestra di casa sua. Non avrebbe fatto entrare Natsu neanche morta. Gli avrebbe dovuto chiedere scusa domani mattina per avere di nuovo la finestra aperta.
Nonostante tutto però, Lucy andò a dormire col sorriso sulle labbra e con Natsu spiaccicato contro la finestra.
   
 
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